Cielo di Agosto 2010

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

Versione delle 08:26, 9 mar 2015, autore: Pasqua (Discussione | contributi)
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Il Cielo del Mese UAI è uno strumento utile e sempre aggiornato a disposizione di tutti gli appassionati. Per imparare a muovere i primi passi dell’osservazione astronomica ad occhio nudo o con l'aiuto del binocolo e del telescopio, il Cielo del Mese non è che il trampolino di lancio verso un servizio nato per aiutare chi vuole diventare astrofilo: L' Apprendista Astrofilo, per gli amici image:AA minilogoA2 35.gif o semplicemente AA. AA mette a disposizione un testo introduttivo, programmi di osservazione, una pagina di risorse in continuo sviluppo con testi, mappe, carte della Luna e del cielo e, soprattutto, la possibilità di fare domande e di confrontarsi con altri astrofili. Diventa amico del Cielo del Mese e dell' Apprendista Astrofilo: osserva il cielo e condividi con altri questa emozionante esperienza!



Indice

SOLE

Il giorno 10 passa dalla costellazione del Cancro a quella del Leone.

  • 1 agosto: il sole sorge alle 6.05; tramonta alle 20.31
  • 15 agosto: il sole sorge alle 6.19; tramonta alle 20.13
  • 31 agosto: il sole sorge alle 6.36; tramonta alle 19.48

Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 14 minuti per una località alla latitudine media italiana.


Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più rispetto all'Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell'Europa Centrale)



LUNA

Le Fasi:

  • Ultimo Quarto il 3
  • Luna nuova il 10
  • Primo quarto il 16
  • Luna piena il 24


OSSERVIAMO IL FALCETTO DI LUNA CRESCENTE



La falce lunare vicina alla Luna nuova
Che cos'è il crepuscolo? (da Wikipedia)
L'Eclittica al tramonto: attenzione al calendario!
Falcetto Luna crescente
11 agosto ore 20:20
Falcetto Luna crescente
12 agosto ore 20:47
Fine del crepuscolo civile
Falcetto Luna crescente
13 agosto ore 21:23
Fine del crepuscolo nautico


Nel mese di agosto la Luna tramonta all'età di 15 ore il giorno 10, ma il suo tramonto è così a ridosso del tramonto del Sole che il calcolo delle visibilità è stato spostato avanti di un giorno. Vedi anche la pagina sull'eclittica al tramonto.

Mappe del cielo realizzate con Stellarium


LE MAREE

L'attrazione gravitazionale combinata del Sole e della Luna sulle masse d'acqua che si trovano sul nostro pianeta genera un'onda la cui propagazione, vista dai siti che si trovano sulle coste, si traduce in un ciclico alzarsi e abbassarsi del livello del mare. Anticamente ritenuto una sorta di "respiro del mare", come se l'acqua venisse periodicamente inghiottita ed espulsa da grandi cavità sottomarine, questa variazione di livello può essere calcolata con i metodi della meccanica celeste: ci sono tuttavia contibuti non facilmente prevedibili, come quelli legati ai venti e alle condizioni meteorologiche.

Dalla tabella che segue è possibile accedere ai grafici che esprimono le variazioni del livello del mare dovuta alla marea astronomica. I grafici sono relativi ai principali porti italiani (17 località).


ITALIA SETTENTRIONALE
Imperia Genova La Spezia Ravenna Venezia Trieste


ITALIA CENTRALE
Livorno Piombino Civitavecchia Ancona


ITALIA MERIDIONALE E ISOLE
Napoli Cagliari Palermo Porto Empedocle Messina Taranto Brindisi


Alla pagina Osserviamo le maree sono disponibili altri approfondimenti su questo affascinante campo di indagine e di studio.



OSSERVABILITÀ DEI PIANETI

Mercurio: : all’inizio del mese le condizioni sono ancora abbastanza favorevoli all’osservazione serale del pianeta, che tramonta circa un’ora dopo il sole. Il giorno 7 Mercurio raggiunge la massima elongazione (distanza angolare) dal Sole, oltre 27°. Tuttavia l’altezza del pianeta sull’orizzonte occidentale diminuisce costantemente per tutto il mese. Quindi Mercurio inevitabilmente finisce per confondersi tra le luci del crepuscolo serale fino a diventare inosservabile.


