Stella doppia del mese di gennaio 2010

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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Sul Washington Double Star Catalog vediamo come la Gamma Arietis (nome proprio Mesarthim) non sia una semplice doppia.
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La Theta 1 Orionis, nota anche come "Trapezio", è uno dei sistemi multipli più conosciuti, ed è immersa nella nebulosità di M42, la Grande Nebulosa di Orione.
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Catalogata alla posizione 180 del catalogo di Struve, esiste anzitutto una componente STF180 AB (la coppia principale di cui ci occupiamo e i cui dati sono riportati nella tabella qui sopra).
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Il sistema è di una complesità notevole, e riportiamo i dati delle sole 4 componenti principali, le stelle A, B , C e D.
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Secondo Aitken, questa doppia fu osservata da Robert Hooke nel 1664 - si tratta quindi di una delle prime stelle doppie mai osservate.
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Esiste poi una coppia STF180 AC, la secondaria ha magnitudine 8.63, separazion 216.3" e angolo di posizione 82°.
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L'Ammiraglio Smyth dedica più di una pagina a questa stella multipla, e definì le componenti come bianco pallido (A), lilla debole (B), rosso granata (C) e rossastra (D) - anche se ai più le componenti appaiono tutte bianche.
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Esiste infine la doppia BU 512 CD (dove BU sta per Burnham, non già quello del Burnham' Celestial Handbook ma S.W. Burnham): la primaria di questa doppia è la componente C della STF180, la secondaria è una debole stella di magnitudine 13.6 a 1.6" di distanza, AP 24°.
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Questa stella multipla si identifica bene anche con un rifrattore da 60 mm a 25x (vedi Sissi Haas - "Double stars for small telescopes").
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Come si può notare la componente C è quella più luminosa: Robert Burnham annota nel suo Burnham's Celestial Handbook che in molti cataloghi di stelle doppie è consolidata l'abitudine di designare le 4 componenti in ordine di Ascensione Retta, piuttosto che di luminosità, q questo spiega come mai la componente più luminosa non abbia la lettera "A", come comunemente avviene.
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[[image:AA_GammaAri_Mappa_Legenda.gif‎ |center]]
 
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Una quinta componente, la E, fu scoperta da F.G.W. Struve nel 1826: è una stella di 11a magnitudine distante circa 4" da A, in direzione N.
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<div style="text-align: center;">''Mappa per l'individuazione della stella Gamma Arietis''</div>
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Una sesta componente, F, anch'essa da 11a magnitudine, è a circa 4" da C e fu scoperta da John Herschel nel 1830.
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E' davvero curioso il fatto che che queste due stelle non fossero state viste da William Herschel con il suo telescopio gigante, sebbene, in buone condizioni atmosferiche, oggi siano visibili in un telescopio da 150 mm, e sono state scorte con diametri inferiori, fino a 75 mm.
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Il reverendo Webb suggerì l'idea che la stella E fosse diventata visibile solo in anni recenti, e questo giustificava la mancata osservazione da parte di William Hesrchel.
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Mike Ropelewski, nel suo "A visual atlas of double stars", scrive che "un piccolo telescopio a ingrandimento medio rivelerà due stelle bianco argento, di magnitudine 5, allineate N-S una rispetto all'altra contro uno sfondo di stelle abbastanza rarefatto".
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Il trapezio non può mancare in ogni caso nel carnet di osservazioni di ogni astrofilo!
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Il punto vernale, noto anche come primo punto d'Ariete o punto gamma , è uno dei due punti equinoziali in cui l'equatore celeste interseca l'eclittica. Il nome viene dal simbolo Gamma che contraddistingue la costellazione dell'Ariete, e non già dalla stella Gamma Arietis.
 
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Il punto d'Ariete corrispondeva all'equinozio di primavera di circa 2100 anni fa (nel periodo 2000 a.C. ÷ 100 a.C.): oggi a causa della precessione degli equinozi non è più così e in corrispondenza dell'equinozio di primavera il Sole si trova nella costellazione dei Pesci; a partire dal 2700 d.C. si troverà in quella dell'Acquario e così via fino al completamento dell'intero zodiaco.
 
