Apprendista Astrofilo Documenti

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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Quella che presentiamo in questa pagina è una rappresentazione del Sistema Solare, ridotta di un fattore 1:250.000.000.000, vale a dire 250 miliardi di volte più piccola del vero.
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La dimensione propria dei pianeti, in questa scala, non è rappresentabile in maniera utile: il Sole si ridurrebbe a una sferetta di 6 mm scarsi di diametro, mentre i pianeti sarebbero particelle di polvere praticamente invisibili.
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Abbiamo pertanto scelto di limitarci a rappresentare le distanze dei pianeti dal sole.
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Un cartellino rappresenta il Sole, gli altri 9 i pianeti del sistema solare da Mercurio a Venere.
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I cartellini dei pianeti devono essere appesi lungo un filo, cominciando dal Sole e sistemandoli alla distanza in mm indicata sotto alla loro distanza vera in km - Plutone si trova a quasi 24 metri di distanza dal Sole.
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Se dovete allestire il vostro sistema solare all'aperto, vi consigliamo di zavorrare leggermente i cartoncini per non lasciarli in balia del primo soffio di vento.
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Le distanze (le abbiamo prese dall'Almanacco UAI 2008) corrispondono alle distanze medie dal Sole.
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Per i pianeti che percorrono orbite praticamente circolari la distanza non cambia molto da quella indicata, mentre i pianeti che percorrono orbite con eccentricità più elevata, come Mercurio, Marte e Plutone, possono venire a trovarsi sensibilmente più lontani o più vicini dal Sole nel corso del loro moto di rivoluzione. 
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'''E la stella più vicina non l'avete prevista?'''
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Ci abbiamo pensato ma non è molto pratico disporla in questo modello.
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La Proxima Centauri andrebbe rappresentata con un cartellino distante 150 km da quello del Sole! Troppo lontano!
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'''E Plutone? Non era stato declassato dalla categora dei pianeti?'''
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E' vero, alla fine di Agosto 2006, al congresso della Unione Astronomica Internazionale, si è concluso uno studio durato molti anni e volto a stabilire le differenze fra pianeti e corpi minori del sistema solare.
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Dopo la scoperta di Plutone, infatti, sembrava che le cose fossero a posto: il Sistema Solare era costituito dal Sole e dai suoi nove pianeti, più
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una corte imprecisata di asteroidi (quasi tutti fra Marte e Giove) e le comete.
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La scoperta di un pianeta attorno alla stella 51-Pegasi nel 1995 (oggi i pianeti extrasolari accertati sono moltissimi) e la scoperta di asteroidi situati oltre Nettuno, hanno richiesto una definizione di pianeta più precisa rispetto alla millenaria definizione di “oggetto che si muove nel cielo rispetto alle stelle fisse”. 
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Rispetto ai nuovi criteri e definizioni proposte e approvate, Plutone e gli asteroidi sono diventati membri della nuova classe dei “pianeti nani”.
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Ci sono stati degli scontenti (parliamo sempre di astronomi) che si sono organizzati per una raccolta di firma a favore di Plutone, per farlo cioè rientrare nel novero dei pianeti maggiori.
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Fra gli altri Alan Stern, responsabile della missione spaziale “New Horizon”, la prima sonda lanciata verso Plutone, ha affermato che “la definizione che espelle Plutone dal novero dei pianeti è così debole dal punto di vista scientifico e così inservibile dal punto di vista didattico, che non può essere utilizzata ...”
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Per ora abbiamo lasciato Plutone nel posto che gli riservano per ora la maggior parte dei libri di astronomia.
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Buon Lavoro
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Versione delle 20:41, 26 apr 2009



Abbiamo selezionato per voi Apprendisti Astrofili alcuni documenti che vi saranno molto utili per la vostra attività di osservatori dilettanti del cielo. Se avete commenti e segnalazioni da fare, non esitate a contattarci all'indirizzo apprendista-astrofilo@uai.it


Indice

Magnitudini stellari: le grandezze per indicare la luminosità delle stelle



Un interessante articolo di Walter Ferreri, tratto dalla rubrica "L'ABC dell'astrofilo" della rivista Nuovo Orione, che potete scaricare.