Venere: il mese di agosto di quest’anno ci offre, tra le luci del crepuscolo serale, uno spettacolo inusuale. Tre pianeti tra i più luminosi – Venere, Marte e Saturno – sono disposti a triangolo nella costellazione delle Vergine. Sono molto bassi sull’orizzonte occidentale, dove tramontano circa un’ora e mezza dopo il Sole, ma vale la pena osservarli per seguire l’evoluzione delle loro posizioni reciproche. Per ulteriori dettagli rimandiamo al paragrafo dedicato alle Congiunzioni.


Marte: valgono le indicazioni relative a Venere. Per tutto il mese Marte sarà osservabile sull’orizzonte occidentale poco dopo il tramonto del Sole.


Giove: anticipando sempre più il proprio sorgere, il pianeta gigante diventa osservabile per quasi tutta la notte. In tarda serata è possibile quindi vederlo comparire sull’orizzonte a Est e man mano elevarsi verso Sud, dominando con il suo splendore la volta celeste estiva, essendo Venere ormai tramontato all’inizio della notte. Nel corso del mese Giove percorre un breve tratto della costellazione dei Pesci.


Saturno: anche per quanto riguarda Saturno si rimanda a quanto detto per Venere e Marte che lo accompagnano nella costellazione della Vergine.


Urano: il pianeta è osservabile per gran parte della notte. Come nei mesi precedenti le condizioni di osservabilità sono assolutamente identiche a quelle di Giove: la piccola distanza angolare tra i due pianeti si riduce ulteriormente giorno dopo giorno. Entrambi si trovano nella costellazione dei Pesci, non lontano dal confine con l’Acquario. La luminosità del pianeta è comunque al di sotto della soglia accessibile all'occhio nudo, pertanto per l’osservazione è necessario l'uso del telescopio.


Nettuno: il pianeta è osservabile per l’intera notte. Il giorno 20 infatti si trova all’opposizione, pertanto al tramontare del Sole il pianeta sorge a oriente, culmina a Sud nelle ore centrali della notte e termina il suo percorso tramontando ad occidente quando è già l’alba. Come sempre, data la sua bassa luminosità, lo si può individuare solo con l'uso di un telescopio. Il pianeta il giorno 14 lascia la costellazione dell’Acquario e fa il suo ingresso nel Capricorno.


Plutone

La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Il pianeta è osservabile per gran parte della notte. Plutone si trova nella costellazione del Sagittario, dove rimane tutto l’anno. Per la sua bassissima luminosità lo si può osservare solo con un telescopio di adeguata potenza.

"LE NOTTI DELLE STELLE - CALICI DI STELLE 2010" (10 - 12 agosto)

Come ogni anno, la UAI promuove su tutto il territorio nazionale l'iniziativa "NOTTI DELLE STELLE - CALICI DI STELLE 2010", il tradizionale appuntamento con le serate osservative abbinate in molte località con la nota manifestazione enogastronomica promossa dall'ASSOCIAZIONE NAZIONALE CITTÀ DEL VINO.

Nell'occasione le associazioni locali organizzeranno una rete di siti allestiti per l'osservazione del cielo con i telescopi. Un'occasione imperdibile per passare una serata dedicata alla scoperta del cielo estivo, in attesa delle meteore dello sciame delle Perseidi.

Per informazioni sulle serate osservative consultare le pagine web della Commissione Divulgazione e il sito Astroiniziative.


PERSEIDI 2010

Lo sciame meteorico delle Perseidi

Le meteore dello sciame delle Perseidi sono i residui della disintegrazione progressiva della cometa Swift-Tuttle.

Le piccole particelle, scontrandosi a gran velocità con l'atmosfera terrestre, danno luogo ad una scia luminosa.

Il nome di "Perseidi" è determinato dalla posizione del "radiante", il punto sulla volta celeste dal quale provengono le meteore, situato nella costellazione del Perseo.

La denominazione tradizionale di "Lacrime di San Lorenzo" deriva dal fatto che nel XIX secolo il massimo della loro frequenza avveniva il 10 agosto, giorno della ricorrenza del Santo: ai giorni nostri il massimo si è però spostato in avanti di circa due giorni. Il culmine di attività dello sciame quindi in genere ha luogo il giorno 12, quando la Terra nel suo percorso orbitale intercetta la parte più densa delle nubi di particelle.

La possibilità di osservare un maggior numero di meteore si ha quando il radiante, e quindi la costellazione del Perseo, è più alto nel cielo, cosa che ad agosto avviene nella seconda parte della notte.

In Italia il radiante diventa visibile intorno alle ore 22, dapprima basso sull'orizzonte nord-orientale, poi sempre più alto, fino all'alba.


