Cielo di Aprile 2010

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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Il Cielo del Mese UAI è uno strumento utile e sempre aggiornato a disposizione di tutti gli appassionati. Per imparare a muovere i primi passi dell’osservazione astronomica ad occhio nudo o con l'aiuto del binocolo e del telescopio, il Cielo del Mese non è che il trampolino di lancio verso un servizio nato per aiutare chi vuole diventare astrofilo: L' Apprendista Astrofilo, per gli amici image:AA minilogoA2 35.gif o semplicemente AA. AA mette a disposizione un testo introduttivo, programmi di osservazione, una pagina di risorse in continuo sviluppo con testi, mappe, carte della Luna e del cielo e, soprattutto, la possibilità di fare domande e di confrontarsi con altri astrofili. Diventa amico del Cielo del Mese e dell' Apprendista Astrofilo: osserva il cielo e condividi con altri questa emozionante esperienza!



Indice

SOLE

Si trova nella costellazione dei Pesci fino al giorno 18, quando passa nella costellazione dell'Ariete.

  • 1 aprile: il sole sorge alle 6.55; tramonta alle 19.37
  • 15 aprile: il sole sorge alle 6.32; tramonta alle 19.53
  • 30 aprile: il sole sorge alle 6.10 ; tramonta alle 20.10


La durata del giorno aumenta di 1 ora e 18 minuti dall'inizio del mese.


(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana).


Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più rispetto all'Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell'Europa Centrale)


LUNA

Le Fasi:

  • Ultimo Quarto il 6
  • Luna nuova il 14
  • Primo quarto il 21
  • Luna piena il 28


Approfondimento : "La Pasqua, festa tra astronomia, storia e religione"

OSSERVIAMO IL FALCETTO DI LUNA CRESCENTE



La falce lunare vicina alla Luna nuova
Che cos'è il crepuscolo? (da Wikipedia)
Falcetto Luna crescente
15 aprile ore 20:20
Falcetto Luna crescente
16 aprile ore 20:23
Fine del crepuscolo civile
Falcetto Luna crescente
17 aprile ore 20:59
Fine del crepuscolo nautico


Mappe del cielo realizzate con Stellarium


LE MAREE

L'attrazione gravitazionale combinata del Sole e della Luna sulle masse d'acqua che si trovano sul nostro pianeta genera un'onda la cui propagazione, vista dai siti che si trovano sulle coste, si traduce in un ciclico alzarsi e abbassarsi del livello del mare. Anticamente ritenuto una sorta di "respiro del mare", come se l'acqua venisse periodicamente inghiottita ed espulsa da grandi cavità sottomarine, questa variazione di livello può essere calcolata con i metodi della meccanica celeste: ci sono tuttavia contibuti non facilmente prevedibili, come quelli legati ai venti e alle condizioni meteorologiche.

Dalla tabella che segue è possibile accedere ai grafici che esprimono le variazioni del livello del mare dovuta alla marea astronomica. I grafici sono relativi ai principali porti italiani (17 località).


ITALIA SETTENTRIONALE
Imperia Genova La Spezia Ravenna Venezia Trieste


ITALIA CENTRALE
Livorno Piombino Civitavecchia Ancona


ITALIA MERIDIONALE E ISOLE
Napoli Cagliari Palermo Porto Empedocle Messina Taranto Brindisi


Alla pagina Osserviamo le maree sono disponibili altri approfondimenti su questo affascinante campo di indagine e di studio.



OSSERVABILITÀ DEI PIANETI

Mercurio: un mese interessante per l’osservazione del pianeta. Si verifica infatti il periodo di miglior visibilità serale di Mercurio per l’anno in corso. Mercurio tramonta quasi due ore dopo il Sole e raggiunge la massima elongazione serale il giorno 8, con una distanza angolare dal Sole di 19° 21’. Lo si può facilmente individuare avendo come riferimento il luminosissimo Venere: Mercurio si trova alla sua destra, appena più in basso. Si tratta purtroppo di uno spettacolo effimero: il pianeta si riavvicina rapidamente all’orizzonte occidentale, e giorno dopo giorno lo vedremo sempre più basso, fino a scomparire tra le luci del crepuscolo serale. Il giorno 28 si trova già in congiunzione con il Sole, ed è pertanto inosservabile.