Un atlante stellare completo


Un atlante stellare è uno strumento preziosissimo, e quello che vi presentiamo è stato disegnato dall'astrofilo giapponese Toshimi Taki, che molto simpaticamente ce lo ha messo a disposizione. L'atlante è molto bello, pronto da stampare e, soprattutto, da usare sotto le stelle ... Riportiamo nel seguito la traduzione dall'inglese della pagina di Toshimi:


  • 1. Introduzione Il mio atlante preferito è sempre stato il "Norton's Star Atlas (Epoch 1950)". Mi piaceva la sua scala ampia (3.2 mm/grado), l'ampiezza del campo coperto e la piccola distorsione. Non riesco a individuare il mio atlante preferito fra quelli riferiti al 2000. Non mi piace il "Norton's 2000" perchè le mappe non possono essere aperte in piano. Sto usando anche il "Wil Tirion's Bright Star Atlas" ma la scala è più piccola (2.7 mm/grado) e la distorsione sensibile. Ho deciso quindi di farmi un atlante stellare per conto mio e ho voluto fare un atlante migliore di quelli esistenti. Sono state individuate le seguenti caratteristiche:
    • (1) Scala ampia
    • (2) Ampia copertura con bassa distorsione
    • (3) Ampia sovrapposizione

Penso che questo atlante piacerà agli astrofili.

Il Taki's Star Atlas è stato presentato nel numero di Giugno 2005 di Sky & Telescope. (rubrica "Books & Beyond," Sky & Telescope, June 2005, p.103)

Tutti i commenti e i suggerimento per migliorarlo saranno i benvenuti. Mandate le vostre email a Toshimi Taki.

  • 2. Caratteristiche
    • (1) Proiezione: proiezione di Mercatore Trasversa Modificata
    • (2) Numero di carte: 12
    • (3) Scala: 3mm/grado
    • (4) Formato delle mappe: A3
    • (5) Magnitudine della stella più debole: 6.50
    • (6) Stelle multiple: separazione minima 0.5 arcsec
    • (7) Stelle variabili: magnitude massia 6.5, ampiezza minima 0.4
    • (8) Più di 500 oggetti Deep Sky
    • Galassie: magnitudine fino alla 10.0
    • Ammassi aperti: magnitudine fino alla 7.0
    • Ammassi globuari: magnitudine fino alla 10.0
    • Nebulose Planetarie: magnitudine fino alla 11.0
    • Nebulose a emissione
    • Nebulose oscure
    • Resti di supernove
    • Gli oggetti del Caldwell Catalog sono evidenziati


  • 3. Database: tutti i dati utilizzati sono disponibili su Internet.
    • [1] D. Hoffleit, W. H. Warren Jr., "The Bright Star Catalogue, 5th Revised Ed. (Preliminary Version)," Astronomical Data Center, NSSDC/ADC (1991)
    • [2] D. Hoffleit, M. Saladyga and P. Wlasuk, "A Supplement to the Bright Star Catalogue," Yale University Obs. (1983)
    • [3] A. C. Davenhall and S. K. Leggett, "A Catalogue of Constellation Boundary Data," (1990) --> Ci sono alcuni errori.
    • [4] "Saguaro Astronomy Club Database," Version 7.2, (2000)
    • [5] "Charles Messier's Catalog of Nebulae and Star Clusters"
    • [6] Patrick Moore and the Editors of Sky & Telescope, "The Caldwell Catalog: 109 Deep-Sky Delights for Backyard Observers," (1995)


  • 4. Files

Tutti i files sono in formato pdf.

