Come ho realizzato l’immagine
di copertina
Osservare
al meglio l'eclisse totale dello scorso 29 marzo era un sogno che covavo
nel cassetto da diversi anni. Considerando la pesante e delicata strumentazione
che desideravo portarmi dietro, ho considerato che la Crociera dell’Eclisse
UAI offrisse le migliori condizioni: l’eclisse totale sarebbe
stata osservata da terra, nel deserto libico ed inoltre sulla nave sarebbe
stato più agevole portare le diverse decine di chili di strumentazione,
a differenza dell’aereo.
Sono un fortunato possessore di una strumentazione di qualità
elevata: un telescopio il Takahashi FSQ106 f/5 su montatura equatoriale
Losmandy G11 ed una camera fotografica digitale professionale Nikon
D2x.
Come è noto, la corona solare visibile durante un’eclisse
totale di Sole presenta una luminosità media che decresce al
crescere della distanza dal disco solare. In pratica e' particolarmente
luminosa in prossimità del bordo del Sole e diventa molto più
debole ad alcuni diametri solari di distanza. Differenze di luminosità
cosi elevate sono impossibili da fotografare con un unico scatto, sia
con sensori digitali sia con la tradizionale pellicola.
Volendo raccogliere in un’unica foto sia le parti interne della
corona che quelle esterne, ho deciso di riprendere in rapida sequenza
tanti fotogrammi variando di volta in volta l’esposizione di uno
stop (1/8000sec, 1/4000, 1/2000, …). In pratica ho fatto varie
serie di circa 18 scatti che differivano di 1 stop tra di loro in modo
da coprire tutti i tempi da 1/8000s a 2 secondi di posa. Questa è
una tecnica già piuttosto diffusa e adottata in altre occasioni
simili. Mi sono, però, meravigliato del risultato finale, che,
con mio grande onore, è stato scelto per essere pubblicato sulla
copertina della prestigiosa rivista dell’UAI.
Ad eclisse terminata con tutte le foto sull’hard disk del mio
computer, anch’esso portato a bordo della nave Sinfonia, ho proceduto
ad elaborare le immagini in modo da comporre una singola foto mettendo
insieme i vari scatti ed estraendo da ognuno la parte “buona”,
cioè quella correttamente esposta e con tutti i dettagli.
Per questo passaggio ho usato la funzione HDR di Photoshop che permette
di sommare scatti con esposizioni diverse e di processarli a 32bit per
ogni singolo colore (RGB), consentendo di ottenere un file finale che
riesce a restituire tutta la dinamica della corona e con dettagli correttamente
esposti sia vicino al disco solare che in periferia. Ottenuto il file
somma dei singoli, quest’ultimo va processato per cercare di evidenziare
i dettagli delle corona solare e del disco un po' come si fa comunemente
con altre foto astronomiche (maschera di contrasto, etc.).
Per la corretta riuscita dell’operazione, nel poco tempo a disposizione
durante la totalità, sono stati decisivi sia la camera fotografica
che il telescopio:
· l'uso di una camera come la Nikon D2x mi ha permesso di scattare
variando automaticamente l'esposizione (bracketing) e salvare velocemente
le immagini in memoria evitando quindi piccoli movimenti della Luna
rispetto al disco solare, tra il primo e l'ultimo scatto della sequenza.
A posteriori, ho potuto verificare di essere riuscito a completare ogni
serie di 15-18 scatti in circa 10 secondi.
· l'utilizzo di un telescopio ottimizzato per la fotografia e
molto luminoso (f/5) ha permesso di ottenere una elevata qualità
e limitare i tempi di esposizione: il Takahashi FSQ106 ha uno schema
petzval con 2 lenti alla fluorite ed un campo piano e corretto da aberrazioni
molto ampio.
É interessante notare che la foto a lunga esposizione (2 s) ha
permesso di evidenziare molto bene sia la luce cinerea che illuminava
la Luna nuova, fotografabile solo durante le eclisse totali di Sole,
che circa 10 stelline inquadrate nel fotogramma, la più debole
delle quali risulta, da un controllo effettuato tramite il prodotto
Perseus, di magnitudine 9,5!
Ringrazio di cuore l’UAI per la perfetta organizzazione della
Crociera dell’Eclisse e per l’opportunità che mi
ha dato per farmi conoscere tra gli astrofotografi italiani.
Gianni
Fardelli
gianni@widepicture.com
www.widepicture.com
Identificazione completa
delle stelline che compaiono nel campo dietro il Sole eclissato. di G.Mittiga
A) SAO 109278, mag. 7,47, spettro G4, a 39' dal centro del Sole.
B) SAO 109266, mag. 9,07,spettro G0, a 1°16' dal centro del Sole
C) SAO 109255, mag. 8,99, spettro K5 a 56' dal centro del Sole
D) SAO 109273, mag. 9,36, spettro F5 a 40' dal centro del Sole
E) SAO 109281, mag. 8,90, spettro K2 a 49' dal centro del Sole
F) SAO 109232, mag. 9,36, spettro K0 a 1°05' dal centro del Sole "
G) SAO 109253
- Mag. 8,27 - Spettro A3 - Dist. dal centro Sole: 23' 09"
H) SAO 109257 - " 8,73 " F5 - 30' 20"
I) SAO I09244 " 9,60 " F2 31' 34"
L) SAO 109248 " 9,93 " F8 45' 12"
M) TYC 13-579-1 " 10,27 - Ind.Col. B-V 1,04 49' 59"
N) SAO 109260 " 10,11 - Spettro KO 47' 33"
O) SAO 109229 " 9,60 " KO 52' 37"
P) TYC 13-257-1 " 9,55 Fot.Ticho B(T) 10.235 - 45' 36"
X) SAO 109242
- Mag 8,44 - Spettro K2
Y) SAO 109259
- " 9,58 - " GO
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