La Pasqua

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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'''Pasqua cristiana nel 2020''' si celebra il '''12 aprile'''   
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Si celebra la domenica successiva al primo plenilunio che si verifica dal giorno dell'Equinozio di primavera, che nel 2020 si verifica  
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Si celebra la domenica successiva al primo plenilunio che si verifica dal giorno dell'Equinozio di primavera, che nel 2020 si verifica l'8 aprile - alle ore 2:35 (TU).
'''Pasqua ortodossa: 06 aprile giuliano = 19 aprile gregoriano'''
'''Pasqua ortodossa: 06 aprile giuliano = 19 aprile gregoriano'''

Versione delle 10:15, 8 mar 2020

Festa tra astronomia, storia e religione


Pasqua cristiana nel 2020 si celebra il 12 aprile

Si celebra la domenica successiva al primo plenilunio che si verifica dal giorno dell'Equinozio di primavera, che nel 2020 si verifica l'8 aprile - alle ore 2:35 (TU).

Pasqua ortodossa: 06 aprile giuliano = 19 aprile gregoriano

Dall'Almanacco UAI 2020


Pasqua cristiana nel 2019 si celebra il 21 aprile

La data della Pasqua di questo 2019 può suscitare curiosità e domande dato che il Concilio di Nicea, nel 325 d. C., stabilì che la Pasqua cristiana dovesse celebrarsi la domenica successiva al primo plenilunio che si verifica dal giorno dell'Equinozio di primavera. Quindi, dato che l'Equinozio si verifica oggi 20 marzo alle ore 22:58, e il Plenilunio successivo si verifica il 21 dello stesso mese alle ore 1:43, la Pasqua si dovrebbe celebrare la domenica successiva 24 marzo. Questo se i dati a cui ci si riferisce fossero esclusivamente astronomici.

"Ma in quel Concilio si stabilì che l'Equinozio fosse fissato in perpetuo al 21 marzo. Ne consegue che la Pasqua può oscillare fra il 22 marzo e il 25 aprile. Nel calendario gregoriano si ricavano dalla epatta i Noviluni e da questi si passa ai Pleniluni aggiungendo 13 giorni (il Plenilunio ecclesiastico cade il 14° giorno di ogni lunazione). Quella che si trova infatti non è la data del Novilunio astronomico, ma la data del Novilunio convenzionale ecclesiastico."


Dall'Almanacco UAI 2019


Pasqua di rito ortodosso - 28 aprile 2019

Pesah (Pasqua ebraica) - 20 aprile anno 5779



La Luna piena dell'11 aprile, prima Luna Piena dopo l'Equinozio di primavera, dalla quale scaturisce la data della Pasqua il 16 aprile 2017.

La luna sorge sopra la chiesa romanica di Santa Maria in Castello (1121 d.C.) incastonato sulle mura di Tarquinia (VT). Foto di Marco Meniero

La Luna piena del 23 marzo 2016, dalla quale si ottiene la data della Pasqua il 27 marzo 2016

Castello di Montemale, 23 marzo 2016, ore 19.05-19.10: l'alba della luna piena dopo l'equinozio di primavera. Buona Pasqua 2016!


La festa di Pasqua, considerata la più importante della cristianità, si colloca nei giorni intorno all'Equinozio di primavera: viene celebrata la domenica successiva alla prima Luna Piena dopo l'Equinozio. E' il momento in cui ore di luce e ore di buio si equivalgono. In questo periodo finalmente la natura si risveglia e la campagna riprende a verdeggiare.

IL Sole attraversa l’equatore celeste nei punti corrispondenti all’equinozio di primavera intorno al 21 di Marzo e di autunno, intorno al 23 di Settembre. Il punto corrispondente all’equinozio di primavera si chiama punto vernale, oppure punto d’Ariete. Il richiamo all’Ariete è dovuto al fatto che anticamente in questa data il Sole si proiettava sulla costellazione omonima. Oggi, per effetto della precessione degli equinozi, si trova nella costellazione dei Pesci, (precisiamo che stiamo parlando di costellazioni, non di segni zodiacali, che non riguardano l’astronomia). Si sposterà poi nell’Acquario.

La domenica dopo la Luna Piena che si verifica dopo l'Equinozio di Primavera si fissa la data della Pasqua, secondo il computo.

La data della Pasqua fin dalla sua prima istituzione è legata alla comparsa delle Luna nuova, come nell'ebraismo.

Nei Vangeli si narra che Gesù e i discepoli consumarono l'Ultima Cena - era il pasto rituale secondo la legge mosaica - poi egli venne catturato, e il giorno dopo (Pesah, o Pasqua ebraica, che si celebra il quattordicesimo giorno di Nissàn, mese lunare che inizia con la luna nuova), condannato a morte.

