Passi sulla Luna: Purbach

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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'''Da dove deriva il nome?'''  
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'''I 3 crateri che andiamo a descrivere portano i nomi di 3 astronomi vissuti tra il 1400 e il 1500, che sono stati l’uno il maestro dell’altro. Come in altre occasioni, il Riccioli tenne conto di questi rapporti nella definizione della nomenclatura dei crateri lunari.'''
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'''PURBACH'''
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Christophorus Clavius, latinizzazione di Christoph Clau (o Klau, o Schlusse (“chiave” in tedesco, come “clavis” in latino), nasce a Bamberg il 25 marzo 1538 (o ’37 secondo alcuni) e muore a Roma il 12 febbraio 1612.
 
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La sua biografia è muta fino al 1555 quando entra nell’ordine dei Gesuiti; l’anno successivo è a Coimbra, dove inizia gli studi matematici. Nel 1560 esegue alcune osservazioni di una eclisse di sole, che lo indirizzano definitivamente verso l’astronomia. Sempre nel 1560 si trasferisce al Collegio Romano di Roma, dove rimane fino alla morte, insegnando matematica.
 
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Nel 1579 viene nominato Primo Matematico della Commissione deputata alla riforma del Calendario Giuliano. Il nuovo Calendario viene adottato nei paesi cattolici nel 1582, sotto Papa Gregorio XIII.  Per questa sua attività viene soprannominato “Euclide del XVI secolo”.
 
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Ha scritto numerosi testi di matematica, una versione degli Elementi di Euclide, libri di aritmetica, geometria, algebra e un commento alla “Sfera” di Sacrobosco.
 
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E’ ancora un sostenitore del modello geocentrico tolemaico, ortodosso all’epoca, di cui però riconosce alcuni limiti.
 
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'''IL NOME'''
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<br> '''Clavius''' è uno dei maggiori crateri della Luna, almeno della sua parte visibile dalla Terra, ed è, in genere, tra i primi ad essere osservato dagli astrofili alle prime armi per la sua peculiarità di essere a sua volta interessato dalla presenza di una serie di crateri, di diametro progressivamente minore, disposti ad arco con concavità rivolta a Sud. Questi crateri costituiscono essi  stessi  un utile banco di prova per piccoli strumenti.
 
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Ha un diametro di 231 Km e si trova a Sud di Tycho per circa 2 volte il suo diametro. I bordi sono molto irregolari e frastagliati, alti circa 4,4 Km e, nella parte orientale, sono interessati da due crateri quasi uguali per dimensioni e disposti simmetricamente (Rutherfurd, 48 KM a Sud e Porter, 52 Km, a Nord). Rutherfurd è anche il primo e più grande dei 6 crateri disposti ad arco e chiamati con lettere (nell’ordine D, C, N, J i maggiori, di dimensioni variabili da 28 a 12 Km. Potrebbero essere derivati dall’impatto di frammenti di varie dimensioni originati da un unico corpo celeste, arrivati in formazione e caduti in successione nel cratere. Tuttavia, alcuni elementi farebbero pensare ad epoche di impatto diverse.  
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Georg Von Peuerbach (Purbach, Purbachius) nasce a Peuerbach, in alta Austria, il 30 maggio 1423. Si laurea a Vienna nel 1440 in filosofia e scienze. Nel 1448 viene in Italia e a Ferrara incontra Giovanni Bianchini. Insegna per anni filologia classica a Vienna e studia astronomia e astrologia, frequentando la corte di Ladislao V di Boemia e Ungheria. Scrive le Theoricae novae planetarum , che vedranno la luce solo nel 1474, 13 anni dopo la sua  morte. In questa opera P. tenta un compromesso tra le teorie classiche delle sfere omocentriche di Eudosso e Aristotele con quelle più complesse degli epicicli dell’Almagesto di Tolomeo, un testo fondamentale fino a Copernico. Lavora anche presso lì osservatorio di Oradea/Nagyvarad in Transilvania e vi stabilisce il primo meridiano passante per quell’Osservatorio. Viene considerato l’inventore del regolo calcolatore. Suo discepolo è Regiomontanus, che continuerà la sua opera a Roma, dove si reca su invito del Crad. Bessarione. Muore a Vienna l’8 aprile 1461.
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La vastissima pianura centrale è convessa  a causa della curvatura lunare, tanto che, a luce radente, la parte centrale del fondo è illuminata mentre le montagne del bordo opposto al Sole non lo sono. La curvatura è tale che un osservatore dal centro della pianura non vedrebbe i bordi e dalla cima di un bordo non vedrebbe l’altro. In essa sono presenti numerosissimi craterini di pochi Km di diametro, soprattutto nella parte occidentale, probabilmente dovuti  alla formazione del Bacino Orientale, una formazione invisibile dalla Terra in quanto posta sull’altro emisfero. La mancanza di craterini nella parte orientale sarebbe dovuta alla azione dei crateri Rutherfurd e Porter, al momento della loro formazione.
 
