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IL CIELO DEL MESE
- AGOSTO 2005
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Rubrica a cura dello SCIS
UAI - UNIONE ASTROFILI
ITALIANI - www.uai.it
SCIS - Servizio per la Cultura
e l'Informazione Scientifica
http://scis.uai.it scis@uai.it
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SOLE
Il giorno 10 passa dalla costellazione del Cancro a quella del Leone.
- 1 agosto: il sole sorge alle 6.05; tramonta alle 20.31
- 15 agosto: il sole sorge alle 6.20; tramonta alle 20.13
- 31 agosto: il sole sorge alle 6.36; tramonta alle 19.47
Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa
1 ora e 15 minuti per una località alla latitudine media italiana.
Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più rispetto
all'Ora Solare o TMEC (=Tempo Medio dell'Europa Centrale).
(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana)
LUNA
Le Fasi:
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Luna nuova il 6
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Primo quarto il 13
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Luna piena il 19
-
Ultimo quarto il 26
OSSERVABILITÀ DEI
PIANETI
Mercurio:
inosservabile per tutta la prima metà del mese in concomitanza con
la congiunzione con il Sole (il giorno 6), ricomparirà al
mattino prima dell'alba. I giorni più favorevoli per tentare di individuarlo
sono quelli intorno al 24, quando Mercurio si troverà alla massima
elongazione dal Sole (circa 18°). Lo potremo osservare per
qualche minuto prima dell'alba, basso sull'orizzonte a Est-Nord-Est.
Venere:
L'intervallo di osservabilità è simile a quello del precedente mese di luglio
e rimane quasi invariato per tutto agosto. Potremo quindi ammirare l'astro
più luminoso basso sull'orizzonte occidentale nelle prime ore della sera subito
dopo il tramonto del Sole. Da seguire il progressivo avvicinamento a Giove,
con il quale si verificherà una spettacolare congiunzione a inizio settembre.
Il pianeta il giorno 11 passa dalla costellazione del Leone alla Vergine.
Marte: lentamente il sorgere del pianeta rosso
anticipa notte dopo notte, aumentando l'intervallo di osservabilità.
Prima della mezzanotte sarà comunque sempre troppo basso
sull'orizzonte orientale. Per osservarlo agevolmente,
sia ad occhio nudo che con i telescopi, è necessario
attendere la seconda parte della notte.
Il pianeta nel corso del mese percorre
il tratto finale della costellazione dei Pesci e
quasi per intero l'Ariete.
Giove:
insieme a Venere forma la coppia di astri più luminosi
di queste sere d'estate. Venere si sta avvicinando
progressivamente a Giove, in vista della congiunzione
già citata nei paragrafi precedenti. L'intervallo di
osservabilità dei due pianeti è quindi molto simile,
un poco più prolungato quello di Giove, limitato comunque
a un paio d'ore dopo il tramonto del Sole.
Possiamo osservare entrambi i pianeti bassi sull'orizzonte,
verso Occidente. Giove si trova ancora nella costellazione
della Vergine.
Saturno: Dopo un periodo di inosservabilità susseguente alla
congiunzione con il Sole, avvenuta la scorso 23 luglio, Saturno
ricompare nel cielo del mattino verso la fine del mese.
Lo si può individuare poco prima dell'alba, basso
sull'orizzonte orientale, nella costellazione del Cancro.
Urano: è possibile seguire il pianeta per quasi l'intera
durata della notte, essendo prossima l'opposizione al Sole - che
avverrà a inizio settembre, segnando il periodo di migliore visibilità.
Si tratta comunque di un oggetto ai limiti dell'osservabilità a occhio
nudo: è sempre consigliabile l'uso di un telescopio o almeno di un binocolo.
Urano si trova ancora nella costellazione dell'Acquario.
Nettuno: precedendo Nettuno, Urano già l'8 agosto si trova
in opposizione al Sole, configurazione che consente di osservarlo per
l'intera notte.