Carta nr RA Dec Nome file Formato Dim. file
1N da 00h a 04h da +90 a -20 1n_050115.pdf A3 675KB
1S da 00h a 04h da +20 a -90 1s_050129.pdf A3 717KB
2N da 04h a 08h da +90 a -20 2n_050108.pdf A3 758KB
2S da 04h a 08h da +20 a -90 2s_050205.pdf A3 894KB
3N da 08h a 12h da +90 a -20 3n_050126.pdf A3 666KB
3S da 08h a 12h da +20 a -90 3s_050108.pdf A3 858KB
4N da 12h a 16h da +90 a -20 4n_050126.pdf A3 603KB
4S da 12h a 16h da +20 a -90 4s_050120.pdf A3 791KB
5N da 16h a 20h da +90 a -20 5n_050629.pdf A3 229KB
5S da 16h a 20h da +20 a -90 5s_050626.pdf A3 246KB
6N da 20h a 24h da +90 a -20 6n_050619.pdf A3 715KB
6S da 20h a 24 da +20 a -90 6s_050129.pdf A3 745KB

Mappa aggiuntiva da 11h40m a 12h40m e da +5 a +35 (formato A3 224KB)

Mappa aggiuntiva da 12h10m a 12h50m e da +10 a +16 (formato A4 73KB)

Simboli e abbreviazioni (147KB)


  • 5. Idea per confezionare le mappe
    • (1) Preparate un foglio di cartoncino leggermente più grande di un formato A4.
    • (2) Piegate a metà una coppia di mappe settentrionali e meridionali.
    • (3) Incollate la metà inferiore della mappa settentrionale sul cartoncino.
    • (4) Incollate la metà superiore dela mappa meridionale sulla faccia opposta del cartoncino.

Un esempio del risultato nelle foto sotto.

Toshimi Taki

Un astrolabio da costruire con carta e forbici

L'astrolabio è uno strumento di origine medievale, tuttora utilizzato nelle sue versioni più semplici e moderne. L'uso più comune è quello che ne fanno gli astrofili e gli appassionati, cioè uno strumento che in base alla data e all'ora impostate ci consenta di individuare le costellazioni e di orientarci in cielo. Lo strumento consiste di due dischi sovrapposti: su uno sono rappresentate stelle e costellazioni, sull'altro l'orizzonte del'osservatore. La rotazione di un disco rispetto all'altro consente di rappresentare le stelle visibili sopra all'orizzonte in un certo momento. Si trovano in vendita molti tipi di astrolabi, ma lo strumento è così semplice che può essere costruito con carta e forbici.

Quello che vi presentiamo è stato disegnato dall'astrofilo giaponese Toshimi Taki, che già ci ha messo a disposizione il suo atlante.

Mi raccomando: usate stampanti laser o fotocopie, altrimenti l'umidità della notte rovinerà rapidamente la vostra realizzazione.



La mappa del cielo

Custodia esterna: orizzonte settentrionale

Custodia esterna: orizzonte meridionale


Caratteristiche dell'astrolabio

Questo astrolabio a doppio orizzonte è basato sul disegno di Yasuo Hirasawa, un socio molto attivo della Oriental Astronomical Association in Giappone. Un astrolabio di disegno simile è quello disponibile in commercio e disegnato da David Chandler. Ne ho costruito uno io stesso 30 anni fa (vedi foto sotto), mi è stato molto utile e l'ho utilizzato per molti anni. Questo è il motivo per cui l'ho ridisegnato e lo voglio presentare agli astrofili.


Astrolabio realizzato nel 1973 da Toshimi Taki

Disco stellare e custodia esterna


L'astrolabio a doppio orizzonte ha le seguenti carateristiche: (1) La distorsione vicino all'orizzonte Sud è minore rispetto a quella dei comuni astrolabi (a orizzonte singolo) (2) Il disco con le stelle può essere separato e utilizzato come carta celeste (3) Se si stampano le custodie per altre latitudini l'astrolabio si può usare in qualunque parte del mondo (4) Si possono scrivere annotazioni sulla carta e sulla custodia (5) Si possono effettuare correzioni di longitudine (6) Sul disco delle stelle è segnata la posizione del Sole e si possono determinare i tempi approssimativi di alba e tramonto

Mappa del Cielo

I dati delle stelle sono tratti dalla pubblicazione di Hoffleit E.D. e Warren Jr. W.H., "The Bright Star Catalogue, 5th Revised Ed. (Preliminary Version), " Astronomical Data Center, NSSDC/ADC (1991).

Sono riportate le stelle fino alla magnitudine visuale 4.5.