Venere: l’astro più luminoso della sera si avvicina al periodo di visibilità più prolungata. Nel corso del mese il pianeta supera le due ore di osservabilità dopo il tramonto del Sole. Come accennato nel paragrafo precedente, per diversi giorni all’inizio del mese Venere si trova poco più alto di Mercurio sull’orizzonte occidentale. Il giorno 20 il pianeta passa dalla costellazione dell’Ariete a quella del Toro. A fine mese Venere tramonta quasi contemporaneamente alle Pleiadi e alla stella Aldebaran.


Marte: anche se le ore a disposizione per osservare il pianeta rosso si riducono ulteriormente, è ancora possibile individuarlo senza difficoltà. Al tramonto del Sole è alto sull’orizzonte verso Sud; nelle prime ore della notte lo si può osservare mentre si abbassa gradualmente verso l’orizzonte occidentale. Marte anche in questo mese rimane nella costellazione del Cancro: da notare il giorno 16 l’incontro ravvicinato tra il pianeta e l’ammasso stellare del Presepe (M 44): uno spettacolo da non perdere, preferibilmente con l’ausilio di un buon binocolo.


Giove: il pianeta è ancora molto basso sull’orizzonte orientale e lo si può scorgere appena tra le luci dell’alba poco prima del sorgere del Sole. Giove attraversa la parte orientale della costellazione dell’Acquario e termina il mese molto vicino al limite con i Pesci.


Saturno: dopo l’opposizione dello scorso mese di marzo, l’osservabilità di Saturno è ancora ottima e lo si può ammirare per quasi tutta la notte. Nelle prime ore della notte si trova a Sud – Est; poco dopo la mezzanotte si trova alla massima altezza sull’orizzonte meridionale. Saturno si trova nella costellazione della Vergine, dove rimarrà per tutto il 2010; il pianeta è quasi equidistante tra Regolo e Spica, le stelle più luminose, rispettivamente, del Leone e della Vergine.


Urano: passata la congiunzione con il Sole del mese scorso, il pianeta è ancora praticamente inosservabile, trovandosi molto basso sull’orizzonte orientale, poco prima dell’alba. Urano si trova nella costellazione dei Pesci, dove rimane tutto l’anno.


Nettuno: dopo la congiunzione con il Sole del mese scorso il pianeta ricompare al mattino, appena più alto sull’orizzonte rispetto a Giove. Si ricorda comunque che per la sua bassa luminosità è visibile solo con l'uso di un telescopio. Il pianeta si trova nella costellazione dell’Acquario, dove rimane solo fino ad agosto, per poi tornare nuovamente nel Capricorno.


Plutone

La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Il pianeta è osservabile nella seconda parte della notte, a Sud – Est, e si eleva fino a culminare a Sud al sorgere del Sole. Plutone si trova ancora nella costellazione del Sagittario. Per la sua bassissima luminosità è individuabile solo con un telescopio di adeguata potenza.


CONGIUNZIONI

Luna – Venere : una interessante configurazione ci mostra, all’attenuarsi delle luci del tramonto del giorno 16, una sottile falce di Luna che accompagna verso l’orizzonte il luminoso pianeta Venere, nella costellazione dell’Ariete, seguito dalle Pleiadi e da Aldebaran, nel Toro. (vedi mappa)

Marte – Presepe (M44) : il pianeta Marte attraversa la piccola costellazione zodiacale del Cancro e, trovandosi nella parte centrale, la notte del 16 si avvicina a meno di 1° dall’ammasso stellare del Presepe. (vedi mappa)

Luna – Marte : il giorno 21 la Luna e il pianeta rosso si trovano in congiunzione nella costellazione del Cancro. Dalla mappa si può notare la particolare disposizione degli astri, con la Luna al Primo Quarto al centro di un triangolo con ai vertici Marte e le due stelle principali dei Gemelli, Castore e Polluce. (vedi mappa).

Luna - Saturno : lla congiunzione tra la Luna e Saturno si verifica il giorno 25, nella costellazione della Vergine. (vedi mappa)



COSTELLAZIONI

Osservando il cielo di aprile possiamo assistere alla transizione dal cielo invernale a quello estivo.

