Il giorno 20 passa dalla costellazione dei Gemelli a quella del Cancro.
Mercurio: il pianeta ricompare nel cielo del mattino.
L'altezza sull'orizzonte si eleva progressivamente e nella seconda metà
del mese avremo a disposizione un periodo relativamente favorevole per
individuarlo prima dell'alba ad oriente.
La massima elongazione dal
Sole, pari a 20° e 20', viene raggiunta il giorno 20.
Venere: dopo un lungo periodo di osservabilità serale
ottimale, il fulgido pianeta scende bruscamente verso l'orizzonte in direzione
Ovest, con una drastica diminuzione della distanza angolare dal Sole.
Già a fine mese Venere sarà osservabile solo poco dopo il tramonto
del Sole tra le luci del crepuscolo. Nel corso del mese Venere
attraversa un ampio tratto della costellazione del Leone.
Marte: come ormai avviene da alcuni mesi, il pianeta
rosso notte dopo notte continua ad anticipare l'istante del suo sorgere che,
a fine mese, avviene intorno alle una di notte.
Abbiamo quindi a disposizione la seconda parte della notte per osservarlo
via via che si eleva sull'orizzonte orientale. Marte attraversa
completamente l'Ariete e il giorno 27 fa il suo ingresso nel Toro.
Giove: dopo l'opposizione di giugno, il pianeta gigante
continua a dominare le notti estive, essendo la presenza di Venere ormai
limitata al crepuscolo serale.
Nella prima parte della notte vedremo Giove
culminare a Sud, per poi vederlo scendere verso occidente, dove tramonta poco
prima dell'alba. Giove si trova nella costellazione dell'Ofiuco.
Saturno: all'inizio del mese possiamo ancora individuarlo
dopo il tramonto del Sole (da notare la congiunzione con Venere, v. paragrafo
successivo), ma nelle settimane successive diventa praticamente inosservabile,
immerso nelle luci del crepuscolo.
Il pianeta infatti si avvicina sempre
più al Sole, con il quale sarà presto in congiunzione nel mese di agosto.
Saturno si trova nella costellazione del Leone.
Urano: L'intervallo di osservabilità continua a crescere,
il pianeta sorge poche ore dopo il tramonto del Sole, quindi rimane osservabile
per quasi tutta la notte.
È comunque necessario l'uso di un telescopio
o almeno un binocolo, data la sua bassa luminosità.
Urano si trova ancora nella costellazione dell'Acquario.
Nettuno: Sorge circa un'ora prima di Urano,
quindi rispetto a quest'ultimo le condizioni di osservabilità sono
leggermente migliori: a fine mese sorge poco dopo il tramonto del Sole,
per cui è visibile per quasi tutta la notte.
È però meno luminoso di Urano, per cui è sempre necessario utilizzare
una strumentazione adeguata, un telescopio o un binocolo.
Nettuno si trova nella costellazione del Capricorno, più a occidente di Urano.
Plutone [pianeta nano]:
Preso atto della decisione della IAU
(International Astronomical Union) -
Praga, agosto 2007 - in merito alla riclassificazione di Plutone,
www.uai.it/index.php?tipo=A&id=1300, per il momento abbiamo scelto di mantenere comunque lo spazio dedicato all'ex-pianeta nella nostra rubrica.
È osservabile per quasi l'intera durata della notte,
anche se tende ad anticipare il suo tramonto, che col passare del
tempo avviene via via con maggiore anticipo.
Per individuarlo è indispensabile l'uso di un telescopio.
Si trova nella costellazione del Sagittario.
CONGIUNZIONI:
Venere - Saturno:
la sera del 1° luglio si verifica una spettacolare congiunzione planetaria da non perdere.
Dopo il tramonto del Sole, tra le luci del crepuscolo serale,
potremo individuare i due pianeti separati da meno di 1°.
I due pianeti si trovano nella costellazione del Leone,
nei pressi del confine con il Cancro. Alla sinistra dei
due pianeti, un po' più alta sull'orizzonte,
si può riconoscere la stella Regolo
(
vedi
mappa).
Luna - Marte:
nella seconda parte della notte tra il 9 e il 10 luglio sarà osservabile
un interessante allineamento tra Marte, la Luna e, più a destra, le Pleiadi.
Marte si trova nella costellazione dell'Ariete.
(
vedi
mappa).
Luna - Saturno - Venere:
una sfida ai limiti delle possibilità osservative. La sera del 16 luglio,
appena sopra l'orizzonte occidentale, una sottilissima falce di Luna,
ad appena 2 giorni dalla Luna Nuova, tramonterà accompagnata da Saturno e,
poco più a sinistra, da Venere.
Poco più in alto si può ancora individuare la stella Regolo, nel Leone
(
vedi
mappa).
Luna - Giove:
il 25 luglio potremo osservare Giove nella costellazione dell'Ofiuco e,
poco più in basso, la Luna, appena alla sinistra di Antares,
la stella alfa dello Scorpione.