Ho preparato due tipi di mappe del cielo. Una è una semplice mappa in cui sono riportate solo le stelle e su cui potete disegnare le figure delle costellazioni. Le linee delle costellazioni sono disegnate su un'altra mappa del cielo. Non sono rappresentati oggetti di profondo cielo sulle mappe (nebulose, ammassi, ecc...). Potete riportare i vostri oggetti preferiti se volete, così come non sono stampati i nomi delle costellazioni e delle stelle. Personalizzate la vosta mappa e aggiungete le informazioni che preferite. Ho utilizzato MS-Excel e MS-Powerpoint per realizzare la mappe e le custodie - i calcoli sono stati realizzati con MS-Excel e la grafica stampata con MS-Powerpoint.

Files

Sono disponibili i seguenti files. Sono tutti in formato pdf e sono da stampare in formato A4. Scaricate il file "dbl_side.zip" e scompattatelo. Stampate la mappa del cielo, i distanziali e la custodia esterna su carta bianca (quella adatta alla vostra latitudine). Se volete potete ingrandire tutti gli elementi per realizzare un astrolabio più grande - ricordatevi di aumentare le dimensioni di tutti gli elementi secondo la stessa proporzione.


Selezionate questo link per scaricare il file "dbl_side_a.zip" (527KB)


Contenuto del file .zip:

Contenuto Nome file
Mappa del cielo senza linee delle costellazioni sky_map_basic.pdf
Mappa del cielo con le linee delle costellazioni sky_map.pdf
Distanziali spacer.pdf
Custodia per latitudine 0 gradi N cover_0.pdf
Custodia per latitudine 5 gradi N cover_5n.pdf
Custodia per latitudine 10 gradi N cover_10n.pdf
Custodia per latitudine 15 gradi N cover_15n.pdf
Custodia per latitudine 20 gradi N cover_20n.pdf
Custodia per latitudine 25 gradi N cover_25n.pdf
Custodia per latitudine 30 gradi N cover_30n.pdf
Custodia per latitudine 35 gradi N cover_35n.pdf
Custodia per latitudine 40 gradi N cover_40n.pdf
Custodia per latitudine 45 gradi N cover_45n.pdf
Custodia per latitudine 50 gradi N cover_50n.pdf
Custodia per latitudine 5 gradi S cover_5s.pdf
Custodia per latitudine 10 gradi S cover_10s.pdf
Custodia per latitudine 15 gradi S cover_15s.pdf
Custodia per latitudine 20 gradi S cover_20s.pdf
Custodia per latitudine 25 gradi S cover_25s.pdf
Custodia per latitudine 30 gradi S cover_30s.pdf
Custodia per latitudine 35 gradi S cover_35s.pdf
Custodia per latitudine 40 gradi S cover_40s.pdf
Custodia per latitudine 45 gradi S cover_45s.pdf
Custodia per latitudine 50 gradi S cover_50s.pdf



Istruzioni per l'assemblaggio

Attenzione: non usate colla a base d'acqua altrimenti la carta si raggrinzirà

(1) Incollate i distanziali su cartoncino e ritagliateli.

(2) Incollate la mappa stellare Nord su un cartoncino e ritagliate. Ritagliate la mappa stellare Sud e incollatela dal lato opposto della carta Nord sullo stesso cartoncino. Verificate che i triangolini neri sul bordo del disco siano nella stessa posizione lungo il perimetro esterno.

(3) Incollate il lato Nord della custodia su un cartoncino e ritagliate. Ritagliate anche le finestre per la lettura della data e dell'orario.

(4) Incollate il lato Sud della custodia su un cartoncino e ritagliate. Ritagliate anche le finestre per la lettura della data e dell'orario.

(5) Mettete i distanziali fra i lati N e S della custodia e incollate il tutto.

(6) Quando la colla è asciutta inserite la mappa del cielo nella custodia. L'astrolabio è pronto per l'uso.


Toshimi Taki


La collimazione del telescopio Newtoniano

Estratto dal libro "Come testare il proprio telescopio" di Raffello Braga, Plinio Camaiti, Giovanni Dal Lago, Mario Frassati - Edizioni Scientifiche Coelum


Le coordinate celesti: come orientarsi in cielo e come si utilizza l'astrolabio?