Quest'anno l'osservazione delle Perseidi si presenta particolarmente favorevole, primo perchè il massimo accadrà per le nostre postazioni italiane nelle ore notturne e secondo perchè la Luna, non ancora al primo quarto (fase 12%), non porterà alcun disturbo col suo chiarore.

Secondo le previsioni più attendibili il periodo di massima attività dello sciame meteorico si verificherà in particolare nella notte tra il 12 e il 13 agosto tra l’una le 5 del mattino.

Vale comunque la pena tenere d’occhio il cielo dal 10 al 15 agosto, quando il numero delle Perseidi supera quello delle meteore sporadiche: la completa mancanza del disturbo lunare permetterà di compiere anche soddisfacenti sorveglianze visuali e fotografiche, dato che le Perseidi, specie al crescere della loro frequenza, sono particolarmente luminose e mostrano un’alta percentuale di persistenza delle scie.

Le meteore sporadiche sono quelle che non appartengono ad uno degli sciami noti: hanno direzioni di provenienza casuali e quindi non presentano un radiante ben definito.

In questi ultimi anni la corrente delle Perseidi si è leggermente spostata verso l'orbita della Terra per effetto della perturbazione gravitazionale di Giove, e ciò ha prodotto un aumento generale della frequenza delle meteore rispetto ai tassi (Tasso Orario Zenitale, in inglese Zenithal Hourly Rate: ZHR) di circa 80-90 meteore/ora mediamente rilevati dall'inizio di questo secolo. Come già constatato nel 2009, anche quest’anno le frequenze dovrebbero con molta probabilità essere nella notte del massimo ancora superiori alle 100 meteore/ora.

Gli appassionati dell’osservazione di meteore potranno collaborare con la Sezione Meteore dell’Unione Astrofili Italiani, contribuendo anche con osservazioni visuali di valore statistico e in qualche modo confrontabili scientificamente. Per fare questo sono consigliate osservazioni individuali e non in gruppo, lontano dai centri abitati e da qualsiasi fonte luminosa, che consenta di osservare anche le meteore meno luminose.


Per un approfondimento: v. Note Scientifiche al termine della rubrica

(In collaborazione con: Sezione Meteore UAI - meteore@uai.it )


Archivio: Perseidi 2009, lo speciale della Sezione Meteore Uai.



CONGIUNZIONI

Congiunzioni tra pianeti: Venere – Marte – Saturno

Per tutto il mese sarà possibile seguire uno spettacolare incontro ravvicinato tre i tre pianeti, riuniti nella costellazione della Vergine.

I tre corpi celesti saranno molto bassi sull’orizzonte, ma chi può godere di un cielo libero di ostacoli ad occidente potrà ammirare un susseguirsi di congiunzioni planetarie.

Dato che lo spostamento di Saturno rispetto alle stelle è quasi impercettibile, mentre la velocità relativa di Marte e ancora di più quella di Venere è sensibilmente superiore, nel corso del mese si verifica il “sorpasso” dei due pianeti più veloci.

Il primo evento si verifica già il giorno 1, con Marte che si trova in congiunzione con Saturno. (vedi mappa)


Il “sorpasso” di Venere accade pochi giorni più tardi. La congiunzione Venere – Saturno è osservabile il 10 agosto. (vedi mappa)

La “corsa” di Venere non si arresta: il pianeta raggiunge anche Marte. Il giorno 23 si verifica la congiunzione Venere – Marte. (vedi mappa)

Con il passare dei giorni i tre astri saranno sempre più bassi sull’orizzonte e alla fine di agosto saranno ormai confusi tra le luci del crepuscolo serale.


Luna – Marte – Venere - Saturno: lo spettacolo delle congiunzioni planetarie è completato la sera del 13 agosto, quando al terzetto di pianeti si aggiunge anche una sottile falce di Luna crescente. (vedi mappa); (vedi mappa dettaglio)


Luna – Giove : il giorno 27 la Luna raggiunge anche Giove (e Urano) nella costellazione dei Pesci. (vedi mappa)



COSTELLAZIONI

In una notte senza Luna, attendiamo lo spengersi delle ultime luci del crepuscolo e volgiamo lo sguardo verso Sud. Ci troviamo nel Sagittario, costellazione che occupa la zona della volta celeste nella quale è situato il centro della nostra galassia, la Via Lattea.