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<div style="text-align: center;">''Mappa per l'individuazione della stella Theta 1 Orionis''</div>
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<div style="text-align: center;">''A sinistra, rappresentazione della Gamma Arietis ottenuta con il software Aberrator, a destra disegno della Gamma Arietis ottenuto con un rifrattore da 102 mm dall'astrofilo Kenichi Kushida''</div>
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<div style="text-align: center;">''Il sistema multiplo Theta 1 Orionis secondo la rappresentazione del Burnham Celestial Handbook''</div>
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<div style="text-align: center;">''Il sistema multiplo Theta 1 Orionis osservato a 56 ingrandimenti con un rifrattore da 75 mm - cortesia Kenichi Kushida''</div>
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<div style="text-align: center;">''Il sistema multiplo Theta 1 Orionis osservato a 137 ingrandimenti con un rifrattore da 102 mm - cortesia Kenichi Kushida''</div>
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<div style="text-align: center;">''Il sistema multiplo Theta 1 Orionis fotografato con un telescopio da 250 mm di diametro  - cortesia Kenichi Kushida''</div>
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<div style="text-align: center;">''Il sistema multiplo Theta 1 Orionis fotografato con un telescopio da 250 mm di diametro. Si intravedono le componenti E ed F  - cortesia Kenichi Kushida''</div>

Versione corrente delle 20:44, 4 dic 2009

Una doppia al mese - Gennaio 2010 - Theta 1 Orionis


Theta 1 Orionis (Trapezium)
Componente AR (2000) Dec (2000) magnitudine separazione AP
STF 748 AB 05 hh 35.3 mm -05° 23' 6.55/7.49 8.9" 31°
STF 748 AC 05 hh 35.3 mm -05° 23' 6.55/5.06 13.1" 131°
STF 748 AD 05 hh 35.3 mm -05° 23' 6.55/6.38 21.5" 96°


La Theta 1 Orionis, nota anche come "Trapezio", è uno dei sistemi multipli più conosciuti, ed è immersa nella nebulosità di M42, la Grande Nebulosa di Orione.

Il sistema è di una complesità notevole, e riportiamo i dati delle sole 4 componenti principali, le stelle A, B , C e D.

L'Ammiraglio Smyth dedica più di una pagina a questa stella multipla, e definì le componenti come bianco pallido (A), lilla debole (B), rosso granata (C) e rossastra (D) - anche se ai più le componenti appaiono tutte bianche.

Questa stella multipla si identifica bene anche con un rifrattore da 60 mm a 25x (vedi Sissi Haas - "Double stars for small telescopes").


Come si può notare la componente C è quella più luminosa: Robert Burnham annota nel suo Burnham's Celestial Handbook che in molti cataloghi di stelle doppie è consolidata l'abitudine di designare le 4 componenti in ordine di Ascensione Retta, piuttosto che di luminosità, q questo spiega come mai la componente più luminosa non abbia la lettera "A", come comunemente avviene.


Una quinta componente, la E, fu scoperta da F.G.W. Struve nel 1826: è una stella di 11a magnitudine distante circa 4" da A, in direzione N.

Una sesta componente, F, anch'essa da 11a magnitudine, è a circa 4" da C e fu scoperta da John Herschel nel 1830.

E' davvero curioso il fatto che che queste due stelle non fossero state viste da William Herschel con il suo telescopio gigante, sebbene, in buone condizioni atmosferiche, oggi siano visibili in un telescopio da 150 mm, e sono state scorte con diametri inferiori, fino a 75 mm.

Il reverendo Webb suggerì l'idea che la stella E fosse diventata visibile solo in anni recenti, e questo giustificava la mancata osservazione da parte di William Hesrchel.

Il trapezio non può mancare in ogni caso nel carnet di osservazioni di ogni astrofilo!



Mappa per l'individuazione della stella Theta 1 Orionis




Il sistema multiplo Theta 1 Orionis secondo la rappresentazione del Burnham Celestial Handbook



Il sistema multiplo Theta 1 Orionis osservato a 56 ingrandimenti con un rifrattore da 75 mm - cortesia Kenichi Kushida



Il sistema multiplo Theta 1 Orionis osservato a 137 ingrandimenti con un rifrattore da 102 mm - cortesia Kenichi Kushida



Il sistema multiplo Theta 1 Orionis fotografato con un telescopio da 250 mm di diametro - cortesia Kenichi Kushida



Il sistema multiplo Theta 1 Orionis fotografato con un telescopio da 250 mm di diametro. Si intravedono le componenti E ed F - cortesia Kenichi Kushida



Ringraziamo:

l'editore Legenda che ci ha consentito di utilizzare le mappe dell'Atlante del Cielo per la rubrica delle stelle doppie.

l'astrofilo Cor Berrevoets, autore del programma Aberrator con cui si possono realizzare, fra le molte cose possibili, schematizzazioni delle immagini offerte dalle stelle doppie al telescopio.

l'astrofilo Kenichi Kushida per l'uso dei suoi disegni ed immagini telescopiche di stelle doppie e l'astrofilo Kazumi Funakoshi per il supporto tecnico.

l'astrofilo Toshimi Taki per il bellissimo "Atlante delle stelle doppie" e per il suo programma di calcolo per la rappresentazione delle orbite apparenti delle stelle doppie.


Per saperne qualcosa in più sulle Stelle Doppie ...

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