Commissione Divulgazione U.A.I.


ANTICO E MODERNO NELL'OROLOGIO SOLARE DI LES HALLES DI PARIGI
di Emilio Sassone Corsi


Durante una recente visita nella capitale francese mi sono imbattuto in uno straordinario orologio solare realizzato nel bel mezzo di Le Halles, dove circa 30 anni fa i vecchi mercati di Parigi hanno lasciato il posto ad un bel parco pubblico e ad un grande centro commerciale interamente realizzato sotto il livello dei giardini.

1. L'ambientazione
Le Halles è uno dei luoghi più effervescenti di Parigi: il parco pubblico richiama bambini e ragazzi che giocano con pattini a rotelle, skate-board, o che semplicemente si arrampicano sulla gigantesca scultura raffigurante una testa di oltre 3 metri di diametro scolpita da Henri de Miller alla fine degli anni '80.
Nel sottosuolo di Le Halles si assiste ad un incessante brulicare di persone che rapidamente si inoltrano nei labirinti di corridoi e scale mobili per raggiungere il metrò (passano ben quattro linee una sotto l'altra) o che svogliatamente percorrono le strade coperte dell'enorme centro commerciale sotterraneo.
La chiesa di Saint-Eustache si erge maestosa a pochi metri dall'entrata del metrò e a non più di cinquanta metri dall'orologio solare. Eretta tra il 1532 e il 1637 sul sito di una cappella del XII secolo, è lunga 88 metri e alta 33, dimensioni e bellezza paragonabili alla più famosa Notre-Dame, di cui riprende la pianta.
A qualche centinaio di metri, attraversando Rue de Sebastopol, appare il coloratissimo Centre Georges-Pompidou, il centro nazionale di arte e cultura realizzato dall'architetto italiano Renzo Piano negli anni '70 che, con i suoi otto milioni di visitatori all'anno, è diventato una delle attrazioni culturali mondiali. Nonostante la sua evidente diversità architettonica, il Beaubourg è completamente inserito nel resto del paesaggio parigino di cui ormai è parte integrante.
Per completare l'ambientazione intorno all'orologio solare, non si può evitare di citare che dalla parte opposta rispetto al Beaubourg si trova il grande edificio del Louvre, anch'esso a qualche centinaio di metri da Le Halles. Il contrasto tra l'antico edificio prima fortezza, poi dimora reale ed oggi museo e la nuovissima struttura in vetro e acciaio della Pyramide è veramente notevole ma nient'affatto fastidioso.

2. La scultura
L'opera scultorea, finita di realizzare nel Giugno 1988, è di Henri de Miller, autore anche della colossale testa in pietra posta di fronte al portale sud della chiesa di Saint-Eustache.
L'orologio solare è realizzato in pietra e bronzo. La pietra (proveniente da Massaugis - Borgogna), di colore bianco-grigiastro, oltre ad essere il materiale costituente "l'onda-orologio" (fig. 2), riveste alcuni pannelli laterali su cui sono incise definizioni e istruzioni per l'uso dell'orologio solare.
Il monumento centrale, quello che in un orologio solare classico si chiamerebbe gnomone, è realizzato in bronzo (figg. 3 e 4). È alto circa 3 metri, ha la forma di una enorme pinna di pescecane (o se si preferisce di alettone posteriore di aereo) ed ospita, alla sua sommità, tre fenditure rivolte rispettivamente ad Est, Sud e Ovest. Questo monumento è collocato in direzione Nord rispetto all'onda-orologio; l'ombra dello gnomone in nessuna condizione non può colpire l'onda! Non è infatti attraverso un sistema di ombre che l'orologio solare funziona.
L'intera opera occupa un'area di circa 200 mq e si trova in una zona di intenso flusso pedonale. L'onda suddivide una zona di giardini dal piano, leggermente inclinato, dove si sviluppa l'orologio. La plasticità dell'onda rappresenta in maniera davvero originale "il movimento perpetuo del giorno", come ben descritto dal cartello esplicativo posto ai margini dell'orologio solare (vedi fig. 6 e tav. I).

3. Il funzionamento
49 fasci di fibre ottiche collegano il monumento-gnomone all'onda-orologio. Attraverso le tre fenditure praticate sullo gnomone, la luce del Sole colpisce un fascio (o al massimo parzialmente due) di fibre ottiche. Queste trasportano la luce fino al punto dell'onda nella quale viene visualizzata l'ora.
Le fenditure sono ortogonali al piano equatoriale sul quale di svolge il moto apparente del sole; i fasci di fibre ottiche sono invece posti sul piano equatoriale e distanziate angolarmente di 3°,75 ciascuna, corrispondenti ad uno spostamento apparente del sole di 15 minuti. I 49 fasci di fibre ottiche consentono una lettura dell'ora per un intervallo di tempo di 12 ore e ¼, dalle 7 del mattino alle 7 del pomeriggio.
Il cartello esplicativo (di cui è riportata la traduzione in italiano) espone il calcolo da fare per l'ottenimento dell'ora esatta. In particolare viene riportato un diagramma dell'equazione del tempo (fig. 5) da cui derivare il numero di minuti da addizionare o da sottrarre all'ora letta sull'onda.
Questo originale orologio solare è stato costruito in modo da non avere bisogno della terza correzione normalmente necessaria, dopo l'equazione del tempo e l'eventuale ora legale, per passare dall'ora solare vera locale dei comuni quadranti solari a quella di un normale orologio che segna il tempo medio del meridiano centrale del fuso dell'Europa centrale (brevemente TMEC). Questa correzione, detta costante locale o correzione fuso, vale per Parigi circa 50 minuti primi.
La realizzazione tecnica dell'opera si deve a Françoise Dandrel.
È straordinario pensare che la realizzazione di questo orologio solare abbia richiesto ben 63 km di fibre ottiche dello spessore di 1 mm.