Da quell'area si origina un fiume di stelle che si estende tutto intorno a noi e che possiamo seguire alzando lo sguardo e andando in alto e verso sinistra, attraverso il Triangolo Estivo - ovvero le costellazioni dell'Aquila, della Lira e del Cigno (v. Cielo di Luglio) . Se già ad occhio nudo possiamo apprezzare e intuire l'immensità del disco di stelle in cui siamo immersi, con un binocolo il numero di astri visibili è incalcolabile, e innumerevoli sono le nebulose e gli ammassi stellari che si possono scorgere. Con un telescopio possiamo poi trovare una vera miniera di oggetti del cielo, splendidi soggetti per gli appassionati di astrofotografia.

Rimanendo lungo la fascia zodiacale, nelle prime ore della sera c'è ancora tempo per riconoscere le costellazioni della Bilancia e dello Scorpione che si avviano al tramonto verso occidente; a Sud - Est troviamo invece il Capricorno e l'Acquario, costellazioni relativamente grandi ma prive di stelle brillanti e difficilmente riconoscibili senza l'ausilio di una carta del cielo.

A Nord-Ovest la brillante stella Arturo contende a Vega il primato di astro più luminoso: essa fa parte del Bootes, dall'inconfondibile forma ad aquilone.

Alla sua sinistra, la piccola costellazione della Corona Boreale.

Vega, che già sappiamo riconoscere come uno dei vertici del Triangolo Estivo, insieme a Deneb e Altair, nelle prima parte della notte si trova prossima allo Zenit, proprio sopra le nostre teste, e costituisce un buon punto di riferimento per proseguire il riconoscimento delle altre costellazioni.

Partendo da Vega e spostandoci verso Ovest possiamo individuare la costellazione di Ercole; più in basso, tra Vega e Antares (la stella più luminosa dello Scorpione) situata l'ampia ma poco appariscente costellazione dell'Ofiuco.

Ancora nei pressi del Triangolo Estivo, in particolare nelle notti non disturbate dalla luce della Luna, possiamo cimentarci nel riconoscimento delle costellazioni minori, come la Freccia - tra il Cigno e l'Aquila - o il Delfino, facilmente individuabile per la sua forma a rombo.

In direzione Nord, la Stella Polare è come sempre al centro della famiglia delle Costellazioni Circumpolari. L'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore sono accompagnate, procedendo in senso antiorario, dal Dragone, da Cefeo e, con la caratteristica forma a "W", da Cassiopea. Infine a Est vedremo sorgere il grande quadrilatero di Pegaso, seguito da Andromeda e Perseo, che ritroveremo protagonisti dei cieli autunnali.

Ricordiamo che nel Perseo si trova il "radiante" (v. paragrafo precedente) dello sciame di meteore detto appunto delle "Perseidi".


(*) Lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica è il punto di intersezione tra la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera celeste.

(**) L'eclittica è il percorso apparente del Sole nell'arco dell'anno lungo la volta celeste; geometricamente, è l'intersezione tra quest'ultima e il piano dell'orbita terrestre.



Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di Televideo.



OSSERVIAMO LE STELLE DOPPIE AL TELESCOPIO

Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservare Epsilon Lyrae.

Dalla scheda di osservazione il link per saperne di più sulle stelle doppie: una presentazione generale dell'argomento, la storia della loro osservazione e un repertorio bibliografico.


OSSERVARE LA STAZIONE SPAZIALE

Approfondimenti, consigli per le osservazioni sulla pagina Come osservare la Stazione Spaziale Internazionale che contiene la tabella con le previsioni dei transiti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per i 10 giorni successivi, calcolate per ogni capoluogo di provincia.


OSSERVARE GLI IRIDIUM FLARES

Vi è mai capitato di osservare nel cielo notturno l'improvvisa apparizione di un punto molto luminoso, seguirlo per alcuni secondi nel suo veloce movimento tra le stelle per poi vederlo repentinamente scomparire? Probabilmente avete osservato un Iridium Flare!

Scoprite di cosa si tratta e consultate le tabelle con le previsioni dei prossimi passaggi degli Iridium alla pagina: Come osservare gli Iridium Flares.


