Passi sulla Luna: Cassini

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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| Il Sinus Iridum è mappato nella mappa numero 24 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del [[Image:Logo Lunar and Planetary Institute.jpg|80px]] [http://www.lpi.usra.edu/ '''Lunar and Planetary Institute'''].  
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|Cassini è mappato nella mappa numero 25 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del [[Image:Logo Lunar and Planetary Institute.jpg|80px]] [http://www.lpi.usra.edu/ '''Lunar and Planetary Institute'''].  
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'''SINUS IRIDUM'''
 
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SINUS IRIDUM (LAPLACE, HERACLIDES, BIANCHINI)
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'''I NOMI'''
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IL SITO
 
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Il Sinus Iridum (Golfo delle Iridi o degli arcobaleni) è un largo “golfo” (230 Km di diametro) situato nel versante settentrionale del Mare Imbrium, visibile anche in un piccolo telescopio o in un binocolo, poco a occidente del cerchio scuro di Plato. Bellissima formazione Lunare in qualunque momento la si osservi, sia al terminatore che in Luna piena. Il Sinus è circondato, al di là di una fitta schiera di piccole rilevatezze che sembrano isolotti costieri (volendo proseguire la similitudine marina), da una lunga catena montuosa, i Montes Jura, 350 Km di lunghezza, il cui nome deriva dall’omonima catena svizzera. I Montes Jura partono dal Promontorium Laplace a NE, per terminare al Prom. Heraclides a SO. Questa catena è’ interrotta, a circa 1/3 della sua lunghezza a partire dal Prom. Laplace, dal cratere Bianchini (31 Km di diametro ed una profondità di 3100m). All’interno, esso presenta fratture ed una frana della parete Nord. Il Prom. Laplace, al sorgere del Sole, è una imperdibile meraviglia lunare. La sua ombra si allunga sul piano circostante mentre compaiono le prime luci sul semicerchio degli Jura e sul Prom. Heracldes. Quest’ultimo è molto meno alto del suo dirimpettaio (1060m), ma presenta contorni molto frastagliati. Man mano che il Sole si alza, si evidenzia meglio la sua complessa morfologia che, in passato, nella famosa mappa di Giovanni Cassini, fu disegnata con volto di donna. La “Signora della Luna”, che tanta curiosità ha suscitato negli anni presso gli studiosi, impegnati a scoprirne l’attribuzione, era probabilmente un omaggio fatto da Cassini a sua moglie, Geneviève De Lastre.
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'''CASSINI'''
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I NOMI
 
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IRIDE
 
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Iris o Iride è un personaggio mitologico, non una divinità, figlia di Taumante ed Elettra. Descritta con ali d’oro e con tunica multicolore, è la personificazione dell’arcobaleno. Sue sorelle sono le Arpie, terrificanti mostri dal volto di donna e corpo di uccello (Aello, Ocipete e Celeno), personificazioni dei turbini e delle tempeste (i loro nomi ricordano la velocità del vento burrascoso). Il concetto di velocità appartiene anche ad Iris, in quanto è considerata la messaggera veloce degli dei (l’arcobaleno appare subito dopo la  tempesta). Sembra quindi, nelle fattezze e nella attività, allontanarsi dalle caratteristiche pesantemente negative delle sorelle. Ha tuttavia qualcosa che l’accomuna ad esse. Ha la proprietà di far morire gli uomini, recidendo l’unico capello che li tiene ancorati alla vita. Ricordiamo che anche Atropo, l’ultima delle Parche (o Moire greche), aveva questo compito.
 
