Passi sulla Luna: Aristillus Autolycus
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
(Creata pagina con '{| width="100%" cellpadding="15" cellspacing="5" |- | bgcolor="silver" | a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini <br> {|align="center"; border="1" style="font-size: 13px;…') |
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- | ! colspan="6" | | + | ! colspan="6" | Aristillus+Autolycus* |
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- | ! colspan="6" bgcolor="rgb(210, 210, 210)" | [[Image:PSL | + | ! colspan="6" bgcolor="rgb(210, 210, 210)" | [[Image:PSL Aristillus+Autolycus icona.jpg|center|200px]] |
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! Longitudine | ! Longitudine | ||
! Latitudine | ! Latitudine | ||
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- | ! | + | ! 1.2°/1.5° E |
- | ! | + | ! 33.9°/30.7° N |
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- | ! colspan="2" | Diametro | + | ! colspan="2" | Diametro 55/39 km. |
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{| border="1" align="left" cellpadding="1" cellspacing="0" width="400" style="font-size: 13px; background-color: rgb(210, 210, 210); margin-top: 0px; margin-right: 20px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px;" | {| border="1" align="left" cellpadding="1" cellspacing="0" width="400" style="font-size: 13px; background-color: rgb(210, 210, 210); margin-top: 0px; margin-right: 20px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px;" | ||
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- | | <div>[[Image:PSL | + | | <div>[[Image:PSL Aristillus+Autolycus LAC24 preview.jpg|center|400px]]</div> |
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- | | La zona dei crateri | + | | <div>[[Image:PSL Aristillus+Autolycus LAC41 preview.jpg|center|400px]]</div> |
- | [http://www.lpi.usra.edu/resources/mapcatalog/LAC/ | + | |- |
- | [http://www.lpi.usra.edu/resources/mapcatalog/LAC/ | + | | La zona dei crateri Aristillus e Autolycus è mappata nella mappe 24 e 41 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del [[Image:Logo Lunar and Planetary Institute.jpg|80px]] [http://www.lpi.usra.edu/ '''Lunar and Planetary Institute''']. |
- | [http://www.lpi.usra.edu/resources/mapcatalog/LAC/ | + | [http://www.lpi.usra.edu/resources/mapcatalog/LAC/lac25/72dpi.jpg Download della mappa 25 in jpeg con risoluzione 72dpi] <br> |
+ | [http://www.lpi.usra.edu/resources/mapcatalog/LAC/lac25/150dpi.jpg Download della mappa 25 in jpeg con risoluzione 150dpi] <br> | ||
+ | [http://www.lpi.usra.edu/resources/mapcatalog/LAC/lac25/300dpi.jp2 Download della mappa 25 in jpeg2000 con risoluzione 300dpi] <br> | ||
+ | [http://www.lpi.usra.edu/resources/mapcatalog/LAC/lac41/72dpi.jpg Download della mappa 41 in jpeg con risoluzione 72dpi] <br> | ||
+ | [http://www.lpi.usra.edu/resources/mapcatalog/LAC/lac41/150dpi.jpg Download della mappa 41 in jpeg con risoluzione 150dpi] <br> | ||
+ | [http://www.lpi.usra.edu/resources/mapcatalog/LAC/lac41/300dpi.jp2 Download della mappa 41 in jpeg2000 con risoluzione 300dpi] <br> | ||
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- | + | '''ARISTILLUS''' | |
- | ''' | + | |
'''IL NOME''' | '''IL NOME''' | ||
- | + | Arystillos nasce in Grecia intorno al 260 a.C. Studia e lavora in Alessandria, in un osservatorio collegato alla famosa biblioteca, assieme a Tymocharis. Insieme compilano un catalogo stellare, il primo del mondo occidentale, utilizzando unicamente gnomoni, meridiane e sfera armillare. Ipparco si baserà su questo lavoro per definire il valore della precessione degli equinozi. | |
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'''IL CRATERE''' | '''IL CRATERE''' | ||
- | + | Aristillus (57Km di diametro) si trova presso il confine SE del Mare Imbrium e forma col più piccolo Autolycus a S e col più grande Archimedes a SO un interessante triangolo, facilmente individuabile. Il bordo si presenta di forma vagamente esagonale ed è circondato da grandi contrafforti dai quali parte una vasta raggiera che raggiunge i 600 Km di distanza. Questa raggiera si sovrappone sia a quella di Autolycus che a quella di Archimedes; quindi Aristillus è il più giovane dei tre. Ci sono terrazzamenti interni, con una striscia più scura internamente al bordo orientale. Il fondo non è piatto in quanto non è stato riempito dalla lava. Contiene una complessa formazione centrale costituita da 3 picchi principali a E, che si elevano sul fondo per circa 900 m, e da altre piccole rilevatezze a O. Questo complesso di rilievi ricorda i petali di un fiore. All’esterno del bordo settentrionale compare una formazione circolare: un antico cratere quasi interamente ricoperto dai bastioni di Aristillus a S e soprattutto dalla lava dell’Imbrium a N. | |
