Cronache eclisse di Sole 4 gennaio
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
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Mariano del Friuli. – Da Mariano del Friuli, in provincia di Gorizia, con lat. 45°55’08” long. 13°27’36” alt. 30 m s.l.m., il Sole è sorto non eclissato e il fenomeno è iniziato alle 7h57m52s CET (HSole =1°), con massimo alle 9h17m25s (HSole =11°) e fine alle 10h45m28s (HSole = 19°). Il cielo sereno e la bassa altezza del Sole sull’orizzonte ha permesso un’osservazione continua, però in mancanza qualsiasi strumentazione astronomica si sono utilizzati mezzi assolutamente di fortuna (il disco solare è stato proiettato e ricalcato manualmente con il sistema a camera oscura su uno schermo orientato distante circa 3 m, ottenendo un diametro del Sole di ben 32 mm). La successiva applicazione della formula percentuale ai disegni ottenuti (d diametro Sole e c distanza tra le due cuspidi) | Mariano del Friuli. – Da Mariano del Friuli, in provincia di Gorizia, con lat. 45°55’08” long. 13°27’36” alt. 30 m s.l.m., il Sole è sorto non eclissato e il fenomeno è iniziato alle 7h57m52s CET (HSole =1°), con massimo alle 9h17m25s (HSole =11°) e fine alle 10h45m28s (HSole = 19°). Il cielo sereno e la bassa altezza del Sole sull’orizzonte ha permesso un’osservazione continua, però in mancanza qualsiasi strumentazione astronomica si sono utilizzati mezzi assolutamente di fortuna (il disco solare è stato proiettato e ricalcato manualmente con il sistema a camera oscura su uno schermo orientato distante circa 3 m, ottenendo un diametro del Sole di ben 32 mm). La successiva applicazione della formula percentuale ai disegni ottenuti (d diametro Sole e c distanza tra le due cuspidi) | ||
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ha restituito un valore medio di 0.75 durante la totalità, mentre il valore previsto dal sito del centro Goddard della NASA era pari a 0.748 per le suddette coordinate. (p.p.) | ha restituito un valore medio di 0.75 durante la totalità, mentre il valore previsto dal sito del centro Goddard della NASA era pari a 0.748 per le suddette coordinate. (p.p.) | ||
- | _________________________________________________________________________________________________________________<br> ''Questa facoltà di meravigliarsi davanti a un bello spettacolo naturale è un rimedio alla noia, alla stanchezza. L’ingenuità è fonte di freschezza e ispirazione. Nasconde una virtù: l’umiltà di cui Jankélévitch [filosofo francese, 1903-1985] dice che è «apertura dell’anima sull’infinito».'' | + | _________________________________________________________________________________________________________________<br> ''Questa facoltà di meravigliarsi davanti a un bello spettacolo naturale è un rimedio alla noia, alla stanchezza. L’ingenuità è fonte di freschezza e ispirazione. Nasconde una virtù: l’umiltà di cui Jankélévitch [filosofo francese, 1903-1985] dice che è «apertura dell’anima sull’infinito».'' |
- | ''Cécile Guérard “Piccola filosofia del mare”, trad. di Leila Brioschi, Ugo Guanda editore, Parma 2010, p. 100 <br>__________________________________________________________________________________________________________________'' | + | ''Cécile Guérard “Piccola filosofia del mare”, trad. di Leila Brioschi, Ugo Guanda editore, Parma 2010, p. 100 <br>__________________________________________________________________________________________________________________'' |
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- | + | <center>Eclisse parziale di Sole osservata tra candelotti di ghiaccio da 1320 m slm alle ore 09:37, fotocamera Panasonic DMC-FZ28, focale 45 mm, F/8, 100 ISO, posa 1/1600 s (r.p.)</center> | |
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Versione delle 22:36, 14 gen 2011
Indice |
TARANTO
Alcune immagini e un filmato ripresi da Taranto da Fabio Pacucci
Cliccare sull'immagine per vedere un filmato (.wmv) con tutte le fasi dell'eclisse
La strumentazione utilizzata è la seguente:
Camera CCD: Meade DSI Telescopio rifrattore: focale 350 mm, diametro 70 mm (F/5)
L’autore desidera ringraziare Cosimo Distratis per il suo fondamentale supporto logistico, materiale e morale.
RAVENNA
Bella mattinata ... non tanto per il meteo, che ha nascosto l'eclissi circa 20 minuti prima del massimo, ma per la "plantada de telescopios" portata in fondo al molo di Marina di Ravenna.