Estratto di un paragrafo dall'"Atlante del cielo", Legenda editore.



Rappresentazione in scala del sistema solare


Date le grandi dimensioni dei corpi celesti e le grandi distanze che li separano, la rappresentazione in scala ridotta è molto utile per visualizzare i rapporti fra gli oggetti e, in un certo senso, toccare con mano.

Quella che presentiamo in questa pagina è una rappresentazione del Sistema Solare, ridotta di un fattore 1:250.000.000.000, vale a dire 250 miliardi di volte più piccola del vero.

La dimensione propria dei pianeti, in questa scala, non è rappresentabile in maniera utile: il Sole si ridurrebbe a una sferetta di 6 mm scarsi di diametro, mentre i pianeti sarebbero particelle di polvere praticamente invisibili.

Abbiamo pertanto scelto di limitarci a rappresentare le distanze dei pianeti dal sole.



Basta scaricare il file allegato, stamparlo, incollarlo su una pagina di cartoncino formato A4 e ritagliare 10 cartellini seguendo le linee indicate. Ogni cartellino deve essere forato per poterlo legare a un filo.

Un cartellino rappresenta il Sole, gli altri 9 i pianeti del sistema solare da Mercurio a Venere.



I cartellini dei pianeti devono essere appesi lungo un filo, cominciando dal Sole e sistemandoli alla distanza in mm indicata sotto alla loro distanza vera in km - Plutone si trova a quasi 24 metri di distanza dal Sole.

Se dovete allestire il vostro sistema solare all'aperto, vi consigliamo di zavorrare leggermente i cartoncini per non lasciarli in balia del primo soffio di vento.

Le distanze (le abbiamo prese dall'Almanacco UAI 2008) corrispondono alle distanze medie dal Sole.



Per i pianeti che percorrono orbite praticamente circolari la distanza non cambia molto da quella indicata, mentre i pianeti che percorrono orbite con eccentricità più elevata, come Mercurio, Marte e Plutone, possono venire a trovarsi sensibilmente più lontani o più vicini dal Sole nel corso del loro moto di rivoluzione.


E la stella più vicina non l'avete prevista?

Ci abbiamo pensato ma non è molto pratico disporla in questo modello. La Proxima Centauri andrebbe rappresentata con un cartellino distante 150 km da quello del Sole! Troppo lontano!


E Plutone? Non era stato declassato dalla categora dei pianeti?

E' vero, alla fine di Agosto 2006, al congresso della Unione Astronomica Internazionale, si è concluso uno studio durato molti anni e volto a stabilire le differenze fra pianeti e corpi minori del sistema solare. Dopo la scoperta di Plutone, infatti, sembrava che le cose fossero a posto: il Sistema Solare era costituito dal Sole e dai suoi nove pianeti, più una corte imprecisata di asteroidi (quasi tutti fra Marte e Giove) e le comete. La scoperta di un pianeta attorno alla stella 51-Pegasi nel 1995 (oggi i pianeti extrasolari accertati sono moltissimi) e la scoperta di asteroidi situati oltre Nettuno, hanno richiesto una definizione di pianeta più precisa rispetto alla millenaria definizione di “oggetto che si muove nel cielo rispetto alle stelle fisse”. Rispetto ai nuovi criteri e definizioni proposte e approvate, Plutone e gli asteroidi sono diventati membri della nuova classe dei “pianeti nani”.

Ci sono stati degli scontenti (parliamo sempre di astronomi) che si sono organizzati per una raccolta di firma a favore di Plutone, per farlo cioè rientrare nel novero dei pianeti maggiori.

Fra gli altri Alan Stern, responsabile della missione spaziale “New Horizon”, la prima sonda lanciata verso Plutone, ha affermato che “la definizione che espelle Plutone dal novero dei pianeti è così debole dal punto di vista scientifico e così inservibile dal punto di vista didattico, che non può essere utilizzata ...”

Per ora abbiamo lasciato Plutone nel posto che gli riservano per ora la maggior parte dei libri di astronomia.


Buon Lavoro





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