Il giorno 20 passa dalla costellazione dei Gemelli a quella del Cancro.
Mercurio:
questo sarà un mese complessivamente sfavorevole per l'osservazione del pianeta.
Possiamo tentare di scorgerlo nei primi giorni del mese basso sull'orizzonte
occidentale subito dopo il tramonto del Sole, ma nei giorni successivi Mercurio
si avvicina rapidamente alla nostra stella fino alla congiunzione del giorno 18.
Il pianeta riapparirà nei cieli del mattino e a fine mese ricomparirà ad oriente
poco prima dell'alba.
Venere: niente di nuovo sull'orizzonte orientale: lo sfavillante
pianeta anche nel mese di luglio sorge prima dell'alba e rimane ben visibile nel
cielo orientale per un paio d'ore prima di sparire tra nella luce del mattino.
Nel corso del mese Venere attraversa la costellazione de Toro; alla fine di luglio
si troverà al centro dei Gemelli.
Marte: ormai il tempo a disposizione per individuare il pianeta
rosso nelle prime ore della sera è molto limitato.
Marte si confonde sempre più
tra le luci del crepuscolo serale e quando giunge l'oscurità sarà ormai molto
basso sull'orizzonte occidentale.
Marte lascia la costellazione del Cancro ed il
giorno 3 fa il suo ingresso nel Leone.
Il giorno 22, se l'orizzonte ovest sarà
libero da nubi e foschia, potremo tentare l'osservazione della stretta congiunzione
tra Marte e Regolo: la distanza tra il pianeta e la stella alfa del
Leone sarà di appena 41'.
Giove: con Marte e Saturno ormai avviati a scomparire nel
crepuscolo serale, e Venere che si alza in cielo solo prima dell'alba, il pianeta
gigante rimane l'astro dominatore della volta celeste nella prima parte delle
notti di questa estate.
Anche per Giove l'intervallo di osservabilità si sta
però riducendo e al calare dell'oscurità lo troviamo già a Sud-sud-ovest.
Con il passare delle ore lo vedremo abbassarsi verso Ovest, dove tramonta dopo
la mezzanotte. Giove si trova ancora nella costellazione della Bilancia.
Saturno: ormai è praticamente inosservabile.
Anticipando sempre più il suo tramonto, le luci del crepuscolo serale ci
impediscono di osservarlo.
Si avvicina sempre più al Sole, con il quale sarà
presto in congiunzione nel mese di agosto.
Saturno si trova nella costellazione
del Cancro, nei pressi del confine con il Leone.
Urano: L'intervallo di osservabilità continua a crescere,
il pianeta sorge poche ore dopo il tramonto del Sole, quindi rimane osservabile
per quasi tutta la notte.
È comunque necessario l'uso di un telescopio o almeno un binocolo, data la
sua bassa luminosità.
Urano si trova ancora nella costellazione dell'Acquario.
Nettuno: Sorge circa un'ora prima di Urano, quindi rispetto
a quest'ultimo le condizioni di osservabilità sono leggermente migliori: a fine mese
sorge poco dopo il tramonto del Sole, per cui è visibile per quasi tutta la notte.
È però meno luminoso di Urano, per cui è sempre necessario utilizzare una strumentazione
adeguata, un telescopio o un binocolo.
Nettuno si trova nella costellazione del Capricorno, più a occidente di Urano.
Plutone: è osservabile per quasi l'intera durata della notte, anche se
tende ad anticipare il suo tramonto, che col passare del tempo avviene via via con maggiore
anticipo.
Per individuarlo è indispensabile l'uso di un telescopio.
Si trova nella costellazione
del Serpente.
CONGIUNZIONI:
Luna - Giove: la sera del 5 luglio la Luna, poco oltre il primo quarto,
transiterà al di sotto Giove nei pressi del confine
tra le costellazioni della Vergine e della Bilancia
(
vedi
mappa).
Luna - Marte :il 27 luglio, mentre il Sole si avvia al tramonto,
avrà luogo l'OCCULTAZIONE di Marte da parte della Luna.
Il fenomeno avrà inizio prima del tramonto del Sole,
quindi è inosservabile. In teoria potrebbe essere
invece possibile osservare il riemergere del pianeta dal bordo della sottilissima
falce di Luna (sono trascorsi solo due giorni dalla Luna Nuova),
ma la luce del crepuscolo serale e la ridotta altezza sull'orizzonte
renderanno l'individuazione di Marte un'impresa ai limiti delle nostre
capacità osservative.
Con un orizzonte sgombro da ostacoli e da foschia,
con l'aumentare dell'oscurità sarà possibile tentare l'osservazione di
Marte appena alla sinistra della Luna, poco prima del tramonto dei due astri,
che si trovano nella costellazione del Leone.