I più temerari sono arrivati prima delle 7 per riuscire ad osservare in un colpo solo Saturno, Venere e Mercurio. Il cielo terso della mattina ha regalato un orizzonte sud-est praticamente libero da nubi. A 4 sottozero è stata una bella consolazione.
All'alba il Sole spunta ancora intero ma dopo 10 minuti ecco il primo contatto. I più sprovveduti hanno lasciato a casa i guanti...e per poco non gli toccava lascare sul molo le dita!
A pochi gradi dall'orizzonte l'enorme turbolenza forse non ha permesso di vedere il "vero" contatto(mangiato dal bollire dei contorni del Sole) ma presto iniziano gliscatti e le osservazioni. Tutto tranquillo fino alle 8:30 quando pian piano si avvicinano le prime nuvole. Prima una velatura, poi sempre più fitta.
Alle 8:50 più nulla da fare. Attraverso il filtro solare non si vede più nulla, e senza c'è troppa luce! Passato l'orario del massimo (ovviamente non visto) si smobilita e pian piano, intirizziti dal freddo, smontiamo cavalletti e telescopi. La parte più dura è stata questa, portate tubi metallici che per 3 ore erano rimasti sottozero!
Le 3 fotografie del Sole che sorge sono di Paolo Alfieri
Le 2 foto seguenti sono di Fausto Ballardini
Associazione Ravennate Astrofili Rheyta
ALPA Associazione del Libero Pensiero Astronomico
CASARANO (LE)
Associazione Astronomica San Lorenzo di Casarano
ANCONA
L'eclisse parziale di Sole ad Ancona
Il telefono squilla presto quel mattino del 4 gennaio quando è ancora buio fuori ed io, già sveglio da una mezz'ora ma ancora assonnato, sto ricontrollando le attrezzature fotografiche sulla testa equatoriale che ho già messo in postazione nel salotto, dietro la finestra che guarda ad est.
Mi chiamano i miei amici Marco e Michele Bocchini che in breve sono già qui sotto e salgono da me per scattare le foto di questa eclisse parziale, che qui ad Ancona inizierà poco dopo la levata del Sole, e continuerà a coprirlo arrivando nella sua fase massima ad un buon 72% del suo diametro. Dopo qualche minuto arriva anche Paolo Rubechini e siamo al completo.
Gli altri astrofili sempre attivi, coi quali spesso facciamo le uscite, Davide Ballerini, Alessandro Zingaretti ed Andrea Corinaldesi, sono invece al lavoro e l'eclisse la sbircieranno nei momenti di tregua.
I tre arrivati si piazzano con le loro attrezzature fotografiche ed astronomiche in tre punti strategici del lungo balcone che vede l'est ed il sud, io attivo in una posizione dove non arrivi nessuno un'ultima reflex digitale che montando un grandangolo Distagon 35mm inquadrerà giusto il tragitto del Sole tra le 7.45 e le 10.45, e riprenderà tutto il fenomeno dall'inizio alla fine col temporizzatore, uno scatto ogni 10 secondi. Verrà fuori un filmetto di pochi minuti, circa 1000 fotogrammi. Aspettiamo quindi che il Sole faccia capolino all'orizzonte, in un mattino estremamente terso e freddo, e con alcuni banchi di nubi a strati a pochi gradi sopra il mare.
Ecco che dal punto più arrossato del cielo sull'orizzonte marino ad est-sud-est, proprio accanto al Monte Conero che domina lo sfondo, esce un pezzettino di fotosfera, subito abbagliante. Ognuno scatta le sue foto, ovviamente senza il filtro solare che in questa prima fase sarebbe troppo scuro. Poi, alzatosi di appena un grado o poco più, il Sole si nasconde dietro la cortina di nubi a strati sospesa sopra il mare; sono passate da poco le 8 e squilla ancora il telefono. Chi sarà a quest'ora?
E' la giornalista della RAI Patrizia Ginobili, che mi chiede se sono disposto a fare una intervista durante l'eclisse, e visto che siamo qui impegnati con le fotografie, verrebbero loro della RAI qui a casa.
La invito subito a condividere con noi l'osservazione da casa mia e corro di nuovo al telescopio perché il Sole dovrebbe essere ormai riemerso dalle nubi, ed infatti lo si vede più alto, tra soffici e veloci nuvole in transito, un po' eclissato perché la fase parziale è già cominciata. Proseguiamo con le foto ed ogni tanto si rende necessario il filtro solare. Ne abbiamo diversi, in astrosolar ed in vetro, io tuttavia lo uso poco e solo sullo skywatcher perché lavora a tutta apertura, mentre sulle altre due macchine ho due belle ottiche tipo vecchio, (200mm/2.8 Sonnar e 300mm/4 Pentacon) che mi consentono di chiudere il diaframma e ridurre così la luce in arrivo, mentre l'esposizione viene accomodata dal tempo di posa che è automatico.