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LAPLACE
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Giovanni Domenico Cassini nasce a Perinaldo, nella allora Repubblica di Genova, ora in provincia di Imperia, l’8 giugno 1625. Dopo avere iniziato gli studi presso i Gesuiti di Genova, viene chiamato a Bologna a seguito di una involontaria fama di astrologo, per avere previsto la vittoria delle truppe pontificie di Innocenzo X su quelle del Duca di Parma. Ottiene l’insegnamento di astronomia presso l’Università, ma non sposa immediatamente le idee galileane, per quanto si sforzi di dimostrare la bontà delle stesse verso la tradizione tolemaico-aristotelica. Contemporaneamente, si occupa di ingegneria militare e di opere di contenimento delle piene del Po. Pubblica la “Tavola dei Pianeti”, frutto di accuratissime osservazioni. Acquisisce una solida fama internazionale e viene chiamato a Parigi dove, nel 1673, ottiene la cittadinanza. E’ grazie alle sue scoperte che l’Académie des Sciences diventa il più avanzato Istituto scientifico d’Europa. Sposa Geneviève Delaistre che immortala nella rappresentazione del Promontorium Heraclides nella sua famosissima mappa della Luna. Resta tuttavia in contatto con Bologna dove realizza, all’interno della basilica di S.Petronio, la più lunga meridiana del mondo (66,8 m). Grazie a questo “eliometro”, si dedica alla diatriba tra aristotelici e galileiani giungendo a confermare, attraverso l’analisi delle variazioni della velocità del Sole nelle varie stagioni e il suo diametro apparente, la validità della II legge di Keplero (che sarà dimostrata matematicamente da Newton alla fine del ‘600). Si occupa di idraulica, ingegneria militare e medicina (conduce alcuni esperimenti sulle trasfusioni di sangue). Misura la rotazione di Marte e la distanza del pianeta dalla Terra, elemento essenziale per determinare la distanza Terra-Sole (Unità Astronomica); misura altresì la rotazione di Giove, scopre la grande Macchia Rossa, 4 satelliti di Saturno, la banda scura all’interno dell’anello di Saturno, che gli ha valso l’eponimo. Intuisce che l’anello deve essere formato da frammenti in rivoluzione attorno al pianeta. Calcolando le effemeridi dei satelliti di Giove, compila tabelle estremamente accurate che consentono di avere riferimenti temporali molto precisi, utili specialmente per la navigazione e per calcolare la longitudine del luogo. La differenza tra il tempo previsto di una occultazione e quello reale consentirà ad un allievo, Ole Roemer, di calcolare la velocità della luce.
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Dà origine ad una stirpe di astronomi. L’ultimo, Cassini IV, dirigerà l’Osservatorio di Parigi fino alla Rivoluzione francese.
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Muore a Parigi il 14 settembre 1712.
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Pierre-Simon Laplace nasce a Beaumont.en-Auge il 23 marzo 1749 da una famiglia di contadini. Grazie alle sue spiccate doti intellettive, viene avviato agli studi da alcuni ricchi vicini di casa. Giovanissimo, si trasferisce a Parigi dove, con una lettera di presentazione di D’Alembert, ottiene un posto di docente in una scuola militare. Si interessa prevalentemente di astronomia: scrive articoli sui moti planetari, sul calcolo integrale e sulle equazioni differenziali. entra nell’Académie des Sciences nel 1785 e successivamente diviene membro delle più importanti Accademie scientifiche europee. Personaggio intelligente e geniale, per quanto arrogante, egoista ed irriconoscente, soprattutto con chi lo aveva aiutato da giovane, non è ben visto da Colleghi ed allievi. Sotto il profilo politico, si professa dapprima a favore della Repubblica, salvo poi sostenere l’ascesa al trono imperiale di Napoleone, da cui ottiene la carica di ministro cha abbandona dopo pochi mesi per incapacità. A Napoleone dedica la prefazione al III volume della Mécanique, per poi provvedere precipitosamente a cancellarla quando la fortuna comincia a voltare le spalle all’imperatore. Alla Restaurazione si schiera con i Borbone e ottiene il titolo di marchese. In sostanza, grande opportunista, politico incapace, geniale scienziato. La sua maggiore opera, la Mécanique céleste è un trattato in 5 volumi che riprende i Principia di Newton e li traduce in calcolo differenziale. Espone l’ipotesi che il Sistema Solare sia originato da una nebulosa e addirittura intuisce la presenza di un buco nero centrale dotato di una mostruosa forza gravitazionale. Inoltre ritiene che alcune nebulose osservate al telescopio non siano corpi galattici, ma extragalattici ed essi stessi galassie. Spazia dalla matematica, che vede asservita alla ricerca scientifica (famosa la trasformazione o equazione di Laplace), alla fisica (l’attrazione capillare), al calcolo delle probabilità. Sotto il profilo filosofico, crede nel determinismo causale (l’Universo è l’effetto del suo passato e la causa del suo futuro), ma questo principio è ispiratore di gran parte della sua ricerca. Difficile dire se sia credente. Probabilmente agnostico, non ritiene necessaria la presenza di un Intelletto superiore per spiegare l’ordine cosmico, come invece riteneva Newton.
 