Mentre il Sole tramonta, Nettuno sorge dalla parte opposta della volta celeste.
La luminosità del pianeta è comunque al di sotto della soglia accessibile
all'occhio nudo; è quindi sempre necessario l'uso del telescopio.
Il pianeta si trova al centro della costellazione del Capricorno.
Plutone: è osservabile nel corso della prima metà della notte
e continua ad anticipare il suo tramonto, che col passare del tempo
avviene via via con maggiore anticipo rispetto all'alba.
Per individuarlo è indispensabile l'uso di un telescopio.
Si trova nella costellazione del Serpente.
"LE NOTTI DELLE STELLE" (10 - 13 agosto)
Come ogni anno, la UAI promuove su tutto il territorio nazionale
l'iniziativa "Le Notti delle Stelle",
in occasione delle quali le associazioni locali organizzeranno una
rete di siti allestiti per le osservazioni pubbliche.
Un'occasione imperdibile per passare una serata dedicata all'osservazione
del cielo estivo e delle meteore dello sciame delle Perseidi.
Quest'anno la manifestazione è stata ulteriormente valorizzata
grazie all'accordo con l'Associazione Nazionale delle Città del Vino,
attraverso il quale si è concretizzata una promozione comune delle
manifestazioni del circuito "Calici di Stelle" con le serate astronomiche
delle "Notti delle Stelle".
Notizie sulle manifestazioni sono consultabili alle pagine della Commissione
Divulgazione UAI:
Lo sciame meteorico delle Perseidi:
Le meteore dello sciame delle Perseidi sono i residui della disintegrazione
progressiva della cometa Swift-Tuttle. Le piccole particelle,
scontrandosi a gran velocità con l'atmosfera terrestre, danno luogo ad una scia luminosa.
Il nome di "Perseidi" è determinato dalla posizione del "Radiante",
il punto sulla volta celeste dal quale provengono le meteore, situato
nella costellazione del Perseo.
La denominazione tradizionale di "Lacrime di San Lorenzo" deriva dal
fatto che nel XIX secolo il massimo della loro frequenza avveniva il 10 agosto,
giorno della ricorrenza del Santo: ai giorni nostri il massimo si è però spostato
in avanti di circa due giorni. Il culmine di attività dello sciame quindi in genere
ha luogo il giorno 12, quando la Terra nel suo percorso orbitale intercetta la parte
più densa delle nubi di particelle.
La possibilità di osservare un maggior numero di meteore si ha quando il radiante,
e quindi la costellazione del Perseo, è più alto nel cielo, cosa che ad agosto
avviene nella seconda parte della notte.
In Italia il radiante diventa visibile intorno alle ore 22, dapprima
basso sull'orizzonte nord-orientale, poi sempre più alto, fino all'alba.
Quest'anno la massima attività dello sciame è prevista intorno alle ore 19 del 12
agosto - quando il radiante sarà ancora sotto l'orizzonte, una condizione pertanto
non molto favorevole per l'Italia. In condizioni ideali, cioè con un cielo buio,
privo di foschia e senza luci artificiali sarà possibile comunque osservare un
buon numero di meteore, fino a parecchie decine all'ora.
Il giorno 12 la Luna sarà prossima al 1° quarto e tramonterà nel corso delle prime
ore della notte. Al sorgere del radiante delle Perseidi il disturbo del chiarore
lunare sarà ormai quasi nullo, permettendo delle ottime osservazioni
per l'intera notte.
Per un approfondimento v. Note Scientifiche
(In collaborazione con: Sezione Meteore UAI
- http://meteore.uai.it - meteore@uai.it)
CONGIUNZIONI:
Congiunzione Luna - Venere: la sera dell'8 agosto, dopo il tramonto del Sole, potremo osservare la luminosissima Venere alla destra della falce di Luna crescente, nei pressi del limite tra le costellazioni del Leone e della Vergine.