Poco dopo le 9 suona il campanello: è la giornalista Patrizia Ginobili della RAI, venuta qui a casa per l'intervista durante l'eclisse, mentre con gli altri 3 amici la stiamo riprendendo. E' stata proprio una sorpresa, ancora non ci credo, tutto è successo nella stessa mattinata, non me lo sarei mai aspettato.
Mi ha detto poi che l'ha indirizzata qui l'amico Davide Ballerini, attuale presidente dell'Associazione Marchigiana Astrofili, visto che lui è al lavoro ed io sono la persona più "storica" dell'associazione tra quelle dedite a fotografare l'eclisse.
Ho subito dato un filtro solare all'operatore Carlo Bragoni che si è prodigato anche lui con la sua telecamera nella ripresa del fenomeno dal mio balcone. Trascorsa un'altra buona mezz'ora conversando piacevolmente con la Patrizia ed il suo collega, mentre continuavo a scattare foto nella fase del massimo approfittando dei momenti di migliore visibilità tra le nubi sempre in transito, abbiamo definito prima gli argomenti dell'intervista per non rischiare di sforare il tempo, visto che i minuti concessi dalla regia del telegiornale sono sempre risicatissimi. Il servizio deve infatti andare in onda lo stesso giorno sul TG regionale di RAI 3 e di RAI 1, mentre uno "speciale eclisse" più completo e con le stesse immagini riprese da casa mia sarà trasmesso il sabato alle 12.30 su RAI 3.
Scelte quindi alcune immagini tra le migliori riuscite per mandarle in onda il giorno stesso, la Patrizia Ginobili inizia l'intervista nella quale mi chiede le caratteristiche di questa eclisse, ed io spiego che questa volta è parziale perché siamo fuori allineamento, ma sarebbe anulare (e non totale) se Sole Luna e Terra fossero esattamente allineati, perché la Luna è troppo lontana per coprire tutto il disco del Sole. Per vedere la fase anulare dovremmo volare con una navetta spaziale ad almeno 500 km sopra il punto di massima copertura (86%) che si trova nella Svezia del nord, mentre qui ad Ancona con un 72% abbiamo una delle maggiori percentuali di copertura d'Italia.
Poi l'argomento slitta sulle attività degli astrofili più in generale, e quindi parlo del nostro Osservatorio, che è sempre aperto al pubblico in località Pietralacroce, ed è stato realizzato grazie alla iniziativa del Prof. Mario Veltri, già Preside dell'Istituto Tecnico Nautico e primo Presidente e fondatore dell'Associazione, della quale oggi è Presidente Onorario per acclamazione, il quale ha il grande merito di aver regalato a questa città una finestra sul cielo. Oggi noi astrofili, sulla sua scia e con una cordata solidale che vede impegnate più persone, stiamo preparando il terreno per la realizzazione di un altro Osservatorio in una posizione assai più immersa nel buio, nell'appennino centrale italiano, rientrante nel Comune di Serravalle di Chienti, con l'acquisto preliminare di una casetta di legno ed accordi già presi con il Sindaco in merito all'iniziativa.
Ogni tanto mi sentivo a disagio per via del titolo di Presidente che l'intervistatrice mi attribuiva (quasi fosse arrivato Obama) non già dell'Associazione locale di cui parlavamo, ma del Circolo Astronomico Dorico, una gelosissima etichetta di mia invenzione (anche se regolarmente varata dal notaio) che mi è servita e mi serve per muovermi ed operare a livello istituzionale, tra enti ed uffici pubblici (con una larga associazione è assai più difficile richiedere a tutti il consenso necessario).
Come tutte le cose belle della vita, anche la visita della bella e simpatica giornalista Patrizia e del suo cordiale collega, come pure l'eclisse, ad un certo punto è finita, con l'ultimo contatto tra Luna e Sole, che si sono subito dati appuntamento per il 1° giugno alla seconda delle 4 eclissi parziali di Sole di questo anno specialissimo (4 gennaio, 1 giugno, 1 luglio, 25 novembre) in cui annoveriamo anche 2 eclissi totali di Luna (15 giugno e 10 dicembre), queste ultime entrambe visibili dall'Italia.