(
vedi
mappa).
COSTELLAZIONI
Le corte notti dell'estate ci costringono ad attendere la tarda serata
perché la piena oscurità ci consenta di osservare chiaramente la volta celeste.
Spente le ultime luci del crepuscolo, volgiamo lo sguardo a Sud-Est ed alziamolo
fino quasi allo zenit (*).
Non sarà difficile individuare tre stelle particolarmente brillanti.
Unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto il cosiddetto
"Triangolo Estivo" (vedi mappa): i tre notissimi astri ai vertici sono Vega,
Altair e Deneb.
Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira,
Aquila e Cigno.
Per tutta la stagione questo inconfondibile gruppo di astri
si troverà ben alto sopra le nostre teste a sovrastare il cielo d'estate.
Vega è, insieme ad Arturo del Bootes, la stella più brillante del cielo estivo
(in effetti, Arturo è impercettibilmente più luminosa).
La costellazione della Lira comprende, oltre a Vega, anche un piccolo
gruppo di 4 stelle disposte a parallelogramma.
La costellazione raffigura
lo strumento musicale di Orfeo, straordinario musicista, che con esso
suonava musiche malinconiche, affranto dal dolore per la morte della
sua adorata moglie, la ninfa Euridice.
La costellazione dell'Aquila
ha invece una forma a "T", e Altair ne rappresenta la testa.
L'Aquila porta i fulmini a Zeus, dio del Tuono, e lo accompagna in molte leggende.
Tra le più note, quella di Prometeo, l'uomo che osò per primo scalare l'Olimpo,
il monte degli dei, per rubare il fuoco.
Per punirlo Zeus lo legò ad una rupe
e mandò l'Aquila a mangiargli il fegato.
Completa il trittico la luminosa
stella Deneb della costellazione del Cigno, detta anche Croce del Nord,
per la sua forma facilmente riconoscibile.
Deneb in arabo significa coda:
questa stella rappresenta infatti la coda dell'animale in cui si trasformò
Zeus per sedurre Leda.
Dalla loro unione nacquero i Gemelli
(Castore e Polluce, rappresentati nella costellazione zodiacale),
Clitennestra ed Elena, destinata a diventare famosa come Elena di Troia.
Deneb merita un'attenzione particolare: tra le stelle brillanti del cielo,
la più lontana visibile ad occhio nudo: essa dista oltre 1600 anni
luce da noi!
Questo significa che la luce che percepiamo è stata emessa
16 secoli fa, poco prima del crollo dell'Impero Romano, e dopo aver
viaggiato per anni e anni nel vuoto, solo adesso giunta ai nostri
occhi! Per confronto, Altair dista solo 16 anni luce - 100 volte meno
di Deneb - e Vega circa 27 anni luce. Questi ultimi due astri sono
quindi luminosi principalmente per effetto della loro distanza relativamente
piccola.
Deneb è invece
una cosiddetta "supergigante azzurra", con un diametro pari a oltre 150
volte quello del Sole ed una luminosità di decine di migliaia di volte
superiore.
Abbassando lo sguardo sull'orizzonte meridionale,
si potranno riconoscere le costellazioni zodiacali.
Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime ore della sera si
farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai al tramonto,
seguito dalla Vergine.
Non particolarmente appariscente è la
costellazione della Bilancia - unico oggetto inanimato tra i
segni zodiacali - mentre inconfondibile è la sagoma dello
Scorpione con al centro la rossa Antares.
A Sud - Est possiamo
riconoscere il Sagittario, la cui posizione ci indica
la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia.
Ricordiamo l'Ofiuco, la 13° costellazione zodiacale,
molto estesa ma priva di stelle particolarmente luminose.
Allontanandoci dall'eclittica (**), alta nel cielo notiamo
la stella che rivaleggia in luminosità con Vega:
si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes.
Quest'ultima ha una caratteristica forma ad aquilone;
accanto ad essa possiamo riconoscere la piccola costellazione
della Corona Boreale, a forma di "U".
Spostandoci in alto a sinistra, troviamo la costellazione di Ercole.
Nel cielo settentrionale troviamo come sempre l'Orsa Maggiore
e l'Orsa Minore.
Guardando in direzione Nord, quindi verso
la Stella Polare, l'Orsa Maggiore sarà sulla sinistra, in
direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra possiamo
riconoscere Cassiopea e, più in alto, Cefeo.
(*) Lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la nostra testa: per la
definizione geometrica è il punto di intersezione tra la retta verticale passante dal punto
di osservazione e la sfera celeste.
(**) L'eclittica è il percorso apparente del Sole nell'arco dell'anno lungo la volta celeste;
geometricamente, è l'intersezione tra quest'ultima e il piano dell'orbita terrestre.
Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in
questo periodo,
consultate la pagina 575 di Televideo
CARTE DEL CIELO