Terre del Vino
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
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Ed incrociò con la sua via la strada<br>d'un mondo infranto, e nella strada ardeva, <br>come brillante nuvola di fuoco,<br>la polvere del suo lungo passaggio. <br>Ma niuno sa donde venisse, e quanto<br>lontane plaghe già battesse il carro<br>che senza più l'auriga ora sfavilla<br>passando rotto per le vie del Sole.<br>Né sa che cosa carreggiasse intorno <br>ad uno sconosciuto astro di vita,<br>allora forse di su lui cantando<br>i viatori per la via tranquilla;<br>quando urtò, forviò, si spezzò, corse<br>in fumo e fiamme per gli eterei borri,<br>precipitando contro il nostro Sole, <br>versando il suo tesoro oltresolare: stelle;<br>che accese in un attimo e spente,<br>rigano il cielo d'un pensier di luce.<br><br> | Ed incrociò con la sua via la strada<br>d'un mondo infranto, e nella strada ardeva, <br>come brillante nuvola di fuoco,<br>la polvere del suo lungo passaggio. <br>Ma niuno sa donde venisse, e quanto<br>lontane plaghe già battesse il carro<br>che senza più l'auriga ora sfavilla<br>passando rotto per le vie del Sole.<br>Né sa che cosa carreggiasse intorno <br>ad uno sconosciuto astro di vita,<br>allora forse di su lui cantando<br>i viatori per la via tranquilla;<br>quando urtò, forviò, si spezzò, corse<br>in fumo e fiamme per gli eterei borri,<br>precipitando contro il nostro Sole, <br>versando il suo tesoro oltresolare: stelle;<br>che accese in un attimo e spente,<br>rigano il cielo d'un pensier di luce.<br><br> | ||
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+ | Anche un uomo tornava al suo nido:<br>l'uccisero: disse: Perdono;<br>e restò negli aperti occhi un grido:<br>portava due bambole in dono… | ||
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+ | Ora là, nella casa romita,<br>lo aspettano, aspettano in vano:<br>egli immobile, attonito, addita<br>le bambole al cielo lontano. | ||
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+ | E tu, Cielo, dall'alto dei mondi<br>sereni, infinito, immortale, <br>oh! D'un pianto di stelle lo inondi<br>quest'atomo opaco del Male! | ||
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== Chi ha inventato il vino == | == Chi ha inventato il vino == |
Versione delle 22:20, 2 ago 2009
Indice |
Terre del Vino
Benvenuti nella pagina UAI dedicata all'indissolubile legame tra la terra e le stelle.
In questa pagina troverete la storia dell' uomo, non le grandi ed eroiche imprese, ma il ricordo della vita quotidiana. Gli argomenti sono quelli classici del rapporto che lega e sempre ha legato l'uomo e la natura, vale a dire le stelle e la terra. Terra come agricoltura e quale coltivazione è più <magica> se non la vite? E non è magia, forse, la tecnica affinata e raffinata in anni, secoli e millenni di storia se non quella che permette di trasformare la spremuta di un frutto, l'uva, nel nettare degli dei: il vino?
Qui troverete una piccola raccolta di articoli, aneddoti, poesie, testi seri e semiseri sull'argomento.
Navigate, leggete e....sognate come sarebbe un mondo senza vino? Come un cielo senza stelle!
Terre del vino la rivista
Le stelle nella letteratura
GIOVANNI PASCOLI
Il ciocco Canto II
Ed incrociò con la sua via la strada
d'un mondo infranto, e nella strada ardeva,
come brillante nuvola di fuoco,
la polvere del suo lungo passaggio.
Ma niuno sa donde venisse, e quanto
lontane plaghe già battesse il carro
che senza più l'auriga ora sfavilla
passando rotto per le vie del Sole.
Né sa che cosa carreggiasse intorno
ad uno sconosciuto astro di vita,
allora forse di su lui cantando
i viatori per la via tranquilla;
quando urtò, forviò, si spezzò, corse
in fumo e fiamme per gli eterei borri,
precipitando contro il nostro Sole,
versando il suo tesoro oltresolare: stelle;
che accese in un attimo e spente,
rigano il cielo d'un pensier di luce.
10 AGOSTO
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! D'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!