Nel lontano 1882 il presidente
dell'Accademia delle Scienze francese disse "Io ho fiducia che
nel XXI secolo, nell'anno 2004, allorché si rinnoverà
il fenomeno del passaggio di Venere davanti al Sole, gli astronomi dell'epoca
renderanno omaggio agli osservatori del 1874 e del 1882"..
Un evento astronomico scritto nel cielo fin dalla notte dei tempi e
verificatosi con una precisione assoluta lega questo uomo appartenente
alla storia a noi, osservatori del 2004.
Fin da quando gli uomini possiedono quella incredibile luce che brilla
dentro di noi, la ragione, essi hanno sempre guardato con curiosità
il cielo e, con passione e tante difficoltà, vi hanno scoperto
una immensa giostra dove, al posto dei cavalli e delle carrozze, ci
sono mondi come il nostro che si rincorrono nel cielo e, talvolta, passano
uno sopra l'altro. L'8 giugno 2004 si è verificato un evento
astronomico di eccezionale portata, atteso proprio da quel lontano 1882:
il transito di Venere sul Sole.
Quasi
a voler rendere onore alla lunga, infinita attesa degli uomini del XIX
secolo noi, 7 giovani "osservatori" del Liceo Scientifico
Battaglini di Taranto, ci siamo recati in visita all'Osservatorio Astronomico
"Isaac Newton" di Uggiano Montefusco, carichi di curiosità
e voglia di ripetere quelle osservazioni che hanno scritto la storia
dell'Astronomia.
I transiti di Venere
sul Sole, nel passato, avevano un'importanza scientifica enorme e portavano
centinaia di astronomi a fare il giro del mondo per poterlo osservare.
Infatti questo fenomeno, tramite un metodo inventato dal grande astronomo
Halley, può servire per la determinazione dell'Unità Astronomica,
cioè della distanza media fra Terra e Sole. L'Unità Astronomica
era l'unico "passaporto" che gli antichi astronomi possedevano
per comprendere la scala del Sistema Solare. Raccogliendo l'eredità
di questi grandi uomini del passato, che con il loro ingegno hanno "messo
a fuoco" la nostra casa spaziale, noi abbiamo cercato di ripercorrerne
le orme. I nostri nomi sono Nicoletta Mele, Maria Grazia Mancini, Giusy
Ottomano, Chiara Scarciello, Roberta Bembo e Pasquale Longo, "capitanati"
da Fabio Pacucci, collaboratore dell'Osservatorio Astronomico e membro
dell'Unione Astrofili Italiani. Dopo una presentazione di quest'ultimo
della storia dei transiti di Venere e dei fattori che rendono possibile
questo fenomeno, ci siamo dedicati ai programmi osservativi. Infatti
l'Osservatorio Astronomico era iscritto sia al programma mondiale dell'ESO
(European Southern Observatory), sia ad un programma tutto italiano,
basato su un metodo per il calcolo della parallasse astronomica sviluppato
dallo stesso Pacucci.
E l'obiettivo della missione è stato proprio il calcolo dell'Unità
Astronomica.
Ma con tutti questi impegni, di certo non è mancato il "punto
focale" di tutta la giornata: l'osservazione del transito, appunto!
Per questo, l'osservatorio ha messo a disposizione ben 4 telescopi,
dal gigante di due metri nella magica cupola fino a telescopi più
"pratici". Le tecniche osservative sono state le più
svariate, sempre in rispetto delle norme di sicurezza alla base di qualsiasi
osservazione solare.
E' stato ripreso un filmato dell'intero fenomeno e diverse fotografie
digitali, scattate proprio da noi.
Con il computer sulle gambe e la webcam in posizione di combattimento,molti
di noi si sono rivelati dei provetti astrofotografi!
Sono qui riportate le tre migliori fotografie ottenute: la prima e l'ultima,
di Fabio Pacucci, ritraggono Venere vicino al bordo solare e al momento
dell'egresso. La terza foto, eseguita dalle bravissime Giusy Ottomano
e Chiara Scarciello, mostra Venere durante la fase centrale del transito.