(vedi
mappa).
Allineamento Spica - Luna - Giove: un "antipasto" alle osservazioni dedicate alle "stelle cadenti". Il 10 agosto, da destra a sinistra, Giove, la Luna e Spica, la stella più luminosa della Vergine, saranno disposti lungo una linea quasi parallela all'orizzonte occidentale.
(vedi
mappa).
Luna - Marte: il giorno 24, a partire dalla tarda serata, sarà possibile osservare la Luna, prossima all'Ultimo Quarto, in congiunzione con il pianeta rosso, nella costellazione dell'Ariete.
(vedi
mappa).
COSTELLAZIONI
In una notte senza Luna, attendiamo lo spengersi delle
ultime luci del crepuscolo e volgiamo lo sguardo verso Sud.
Ci troviamo nel Sagittario, costellazione che occupa la zona della
volta celeste nella quale è situato il centro della nostra galassia,
la Via Lattea.
Da quell'area si origina un fiume di stelle che si estende tutto
intorno a noi e che possiamo seguire alzando lo sguardo andando in
alto e verso sinistra, attraverso il Triangolo Estivo - ovvero le
costellazioni dell'Aquila, della Lira e del Cigno
(v. Cielo di Luglio).
Se già ad occhio nudo possiamo apprezzare e intuire l'immensità
del disco di stelle, oltre 100 miliardi, in cui siamo immersi,
già con un binocolo il numero di astri visibili è incalcolabile,
e innumerevoli sono le nebulose e gli ammassi stellari che si
possono scorgere.
Con un telescopio possiamo poi trovare una vera miniera di oggetti del cielo,
splendidi soggetti per gli appassionati di astrofotografia.
Rimanendo lungo la fascia zodiacale, nelle prime ore della sera c'è
ancora tempo per riconoscere le costellazioni della Bilancia e dello
Scorpione che si avviano al tramonto verso occidente; a Sud - Est
troviamo invece il Capricorno e l'Acquario, costellazioni relativamente
grandi ma prive di stelle brillanti e difficilmente riconoscibili
senza l'ausilio di una carta del cielo.
A Nord-Ovest la brillante stella Arturo contende a Vega il primato
di astro più luminoso: essa fa parte del Bootes, dall'inconfondibile
forma ad aquilone. Alla sua sinistra, la piccola costellazione della
Corona Boreale.
Vega, che già sappiamo riconoscere come uno dei vertici del Triangolo Estivo,
insieme a Deneb e Altair, nelle prima parte della notte si trova
prossima allo Zenit, proprio sopra le nostre teste, e
costituisce un buon punto di riferimento per proseguire
il riconoscimento delle altre costellazioni.
Partendo da Vega e spostandoci verso Ovest possiamo individuare la
costellazione di Ercole;
più in basso, tra Vega e Antares (la stella più luminosa dello Scorpione) è situata
l'ampia ma poco appariscente costellazione dell'Ofiuco.
Ancora nei pressi del Triangolo Estivo, in particolare nelle notti non disturbate
dalla luce della Luna, possiamo cimentarci nel riconoscimento delle costellazioni
minori, come la Freccia - tra il Cigno e l'Aquila - o il Delfino, facilmente
individuabile per la sua forma a rombo.
In direzione Nord, la Stella Polare è come sempre al centro della famiglia delle
Costellazioni Circumpolari.
L'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore sono accompagnate, procedendo in senso antiorario,
dal Dragone, da Cefeo e, con la caratteristica forma a "W", Cassiopea.
Infine a Est vedremo sorgere il grande quadrilatero di Pegaso,
seguito da Andromeda e Perseo, che ritroveremo protagonisti dei
cieli autunnali.
Ricordiamo che nel Perseo si trova il "radiante" (v. paragrafo precedente)
dello sciame di meteore detto appunto delle "Perseidi".
