Passi sulla Luna: Piccolomini

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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| La zona del cratere Deslandres è mappata nella mappa numero 112 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del [[Image:Logo Lunar and Planetary Institute.jpg|80px]] [http://www.lpi.usra.edu/ '''Lunar and Planetary Institute'''].  
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| La zona del cratere Piccolomini è mappata nelle mappe numero 96 e 97 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del [[Image:Logo Lunar and Planetary Institute.jpg|80px]] [http://www.lpi.usra.edu/ '''Lunar and Planetary Institute'''].  
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'''DESLANDRES'''
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'''PICCOLOMINI'''
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'''IL NOME'''
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'''Questo grande cratere non fu riconosciuto come tale per molto tempo, ricevendo una denominazione ufficiale solo nell’ultimo secolo, da E. Antoniadi nel 1942. Avendo all’interno il cratere Hell, fu per lungo tempo denominato Hell’s Plain.'''
 
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Alessandro Piccolomini nasce a Siena il 13 giugno 1508, nel contesto di una nobile famiglia toscana che annovera al suo interno 2 papi (Pio II- Enea Silvio Piccolomini e Pio II- Francesco Todeschini Piccolomini), nonché vari cardinali, arcivescovi, filosofi e condottieri.
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Nel 1531 Alessandro, col nome di Stordito,  diviene membro dell’Accademia degli Intronati, all’interno della quale scrive commedie: Amor costante (1536), Alessandro (1544) e Dialogo della bella creanza delle donne (1539). Sempre nel’39 si trasferisce a Padova dove per 4 anni insegna filosofia all’Università e partecipa all’Accademia degli Infiammati. Nel ’46 rientra a Siena, poi a Roma dove frequenta l’ambiente del Cardinale Francisco de Mendoza, un inviato di Carlo V presso varie corti europee per importanti missioni diplomatiche.
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L’attività di astronomo si concretizza in una serie di pubblicazioni, la più importante delle quali è De le stelle fisse (1543) nella quale per la prima volta attribuisce alle stelle delle varie costellazioni una lettera dell’alfabeto latino in base alla loro luminosità; inoltre le costellazioni vengono rappresentate in modo realistico, prive delle corrispondenti figure mitologiche.
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Muore a Siena il 12 marzo 1578.
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'''IL NOME'''
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'''IL CRATERE'''
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E’ un profondo cratere da impatto, risalente al periodo Imbriano Superiore, situato nella parte sud-orientale della Luna, circa 150 Km a Sud di Fracastorius, il vasto cratere che delimita il bordo meridionale del Mare Nectaris. E’ facilmente rintracciabile, pur all’interno della fitta craterizzazione dei dintorni, per la presenza, presso il suo bordo settentrionale, di alcuni craterini disposti in circolo, come a configurare i petali di un fiore (Piccolomini C, D, E, F, M). Ha un diametro di 88 Km e una profondità di 4,5 Km. E’ ben conservato e non è interessato da una craterizzazione successiva particolarmente intensa. Il bordo è circolare, con numerosi terrazzamenti interni; nella parte meridionale si nota il cedimento di una parte notevole della parete che è franata invadendo una parte del fondo. Il fondo è piatto, con alcune collinette e contiene alcuni craterini. Molto interessante il picco centrale, assai complesso, costituito da una serie di rilievi, alti fino a 2 Km, che formano una struttura raggiata.
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Da Piccolomini parte, verso Ovest e descrivendo per 450 Km un’ ampia curva verso Nord, la Rupes Altai. E’ un anello esterno del Mare Nectaris e prende il nome dai Monti Altai, una catena montuosa situata nell’Asia centrale, tra Russia, Mongolia e Cina.
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Henri-Alexandre Deslandres nasce a Parigi il 24 luglio 1853. Si laurea alla Ecole Politechnique nel 1874, poi si dedica allo studio degli spettri di radiazione emessi dalle molecole. In seguito si rivolge all’astrofisica e studia gli spettri dei pianeti, delle stelle e del Sole. Diventa direttore dell’Osservatorio di Meudon nel 1908 e poi, nel 1927-1929 dirige gli Osservatori riuniti di Meudon e Parigi. Si interessa soprattutto di fisica solare. Inventa lo spettrografo delle velocità grazie al quale riesce a stabilire la velocità delle stelle per via spettroscopica. Nel 1894 inventa uno spettroeliografo per la fotografia del Sole in luce monocromatica, invenzione fatta indipendentemente anche da Hale negli USA, pressoché contemporaneamente. Diventa membro dell’Academie des Sciences, dei Lincei come socio straniero, della Royal Astronomy Society e della National Academy of Sciences in USA. Muore a Parigi il 15 gennaio 1948.
 
