Stella doppia del mese di gennaio 2009

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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<div style="text-align: center;">''Mappa per l'individuazione di Gamma Andromedae''</div>
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<div style="text-align: center;">''Mappa per l'individuazione di Beta Orionis''</div>
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La Gamma Andromedae (57 Andromedae secondo Flamsteed) è un sistema complesso, distante 355 anni luce, ma agli strumenti degli astrofili si presenta come un semplice seppur meraviglioso sistema binario.
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Beta Orionis (19 Orionis secondo Flamsteed) deve il suo nome, Rigel, dall'arabo ''Rijl Jauzah al Yusra'', che significa "la gamba sinistra del gigante", dove il gigante è evidentemente Orione, il Grande Cacciatore.  
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Questo sistema secondo il reverendo Webb, di cui riportò i colori oro e blu delle componenti, è “una delle coppie più belle del cielo”.
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L’Ammiraglio Smyth trovava queste stelle di colore arancio e verde smeraldo, ma di fronte alle illustri valutazioni di William Herschel e F.G.W. Struve secondo i colori giallo e blu, si ritirava in buon ordine ...  
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Robert Burnham jr, negli anni '60, ci segnalava Rigel come la settima stella più luminosa del cielo e al limite della distanza entro cui ottenere misure di parallasse accurate, che la ponevano a 900 anni luce (oggi 770).
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Rigel, una stella supergigante bianca di magnitudine 0.3, ha una compagna di magnitudine 6.8 e distante poco più di 9".
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[[image:AA_BetaOri_Immagini.jpg|center]]
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Sempre Burnham scrive che un telescopio da 150 mm mostra questa compagna, e avverte che questo oggetto non è dei più facili per i telescopi degli astrofili, sebbene in buone condizioni un telescopio da 75 mm si sia rivelato sufficiente.
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Questa doppia fu scoperta da F.G.W. Struve nel 1822 e catalogata con il numero 668: da allora al 2005 l'Angolo di posizione è cambiato da 201° a 204°, la separazione è aumentata da 8.9" a 9.4". 
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<div style="text-align: center;">''A sinistra, rappresentazione di Gamma Andromedae eseguita attraverso il software Aberrator, a destra disegno al telescopio di Kenichi Kushida a 137 ingrandimenti''</div>
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Circa le difficoltà di osservazione (dovute alla grande differenza di magnitudine, dato che la separazione è abbastanza ampia), l’Ammiraglio Smyth scrive che il Reverendo W.R. Dawes gli aveva mostrato un disegno di questa coppia eseguito con un rifrattore con lente da 40 mm di diametro a 70 ingrandimenti. Lo stesso piccolo strumento, avvisa Smyth, è in grado di sdoppiare anche la Stella Polare ...
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Il suo nome, Almach (ma si trova riportata come Almaak, Alamak, Almak, Almaach) ha origini complesse e risale alla cultura araba pre-islamica – deriva dal nome arabo del “caracal” o lince africana. Successive contrazioni e latinizzazioni del nome nel Medioevo e nel Rinascimento hanno portato al nome attuale.
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E' importante quindi che lo strumento sia di buona qualità e che il seeing sia almeno discreto: in condizioni di turbolenza eccessiva l'aumentata dimensione della principale tende a coprire ancora di più la debole secondaria.
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[[image:AA_BetaOri_Immagini.jpg|center]]
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La stella, sempre a detta di Webb, fu scoperta nel 1788 da Mayer, e misurata per la prima volta nel 1830 da Struve – e la sua sigla è infatti STF 205.
 
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Dal 1830 al 1995 la separazione è scesa da 10,3” a 9,8” e l’AP è variato da 62° a 64°.
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<div style="text-align: center;">''A sinistra, rappresentazione di Beta Orionis attraverso il software Aberrator, al centro un disegno con un telescopio da 102 mm eseguito da Kenichi Kushida a 205x, a destra un'immagine fotografica dello stesso autore che rende evidente come la secondaria sia sommersa dalla luminosità della principale''</div>
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WDS  Discovr Comp  EPOCH      #  THETA      RHO    Magnitudes Spectral  Prop Mot  2nd PM  DM Desig Note    Precise     
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Ci sono sorprese nascoste nel sistema di Rigel?
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Identifier            Frst Last      Fst Lst First  Last  Pri  Sec  Type      RA" DEC" RA" DEC"                Coordinate     
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05145-0812STF 668A-BC  1822 2005  109 201 204  8.9  9.4  0.3  6.8  B8Iae:    +000-001          -08 1063 N D  051432.3 -081206.
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Certamente, anche se non alla portata degli strumenti più comuni.
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05145-0812BU  555AD    1878 1921    5  2  1  44.5  43.9  3.4  15.4  B8                          -08 1063 N D  051432.3 -081206.
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05145-0812BU  555BC    1878 1973  25 172  23  0.4  0.1  7.5  7.6  B9                          -08 1063  D  051432.2 -081205.  
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Anzitutto la secondaria è una doppia visuale: mentre la coppia principale è la STF668, la secondaria si chiama BU555BC (dove BU sta per Burnham).
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Questa stella doppia ha due componenti di magnitudini 7.5 e 7.6, separate (nel 1973) di 0.1", contro i 0.4" alla data della scoperta (nel 1878).
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Esiste inoltre un'altra componente D, che forma la coppia BU555AD: la quarta componente del sistema è distante 43.9" ed ha una magnitudine di 15.4.
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[http://divulgazione.uai.it/images/AA_Scheda_Stella_Doppia_del_mese_di_dicembre_2009_-_Beta_Orionis.pdf Scarica la scheda di osservazione in formato pdf]
 