CARTE DEL CIELO

Elenco delle Costellazioni: denominazione in latino e italiano

Elenco delle stelle che hanno un nome

Le 100 stelle più brillanti del cielo - da Almanacco UAI


Mappe del cielo del mese



Orizzonte Nord
15 agosto ore 22:00
Orizzonte Est
15 agosto ore 22:00
Orizzonte Sud
15 agosto ore 22:00
Orizzonte Ovest
15 agosto ore 22:00
Zenit
15 agosto ore 22:00
Congiunzioni



Congiunzione Venere Marte Saturno
01 agosto ore 21:30
Congiunzione Venere Marte Saturno
10 agosto ore 21:30
Congiunzione Luna Marte Venere Saturno
13 agosto ore 21:00
Congiunzione Luna Marte Venere Saturno - dettaglio
13 agosto ore 21:00
Congiunzione Venere Marte Saturno
23 agosto ore 20:45
Congiunzione Luna Giove
27 agosto ore 05:00



Mappe del cielo realizzate con i programmi Skymap Pro e Stellarium

COMETE DEL MESE

In agosto le comete brillanti o anche solo discretamente luminose scarseggiano decisamente. Solo la 10/P Tempel sarà sotto la soglia della decima magnitudine a inizio mese. A farle compagnia, dopo il venti, arriverà forse la 103/P Hartley 2, che si trasformerà in autunno in un bellissimo oggetto luminoso che non mancherà di attrarre nugoli di astrofili. Tra l’altro, una volta uscita di scena la 10/P, avrà il palcoscenico celeste tutto per lei: al momento infatti, da qui a fine 2010, non sono previste altre comete alla portata di piccoli strumenti. Ma noi speriamo vivamente di essere smentiti…

10/P Tempel

La protagonista di agosto è questa cometa “notturna” dalla discreta anche se non irresistibile luminosità, che ci tiene compagnia da qualche tempo. Passata al perielio il quattro luglio, a fine agosto si avvicinerà la Terra fino a una novantina di milioni di chilometri. Proprio per questo la sua magnitudine dovrebbe scendere lentamente. In luglio comunque, la Tempel non ha di certo spiccato, arrivando a brillare di 8,5 magnitudini e quel che è peggio a mostrarsi piuttosto estesa e diluita, senza una condensazione centrale marcata, quindi difficile da staccare dal fondo cielo. In questo mese percorrerà una decina di gradi fra le stelle della Balena, non incontrando oggetti deep-sky di rilievo. Il quattro e il cinque agosto sarà particolarmente facile localizzarla visto che disterà pochi primi d’arco da Eta Ceti di mag. 3,5.

103/P Hartley 2

Ed eccoci a presentare questa periodica, appartenente alla famiglia di Giove, che si ripresenta dalle nostre parti ogni 6,41 anni e che a fine anno verrà avvicinata dalla sonda Deep-Impact. Scoperta dall’astronomo inglese Malcom Hartley nel 1986, è un oggetto che promette spettacolo per l’autunno. La Hartley 2 dovrebbe infatti sfiorare la quarta magnitudine ad ottobre, valore che la eleverebbe (salvo nuove scoperte o imprevisti altrui outburst) a cometa più luminosa del 2010. In quel periodo passerà a soli 18 milioni di chilometri dal nostro pianeta. In agosto sarà ancora un oggetto piuttosto anonimo. Solo nell’ultima decade potrebbe superare la soglia della decima magnitudine. La 103/P trascorrerà buona parte del mese in Pegaso, spostandosi verso fine agosto nella Lucertola. La sua osservazione potrà cominciare con l’inizio della notte astronomica. Tra il 21 e il 26 agosto sfilerà nei pressi della famosissima galassia vista di taglio NGC 7331, di mag. 9,4. In quei giorni la distanza prospettica tra cometa e galassia sarà compresa fra tra il grado abbondante e il grado e mezzo.

Bilanci: C/2009 R1 Mc Naught, una delusione?

Una delle comete più luminose (sorprese a parte) di questo 2010, se ne è andata. Volendo fare un bilancio dell’apparizione della R1 Mc Naught, possiamo dire che non passerà certo alla storia. Questa cometa è arrivata a sfiorare la quinta magnitudine (speravamo in qualcosa di più), luminosità che ne ha fatto comunque un bell’oggetto che si è mostrato molto basso nel suo momento migliore, con un elongazione molto contenuta dal Sole, due fattori che l’hanno tolta alla vista di molti osservatori. Chi l’ha invece seguita in mezzo a molte difficoltà (compreso l’orario scomodissimo in maggio e per quasi tutto giugno) ne archivierà un ricordo (oltre a qualche bella foto) piacevole. In visuale, nei giorni intorno al perielio, ha mostrato un aspetto quasi stellare e una sottile e timida coda di gas. Personalmente ho salutato la cometa il 27 giugno, cinque giorni prima del perielio, riuscendo ad “estrarla” da un limpido cielo ancora chiaro d’alta quota, alta pochi gradi sull’orizzonte, con un binocolone 20x90.


