Passi sulla Luna: Albategnius

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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|<div style="text-align: center;">Disegno del cratere Albategnius (Alfonso Zaccaria)</div>
|<div style="text-align: center;">Disegno del cratere Albategnius (Alfonso Zaccaria)</div>

Versione corrente delle 10:53, 19 set 2013

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Albategnius*
Longitudine Latitudine
4,1° E 11,2° S
Diametro 136 km




La zona del cratere Albategnius è mappata nella mappa numero 98 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

Download della mappa 77 in jpeg con risoluzione 72dpi
Download della mappa 77 in jpeg con risoluzione 150dpi
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ALBATEGNIUS

IL NOME


Albategnius (latinizzazione di Al-Battani) nasce ad Harran (alta Mesopotamia, ora Turchia) nell’858 d.C. e muore a Qasr al-Jiss, vicino a Samarra (capitale dell’antico califfato degli Abbasidi, ora in Iraq, sul Tigri). Figlio di un costruttore di strumenti astronomici, musulmano, membro della setta Sabiana, passa la sua vita ad ar-Raqqadr, nell’odierna Siria.

Grande osservatore del cielo, perfeziona il sistema tolemaico, definendo l’anno solare in 365 giorni, 5 ore, 46 minuti e 24 secondi e compila accuratissime tavole del Sole e della Luna. Inoltre, corregge alcuni errori di astronomi precedenti per quanto riguarda la direzione degli eccentrici, l’obliquità dell’eclittica, l’apogeo del Sole, la precessione degli equinozi, e introduce nel calcolo trigonometrico l’uso del seno e della tangente. Scrive un libro di tavole astronomiche Kitab az-Zij che, tradotto in latino e spagnolo, diventa un testo fondamentale per tutto il Medio Evo.


IL CRATERE


Assieme a Ptolemaeus, Alphonsus, Arzachel e Hipparchus, costituisce il bellissimo gruppo di grandi crateri, allocato a Sud del centro dell’emisfero lunare a noi visibile. Si trova a S di Hipparchus e a E di Ptolemaeus e Alphonsus. Centoquaranta Km circa di diametro, è un cratere di forma vagamente esagonale (come Ptolemaeus).

La sua formazione, molto antica, è documentata dalla forte erosione delle pareti e dalla intensa craterizzazione. Le pareti, di circa 4 Km di altezza, oltre ad essere molto degradate, sono interessate da una fitta craterizzazione e da profondi avvallamenti. La parete di SO è interrotta dal cratere Klein (di 43 Km di diametro), anch’esso fittamente craterizzato e con picco centrale. Il fondo è piatto, con numerosi craterini di varie dimensioni, di cui uno di forma ovoidale e ben delimitato ai bordi, situato a N, proprio a contatto con la base della parete (Albategnius B). Attorno a lui, numerosissimi crateri più piccoli. A E del picco centrale, si trovano 2 avvallamenti, meglio visibili con Sole basso e luce radente (come le simili formazioni sulla piana di Ptolemaeus). Probabilmente sono dovuti al riempimento di crateri da impatto da parte della lava fuoriuscita dal fondo.

Il picco è situato leggermente a O del centro geometrico del cratere ed è di forma allungata in senso NS. E’ alto 1,5 Km e presenta, sulla sommità, un piccolo cratere, difficile da vedere ad un telescopio amatoriale. A partire da circa metà della parete NO, si allunga, in direzione NNE, una serie di una decina di piccoli crateri, in fila indiana, molto simili a quelli presenti, con direzione quasi perpendicolare a questi, presso la parete N di Ptolemaeus. All’esterno della parete NE, ha origine un profondo canyon, con pareti molto degradate, che arriva fino ad Halley.

Si pensa che Albategnius sia il grande cratere che interrompe la linea del terminatore nel famoso disegno di Galileo sul Sidereus Nuncius (1610).



Disegno del cratere Albategnius (Alfonso Zaccaria)



Foto ad alta risoluzione del cratere Albategnius eseguita da  Paolo Lazzarotti. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente dal sito dell'autore.



Il cratere Albategnius sovrapposto all'Italia (nella stessa scala) per visualizzarne le dimensioni




* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.


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