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Noi Marziani
di Philip K. Dick,
l'autore di Blade Runner, Ubik e La svastica sul Sole

"In un futuro non troppo lontano, la Terra pare aver dimenticato i grandiosi progetti interplanetari e concede soltanto le briciole alle piccole colonie marziane.
Il quarto pianeta è ancora pressoché disabitato e i lunghi anni di disinteresse delle autorità hanno favorito lo sviluppo di ogni sorta di traffici, dal contrabbando alla speculazione sulle aree lungo la preistorica rete di canali, uniche irrigue.
Per questo motivo gli affaristi su Marte sono più agguerriti che mai, il loro massimo esponente è l'abile e tirannico Arnie Kott il quale, pur sapendo che la Terra, un giorno o l'altro, verrà a minacciare la sua supremazia, si augura che quel giorno sia ancora lontano e non ha affatto intenzione di rinunciare a ciò che considera un suo buon diritto: volgere a proprio uso e consumo le migliori risorse del pianeta ... " 1

"E' certamente possibile rinvenire in Noi Marziani un discorso postmoderno, anche se Dick sembra accontentarsi di proseguire nell'ambito dell'invenzione fantascientifica per la strada già indicata da Ray Bradbury in Cronche Marziane; ma in Dick c'è un utilizzo più aperto, problematico, della forma narrativa che non esita a mescolare paesaggi e motivi ripresi dalla science-fiction più convenzionale con una serie di riferimenti alla controcultura degli anni '60 e '70 e con un impianto volutamente realistico, allorché vengono sviluppati temi come la crisi della coppia, l'adulterio, la condizione della donna. [...]

Nel deserto marziano, minacciato dal futuro di una nuova e più drastica ondata colonizzatrice, ogni via d'uscita appare quanto mai difficile ..." 2


1) dalla 4 di copertina della prima edizione italiana (1998) - editore Fanucci
2) dall'introduzione di Carlo Pagetti alla prima edizione italiana (1998) - editore Fanucci

 

Autunno marziano

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