Osservazione Asteroidi Italia

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

OCCULTAZIONI ASTEROIDALI NEL 2011 RIGUARDANTI I 4 ASTEROIDI DELL'UNITA' D'ITALIA

16 febbraio: occultazione di (4317) Garibaldi

Nell’ambito della campagna osservativa UAI “Asteroidi1861” un primo significativo risultato è stato colto il 16 febbraio scorso, grazie ad una occultazione asteroidale provocata da (4317) Garibaldi. L’evento era invisibile dall'Italia ma in questa osservazione il GAM (sfruttando la rete internazionale di osservatori di questo tipo di fenomeni astronomici, rete nella quale il GAM è uno dei protagonisti da anni assieme ad una dozzina di altri osservatori italiani) è riuscito a coinvolgere alcuni astrofili giapponesi, che hanno accettato di collaborare con noi con l’entusiasmo e la consueta gentilezza degli abitanti del "Paese del Sol Levante".

L’osservazione di occultazioni asteroidali è uno dei mezzi più semplici (ed accurati) per determinare la reale dimensione e forma di un asteroide. Il passaggio (prospetticamente) di uno di questi oggetti davanti ad una stella, produce infatti, visto da una località della Terra, una breve “eclissi” della stella stessa, osservabile, analogamente a quanto avviene per le eclissi di Sole, da una lunga ma sottile striscia di superficie terrestre interessata dal fenomeno.

La striscia ha, in prima approssimazione, la larghezza del corpo stesso, dato che in moltissimi casi si può assimilare la stella come puntiforme ed a distanza infinita. Se più osservatori si dispongono a diverse distanze, rispetto al centro della linea di occultazione, assisteranno ciascuno a diverse durate dell’occultazione stessa, che sarà più lunga per un osservatore posto al centro della linea, e via via più breve mano a mano che si va verso il bordo dell’asteroide.

Dalle occultazioni asteroidali, che sono osservabili sia visualmente che fotograficamente, in video e con CCD, e che sono coordinate a livello europeo ed internazionale (EAON e IOTA) è stato possibile ricavare finora sagoma e diametro di parecchie centinaia di asteroidi, ma anche ricavare, ad esempio, il diametro dell'oggetto trans nettuniano (136199) Eris (rinfocolando recentemente la polemica sulla “supremazia” di Plutone), oppure scoprire, prima ancora che avvenisse grazie a sonde o tecniche radar, asteroidi doppi, risolvere stelle doppie particolarmente strette, avere un indizio di atmosfere stellari ecc..

I nostri 4 satelliti “dell’unità d’Italia”, stando a quanto finora calcolato, realizzeranno nel 2011 almeno una dozzina di occultazioni, nessuna delle quali visibile dall’Italia, per cui, come dicevamo, ci siamo rivolti ad astrofili di tutto il pianeta per avere risultati osservativi delle loro occultazioni asteroidali, distribuite quest’anno su diversi continenti (prevalentemente Africa).

Il primo risultato è stato raggiunto ,come si diceva, giovedì mattina, 17 febbraio, alle ore 02h09m33s.56 locali (pari per noi alle 18h09m di mercoledì 16, ovvero 17h09m di TU) da un osservatore giapponese, Hayato Watanabe, che ha osservato per l’appunto un’occultazione da parte dell’asteroide (4317) Garibaldi, dal centro del Giappone (per l’esattezza da Inabe, nei pressi di Nagoya).

Dai dati osservativi (durata dell’occultazione pari a 4,35 s +/- 0,27s), data la velocità nota dell’asteroide in quell’istante rispetto alla Terra (5,72 kms), si ricava una corda di 25 km. Verosimilmente il diametro di (4317) Garibaldi dovrebbe aggirarsi sui 50km, e quindi l’osservatore quasi certamente non doveva trovarsi al centro della striscia di occultazione. Purtroppo non esistono, al momento, altre osservazioni positive dell’evento dal Giappone, anche perché l’occultazione in oggetto è risultata traslata di oltre 330 km rispetto alla linea prevista. Lo stesso Watanabe ha osservato più per scrupolo che per convinzione, dato che per quella distanza dalla linea centrale, le previsioni davano una probabilità dell’1% di assistere al fenomeno.