Al prossimo appuntamento, quindi, che sarà l'eclisse totale di Luna del 15 giugno p. v. in prima serata.
Stefano Rosoni
FAENZA - Dal Lido di Dante
Faenza – Gruppo Astrofili “G.B. Lacchini” Il 2011 si è presentato con un avvenimento astronomico da non perdere: un’eclisse parziale di Sole visibile dalla nostra città, circa al 75% nella sua fase massima. Il fenomeno si verificava pochi minuti dopo il sorgere del Sole. Purtroppo, il nostro osservatorio “Urania Lamonia” è situato in una posizione con visibilità dell’orizzonte est disturbata da ostacoli che impediscono la visibilità di qualsiasi astro ad un’altezza inferiore a 15°. Pertanto alcuni Soci del nostro Gruppo che non temono il clima rigido, si sono accordati per raggiungere la località di Lido di Dante, nella vicina costa Adriatica, presso una stazione stagionale balneare. Siamo partiti prima del crepuscolo mattutino sotto il miglior auspicio con un cielo stellato da sogno; ma arrivati sulla spiaggia abbiamo notato che l’alba mostrava alcune nuvole massicce radenti l’orizzonte ed una bava di vento da sud ovest che uno di noi, esperto in meteorologia, definiva quale pessimo presagio. La temperatura di 4,5° C sotto lo zero non ci ha comunque impedito di installare alcuni telescopi pronti ad immortalare la nostra stella appena fosse sorta. Il sottoscritto, in modo particolare, cercava di riscaldarsi le mani intirizzite pensando al 15 gennaio dello scorso anno alle Maldive con l’ustione del piede destro maggiormente esposto al Sole durante le fasi di osservazione dell’eclisse anulare. Finalmente il Sole si presenta all’orizzonte, bello arancione come non mai, ma il ribollire dell’immagine vista al telescopio, a causa dell’enorme turbolenza dovuta alla vicinanza con l’orizzonte, non ha permesso di cogliere il momento del primo contatto, poi la sfortuna ha voluto che le dense nuvole coprissero tutto.
Alle 8:15 il Sole già abbondantemente eclissato sembra liberarsi dalla morsa oscura e si mostra per un breve periodo lasciando osservare una bellissima macchia, mentre da sud ovest una densa foschia si preparava a distruggere lo stupore nostro e delle persone che nel frattempo si erano radunate per chiedere informazioni ed usufruire degli occhialini da noi offerti per poter godere lo spettacolo della natura.
Alle 8:40 la velatura non permetteva più di vedere il sole attraverso il telescopio con filtro solare; pertanto abbiamo tolto quest’ultimo, ma le immagini catturate apparivano troppo bianche e prive di dettagli.
Bisognerebbe diaframmare, ma come? Guardando nelle valigette ho notato la scatola di protezione del mio filtro solare ricavata da una campana porta cd, purtroppo trasparente. Però nulla è perduto; nell’autoradio c’è un cd e questo è finito nella campana che è stata inserita davanti al telescopio fungendo da diaframmandolo con foro di circa 1,5 cm (diametro del foro del cd). In questo modo apparivano alcuni dettagli, ma i graffi ed granelli di polvere presenti nella plastica della campana hanno reso le immagini di pessima qualità.
Bella esperienza solo per pochi minuti, ma questo è stato il massimo che abbiamo potuto ottenere. Alle 9:30 il cielo era completamente velato, la temperatura era ancora sotto lo zero e non ci restava che smontare e fare rientro.
BARI
ECLISSI COL MESTOLO
Il principio stenopeico (dal greco stenos, opaios, che significa piccolo foro) consente di fotografare (o di osservare) un oggetto mettendolo a fuoco senza l’ausilio di lenti, ma facendo semplicemente passare l’immagine attraverso un piccolo foro.
In tal modo l’immagine va a fuoco capovolta sulla pellicola (o sulla parete opposta al foro).
Potremmo addirittura arrivare ad un sistema non tecnico, ma direi ecologico per fotografare se, invece della pellicola, usiamo la carta cianografica per contatto (procedura scoperta da Herschel nel 1842).
Come si vede sia il principio di ottica che la realizzazione pratica sono semplicissimi.
Già nel 1991 in occasione della famosa eclissi totale di sole in Messico osservai che l’immagine parzialmente eclissata del sole, passando attraverso i piccolissimi interstizi tra le foglie fitte della copertura di una capanna, generava sulla sabbia tante piccole immagini capovolte del sole.
E le fotografai per la prima volta (v. immagine allegata, tratta dal volume di G. Vanin “I Grandi Fenomeni Celesti” Mondadori, pag.148/149).