- | + | '''AUTOLYCUS''' | |
- | ''' | + | |
'''IL NOME''' | '''IL NOME''' | ||
- | + | Autòlycos di Pitane, nella Ionia, l’odierna Asia Minore, nasce intorno al 360 a.C. Non si sa quasi nulla della sua vita. Lo cita Euclide. Sopravvivono alcuni libri: uno sulle sfere celesti ed uno sul sorgere e tramontare dei corpi celesti. Costituiscono un primo embrionale esempio di scrittura scientifica in quanto i teoremi sono enunciati e provati. | |
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'''IL CRATERE''' | '''IL CRATERE''' | ||
- | + | Autolycus (39 Km di diametro) è situato a S di Aristillus e a E di Archimedes, coi quali costituisce un bel triangolo, verso il confine orientale del Mare Imbrium. Il bordo è quasi perfettamente circolare e presenta, sovrapposto, un craterino a NE (4 Km). I contrafforti esterni sono più ridotti rispetto a quelli di Aristillus, ma a N si confondono con essi. Presenta anche una raggiera che si estende per circa 400 Km, anche sovrapponendosi al fondo di Archimedes. Tuttavia Aristillus ha raggi che si sovrappongono ad entrambi, quindi è il più giovane dei tre. Non ha un vero e proprio picco centrale ma alcune rilevatezze irregolari. | |
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- | | <div>[[Image: | + | | <div>[[Image:PSL_Aristillus+Autolycus_Zaccaria.jpg|border|center|500px]]</div> |
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- | |<div style="text-align: center;">Disegno della zona dei crateri | + | |<div style="text-align: center;">Disegno della zona dei crateri Aristillus e Autolycus (Alfonso Zaccaria)</div> |
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Versione delle 14:33, 26 dic 2017
a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
IL NOME Arystillos nasce in Grecia intorno al 260 a.C. Studia e lavora in Alessandria, in un osservatorio collegato alla famosa biblioteca, assieme a Tymocharis. Insieme compilano un catalogo stellare, il primo del mondo occidentale, utilizzando unicamente gnomoni, meridiane e sfera armillare. Ipparco si baserà su questo lavoro per definire il valore della precessione degli equinozi. IL CRATERE Aristillus (57Km di diametro) si trova presso il confine SE del Mare Imbrium e forma col più piccolo Autolycus a S e col più grande Archimedes a SO un interessante triangolo, facilmente individuabile. Il bordo si presenta di forma vagamente esagonale ed è circondato da grandi contrafforti dai quali parte una vasta raggiera che raggiunge i 600 Km di distanza. Questa raggiera si sovrappone sia a quella di Autolycus che a quella di Archimedes; quindi Aristillus è il più giovane dei tre. Ci sono terrazzamenti interni, con una striscia più scura internamente al bordo orientale. Il fondo non è piatto in quanto non è stato riempito dalla lava. Contiene una complessa formazione centrale costituita da 3 picchi principali a E, che si elevano sul fondo per circa 900 m, e da altre piccole rilevatezze a O. Questo complesso di rilievi ricorda i petali di un fiore. All’esterno del bordo settentrionale compare una formazione circolare: un antico cratere quasi interamente ricoperto dai bastioni di Aristillus a S e soprattutto dalla lava dell’Imbrium a N.
IL NOME Autòlycos di Pitane, nella Ionia, l’odierna Asia Minore, nasce intorno al 360 a.C. Non si sa quasi nulla della sua vita. Lo cita Euclide. Sopravvivono alcuni libri: uno sulle sfere celesti ed uno sul sorgere e tramontare dei corpi celesti. Costituiscono un primo embrionale esempio di scrittura scientifica in quanto i teoremi sono enunciati e provati. IL CRATERE Autolycus (39 Km di diametro) è situato a S di Aristillus e a E di Archimedes, coi quali costituisce un bel triangolo, verso il confine orientale del Mare Imbrium. Il bordo è quasi perfettamente circolare e presenta, sovrapposto, un craterino a NE (4 Km). I contrafforti esterni sono più ridotti rispetto a quelli di Aristillus, ma a N si confondono con essi. Presenta anche una raggiera che si estende per circa 400 Km, anche sovrapponendosi al fondo di Archimedes. Tuttavia Aristillus ha raggi che si sovrappongono ad entrambi, quindi è il più giovane dei tre. Non ha un vero e proprio picco centrale ma alcune rilevatezze irregolari.
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