(*) Lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste,
proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica è il punto
di intersezione tra la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera celeste.
(**) L'eclittica è il percorso apparente del Sole nell'arco dell'anno lungo la volta celeste;
geometricamente, è l'intersezione tra quest'ultima e il piano dell'orbita terrestre.
CARTE DEL CIELO
NOTE SCIENTIFICHE GLI SCIAMI METEORICI
1) Le stelle cadenti (scientificamente "meteore") sono fenomeni naturali
prodotti dall'ingresso nell'atmosfera terrestre di un corpuscolo solido
detto meteoroide.
Questo, con una velocità tipica di qualche decina di km/s, entrando
nell'alta atmosfera si riscalda per attrito e si disintegra
completamente in una polvere finissima.
I meteoroidi che raggiungono il suolo si dicono meteoriti.
La luce emessa dalla meteora è dovuta dalla ricombinazione
elettronica dell'aria che viene ionizzata dal corpo incandescente,
secondo un meccanismo analogo a quello dei tubi al neon.
2) Ogni notte si osservano in media una decina di meteore l'ora,
ma si possono avere fenomeni di alta attività meteorica detti "sciami"
che si ripresentano sempre alla stessa data.
La ragione di questo comportamento è che i meteoroidi possono trovarsi
in vere e proprie (rarefattissime) "nubi" dislocate in un ben determinato
punto dell'orbita terrestre: in questo modo, ogni volta che la terra
attraversa quel punto della propria orbita (quindi sempre lo stesso
giorno dell'anno), si ha la pioggia di stelle cadenti.
Si conoscono alcune centinaia di sciami meteorici e ogni anno ne vengono
scoperti di nuovi, di debolissima attività, soprattutto grazie alle
osservazioni di astrofili.
3) La combinazione del moto di rivoluzione terrestre attorno al sole
e di quello proprio delle meteoriti (anch'esse orbitanti attorno al sole)
fa sì che l'osservatore abbia l'impressione di vedere le scie delle stelle
cadenti provenire da un preciso punto fra le stelle.
Tale punto si chiama RADIANTE.
La costellazione in cui si trova tale radiante dà il nome allo sciame.
Quindi le "Leonidi" hanno il radiante nella costellazione del Leone, e
le "Lacrime di San Lorenzo" del 12 agosto, che appaiono provenire dalla
costellazione del Perseo, si chiamano Perseidi.
Va sottolineato che non esiste alcuna relazione fisica tra costellazione
e sciame meteorico: si tratta di una sovrapposizione prospettica.
4) La reale origine dei meteoriti è legata al Sistema Solare.
In particolare, le comete, corpi freddi grandi una decina di chilometri,
ad ogni passaggio vicino al sole, possono perdere una considerevole
percentuale della propria massa sotto forma di particelle meteoriche
andando incontro ad una sorta di "morte" per consunzione, che avviene
tipicamente dopo qualche decina di passaggi vicino al sole.
Lungo la loro orbita, allora, iniziano a disperdersi dei frammenti che
continuano a rivolvere attorno al Sole per millenni.
Sono tali "sciami" di piccoli frammenti a produrre molte piogge meteoriche.
5) Il modo migliore per osservare una pioggia meteorica è quello di
sedersi comodamente su di una sdraio, e mantenere lo sguardo verso
il cielo (magari cercando di allontanarsi dalle città dove l'inquinamento
luminoso può svilire la spettacolarità del fenomeno).
Non esiste una direzione preferibile in cui guardare, ma si può
consigliare di osservare dalla parte dove si troverà il radiante:
nel caso delle Perseidi, a nord-est nella seconda metà della notte.
Con la consulenza di:
Unione Astrofili Italiani - Sezione Meteore
UAI website: http://www.uai.it/sez_met
Mappe del cielo realizzate con il programma Perseus
http://www.elitalia.it/perseus/
Indice cielo del mese
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