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Servizio per la Cultura e l'Informazione Scientifica


IL CIELO DEL MESE:
Stagioni, Equinozi e Solstizi


Cosa sono e da cosa sono causati:
L'esistenza delle differenti stagioni sulla Terra è dovuta all'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre sul piano dell'eclittica, cioè su quel piano immaginario sul quale la Terra orbita attorno al Sole. Tale inclinazione (23° 27') fa sì che, girando la Terra intorno al Sole, le condizioni di esposizione al Sole cambino ciclicamente nelle varie località della Terra nei differenti periodi dell'anno. Le stagioni sono invertite nei 2 emisferi nord e sud della Terra e secondo la maggior parte degli scienziati il loro alternarsi è fondamentale per la presenza della vita stessa sul nostro pianeta.

EQUINOZIO: Ciascuno dei 2 punti dell'orbita terrestre nei quali il piano dell'equatore terrestre viene a contenere il Sole (che quindi, nel giorno in cui la Terra attraversa l'equinozio, sarà allo zenit a mezzogiorno all'equatore). Tali punti si chiamano nodo ascendente (equinozio di primavera) e nodo discendente (equinozio d'autunno) perché in tali giorni il Sole appare "salire" o "scendere" a nord o a sud dell'equatore celeste. Gli equinozi prendono il nome dal fatto che giorno e notte hanno la stessa durata per tutte le località della Terra (12 ore per entrambi). In tali giorni il Sole sorge nel punto di vero Est e tramonta nel punto di vero Ovest e il confine geografico tra notte e giorno è parallelo ai meridiani.


SOLSTIZIO: Ciascuno dei 2 punti dell'orbita terrestre in cui il Sole è alla massima distanza angolare dal piano dell'equatore terrestre. In tali date il Sole si "ferma" ("solstizio" = "stazione del Sole", "Sole stazionario") in cielo: né si alza né si abbassa, nel suo moto apparente, rispetto all'equatore celeste. Nel solstizio estivo il Sole ha la massima altezza sull'orizzonte nell'emisfero nord (giornate più lunghe) e in quello invernale raggiunge la minima altezza (giornate più corte). Nell'altro emisfero la situazione è opposta.

L'equinozio di primavera (20 o 21 marzo) è l'inizio della primavera astronomica e il dì inizia a superare la notte in durata. All'equinozio di primavera succedono alcune cose particolari e interessanti in varie parti della Terra: all'equatore il Sole è allo zenit (= punto posto sulla verticale dell'osservatore); al Polo Nord il Sole sorge per non tramontare più fino al successivo equinozio d'autunno; al Polo Sud, viceversa, il Sole tramonta per non risorgere per sei mesi. Ai Poli si hanno cioè 6 mesi di giorno e 6 mesi di notte alternativamente a partire dagli equinozi. Al solstizio d'estate (21 o 22 giugno) il Sole è allo zenit a mezzogiorno al Tropico del Cancro e non tramonta mai per tutte le località poste a nord del Circolo Polare Artico (allo stesso modo non sorge mai per tutte le località poste a sud del Circolo Polare Antartico). Da quel giorno le giornate cominciano a riaccorciarsi per l'emisfero nord ma il giorno resta comunque più lungo della notte fino all'equinozio d'autunno (22 o 23 settembre), che è l'altro momento dell'anno in cui si registra una ugual durata di giorno e notte. Da tale data, nell'emisfero nord, la notte supera il giorno in misura crescente fino al solstizio d'inverno (21 o 22 dicembre): in tale istante si ha la situazione inversa rispetto a quella del solstizio d'estate, cioè la durata del giorno è minima nell'emisfero nord e massima nell'emisfero sud, il Sole è allo zenit al tropico del Capricorno e non tramonta mai per tutte le località poste a sud del Circolo Polare Antartico (non sorge invece mai a nord del Circolo Polare Artico) e le notti iniziano ad accorciarsi nell'emisfero settentrionale.


Riassumendo, per l'emisfero nord:


La situazione è invertita per l'emisfero sud.

 



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