Nelle prime ore dopo il tramonto possiamo ancora ammirare le costellazioni che hanno dominato il cielo nei mesi precedenti: Orione, il Toro, i Gemelli, l'Auriga.

Nel contempo, nel cielo orientale, si cominciano a scorgere gli astri che saranno protagonisti della stagione estiva. Al tramontare a Sud-Ovest di Sirio - nella costellazione del Cane Maggiore - che per tutto l'inverno è stata la stella più brillante della volta celeste, corrisponde il sorgere a Nord-Est di Vega - nella costellazione della Lira - la stella più luminosa del cielo estivo, insieme ad Arturo del Bootes.

La Lira è una piccola costellazione composta principalmente da Vega e da 4 stelle vicine ad essa, disposte a parallelogramma.

A Nord-Est, sotto l'Orsa Maggiore, vedremo la costellazione del Bootes, caratterizzata dalla particolare forma ad aquilone con al vertice, molto luminosa, la già citata stella Arturo.

A sinistra del Bootes si può riconoscere una piccola costellazione a forma di semicerchio, la Corona Boreale.

Tra la Corona Boreale e la Lira si trova la debole ma estesa costellazione di Ercole. Per individuarla possiamo prendere a riferimento il quadrilatero di stelle che ne rappresenta il corpo, mentre le altre stelle che si dipartono sopra e sotto di esso raffigurano gli arti del famoso eroe mitologico. Ercole è una costellazione molto nota agli astrofili, in quanto in essa si trova M13, un ricchissimo ammasso stellare (contiene oltre 300.000 stelle!) facilmente individuabile con piccoli strumenti, alla portata quindi anche dei neofiti.

Tornando alle costellazioni zodiacali, mentre nella prima parte della notte tramontano Toro e Gemelli, nel cielo meridionale vedremo in successione la debole costellazione del Cancro, il Leone - molto estesa, dal profilo inconfondibile, nella quale è facile individuare la luminosa stella Regolo - e infine la Vergine, anch'essa molto estesa, ma priva di stelle brillanti, fatta eccezione per Spica.

Chi avrà la pazienza di attendere la notte inoltrata potrà scorgere a Sud-Est anche la Bilancia e, successivamente, lo Scorpione.

Le costellazioni circumpolari, quelle cioè che si trovano nei pressi del Polo Nord Celeste, caratterizzano costantemente il cielo settentrionale. L'Orsa Maggiore si trova in un periodo di ottima visibilità, trovandosi alla massima altezza sull'orizzonte ("culminazione"). Ricordiamo il riferimento per trovare la Stella Polare: tracciando una linea, prolungamento del segmento che unisce due stelle dell'Orsa Maggiore, Merak e Dubhe (vedi mappa del cielo a Nord), troveremo la stella che indica approssimativamente il Nord. Sull'orizzonte settentrionale possiamo ancora individuare Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a "W", e la costellazione di Cefeo.


Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di Televideo.


OSSERVIAMO LE STELLE DOPPIE AL TELESCOPIO

Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservare N Hydrae.

Dalla scheda di osservazione il link per saperne di più sulle stelle doppie: una presentazione generale dell'argomento, la storia della loro osservazione e un repertorio bibliografico.

OSSERVARE LA STAZIONE SPAZIALE

Approfondimenti, consigli per le osservazioni sulla pagina Come osservare la Stazione Spaziale Internazionale che contiene la tabella con le previsioni dei transiti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per i 10 giorni successivi, calcolate per ogni capoluogo di provincia.


OSSERVARE GLI IRIDIUM FLARES

Vi è mai capitato di osservare nel cielo notturno l'improvvisa apparizione di un punto molto luminoso, seguirlo per alcuni secondi nel suo veloce movimento tra le stelle per poi vederlo repentinamente scomparire? Probabilmente avete osservato un Iridium Flare!

Scoprite di cosa si tratta e consultate le tabelle con le previsioni dei prossimi passaggi degli Iridium alla pagina: Come osservare gli Iridium Flares.


