Si
è svolta nella serata di giovedì ventisei
agosto la visita all'Istituto Nazionale di Astrofisica,
sede di Pino Torinese, presso l'Osservatorio Astronomico.
La visita è stata organizzata dall'Assessorato alle
politiche sociali del Comune di Benevagienna e dal locale
Gruppo Astrofili. I partecipanti, ventisei persone alle
quali se ne sono aggiunte altre che hanno raggiunto l'Osservatorio
da Torino, comprendevano un buon numero di studenti, dai
bambini delle elementari accompagnati dai genitori, agli
studenti universitari. La maggior parte proveniva da Benvagienna,
Trinità e Fossano. Ad accogliere il gruppo alle ore
diciotto sulla piazza principale di Benvagienna l'Assessore
alle politiche sociali Rosaria Dogliani ed il Presidente
del Gruppo Astrofili Benesi Flavio Vacchetta.
Prima della visita alle strutture dell'Osservatorio, lungo
la strada che collega Superga a Pino Torinese, una lunga
pausa presso un'area attrezzata ha consentito la vista panoramica
sia su Torino che verso la zona di Chieri.
Alle
ore venti e trenta il gruppo ha raggiunto l'Osservatorio
dove è stato accolto dal dottor Walter Ferreri, responsabile
delle pubbliche relazioni dell'Ente. Il cielo si presentava
sgombro e l'aria abbastanza tranquilla, con il Sole al tramonto
ed il buio non ancora completo, i partecipanti sono stati
condotti presso i vari padiglioni sede di cupole e strumenti,
tra i quali lo quello principale dell'Osservatorio: il REOSC,
un riflettore di oltre un metro di diametro, utilizzato
a scopo di ricerca. Il dottor Ferreri ha illustrato l'attuale
stato dei lavori e le funzioni del costruendo Planetario
di Torino che sta sorgendo nel sito dell'Osservatorio, destinato
a svolgere importanti funzioni di didattica, aggiornamento
e divulgazione scientifica ed ora in avanzata fase di realizzzione.
Con il calar delle tenebre, i partecipanti sono stati accolti
nel padiglione Morais, ove ha sede il museo degli strumenti
storici dell'Osservatorio, la cui fondazione si fa risalire
all'opera del monregalese Padre Giovanni Battista Beccaria,
autore tra il 1760 ed il 1764 della famosa misura del "Gradus
Taurinesis" per incarico del Re Carlo Emanuele III.
Dopo una breve relazione sulla storia dell'Osservatorio
e sugli attuali indirizzi di ricerca nell'ambito dell'INAF
(Istituto Nazionale di Astrofisica), il dottor Fererri ha
guidato i partecipanti al piano superiore dove staziona
lo storico strumento e con un cielo ormai buio, ha aperto
la grande cupola che risale al 1912, anno del trasferimento
dell'Osservatorio dal centro di Torino alla collina di Pino
Torinese, orientando il grande rifrattore verso la costellazione
della Lira, prossima in quell'ora allo Zenit. La stella
nel campo dell'oculare, la famosa Vega, una delle più
brillanti del cielo boreale, forse non ha entusiasmato più
di tanto gli spettatori, essendo visibile anche ad occhio
nudo ed apparendo le stelle sempre puntiformi anche nel
telescopio, ma la sorpresa e l'ammirazione sono via, via
cresciute quando il dottor Ferreri ha diretto il grande
obiettivo verso la Luna, il nostro satellite naturale, abbastanza
basso sull'orizzonte meridionale in questo periodo. Per
accedere agli oculari dello strumento posto quasi in orizzontale
era necessario utilizzare una lunga scala con barriere di
sicurezza, ma lo spettacolo dei Mari e dei crateri lunari
ha pienamente appagato le aspettative dei partecipanti.
Con la presentazione di alcune iniziative didattiche, della
bibliografia di approfondimento ed i saluti finali, la visita
si è conclusa.
La collaborazione tra Comune e Gruppo Astrofili ha reso
possibile l'iniziativa, dovuta alla volontà dell'Assessore
Rosaria Dogliani. Il Gruppo Astrofili Benesi opera nella
cittadina da alcuni anni ed organizza osservazioni pubbliche
in concomitanza con particolari eventi astronomici quali
eclissi di Luna o piogge di meteore: è ormai tradizione
consolidata la serata dedicata alle Perseidi verso il dieci
di agosto presso la cascina "I Frati" in località
Podio.
Giuseppe
Rolfo