Per la 10/P Tempel, la posizione è calcolata per le 3.00 ora legale. La cartina riporta stelle fino alla magnitudine 9.

Per la 103/P Harley, la posizione è calcolata per le 23.00 ora legale. La cartina riporta stelle fino alla magnitudine 9.


Le mappe fornite sono indicative e per l'intero mese. Poiché le comete si spostano (anche notevolmente) da una sera all'altra, si consiglia, a chiunque si appresti all'osservazione degli astri chiomati, di munirsi di mappe dettagliate con stelle di riferimento per giorno ed ora di osservazione scaricabili dai comuni programmi di simulazione del cielo o contattare la sezione comete uai.



10P_Tempel_ago2010
103P_Hartley_ago2010




Effemeridi aggiornate delle comete presentate sono disponibili sul sito del Minor Planet Center:

http://www.cfa.harvard.edu/iau/Ephemerides/Comets/index.html

Ulteriori informazioni disponibili sul sito della Sezione Comete UAI: http://comete.uai.it




NOTE SCIENTIFICHE

GLI SCIAMI METEORICI


1. Le stelle cadenti (scientificamente "meteore") sono fenomeni naturali prodotti dall'ingresso nell'atmosfera terrestre di un corpuscolo solido detto meteoroide. Questo, con una velocità tipica di qualche decina di km/s, entrando nell'alta atmosfera si riscalda per attrito e si disintegra completamente in una polvere finissima. I meteoroidi che raggiungono il suolo si dicono meteoriti. La luce emessa dalla meteora è dovuta alla ricombinazione elettronica dell'aria che viene ionizzata dal corpo incandescente, secondo un meccanismo analogo a quello dei tubi al neon.

2. Ogni notte si osservano in media una decina di meteore l'ora, ma si possono avere fenomeni di alta attività meteorica detti sciami che si ripresentano sempre alla stessa data. La ragione di questo comportamento è che i meteoroidi possono trovarsi in vere e proprie (rarefattissime) nubi dislocate in un ben determinato punto dell'orbita terrestre: in questo modo, ogni volta che la terra attraversa quel punto della propria orbita (quindi sempre lo stesso giorno dell'anno), si ha la pioggia di stelle cadenti.

Si conoscono alcune centinaia di sciami meteorici e ogni anno ne vengono scoperti di nuovi, di debolissima attività, soprattutto grazie alle osservazioni di astrofili.

3. La combinazione del moto di rivoluzione terrestre attorno al sole e di quello proprio delle meteoriti (anch'esse orbitanti attorno al sole) fa sì che l'osservatore abbia l'impressione di vedere le scie delle stelle cadenti provenire da un preciso punto fra le stelle. Tale punto si chiama RADIANTE. La costellazione in cui si trova tale radiante dà il nome allo sciame. Quindi le "Leonidi" hanno il radiante nella costellazione del Leone, e le "Lacrime di San Lorenzo" del 12 agosto, che appaiono provenire dalla costellazione del Perseo, si chiamano Perseidi. Va sottolineato che non esiste alcuna relazione fisica tra costellazione e sciame meteorico: si tratta di una sovrapposizione prospettica.

4. La reale origine dei meteoriti è legata al Sistema Solare. In particolare, le comete, corpi freddi grandi una decina di chilometri, ad ogni passaggio vicino al sole, possono perdere una considerevole percentuale della propria massa sotto forma di particelle meteoriche andando incontro ad una sorta di morte per consunzione, che avviene tipicamente dopo qualche decina di passaggi vicino al sole. Lungo la loro orbita, allora, iniziano a disperdersi dei frammenti che continuano a rivolvere attorno al Sole per millenni. Sono tali "sciami" di piccoli frammenti a produrre molte piogge meteoriche.

5. Il modo migliore per osservare una pioggia meteorica è quello di sedersi comodamente su di una sdraio, e mantenere lo sguardo verso il cielo (magari cercando di allontanarsi dalle città dove l'inquinamento luminoso può svilire la spettacolarità del fenomeno). Non esiste una direzione preferibile in cui guardare, ma si può consigliare di osservare dalla parte dove si troverà il radiante: nel caso delle Perseidi, a nord-est nella seconda metà della notte.


Con la consulenza di: Unione Astrofili Italiani - Sezione Meteore



Gli autori del Cielo del Mese

I nominativi dei collaboratori sono indicati nella pagina "chi siamo"

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