Nel 2011 ho ripreso lo stesso motivo usando i buchini di un mestolo forato da cucina (da noi si chiama “schiumarola”) per ottenere un risultato meno naturalistico e più casalingo (vedasi foto più ravvicinata di quest’eclisse, col mestolo).
La qualità dell’immagine proiettata, soprattutto la messa a fuoco, non è la migliore perché occorrerebbe calcolare il diametro del forellino in funzione della distanza focale, tuttavia è l’occasione per mostrare che si può talvolta fare a meno (con risultati suggestivi) di macchine e lenti.
SUSA (TO)
Varie località
4 GENNAIO 2011: ECLISSE PARZIALE DI SOLE
ASSOCIAZIONE ASTROFILI SEGUSINI - www.astrofilisusa.it
La mattina del 4 gennaio (v. Circolare interna n. 143, dicembre 2010, p. 1 e Nova n. 167, 3 gennaio 2011) è avvenuta un’eclisse parziale di Sole, visibile in Europa, Nord-Africa e parte dell’Asia. Per gran parte della Valsusa, purtroppo, le condizioni meteorologiche ne hanno impedito l’osservazione. Riportiamo alcuni brevi resoconti e foto. Le ore indicate sono in CET (Central European Time, Ora dell'Europa centrale, corrispondente all’ora solare italiana).
Ferrera - Moncenisio. – Abbiamo osservato parte dell’eclisse parziale di Sole dalla Strada statale 25 del Moncenisio, in corrispondenza del bivio per Ferrera (Latitudine 45° 10’ 49” N, Longitudine 06° 59’44” E, a 1320 m slm) in una giornata fredda e nuvolosa. La temperatura era di -5°C.
Una breve schiarita, a tratti, del cielo ha permesso l’osservazione del fenomeno da poco dopo la fase massima fin quasi al termine. Sono state scattate alcune foto che presentiamo in queste pagine; quella in alto a pagina precedente è stata anche pubblicata, in prima pagina, dal settimanale locale “La Valsusa” (anno 115, n. 1, 6 gennaio 2011). (r.p.-al.a.)
Chiamberlando (Mompantero). – Abbiamo tentato, dalle pendici del Rocciamelone, un’osservazione con teleobiettivi, purtroppo infruttuosa, del sorgere del Sole in parte eclissato; eravamo a 1360 m slm sul monte Molaras in località Chiamberlando, nonostante le previsioni meteorologiche personalizzate degli amici della Società Meteorologica Italiana, che davano nubi e foschia fino ad almeno 1200 m di quota. (l.g.)
Avigliana. – Un cielo completamente coperto non ha permesso nessuna osservazione, ma era percepibile, alle ore 09:10, momento della fase massima, un’apprezzabile riduzione della luce solare filtrata dalle nubi; la tonalità della luce sembrava comunque diversa, più simile alla luce solare estiva dopo un temporale. (e.g.)
Mariano del Friuli. – Da Mariano del Friuli, in provincia di Gorizia, con lat. 45°55’08” long. 13°27’36” alt. 30 m s.l.m., il Sole è sorto non eclissato e il fenomeno è iniziato alle 7h57m52s CET (HSole =1°), con massimo alle 9h17m25s (HSole =11°) e fine alle 10h45m28s (HSole = 19°). Il cielo sereno e la bassa altezza del Sole sull’orizzonte ha permesso un’osservazione continua, però in mancanza qualsiasi strumentazione astronomica si sono utilizzati mezzi assolutamente di fortuna (il disco solare è stato proiettato e ricalcato manualmente con il sistema a camera oscura su uno schermo orientato distante circa 3 m, ottenendo un diametro del Sole di ben 32 mm). La successiva applicazione della formula percentuale ai disegni ottenuti (d diametro Sole e c distanza tra le due cuspidi)
√ d2 – c2
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ha restituito un valore medio di 0.75 durante la totalità, mentre il valore previsto dal sito del centro Goddard della NASA era pari a 0.748 per le suddette coordinate. (p.p.)
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Questa facoltà di meravigliarsi davanti a un bello spettacolo naturale è un rimedio alla noia, alla stanchezza. L’ingenuità è fonte di freschezza e ispirazione. Nasconde una virtù: l’umiltà di cui Jankélévitch [filosofo francese, 1903-1985] dice che è «apertura dell’anima sull’infinito».
Cécile Guérard “Piccola filosofia del mare”, trad. di Leila Brioschi, Ugo Guanda editore, Parma 2010, p. 100
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