CARTE DEL CIELO

Elenco delle Costellazioni: denominazione in latino e italiano

Elenco delle stelle che hanno un nome

Le 100 stelle più brillanti del cielo - da Almanacco UAI


Mappe del cielo del mese



Orizzonte Nord
15 aprile ore 22:00
Orizzonte Est
15 aprile ore 22:00
Orizzonte Sud
15 aprile ore 22:00
Orizzonte Ovest
15 aprile ore 22:00
Zenit
15 aprile ore 22:00
Congiunzioni



Congiunzione Luna Venere
16 aprile ore 20:30
Congiunzione Marte Presepe
16 aprile ore 21:30
Congiunzione Luna Marte
21 aprile ore 21:30
Congiunzione Luna Saturno
25 aprile ore 23:45



Mappe del cielo realizzate con i programmi Skymap Pro e Stellarium

COMETE DEL MESE

Aprile dolce dormire? Si spera proprio che il detto non riguardi gli osservatori di comete, che invece dovranno tenere gli occhi bene aperti per approfittare dei probabili rari momenti in cui il cielo di inizio primavera concede qualche chance osservativa. In quel caso converrà buttarsi senza remore sulle due comete che proponiamo e perché no, magari su qualche altra più debole.

Cominciamo però con le vicende di marzo. Calma piatta per quanto riguarda le nuove scoperte, se prendiamo in considerazione oggetti che possano raggiungere una interessante magnitudine. Niente di interessante da segnalare nemmeno per quanto riguarda oggetti conosciuti: la 29P/Schwassmann-Wachmann infatti, dopo l’outburst di un paio di mesi fa, sta tornando al suo aspetto consueto di cometa anonima. Ha deluso invece le attese la C/2009 O2 Catalina, che il mese scorso si segnalava come possibile oggetto del mese. Verso metà marzo è stata stimata di mag. 9,8, ma il suo aspetto, confermato successivamente, è risultato talmente evanescente (D.C.=1) da renderla praticamente trasparente. Visto che al perielio si è presentata in queste condizioni non c’è da alimentare nessuna fiducia su come si presenterà in aprile e pertanto la depenniamo dalla lista.

Passiamo ora senza indugi allo scarno menù di aprile:


81/P Wild 2 Come scritto lo scorso mese, per cercare la Wild basterà ripuntare binocoli e telescopi praticamente nella medesima zona di cielo che ha occupato in marzo. Infatti la cometa chiuderà la brusca “sterzata” cominciata il mese scorso, che le farà sfiorare Iota Virginis, ottimo punto di riferimento per localizzarla, per poi tornare a dirigersi verso ovest, la sua posizione di provenienza. La Wild è in allontanamento dal Sole e nei primi giorni del mese raggiungerà la minima distanza dal nostro pianeta a meno di 0,7 U.A. La sua luminosità dovrebbe diminuire gradualmente. Verso fine marzo è stata stimata di 9,6 magnitudini e azzardare che a fine aprile possa attestarsi intorno alla decima magnitudine non crediamo sia fuori luogo. Una cometa comunque relativamente facile e osservabile in orario piuttosto comodo. Cosa si vuole di più?


C/2009 K5 Mc Naught Eccoci alla cometa che in marzo ha già mostrato un ottima performance, tanto da trasformarsi in oggetto più luminoso della sua categoria. Continuerà con tutta probabilità a restarlo anche in aprile. Le ultime osservazioni la stimano sotto la nona magnitudine, luminosità che dovrebbe ancora migliorare arrivando all’ ottava o forse più a fine mese, periodo del suo perielio. Osservare la Mc Naught però, richiederà il sacrificio della levataccia, almeno nelle prime due settimane del mese. Dal 14 aprile diviene circumpolare e successivamente più comodamente osservabile in tarda serata, con un altezza sull’orizzonte che andrà migliorando man mano. Percorrerà poco meno di quarantacinque gradi in cielo, cominciando il mese nella Volpetta, attraversando successivamente il Cigno da nord a sud e terminando aprile nel Cefeo. Segnaliamo anche due incontri spettacolari: il 3 si avvicinerà ad Albireo, la splendida e famosissima stella doppia del Cigno. Poco più di due gradi separeranno cometa e astri. Il 25 aprile passerà nel “corridoio che divide la spirale NGC 6946 di mag. 9,8 (galassia prolifica in fatto di scoperte di supernovae) e l’ammasso aperto NGC 6939 di mag. 7.8, due bellissimi oggetti del Cefeo.


