Molto
spesso durante le osservazioni pubbliche capita di sentire
la domanda:
Ma
voi che siete sempre dietro a osservare il cielo ne avete
mai viste di cose strane, voglio dire UFO o fenomeni che
non si riescono a spiegare?
Il
fatto di essere appassionati di osservazione del cielo viene
indissolubilmente associato alla possibilità di vedere
qualcosa di strano nel cielo.
Di
solito gli interlocutori che fanno questa domanda rimangono
delusi dalla risposta dell’astrofilo, nel senso che spesso
si sentono rispondere che sì, di cose se ne vedono
tante in cielo e a volte si rimane perplessi, poi con l’esperienza,
l’informazione e lo studio, tutto, o quasi, si riconduce
nell’alveo del semplice fenomeno, del non-mistero.
Molto
spesso nell’immaginario collettivo argomenti come i
dischi volanti, gli UFO, gli alieni (quelli che verrebbero
a visitarci!) e le possibilità di vita nel cosmo,
si mescolano in modo inestricabile, scienza e fantasia
si fondono in un tutto unico. Sono emblematici in questo
senso i programmi televisivi che si occupano di misteri
che, per portareacqua al mulino del mistero a tutti
i costi, propongono questi argomenti (e molti altri)
in modo culturalmente spregiudicato, dando respiro al
più sfrenato possibilismo.
In
un bell’articolo di Margherita Hack dal titolo "UFO,
che bello se esistessero!", la nota scienziata scrive:Se
qualcuno mi chiedesse: "Ti piacerebbe che i dischi
volanti provenienti da altri mondi esistessero davvero?",
risponderei di sì. Ma se poi mi domandassero se ci
credo, direi di no. Se infine volessero sapere se la ricerca
"ufologica" meriti incoraggiamento, il mio verdetto
sarebbe "ni".
La perplessità sulla ricerca ufologica (da decenni
ne sono state intraprese molte in questo senso) non risiede
tanto nelle ipotesi e nemmeno nei metodi di ricerca e analisi,
ma nei fatti medesimi, i quali, nonostante l'imponente casistica,
si riducono a ben poco, così come ben poca cosa sono
i fatti relativi a fantasmi, mostri lacustri, ectoplasmi,
trasmissione del pensiero, fotografie fatte con la mente
e via discorrendo.
In questo senso rispetto agli UFO:
o si finisce per dubitare della loro natura fisica, aprendo
discussioni a non finire sulla loro realtà soggettiva
e psicologica; oppure si crede che siano fenomeni naturali
non agevolmente osservati né osservabili, e di conseguenza
tutt'ora inspiegati. Ne deriva, che di fronte a fenomeni
tanto in bilico fra realtà e illusione, una ricerca
scientifica intesa come un insieme di ipotesi, misure ed
esperienze come quelle dei fisici o degli astronomi, si
presenta già in partenza come un'impresa quasi disperata,
se non addirittura priva di senso.
Gli ufologi e i credenti spesso si rifugiano nell’accusa
che gli scienziati sono disinteressati o conservatori, e
il loro (necessario) scetticismo viene identificato come
chiusura mentale.
Anche volendo attribuire agli scienziati i più gravi
difetti in questo senso, “è il metodo sperimentale
stesso che costringe ai cambiamenti e alle novità,
come un fiume che trasporti con sé anche le pietre
più grosse” .
E queste grosse pietre che prima o poi scendono a valle,
sono i fatti reali, non intesi come identificazioni immediate,
chiare e complete del fenomeno, ma almeno come tracce non
equivoche.
A parziale conclusione del suo articolo scrive la Hack:
“ … possibile che in tanti anni di scorribande e atterraggi
non ci abbiano lasciato nemmeno un "osso" da analizzare?
“
Sul
tema di sapersi destreggiare, da astrofili, fra avvistamenti
e presunte luci strane, è molto consigliabile la
lettura del libro di Pierre Bourge e Jean Lacroix “Il cielo
a occhio nudo e con il binocolo”.
Fra gli altri c’è un bellissimo capitolo dal titolo
“Sappiate riconoscere i satelliti artificiali e gli altri
oggetti volanti”.
Il capitolo si apre con una panoramica sui satelliti artificiali
esaminati dal punto di vista osservativo e il discorso si
estende agli oggetti volanti più o meno identificati:
Dal 1947 la stampa a grande diffusione e la fantascienza
mantengono viva la credenza negli UFO. Gli astronomi professionisti
ne sono infastiditi mentre taluni dilettanti, soprattutto
tra i giovani, si appassionano ai resoconti di investigatori
più o meno specializzati.
C’è persino qualcuno che si immagina di poter vedere
un UFO con la stessa facilità con la quale si scoprono
le stelle cadenti!
Nel caso in cui vengano osservati fenomeni che i testimoni
non riescono a spiegarsi, vengono citate una serie di cause
che spesso si sono dimostrate alla base di molti avvistamenti
di UFO:
- il luminoso pianeta Venere
- il passaggio di satelliti artificiali
- i palloni sonda
- i rientri di satelliti, razzi e rottami spaziali
- nubi di sodio o di gas emesse da veicoli in orbita
- stelle cadenti e bolidi
- aerei ed elicotteri
- fari lontani
- nubi nottilucenti
- Luna o Sole molto deformati e radenti l’orizzonte e parzialmente
nascosti dalle nubi
Se comunque ci si trova ad essere testimoni di un fenomeno
che non si può classificare, il consiglio che viene
dato è quello di cercare testimoni, scattare fotografie
e prendere appunti.
Se
alla base dell’avvistamento non c’è invece alcun
fenomeno fisico
“… il problema può anche essere posto in modo
diverso. Ci sono uomini che cercano “un segno del cielo”,
che scrutano l’arrivo di veicoli spaziali da cui sbarchino
visitatoriextraterrestri.
Gli UFO rappresentano anche una nuova forma di magia, una
sorta di confortante fede. Immersi in un universo incomprensibile,
noi cerchiamo nello spazio uno sguardo cherisponda al nostro,
perché vorremmo credere che sugli altri pianeti la
vita è possibile “
“[...] gli UFO sono un sogno meraviglioso , una necessaria
evasione. Magia, fede, sogno mistico, evasione, fuga dalla
realtà: tale sarebbe il messaggio degli UFO. Ma questo
messaggio non ha nulla a che vedere con l’astronomia.”
Concludiamo con qualche nota dalle pagine di “Viaggio nel
mondo del paranormale” di Piero Angela sulla presunta “cover”
da parte dei governi: il Pentagono saprebbe tutto, la CIA
anche, non parliamo della NASA, e inoltre nell’Area 51 ci
sarebbero cadaveri di alieni e UFO funzionanti.
Sarebbe molto difficile tenere il segreto su fatti del genere,
che sarebbero noti a migliaia di persone da decenni – difficile
immaginare che una rete così complessa prima o poi
non faccia acqua.
Molti sostengono che le cose non vengono divulgate perché
non siamo ancora pronti, per evitare uno choc culturale
all’umanità:
“Non scherziamo. Siamo ormai abituati (persino troppo)
a digerire qualunque notizia, e a fagocitare qualunque mito
o personaggio: aveva ragione Ennio Flaiano quando diceva
che un marziano a Roma sarebbe presto finito a spaghettate
...”
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