4. Considerazioni conclusive
Un orologio solare porta naturalmente a pensare, ad un non esperto come me, che la misura del tempo venga effettuata attraverso tecniche e strumenti antichi, prevalentemente in disuso e di non elevata precisione. Quest'immagine di antico contrasta in maniera evidente con la modernità tecnologica delle fibre ottiche utilizzate per la realizzazione di questo orologio solare. Questo contrasto, purtuttavia, non risulta affatto sgradevole, anzi appare come un elemento di integrazione con l'ambiente circostante. Il contrasto esistente, infatti, tra i vari elementi del contesto in cui è inserito l'orologio solare, la chiesa di Saint-Eustache, il Beaubourg, il metrò, il centro commerciale, il Louvre, la Pyramide, non fa che esaltare le caratteristiche intrinseche di questo straordinario misuratore del tempo. Esso stesso si inserisce e completa un quadro così variegato e affascinante come questo quartiere di Parigi.Desidero ringraziare l'Ing. Enrico Del Favero, Coordinatore della Sezione Quadranti Solari UAI, per gli interessanti consigli che mi ha fornito.

Cartello esplicativo (traduzione)

OROLOGIO SOLARE A FIBRE OTTICHE

Le Halles - Paris

Henri de Miller - scultura
Françoise Dandrel - concezione

Principio
Un orologio solare opera normalmente attraverso la posizione di un'ombra ; questo orologio solare Le Halles opera nella maniera inversa e registra la posizione di un raggio solare che attraversa una fenditura e colpisce una sequenza di fibre ottiche. Quando il sole si sposta nel cielo, il suo raggio colpisce una fibra ottica dopo l'altra e trasmette la luce all'interno dell'orologio (fig. 6.a). Un tale sistema permette ad esempio l'installazione di sensori all'esterno e la lettura dell'ora all'interno di edifici.

Realizzazione
Cattura del raggio solare
La sequenza di fibre ottiche è installata all'interno del monumento-gnomone dove sono state praticate tre fenditure. Le fibre ottiche sono disposte sul piano equatoriale (parallelo all'equatore) su tre archi di cerchio dove ciascuna fenditura occupa il proprio centro del cerchio (fig. 6.b). La mattina i raggi del sole entrano dalla fenditura posta ad Est. Intorno a mezzogiorno i raggi entrano dalla fenditura posta a Sud e, il pomeriggio, da quella posta a Ovest. Il sole si sposta regolarmente sul piano equatoriale coprendo 15° in un'ora; volendo avere una precisione di un quarto d'ora, le fibre ottiche sono disposte regolarmente ogni 3°,75.

Collegamento
La luce viene trasmessa attraverso la fibra ottica dall'interno del monumento-gnomone fino all'onda-orologio, passando sotto il pavimento (fig. 6.c). Ogni fibra ottica rappresenta un quarto d'ora ed è in realtà costituita da un fascio di 85 fibre ottiche della dimensione di un millimetro di diametro ciascuna, in maniera da creare un punto luminoso del diametro di un centimetro. Sono stati utilizzati 63 chilometri di fibra ottica del diametro di 1 mm per la realizzazione di questo orologio solare.

Visualizzazione
Il tempo è materializzato su un'onda-orologio graduata che simboleggia il movimento perpetuo del giorno. I 49 quarti d'ora incisi consentono la lettura del tempo dalle 7 di mattina alle 7 della sera nella maniera seguente:
- un sol punto è illuminato: è esattamente l'inizio del quarto d'ora;
- un punto più brillante seguito da uno meno brillante: aggiungere 3 minuti all'ora indicata dal punto brillante;
- due punti consecutivi ugualmente brillanti: tra un quarto d'ora e il successivo (7m 30s)
Allo scopo di ottenere il tempo esatto è necessario aggiungere (+) o sottrarre (-) il numero di minuti forniti dal diagramma dell'equazione del tempo al tempo indicato dall'orologio solare. Nel periodo estivo (ora legale) aggiungere un'ora.

"Fibre ottiche, donatemi del tempo,
abbastanza tempo per provar gioia per nuovo tempo"

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