Quale ingrandimento per le comete? Queste righe non vogliono essere vangelo, ma solo riassumere la mia esperienza dopo anni di osservazione. Niente concetti troppo complicati ma qualcosa di immediato, o come si suole dire "terra terra". Non c’è un ingrandimento standard per osservare proficuamente le comete. Bisognerà adattare invece l’ingrandimento alla morfologia dell’oggetto che stiamo osservando. Le comete luminose ed estese, magari con una bella coda, andranno sicuramente osservate a bassi ingrandimenti per riuscire ad avere un campo il più ampio possibile per contenerle tutte intere e avere possibilmente tanto cielo buio attorno, fattore che le fa risaltare meglio e che “valorizza” la visione (i binocoli non hanno rivali in questi casi). Se si vuole indagare la parte interna della cometa invece, quella solitamente più luminosa, bisognerà naturalmente usare un ingrandimento medio-alto. Se la cometa è discretamente luminosa ma piuttosto estesa e “trasparente”, bisognerà trovare un buon compromesso tra fattore di ingrandimento e luminosità del fondo cielo. A ingrandimenti troppo bassi infatti, si rischierebbe di avere un cielo troppo chiaro per riuscire a “staccarla”, mentre un ingrandimento troppo spinto significherebbe scurire significativamente il campo inquadrato cancellando l’oggetto. Un ingrandimento medio, o medio-basso potrebbe quindi essere l’ideale, anche se, in questi e altri casi, è importante provare più ingrandimenti fino a trovare quello migliore. Ci sono poi le comete piccole, discretamente deboli ma molto concentrate. In questo caso è utile osservare forzando un po’ l’ingrandimento. Le comete debolissime invece, vanno osservate quasi sempre forzando parecchio l’ingrandimento, sperando naturalmente che siano decentemente concentrate. Se infatti sono estese senza apprezzabile nucleo, la possibilità di percepirle è minima. Mi è capitato spesso di ingaggiare autentiche battaglie con oggetti di tredicesima magnitudine e oltre, riuscendo a “intuirli” (non sempre) solo con un ingrandimento spinto o molto spinto. Se da un lato questo sembra fare a pugni con l’osservazione di un debolissimo oggetto diffuso, che suggerirebbe di non forzare troppo l’ingrandimento per non farlo scomparire, dall’altro la cosa sembra essere bilanciata dal vantaggio del poter ingrandire molto la zona interessata e dal fatto di rendere scurissimo il cielo guadagnando in contrasto. Un altro vantaggio dell’ingrandimento elevato è anche il poter riuscire a “tagliar fuori” stelle vicine che possono disturbare. Sembra incredibile ma stelle di decima o undicesima magnitudine sembrano autentici fari abbaglianti se posti vicini a oggetti estremi.


Per la P/81 Wild 2 la posizione è calcolata per le 22.30 ora legale e le stelle arrivano alla mag. 9,5.

Per la C/2009 K5 Mc Naught la posizione nella prima cartina è calcolata per le 4.00 ora legale, mentre per la seconda cartina la posizione si riferisce alle 22.00 e le stelle arrivano alla mag. 8.



Le mappe fornite sono indicative e per l'intero mese. Poiché le comete si spostano (anche notevolmente) da una sera all'altra, si consiglia, a chiunque si appresti all'osservazione degli astri chiomati, di munirsi di mappe dettagliate con stelle di riferimento per giorno ed ora di osservazione scaricabili dai comuni programmi di simulazione del cielo o contattare la sezione comete uai.


File:81PWILD aprile
81PWILD_aprile
File:C2009K5McNaught aprile1
C2009K5McNaught_aprile1
File:CC2009K5McNaught aprile2
C2009K5McNaught_aprile2




Effemeridi aggiornate delle comete presentate sono disponibili sul sito del Minor Planet Center:

http://www.cfa.harvard.edu/iau/Ephemerides/Comets/index.html

Ulteriori informazioni disponibili sul sito della Sezione Comete UAI: http://comete.uai.it



Gli autori del Cielo del Mese

I nominativi dei collaboratori sono indicati nella pagina "chi siamo"

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