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HERACLIDES
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'''AGASSIZ'''
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Heraclides Ponticus (Heraklides o’ Ponticos) nasce intorno al 390 a.C. ad Eraclea Pontica, ora in Turchia, e vi muore  intorno al 310 a.C. Da giovane studia presso l’Accademia di Platone ad Atene con profitto, tanto che Platone stesso gli lascia la direzione quando parte per la Sicilia. Seguendo i dettami della scuola pitagorica, Heraclide propone che l’apparente moto del Sole attorno alla Terra sia in realtà dovuto alla rotazione della terra attorno al suo asse, contraddicendo il  modello aristotelico della centralità della Terra rispetto all’intero Universo. Si sa poco della sua vita e delle sue opere, ma sembra che abbia scritto molto in vari campi: astronomia, filosofia, musica, fisica e retorica, oltre che in scienze occulte.
 
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BIANCHINI
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Jean Louis Rodolphe Agassiz nasce a Motier il 28 maggio 1807 e si appassiona fin da giovane alla serrata discussione, fervida in quegli anni, sulla storia naturale degli esseri viventi. Studia a Zurigo, Heidelberg e Monaco, dove si laurea in Biologia e Filosofia. Si interessa di classificazione e biologia delle specie ittiche e scrive una monumentale opera sui fossili, in particolare pesci ed echinodermi. La sua ricerca è coronata da grande successo in tutta Europa. Nel 1838 diventa membro estero della Royal Society. Studiando i ghiacciai alpini, propone la teoria scientifica di una passata era glaciale. Nel 1846 si trasferisce negli Stati Uniti, dove viene nominato docente di Zoologia e geologia ad Harvard e dove fonda una scuola di grande rilievo. Scienziato di grande fama, non accetterà mai l’ipotesi darwiniana dell’evoluzione delle specie.
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Muore a Cambridge (Massachussets) il 14 dicembre 1873.
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Francesco Bianchini nasce a Verona il 13 dicembre 1662. Studia presso i gesuiti, dapprima a Bologna, poi a Padova, interessandosi di varie discipline, soprattutto di astronomia con Geminiano Montanari. Nel 1664 è a Roma, a studiare diritto, con la prospettiva di diventare legale della Curia Vaticana, ma il suo spirito eclettico lo porta ad interessarsi anche di matematica, fisica, botanica, storia. Riconosce in alcuni reperti archeologici del napoletano le memorie sepolte di Pompei. Diventa Custode della Biblioteca Ottoboniana e dopo la morte di Alessandro VIII, diventa cameriere privato del nuovo Papa Clemente XI e segretario della Congregazione del Calendario. Costruisce una grande meridiana all’interno di S.Maria degli Angeli e dei Martiri e diventa anche presidente delle antichità di Roma, attivando gli scavi della Domus Flavia. Inizia una ponderosa Istoria Universale che arriverà agli Assiri. Gira l’Europa, conosce Leibniz e Halley e intrattiene contatti con Newton, di cui conferma gli esperimenti sulla rifrazione della luce. Studia in particolar modo Venere di cui crede di scoprire le macchie. Calcola comunque il suo periodo di rotazione in 240,33 giorni terrestri. (Oggi sappiamo che Venere ruota lentamente in senso retrogrado in 243 giorni terrestri, sì che il suo tempo di rotazione è più lungo del tempo di rivoluzione, che è di 225 giorni terrestri). Bianchini muore a Roma il 2 marzo 1729.
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'''THEAETETUS'''
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Theaetetus nasce ad Atene nel 415 a.C., matematico e filosofo, allievo di Teodoro di Cirene. Frequenta anche l’Accademia di Platone.
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E’ il titolo di un Dialogo di Platone, primo di una trilogia, assieme a Sofista e Politico. In questo dialogo, Socrate, partendo dalla definizione della conoscenza, critica Protagora ed Eraclito.
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'''PITON'''
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Il nome Pitòn deriva da un piccolo cono sul Monte Teide, il grande vulcano sull’Isola di Tenerife, nelle Canarie.  Secondo la leggenda tramandata dai primi abitanti dell’isola, i Guanci, il demone Guayota avrebbe catturato il dio Sole, Magec, e lo avrebbe rinchiuso nel vulcano. I Guanci avrebbero allora chiesto l’intervento della loro principale divinità, Achamàn, che avrebbe cacciato Guayota, consentendo a Magec di tornare in cielo. Poi avrebbe chiuso la bocca del vulcano con un tappo, chiamato Pan de Azùcar o Pitòn (Pan di zucchero).
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'''I CRATERI'''
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Cassini è un cratere circolare situato sul bordo nord-orientale del Mare Imbrium, tra il Promontorium Agassiz della catena alpina e i Montes Caucasus. Ha un diametro di 57 km. I bordi sono relativamente bassi (1,2 km sul terreno circostante). Ciò è dovuto al fatto che il cratere è stato in parte riempito dalla lava proveniente dall’Imbrium, il che giustifica anche il fondo piatto. Contiene due recenti crateri di 15 e 9  km di diametro, rispettivamente (Cassini A e B), molto ben demarcati, che rendono il cratere assai ben identificabile anche in piccoli telescopi. Tra questi due crateri si trovano tre montagnette, probabile residuo del picco centrale. Nella parte orientale del fondo corre una serie di collinette parallele. A sud-est, in prossimità del Caucasus, si trova il cratere Theaetetus, 25 km di diametro, un cratere recente dalla forma di un esagono irregolare, e a ovest, in pieno Mare Imbrium, il Mons Piton, alto 2250 m, ultima propaggine verso sud dei Montes Teneriffe.
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Versione corrente delle 10:54, 19 set 2013