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'''IL CRATERE'''
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'''ROTHMANN'''
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'''IL NOME'''
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Vastissimo cratere (234 Km), di forma assai vagamente esagonale, secondo, per quanto riguarda i crateri della faccia lunare rivolta a noi, solo al grande Bailly (303 Km) e più grande di Clavius (225 Km). E’ molto antico e molto degradato, con pareti solo in parte organizzate, prevalentemente sul versante orientale, verso Regiomontanus. In corrispondenza di questa regione si osserva un fondo liscio e scuro dovuto alla lava proveniente dal M. Nubium. A S di questa, Walter entra parzialmente all’interno di Deslandres e ne deforma il contorno. In corrispondenza di questo cratere, si nota, appoggiato al bordo orientale, una struttura vagamente circolare, contornata da processi montagnosi irregolari. Il bordo meridionale è occupato da Lexell (63 Km) (Anders J. Lexell, 1740-1784, svedese, si occupa di meccanica celeste) con pareti degradate e praticamente scomparse nella parte settentrionale. Più a O, vi sono alcuni crateri disposti a cerchio, come la corolla di un fiore. Il lato meridionale dell’esagono è concluso da Ball (41 Km)(William Ball, inglese, m.1690, conferma la scoperta degli anelli di Saturno da parte di Huygens). Proseguendo verso N lungo il bordo occidentale di Deslandres, si osservano altri crateri, in parte afferenti a Ball, in parte a Gauricus, fino a Hell (33 Km) (Maximilian Hell, 1720-1792, ungherese, fonda l’Osservatorio di Vienna) contenuto all’interno del grande cratere, dai bordi molto netti, e ricco di rilievi all’interno. Hell giace a sua volta sul bordo NO di un altro vecchio cratere, appena visibile, semisommerso dalla lava e degradato. Il bordo NO è parzialmente eroso e presenta, all’interno, una lunga infossatura costituita dall’unione di una lunga serie di crateri in parte degradati. Essa si estende per oltre 50 Km in direzione di Hell B.  La parete N è scomparsa, e l’interno aggetta direttamente nel M. Nubium con alcuni craterini di contorno. A parte la zona orientale, il restante fondo di Deslandres è molto accidentato. In un bacino così vasto si dovrebbero vedere le classiche dorsali concentriche da impatto. Non ci sono, probabilmente perché ricoperte dalla lava. Prospiciente la regione circolare in corrispondenza di Walter, verso l’interno, sta una fila di craterini, seguita, verso S, da un cratere particolarmente brillante per la presenza di una corona di ejecta, il cosiddetto “Cassini’s bright spot”, che Cassini sostenne di averne visto in diretta la genesi da impatto, (Hell Q). A S di questa formazione sta un’altra serie di piccoli crateri disposti da NO a SE. Un po’ a O del centro del cratere, dove non si nota un chiaro picco centrale, sta una formazione montuosa a forma di V con vertice a N (residuo del picco?) e a N di questa una serie di collinette disposte in senso E-O.
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Christoph Rothmann nasce a Bernburg, Sassonia-Anhalt, tra il 1550 e il 1560, matematico e astronomo. Segue le teorie eliocentriche di Copernico e realizza un importante centro astronomico a Kassel (Assia Settentrionale). Questo centro si confronta a lungo con quello assai più noto di Uraniborg, sull’isola di Ven, diretto da Ticho Brahe. Intensa è la corrispondenza tra i due. Ticho è assai critico nei confronti della teoria copernicana e ipotizza una teoria geocentrica, col Sole che ruota attorno alla Terra ed i pianeti che ruotano attorno al Sole.  
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Muore a Bernberg nel 1610.
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'''IL CRATERE'''
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Cratere da impatto situato circa 50 Km a Ovest di Piccolomini. Ha un diametro di 42 Km, un bordo piuttosto regolare che tende ad essere meno definito nella parte settentrionale, e terrazzamenti interni. Il fondo è ondulato con diversi rilievi che si allungano, concentrici al bordo. Non c’è un vero e proprio picco centrale, ma una rilevatezza allungata in senso NE/SO.
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|<div style="text-align: center;">Disegno del cratere Deslandres (Alfonso Zaccaria)</div>
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|[[Image:PSL_Deslandres_Lazzarotti.jpg|center|500px|link=http://www.lazzarotti-hires.com/images/moon/deslandres-regiomontanus-walter20071003_lazz.jpg]]
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|[[Image:PSL_Piccolomini_Lazzarotti_small.jpg|center|500px|link=http://www.lazzarotti-hires.com/wp/wp-content/uploads/2014/11/rupesaltai20110818.jpg]]
   
   
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|<div style="text-align: center;">Foto ad alta risoluzione del cratere Deslandres eseguita da [[Image:Logo Paolo Lazzarotti.jpg|120px]]&nbsp;[http://www.lazzarotti-hires.com/ '''Paolo Lazzarotti''']. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente [http://www.lazzarotti-hires.com/wp/wp-content/uploads/2010/03/clavius-moretus20090930_2029_lazz.jpg '''dal sito dell'autore'''].</div>
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|<div style="text-align: center;">Foto ad alta risoluzione del cratere Piccolomini e della Rupes Altai eseguita da [[Image:Logo Paolo Lazzarotti.jpg|120px]]&nbsp;[http://www.lazzarotti-hires.com/ '''Paolo Lazzarotti''']. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente [http://www.lazzarotti-hires.com/wp/wp-content/uploads/2014/11/rupesaltai20110818.jpg '''dal sito dell'autore'''].</div>
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Versione corrente delle 17:05, 2 gen 2015

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Piccolomini*
Longitudine Latitudine
32.2° E 29.7° S
Diametro 88 km.