Dopo 3 giorni sarebbe avvenuta la Resurrezione.

Tutti e 4 i Vangeli pongono questo evento nel primo giorno della settimana ebraica, cioè il giorno che segue lo shabbath (il sabato), e nel terzo giorno dopo la crocifissione:

Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. (Luca)

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand`era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. (Giovanni)

Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. (Marco)

Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. (Matteo)

Nei primi tempi la Resurrezione veniva celebrata ogni settimana il giorno dopo il shabbath.

Alla fine del II secolo la celebrazione divenne annuale e avveniva il quattordicesimo giorno di Nissàn come la Pasqua ebraica e la Resurrezione 3 giorni dopo, senza tener conto di che giorno della settimana fosse, in seguito si stabilì di celebrarla il giorno dopo lo shabbath, quello che poi divenne il giorno del Signore: Dies dominica, domenica.

L'inizio del mese di Nissàn veniva annunciato dalla Sinagoga quando veniva avvistata la prima falce lunare di primavera, e questo causava una sudditanza della cristianità alle autorità ebraiche.

Per rimarcare la differenza tra le due Pasque si doveva trovare un modo per stabilire l'inizio di Nissàn indipendentemente dal calendario ebraico.

Questo comportava il passaggio da un calendario lunisolare a uno soltanto solare come quello romano.

Nel 325, durante il Concilio di Nicea si stabilì di festeggiare la Pasqua la prima domenica dopo il plenilunio successivo all'equinozio di primavera e non in coincidenza con la Pasqua ebraica.

L'osservazione del crescente lunare nel mondo cristiano, che era diventato molto vasto, era un evento difficile da tenere in considerazione per difficoltà di comunicazione e differenti condizioni meteorologiche; basarsi esclusivamente sui moti celesti avrebbe comportato l'esigenza di possedere grande competenza nell'astronomia.

Durante tutto il Medioevo il progresso scientifico ebbe una battuta di arresto.

Durante l'Umanesimo, aumentando le conoscenze scientifiche che provenivano dall'Impero bizantino, anche nella Chiesa si comprese che occorreva mettere ordine nel calendario; era tempo di adeguare le date alle conoscenze astronomiche che mostravano infatti che ormai l'Equinozio di Primavera cadeva l'11 marzo anziché il 21. Questo sfasamento derivava dalla difficoltà di combinare la durata dei cicli lunare e solare.

Nel Concilio di Trento (1545) si diede il via alla riforma del calendario.

Fino a che fu usato il calendario giuliano, istituito da Giulio Cesare, era facile trovare la data di Pasqua. Bastava il numero d'oro, cioè la posizione che occupa l'anno nel ciclo di 19 anni in cui le lunazioni si ripetono uguali. Da questo si ricavavano le date dei pleniluni di tutto l'anno. La Pasqua veniva celebrata la prima domenica dopo il plenilunio pasquale, quello che cade tra il 21 marzo e il 18 aprile.

Il nuovo calendario venne introdotto da papa Gregorio XIII nel 1582 e si chiamò gregoriano. E' il calendario che usiamo ancora oggi.

Per recuperare i dieci giorni perduti, si stabilì che il giorno successivo al 4 ottobre 1582 fosse il 15 ottobre anziché il 5.

Per modificare la durata media dell'anno, venne cambiata la regola che decide gli anni bisestili: gli anni la cui numerazione è multipla di 100 sono bisestili soltanto se essa è anche multipla di 400.

Il salto di qualche anno bisestile complicò il calcolo della data della Pasqua.

La Chiesa stabilì perciò regole facili da seguire per stabilire la fase lunare anche per tempi passati e futuri senza ricorrere a calcoli astronomici

Il risultato che si ricava da queste regole è la Luna del computo, che non corrisponde alla Luna vera. Lo scostamento tra le due Lune può arrivare fino a 3 giorni in più o a uno in meno.

Si presume poi che la Luna diventi visibile a occhio nudo circa 30 ore dopo la congiunzione con il Sole e in questo momento si calcola che sia Luna nuova; per stabilire il plenilunio si prende in considerazione che si verifichi 13 giorni dopo la Luna nuova (in realtà occorrono 14,7 giorni, ma in questo modo si compensa il ritardo iniziale di 30 ore.

Essendo la Pasqua determinata facendo riferimento sia al ciclo solare annuale - Equinozio di primavera, sia al ciclo lunare – il plenilunio – c'è un intervallo di tempo tra due date al di fuori delle quali la Pasqua non può mai cadere.

La prima data è il 22 marzo (Pasqua bassa) e la seconda il 25 aprile (Pasqua alta). Se proprio il 21 marzo è Luna piena, e questo giorno è sabato, sarà Pasqua il giorno dopo (22 marzo); se invece è domenica, il giorno di Pasqua sarà la domenica successiva (28 marzo).