L’osservazione è stata videoregistrata mediante una mini telecamera Watec- 120 N, applicata ad un rifrattore Takahashi da 13 cm. La stella interessata era TYC 2445-01146-1, una stella di mv 9,1 nel nord dei Gemelli.

Ricordiamo che si è trattato, in ogni caso, della prima osservazione/misura positiva in assoluto dell’asteroide (4317) Garibaldi; un asteroide interessante dato che appartiene ad una classe particolare di asteroidi (il gruppo Hilda) che orbitano al margine esterno della Fascia Principale, ed annovera oggetti “ingabbiati”dalla presenza di Giove. Tutti questi asteroidi presentano un periodo di rivoluzione di poco meno di 8 anni, in risonanza cioè 3:2 con Giove (ovvero questi asteroidi compiono esattamente 3 rivoluzioni intorno al Sole, nello stesso tempo impiegato da Giove per compierne 2). Per questo motivo la loro orbita risulta dinamica ed ogni oggetto del gruppo può sopravvivere, pur raggiungendo all’afelio una distanza dal Sole “pericolosamente” prossima all’orbita di Giove, solo perché raggiunge l’Afelio rigorosamente mentre Giove si trova molto lontano: per l’esattezza dall’altro lato dell’orbita, o mentre l’asteroide si trova nei punti lagrangiani L4 e L5 del sistema Sole/Giove.

Con questa osservazione si può scherzosamente affermare che da "Eroe dei due mondi", Garibaldi è passato ad "Asteroide dei tre mondi" (l'osservazione è infatti frutto di una scoperta dall'allora Cecoslovacchia, di un calcolo statunitense, di una foto italiana e di una osservazione giapponese...)

L' astrofilo giapponese, Hayato Watanabe, nel suo osservatorio casalingo, con le due figlie gemelle (che talvolta lo aiutano nelle osservazioni) davanti alla strumentazione utilizzata nell'occultazione di (4317) Garibaldi. Segnaliamo la curiosa coincidenza del fatto che la stella occultata appartenga alla costellazione dei Gemelli...



La traccia prevista dell’occultazione, coi dati disponibili poche ore prima della stessa. Il telescopio indica la posizione dell’osservatorio di Watanabe; le linee azzurre i margini estremi per la sagoma dell’asteroide e la linea verde la zona centrale dell’oggetto.

la “curva di luce” dell’occultazione del 16 febbraio 2011, ridotta col software Limovie. E' evidente il brusco calo di magnitudine. La distribuzione delle misure appare "a pacchetti" causa la modalità di ripresa della telecamera, che accumulava 16 frame della durata di 1/30 di secondo in un'unica immagine.

la “sagoma” di (4317) Garibaldi ricavata dall’osservazione giapponese. La linea in alto è il percorso previsto; quella in basso rappresenta la corda osservata da Watanabe e la durata dell’occultazione (spazio vuoto fra i due punti). Il cerchio rappresenta le dimensioni attese per Garibaldi. Si ringrazia Tsutomu Hayamizu per il calcolo e la collaborazione per le osservazioni giapponesi.


Immagine dell'asteroide due sere dopo l'evento. Foto M. Bigi - GAM. La foto, ripresa con un newtoniano da 20 cm f/5 e posa di 20 minuti centrati alle ore 22,11 (TU) del 18 febbraio, con una Canon EOS 1000D (elaborazione col software Iris). Mostra stelle fino alla mv 19. La stella col nome in giallo, a sinistra, è la stella interessata dall'occultazione di due sere prima: è evidente il movimento fra le stelle di (4317) Garibaldi in circa 53 ore.



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