La zona del cratere Piccolomini è mappata nelle mappe numero 96 e 97 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

Download della mappa 96 in jpeg con risoluzione 72dpi
Download della mappa 96 in jpeg con risoluzione 150dpi
Download della mappa 96 in jpeg2000 con risoluzione 300dpi
Download della mappa 97 in jpeg con risoluzione 72dpi
Download della mappa 97 in jpeg con risoluzione 150dpi
Download della mappa 97 in jpeg2000 con risoluzione 300dpi


PICCOLOMINI


IL NOME


Alessandro Piccolomini nasce a Siena il 13 giugno 1508, nel contesto di una nobile famiglia toscana che annovera al suo interno 2 papi (Pio II- Enea Silvio Piccolomini e Pio II- Francesco Todeschini Piccolomini), nonché vari cardinali, arcivescovi, filosofi e condottieri. Nel 1531 Alessandro, col nome di Stordito, diviene membro dell’Accademia degli Intronati, all’interno della quale scrive commedie: Amor costante (1536), Alessandro (1544) e Dialogo della bella creanza delle donne (1539). Sempre nel’39 si trasferisce a Padova dove per 4 anni insegna filosofia all’Università e partecipa all’Accademia degli Infiammati. Nel ’46 rientra a Siena, poi a Roma dove frequenta l’ambiente del Cardinale Francisco de Mendoza, un inviato di Carlo V presso varie corti europee per importanti missioni diplomatiche. L’attività di astronomo si concretizza in una serie di pubblicazioni, la più importante delle quali è De le stelle fisse (1543) nella quale per la prima volta attribuisce alle stelle delle varie costellazioni una lettera dell’alfabeto latino in base alla loro luminosità; inoltre le costellazioni vengono rappresentate in modo realistico, prive delle corrispondenti figure mitologiche. Muore a Siena il 12 marzo 1578.

IL CRATERE

E’ un profondo cratere da impatto, risalente al periodo Imbriano Superiore, situato nella parte sud-orientale della Luna, circa 150 Km a Sud di Fracastorius, il vasto cratere che delimita il bordo meridionale del Mare Nectaris. E’ facilmente rintracciabile, pur all’interno della fitta craterizzazione dei dintorni, per la presenza, presso il suo bordo settentrionale, di alcuni craterini disposti in circolo, come a configurare i petali di un fiore (Piccolomini C, D, E, F, M). Ha un diametro di 88 Km e una profondità di 4,5 Km. E’ ben conservato e non è interessato da una craterizzazione successiva particolarmente intensa. Il bordo è circolare, con numerosi terrazzamenti interni; nella parte meridionale si nota il cedimento di una parte notevole della parete che è franata invadendo una parte del fondo. Il fondo è piatto, con alcune collinette e contiene alcuni craterini. Molto interessante il picco centrale, assai complesso, costituito da una serie di rilievi, alti fino a 2 Km, che formano una struttura raggiata. Da Piccolomini parte, verso Ovest e descrivendo per 450 Km un’ ampia curva verso Nord, la Rupes Altai. E’ un anello esterno del Mare Nectaris e prende il nome dai Monti Altai, una catena montuosa situata nell’Asia centrale, tra Russia, Mongolia e Cina.


ROTHMANN

IL NOME

Christoph Rothmann nasce a Bernburg, Sassonia-Anhalt, tra il 1550 e il 1560, matematico e astronomo. Segue le teorie eliocentriche di Copernico e realizza un importante centro astronomico a Kassel (Assia Settentrionale). Questo centro si confronta a lungo con quello assai più noto di Uraniborg, sull’isola di Ven, diretto da Ticho Brahe. Intensa è la corrispondenza tra i due. Ticho è assai critico nei confronti della teoria copernicana e ipotizza una teoria geocentrica, col Sole che ruota attorno alla Terra ed i pianeti che ruotano attorno al Sole. Muore a Bernberg nel 1610.

IL CRATERE

Cratere da impatto situato circa 50 Km a Ovest di Piccolomini. Ha un diametro di 42 Km, un bordo piuttosto regolare che tende ad essere meno definito nella parte settentrionale, e terrazzamenti interni. Il fondo è ondulato con diversi rilievi che si allungano, concentrici al bordo. Non c’è un vero e proprio picco centrale, ma una rilevatezza allungata in senso NE/SO.





Disegno del cratere Piccolomini (Alfonso Zaccaria)



Foto ad alta risoluzione del cratere Piccolomini e della Rupes Altai eseguita da  Paolo Lazzarotti. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente dal sito dell'autore.





* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.


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