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Cassini*
Longitudine Latitudine
04.6° E 40.2° N
Diametro 57 km
Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.




Cassini è mappato nella mappa numero 25 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

Download della mappa 25 in jpeg con risoluzione 72dpi
Download della mappa 25 in jpeg con risoluzione 150dpi
Download della mappa 25 in jpeg2000 con risoluzione 300dpi


I NOMI


CASSINI


Giovanni Domenico Cassini nasce a Perinaldo, nella allora Repubblica di Genova, ora in provincia di Imperia, l’8 giugno 1625. Dopo avere iniziato gli studi presso i Gesuiti di Genova, viene chiamato a Bologna a seguito di una involontaria fama di astrologo, per avere previsto la vittoria delle truppe pontificie di Innocenzo X su quelle del Duca di Parma. Ottiene l’insegnamento di astronomia presso l’Università, ma non sposa immediatamente le idee galileane, per quanto si sforzi di dimostrare la bontà delle stesse verso la tradizione tolemaico-aristotelica. Contemporaneamente, si occupa di ingegneria militare e di opere di contenimento delle piene del Po. Pubblica la “Tavola dei Pianeti”, frutto di accuratissime osservazioni. Acquisisce una solida fama internazionale e viene chiamato a Parigi dove, nel 1673, ottiene la cittadinanza. E’ grazie alle sue scoperte che l’Académie des Sciences diventa il più avanzato Istituto scientifico d’Europa. Sposa Geneviève Delaistre che immortala nella rappresentazione del Promontorium Heraclides nella sua famosissima mappa della Luna. Resta tuttavia in contatto con Bologna dove realizza, all’interno della basilica di S.Petronio, la più lunga meridiana del mondo (66,8 m). Grazie a questo “eliometro”, si dedica alla diatriba tra aristotelici e galileiani giungendo a confermare, attraverso l’analisi delle variazioni della velocità del Sole nelle varie stagioni e il suo diametro apparente, la validità della II legge di Keplero (che sarà dimostrata matematicamente da Newton alla fine del ‘600). Si occupa di idraulica, ingegneria militare e medicina (conduce alcuni esperimenti sulle trasfusioni di sangue). Misura la rotazione di Marte e la distanza del pianeta dalla Terra, elemento essenziale per determinare la distanza Terra-Sole (Unità Astronomica); misura altresì la rotazione di Giove, scopre la grande Macchia Rossa, 4 satelliti di Saturno, la banda scura all’interno dell’anello di Saturno, che gli ha valso l’eponimo. Intuisce che l’anello deve essere formato da frammenti in rivoluzione attorno al pianeta. Calcolando le effemeridi dei satelliti di Giove, compila tabelle estremamente accurate che consentono di avere riferimenti temporali molto precisi, utili specialmente per la navigazione e per calcolare la longitudine del luogo. La differenza tra il tempo previsto di una occultazione e quello reale consentirà ad un allievo, Ole Roemer, di calcolare la velocità della luce. Dà origine ad una stirpe di astronomi. L’ultimo, Cassini IV, dirigerà l’Osservatorio di Parigi fino alla Rivoluzione francese. Muore a Parigi il 14 settembre 1712.


