Passi sulla Luna: Cassini

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

(Differenze fra le revisioni)
 
(Una revisione intermedia non mostrata.)
Riga 6: Riga 6:
<br>  
<br>  
-
{| align="center" border="1" style="font-size: 13px; color: black; background-color: rgb(210, 210, 210); margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 5px;"
+
{| align="center" border="1" style="font-size: 13px; color: black; margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 5px; align="center"
|-
|-
! colspan="6" | Cassini*
! colspan="6" | Cassini*
|-
|-
-
! colspan="6" bgcolor="silver" | [[Image:PSL SinusIridum icona.jpg|center|200px]]
+
! colspan="6" | [[Image:PSL SinusIridum icona.jpg|center|200px]]
|-
|-
! Longitudine  
! Longitudine  

Versione corrente delle 10:54, 19 set 2013

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Cassini*
Longitudine Latitudine
04.6° E 40.2° N
Diametro 57 km
Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.




Cassini è mappato nella mappa numero 25 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

Download della mappa 25 in jpeg con risoluzione 72dpi
Download della mappa 25 in jpeg con risoluzione 150dpi
Download della mappa 25 in jpeg2000 con risoluzione 300dpi


I NOMI


CASSINI


Giovanni Domenico Cassini nasce a Perinaldo, nella allora Repubblica di Genova, ora in provincia di Imperia, l’8 giugno 1625. Dopo avere iniziato gli studi presso i Gesuiti di Genova, viene chiamato a Bologna a seguito di una involontaria fama di astrologo, per avere previsto la vittoria delle truppe pontificie di Innocenzo X su quelle del Duca di Parma. Ottiene l’insegnamento di astronomia presso l’Università, ma non sposa immediatamente le idee galileane, per quanto si sforzi di dimostrare la bontà delle stesse verso la tradizione tolemaico-aristotelica. Contemporaneamente, si occupa di ingegneria militare e di opere di contenimento delle piene del Po. Pubblica la “Tavola dei Pianeti”, frutto di accuratissime osservazioni. Acquisisce una solida fama internazionale e viene chiamato a Parigi dove, nel 1673, ottiene la cittadinanza. E’ grazie alle sue scoperte che l’Académie des Sciences diventa il più avanzato Istituto scientifico d’Europa. Sposa Geneviève Delaistre che immortala nella rappresentazione del Promontorium Heraclides nella sua famosissima mappa della Luna. Resta tuttavia in contatto con Bologna dove realizza, all’interno della basilica di S.Petronio, la più lunga meridiana del mondo (66,8 m). Grazie a questo “eliometro”, si dedica alla diatriba tra aristotelici e galileiani giungendo a confermare, attraverso l’analisi delle variazioni della velocità del Sole nelle varie stagioni e il suo diametro apparente, la validità della II legge di Keplero (che sarà dimostrata matematicamente da Newton alla fine del ‘600). Si occupa di idraulica, ingegneria militare e medicina (conduce alcuni esperimenti sulle trasfusioni di sangue). Misura la rotazione di Marte e la distanza del pianeta dalla Terra, elemento essenziale per determinare la distanza Terra-Sole (Unità Astronomica); misura altresì la rotazione di Giove, scopre la grande Macchia Rossa, 4 satelliti di Saturno, la banda scura all’interno dell’anello di Saturno, che gli ha valso l’eponimo. Intuisce che l’anello deve essere formato da frammenti in rivoluzione attorno al pianeta. Calcolando le effemeridi dei satelliti di Giove, compila tabelle estremamente accurate che consentono di avere riferimenti temporali molto precisi, utili specialmente per la navigazione e per calcolare la longitudine del luogo. La differenza tra il tempo previsto di una occultazione e quello reale consentirà ad un allievo, Ole Roemer, di calcolare la velocità della luce. Dà origine ad una stirpe di astronomi. L’ultimo, Cassini IV, dirigerà l’Osservatorio di Parigi fino alla Rivoluzione francese. Muore a Parigi il 14 settembre 1712.


AGASSIZ


Jean Louis Rodolphe Agassiz nasce a Motier il 28 maggio 1807 e si appassiona fin da giovane alla serrata discussione, fervida in quegli anni, sulla storia naturale degli esseri viventi. Studia a Zurigo, Heidelberg e Monaco, dove si laurea in Biologia e Filosofia. Si interessa di classificazione e biologia delle specie ittiche e scrive una monumentale opera sui fossili, in particolare pesci ed echinodermi. La sua ricerca è coronata da grande successo in tutta Europa. Nel 1838 diventa membro estero della Royal Society. Studiando i ghiacciai alpini, propone la teoria scientifica di una passata era glaciale. Nel 1846 si trasferisce negli Stati Uniti, dove viene nominato docente di Zoologia e geologia ad Harvard e dove fonda una scuola di grande rilievo. Scienziato di grande fama, non accetterà mai l’ipotesi darwiniana dell’evoluzione delle specie. Muore a Cambridge (Massachussets) il 14 dicembre 1873.


THEAETETUS

Theaetetus nasce ad Atene nel 415 a.C., matematico e filosofo, allievo di Teodoro di Cirene. Frequenta anche l’Accademia di Platone. E’ il titolo di un Dialogo di Platone, primo di una trilogia, assieme a Sofista e Politico. In questo dialogo, Socrate, partendo dalla definizione della conoscenza, critica Protagora ed Eraclito.


PITON

Il nome Pitòn deriva da un piccolo cono sul Monte Teide, il grande vulcano sull’Isola di Tenerife, nelle Canarie. Secondo la leggenda tramandata dai primi abitanti dell’isola, i Guanci, il demone Guayota avrebbe catturato il dio Sole, Magec, e lo avrebbe rinchiuso nel vulcano. I Guanci avrebbero allora chiesto l’intervento della loro principale divinità, Achamàn, che avrebbe cacciato Guayota, consentendo a Magec di tornare in cielo. Poi avrebbe chiuso la bocca del vulcano con un tappo, chiamato Pan de Azùcar o Pitòn (Pan di zucchero).


I CRATERI

Cassini è un cratere circolare situato sul bordo nord-orientale del Mare Imbrium, tra il Promontorium Agassiz della catena alpina e i Montes Caucasus. Ha un diametro di 57 km. I bordi sono relativamente bassi (1,2 km sul terreno circostante). Ciò è dovuto al fatto che il cratere è stato in parte riempito dalla lava proveniente dall’Imbrium, il che giustifica anche il fondo piatto. Contiene due recenti crateri di 15 e 9 km di diametro, rispettivamente (Cassini A e B), molto ben demarcati, che rendono il cratere assai ben identificabile anche in piccoli telescopi. Tra questi due crateri si trovano tre montagnette, probabile residuo del picco centrale. Nella parte orientale del fondo corre una serie di collinette parallele. A sud-est, in prossimità del Caucasus, si trova il cratere Theaetetus, 25 km di diametro, un cratere recente dalla forma di un esagono irregolare, e a ovest, in pieno Mare Imbrium, il Mons Piton, alto 2250 m, ultima propaggine verso sud dei Montes Teneriffe.



Disegno della regione di Cassini (Alfonso Zaccaria)
Disegno della regione di Cassini (Alfonso Zaccaria)



Un foto-mosaico ad alta risoluzione - oltre a Cassini ci sono moltissimi particolari da analizzare - eseguito da  Paolo Lazzarotti. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente dal sito dell'autore.



Cassini sovrapposto all'Italia (nella stessa scala) per visualizzarne le dimensioni




Torna alla pagina principale di Passi sulla Luna

Strumenti personali