Se il plenilunio si verifica il 20 marzo, quello successivo si verificherà il 18 aprile, e se questo giorno fosse per caso una domenica occorrerebbe aspettare la domenica successiva, cioè il 25 aprile.

In varie parti del mondo, nel periodo in cui noi celebriamo la Resurrezione si svolgono feste importanti che riguardano il mondo agricolo.

In Giappone il giorno dell’equinozio di primavera (Haru no Higan ) coincide con il periodo di sette giorni intorno al 21 marzo. In questo periodo, le persone visitano le tombe di famiglia e rendono omaggio agli antenati.

In Cina si celebra la Festa del Qingming. Il Qingming, che significa “chiarezza e luminosità”, corrisponde al risveglio della natura, all’aratura e alle semine. E' uno dei 24 punti di divisione del calendario lunare e cade verso la prima decade di aprile. Quel giorno i cinesi fanno gite in campagna , mettendo poi al ritorno un rametto di salice alla porta di casa.

In India il calendario vedico tradizionale cominciava con il mese agrahayan (agra=primo + ayan=equinozio). Anche attualmente alcuni calendari (ad esempio il Vikram) cominciano con Chaitra, il mese dell’equinozio di primavera, come primo mese.

Nel Buddismo il calendario è lunare, ogni mese termina con un giorno di luna piena. L’anno comincia vicino all’equinozio di primavera

Per i popoli che praticano lo Zoroastrismo (da Zoroastro - Zarathustra) è capodanno (Naw Ruz) e si celebra l’antico rito della rigenerazione della natura. I seguaci di Zoroastro (ad esempio in Iran) si basano sui calcoli astronomici per sapere l’attimo preciso in cui avviene il cambio di stagione.

Anche in passato nei giorni in cui cade l'Equinozio si svolgevano feste pagane: le Adonie nel mondo ellenico e e le Attideia nell'antica Roma.

Nelle Adonìe si celebravano feste per la resurrezione di Adone, bellissimo giovane amato dalla dea Afrodite, ucciso da un cinghiale. Adone, come Tammuz, un dio assiro-babilonese, dimorava sei mesi all'anno negli inferi, come il Sole quando si trova al di sotto dell'equatore celeste (autunno e inverno).

Le Attideia erano feste dedicate ad Attis, la cui morte e resurrezione simboleggiava il ciclo vegetativo che aveva inizio con la primavera

Le feste iniziavano il 15 marzo, intorno all'equinozio, con la luna piena, con la penitenza, seguivano i Tristia, Sanguem, e il 25 Attis risorgeva; il sole aveva attraversato l'equatore celeste

Un culto che contese al Cristianesimo il predominio per alcuni secoli (dal I fino al V secolo d.C), fu il Mitraismo.

Uno dei motivi centrali di questo culto è il mito del sacrificio del toro sacro. Dal corpo del toro morente spuntano piante, animali e tutti i frutti della terra. Secondo alcuni storici, il culto di Mitra potrebbe simboleggiare la forza del Sole nell'Equinozio di Primavera all'uscita dalla costellazione del Toro verso la costellazione dell'Ariete, avvenuta nel diciannovesimo secolo a.C..

Un caso a parte riguarda un passato non troppo remoto: il cosiddetto Capodanno pisano, che riguarda oltre Pisa anche altre città toscane tra cui Siena e Firenze.

Il 25 marzo in queste città era Capodanno, fissato nel giorno dell'Annunciazione (ab Incarnatione Domini), esattamente nove mesi prima del giorno di Natale, e in coincidenza con il periodo dell'Equinozio di primavera. Il calendario rimase in vigore fino al 1749, quando il Granduca di Toscana, Francesco I di Lorena, ordinò che l'anno 1750 iniziasse l'1 gennaio.

La ricorrenza è ancora oggetto di celebrazione con un corteo storico che si reca nel Duomo di Pisa, dove alle ore 12, al termine di un rito, la tradizione vuole che un raggio di sole penetri nel Duomo da una finestra della navata centrale e colpisca un punto particolare, una mensola sorretta da un piccolo uovo di marmo (l'uovo è un simbolo cosmico comune a molte culture).

In quel momento inizia l'anno nuovo; in particolare inizia il l'anno successivo per il Capodanno relativo alla città di Pisa, mentre si celebra l'inizio dell'anno già in corso per il Capodanno della città di Firenze.

Nel 2014 si è verificato un caso particolare: la Pasqua cattolica cadeva nello stesso giorno della Pasqua ortodossa, che solo in alcuni anni coincide con quella cattolica. La Chiesa ortodossa segue ancora il Calendario giuliano.



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