Osserviamo le comete con il binocolo
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
Il punto di Toni Scarmato
Era il 1986 quando la famosa cometa di Halley solcava i nostri cieli. Io mi trovavo a Bologna e una sera mi recai in campagna da un mio amico. Dopo cena, uscito per prendere un po' d'aria, mi ricordai che era il periodo giusto per poter osservare il famoso astro chiomato e chiesi al mio amico se si poteva avere un binocolo: dopo un po' mi portò un 7x50.
Anche se la mia esperienza di osservatore visuale era quasi nulla non fu difficile trovarla anche perché il cielo era abbastanza buio. Ricordo di avere ammirato la chioma estesa quasi per 10' e di avere osservato una corta coda leggermente incurvata.
Da allora sono passati oltre 20 anni e la mia passione per le comete mi ha portato in questi anni ad acquisire una buona esperienza nell'osservazione visuale tanto da essermi anche cimentato nel disegnare alcune delle comete più luminose che ci hanno fatto visita nel recente passato.
Usando un semplice binocolo si può arrivare a fare un disegno di una cometa con un grado di dettaglio significativo. Un binocolo molto indicato per osservare le comete, per il campo inquadrato e lagrande luminosità, è il classico modello 7x50. Tuttavia è difficile trovare le condizioni per sfruttare a fondo uno strumento così luminoso, il modello 10x50 si rivela di uso più universale.
Personalmente uso un 7x50 per comete molto luminose ed estese (diffuse), con lunga coda, e un binocolo 20x90 per comete poco luminose e più condensate.
Osservazioni al binocolo della cometa C/2002 C1 (Ikeya-Zhang). (a sinistra) Disegno di Giovanni Sostero del 10 marzo 2002, binocolo 20X80 (al centro) Disegno di Michele Martellini dell’11 marzo 2002, binocolo 15x80 (a destra) Disegno di Toni Scarmato del 1 aprile 2002, binocolo 7x50. [Archivio della Sezione Comete UAI]
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La cometa Holmes disegnata dall'astrofilo Giorgio Bonacorsi attraverso un binocolo 10x50
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