Ringraziamo:
Ringraziamo:

Versione corrente delle 10:30, 10 dic 2008

Una doppia al mese - Gennaio 2009 - Beta Orionis


AR (2000) Dec (2000) magnitudine separazione AP
05 hh 14,5 mm -08° 12' 0.3/6.8 9.4" 204°



Mappa per l'individuazione di Beta Orionis


Beta Orionis (19 Orionis secondo Flamsteed) deve il suo nome, Rigel, dall'arabo Rijl Jauzah al Yusra, che significa "la gamba sinistra del gigante", dove il gigante è evidentemente Orione, il Grande Cacciatore.

Robert Burnham jr, negli anni '60, ci segnalava Rigel come la settima stella più luminosa del cielo e al limite della distanza entro cui ottenere misure di parallasse accurate, che la ponevano a 900 anni luce (oggi 770).

Rigel, una stella supergigante bianca di magnitudine 0.3, ha una compagna di magnitudine 6.8 e distante poco più di 9".

Sempre Burnham scrive che un telescopio da 150 mm mostra questa compagna, e avverte che questo oggetto non è dei più facili per i telescopi degli astrofili, sebbene in buone condizioni un telescopio da 75 mm si sia rivelato sufficiente.

Questa doppia fu scoperta da F.G.W. Struve nel 1822 e catalogata con il numero 668: da allora al 2005 l'Angolo di posizione è cambiato da 201° a 204°, la separazione è aumentata da 8.9" a 9.4".

Circa le difficoltà di osservazione (dovute alla grande differenza di magnitudine, dato che la separazione è abbastanza ampia), l’Ammiraglio Smyth scrive che il Reverendo W.R. Dawes gli aveva mostrato un disegno di questa coppia eseguito con un rifrattore con lente da 40 mm di diametro a 70 ingrandimenti. Lo stesso piccolo strumento, avvisa Smyth, è in grado di sdoppiare anche la Stella Polare ...


E' importante quindi che lo strumento sia di buona qualità e che il seeing sia almeno discreto: in condizioni di turbolenza eccessiva l'aumentata dimensione della principale tende a coprire ancora di più la debole secondaria.




A sinistra, rappresentazione di Beta Orionis attraverso il software Aberrator, al centro un disegno con un telescopio da 102 mm eseguito da Kenichi Kushida a 205x, a destra un'immagine fotografica dello stesso autore che rende evidente come la secondaria sia sommersa dalla luminosità della principale


Ci sono sorprese nascoste nel sistema di Rigel?

Certamente, anche se non alla portata degli strumenti più comuni.

Anzitutto la secondaria è una doppia visuale: mentre la coppia principale è la STF668, la secondaria si chiama BU555BC (dove BU sta per Burnham).

Questa stella doppia ha due componenti di magnitudini 7.5 e 7.6, separate (nel 1973) di 0.1", contro i 0.4" alla data della scoperta (nel 1878).

Esiste inoltre un'altra componente D, che forma la coppia BU555AD: la quarta componente del sistema è distante 43.9" ed ha una magnitudine di 15.4.



Ringraziamo:

l'editore Legenda che ci ha consentito di utilizzare le mappe dell'Atlante del Cielo per la rubrica delle stelle doppie.

l'astrofilo Cor Berrevoets, autore del programma Aberrator con cui si possono realizzare, fra le molte cose possibili, schematizzazioni delle immagini offerte dalle stelle doppie al telescopio.

l'astrofilo Kenichi Kushida per l'uso dei suoi disegni ed immagini telescopiche di stelle doppie e l'astrofilo Kazumi Funakoshi per il supporto tecnico.

l'astrofilo Toshimi Taki per il bellissimo "Atlante delle stelle doppie" e per il suo programma di calcolo per la rappresentazione delle orbite apparenti delle stelle doppie.


Per saperne qualcosa in più sulle Stelle Doppie ...

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