AGASSIZ


Jean Louis Rodolphe Agassiz nasce a Motier il 28 maggio 1807 e si appassiona fin da giovane alla serrata discussione, fervida in quegli anni, sulla storia naturale degli esseri viventi. Studia a Zurigo, Heidelberg e Monaco, dove si laurea in Biologia e Filosofia. Si interessa di classificazione e biologia delle specie ittiche e scrive una monumentale opera sui fossili, in particolare pesci ed echinodermi. La sua ricerca è coronata da grande successo in tutta Europa. Nel 1838 diventa membro estero della Royal Society. Studiando i ghiacciai alpini, propone la teoria scientifica di una passata era glaciale. Nel 1846 si trasferisce negli Stati Uniti, dove viene nominato docente di Zoologia e geologia ad Harvard e dove fonda una scuola di grande rilievo. Scienziato di grande fama, non accetterà mai l’ipotesi darwiniana dell’evoluzione delle specie. Muore a Cambridge (Massachussets) il 14 dicembre 1873.


THEAETETUS

Theaetetus nasce ad Atene nel 415 a.C., matematico e filosofo, allievo di Teodoro di Cirene. Frequenta anche l’Accademia di Platone. E’ il titolo di un Dialogo di Platone, primo di una trilogia, assieme a Sofista e Politico. In questo dialogo, Socrate, partendo dalla definizione della conoscenza, critica Protagora ed Eraclito.


PITON

Il nome Pitòn deriva da un piccolo cono sul Monte Teide, il grande vulcano sull’Isola di Tenerife, nelle Canarie. Secondo la leggenda tramandata dai primi abitanti dell’isola, i Guanci, il demone Guayota avrebbe catturato il dio Sole, Magec, e lo avrebbe rinchiuso nel vulcano. I Guanci avrebbero allora chiesto l’intervento della loro principale divinità, Achamàn, che avrebbe cacciato Guayota, consentendo a Magec di tornare in cielo. Poi avrebbe chiuso la bocca del vulcano con un tappo, chiamato Pan de Azùcar o Pitòn (Pan di zucchero).


I CRATERI

Cassini è un cratere circolare situato sul bordo nord-orientale del Mare Imbrium, tra il Promontorium Agassiz della catena alpina e i Montes Caucasus. Ha un diametro di 57 km. I bordi sono relativamente bassi (1,2 km sul terreno circostante). Ciò è dovuto al fatto che il cratere è stato in parte riempito dalla lava proveniente dall’Imbrium, il che giustifica anche il fondo piatto. Contiene due recenti crateri di 15 e 9 km di diametro, rispettivamente (Cassini A e B), molto ben demarcati, che rendono il cratere assai ben identificabile anche in piccoli telescopi. Tra questi due crateri si trovano tre montagnette, probabile residuo del picco centrale. Nella parte orientale del fondo corre una serie di collinette parallele. A sud-est, in prossimità del Caucasus, si trova il cratere Theaetetus, 25 km di diametro, un cratere recente dalla forma di un esagono irregolare, e a ovest, in pieno Mare Imbrium, il Mons Piton, alto 2250 m, ultima propaggine verso sud dei Montes Teneriffe.



Disegno della regione di Cassini (Alfonso Zaccaria)
Disegno della regione di Cassini (Alfonso Zaccaria)



Un foto-mosaico ad alta risoluzione - oltre a Cassini ci sono moltissimi particolari da analizzare - eseguito da  Paolo Lazzarotti. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente dal sito dell'autore.



Cassini sovrapposto all'Italia (nella stessa scala) per visualizzarne le dimensioni




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