(
vedi
mappa)
COSTELLAZIONI
Le corte notti dell'estate ci costringono ad attendere la tarda serata perché la piena
oscurità ci consenta di osservare chiaramente la volta celeste.
Spente le ultime luci del crepuscolo,
volgiamo lo sguardo a Sud-Est ed alziamolo fino quasi allo zenit (*).
Non sarà difficile individuare
tre stelle particolarmente brillanti. Unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto
il cosiddetto "Triangolo Estivo" (vedi mappa): i tre notissimi astri ai vertici
sono Vega, Altair e Deneb.
Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira, Aquila e Cigno.
Per tutta la stagione questo inconfondibile gruppo di astri si troverà ben alto sopra
le nostre teste a sovrastare il cielo d'estate.
Vega è, insieme ad Arturo del Bootes, la stella più brillante del cielo estivo (in effetti,
Arturo è impercettibilmente più luminosa).
La costellazione della Lira comprende, oltre a Vega,
anche un piccolo gruppo di 4 stelle disposte a parallelogramma.
La costellazione raffigura
lo strumento musicale di Orfeo, straordinario musicista, che con esso suonava musiche malinconiche,
affranto dal dolore per la morte della sua adorata moglie, la ninfa Euridice.
La costellazione dell'Aquila ha invece una forma a "T", e Altair ne rappresenta la testa.
L'Aquila porta i fulmini a Zeus, dio del Tuono, e lo accompagna in molte leggende.
Tra le più note, quella di Prometeo, l'uomo che osò per primo scalare l'Olimpo,
il monte degli dei, per rubare il fuoco.
Per punirlo Zeus lo legò ad una rupe e
mandò l'Aquila a mangiargli il fegato.
Completa il trittico la luminosa stella Deneb della costellazione del Cigno, detta
anche Croce del Nord, per la sua forma facilmente riconoscibile.
Deneb in arabo significa coda: questa stella rappresenta infatti la coda dell'animale
in cui si trasformò Zeus per sedurre Leda.
Dalla loro unione nacquero i Gemelli
(Castore e Polluce, rappresentanti nella costellazione zodiacale), Clitennestra
ed Elena, destinata a diventare famosa come Elena di Troia.
Deneb merita un'attenzione particolare: tra le stelle brillanti del cielo, essa
la più lontana visibile ad occhio nudo: essa dista oltre 1600 anni luce da noi!
Questo significa che la luce che percepiamo è stata emessa 16 secoli fa, poco prima
del crollo dell'Impero Romano, e dopo aver viaggiato per anni e anni nel vuoto,
solo adesso è giunta ai nostri occhi!
Per confronto, Altair dista solo 16 anni luce - 100 volte meno di
Deneb - e Vega circa 27 anni luce.
Questi ultimi due astri sono quindi
luminosi principalmente per effetto della loro distanza relativamente piccola.
Deneb è invece una cosiddetta "supergigante azzurra", con un diametro pari a
oltre 150 volte quello del Sole ed una luminosità di decine di migliaia di volte superiore.
Abbassando lo sguardo sull'orizzonte meridionale, si potranno riconoscere le
costellazioni zodiacali.
Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime ore della
sera si farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai al tramonto, seguito dalla Vergine.
Non particolarmente appariscente è la costellazione della Bilancia - unico oggetto
inanimato tra i segni zodiacali - mentre inconfondibile è la sagoma dello
Scorpione con al centro la rossa Antares.
A Sud - Est possiamo riconoscere il Sagittario,
la cui posizione ci indica la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia.
Ricordiamo l'Ofiuco, la 13° costellazione zodiacale, molto estesa ma priva di
stelle particolarmente luminose.
Allontanandoci dall'eclittica (**), alta nel cielo notiamo la stella che
rivaleggia in luminosità con Vega: si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes.
Quest'ultima ha una caratteristica forma ad aquilone; accanto ad essa possiamo
riconoscere la piccola costellazione della Corona Boreale, a forma di "U".
Spostandoci in alto a sinistra, troviamo la costellazione di Ercole.
Nel cielo settentrionale troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore.
Guardando in direzione Nord, quindi verso la Stella Polare, l'Orsa Maggiore sarà
sulla sinistra, in direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra possiamo riconoscere
Cassiopea e, più in alto, Cefeo.
(*) Lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste,
proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica
è il punto di intersezione tra la retta verticale passante dal punto
di osservazione e la sfera celeste.
(**) L'eclittica è il percorso apparente del Sole nell'arco dell'anno
lungo la volta celeste; geometricamente, è l'intersezione tra quest'ultima
e il piano dell'orbita terrestre.
Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in
questo periodo,
consultate la pagina 575 di Televideo
CARTE DEL CIELO
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