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'''IL CRATERE'''
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[[Image:AA BibliotecaLuna Elger.jpg|left|50px]]
 
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'Sono pochissimi gli osservatori della Luna che non abbiano dedicato più o meno attenzione a questa meravigliosa formazione, che è uno fra i più emozionanti oggetti da osservare al telescopo. Per quanto ci possa apparire familiare, csempre qualcosa di nuovo da notare e da ammirare, per quanto spesso noi possiamo esaminare i suoi dettagli, apparentemente inesauribili ...'
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Grande cratere (118 Km), disposto quasi sul meridiano centrale della Luna, in quella regione chiamata Altipiani meridionali, fortemente craterizzata, prospiciente la parte SE del Mare Nubium. E’ pesantemente degradato, almeno per ¾ della sua cinta. La parete meglio conservata è quella orientale, che si innalza per circa 3 Km dal fondo, mentre a N e a S essa è quasi completamente erosa e consente ampi passaggi all’esterno: a N verso Thebit e Arzachel è anche interrotta da un cratere di 10 Km (Purbach B)  e a S verso Regiomontanus presenta una serie di monti, colline e craterini, con ampi varchi. Il fondo è liscio nella parte orientale, con alcuni piccoli crateri, più accidentato in quella occidentale, con collinette che progressivamente si alzano verso i contrafforti della parete ovest. Al centro del cratere si trova una serie di rilievi montuosi, disposti in senso circolare, a dare l’impressione di un cratere fantasma (?). Uno di questi rilievi potrebbe essere il picco centrale. Da questa catena circolare origina un’altra catena, disposta in due file parallele, che si dirige verso N fino al bordo. Ad E di queste si trova un’altra evanescente struttura circolare (altro cratere fantasma?).
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La parete E di Purbach contribuisce al fenomeno dell’”X lunare” o “Werner X” , con Blanchinus e LaCaille, (vedi  Passi sulla Luna, luglio 2012 ).
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'''REGIOMONTANUS'''
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'''IL NOME'''
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Johannes Muller da Konigsberg o, secondo l’uso del tempo di latinizzare i nomi, Joannes de Regio Monte, o Regiomontanus (Konigsberg=Monte del Re), nasce  il 6 giugno 1436 a Unfinden, in Baviera, poco lontano da Konigsberg di Baviera, da non confondere con l’omonima città prussiana, patria di I.Kant. Bambino prodigio, si iscrive all’Università di Lipsia a 11 anni e a 14 si trasferisce a Vienna dove diventa allievo prediletto di Purbach e lo segue nei vari spostamenti. A Roma (1461-1465) completa, dopo la morte del maestro, la traduzione dell’Almagesto.  Scrive De triangulis, una summa delle conoscenze del tempo in fatto di trigonometria e l’Epytoma in Almagesti Ptolemaei. Vastissima la produzione scientifica, dalla matematica alla fisica, all’astronomia (effemeridi) all’astrologia (almanacchi). Costruisce automi (un’aquila di legno e una mosca di ferro,che la tradizione vuole fossero in grado di volare). Muore a Roma, il 6 luglio 1476, forse di peste, forse avvelenato.
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'''IL CRATERE'''
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Regiomontanus è un vecchio cratere di forma ovale (126 x 110 Km), fortemente degradato che condivide con Purbach ciò che resta della parete settentrionale. La parete orientale (1700m) è invece discretamente conservata, molto meno quella occidentale, verso Deslandres, e quasi inesistente quella meridionale. Il fondo è liscio a E, più “mosso” a O per la presenza di una craterizzazione fitta e molto degradata. Dalla parete N parte una catena montuosa che si protende verso l’interno e nella sua parte terminale presenta,sulla sommità, un cratere (Regiomontanus A) che è stato ritenuto in passato la bocca di un cono vulcanico. Questa interpretazione è stata presto smentita.
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A oriente di Regiomontanus stanno 2 crateri simili tra loro: Werner e Aliacensis.
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Werner (da Johannes Werner, 1468-1528) ha un diametro di 70 Km, pareti di 4400m fortemente terrazzate, ben conservate ed un picco centrale. Werner X è un fenomeno lunare visibile per poche ore attorno al Primo Quarto (Vedi Passi sulla Luna luglio 2012).
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Aliacensis (da Pierre D’Ailly, Petrus de Alliaco, Aliacensis, 1350-1420) ha un diameto di 80 Km, pareti di 3800m disposte in 2 file a O e interrotte a S dove sono sostituite da una serie di crateri da impatto. Con LaCaille, Bianchini e Werner, da N a S, è l’ultimo di una serie di 4 crateri simili; con essi copre lo spazio ad E di Purbach fino a Walter.
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'''WALTER'''
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'''IL NOME'''
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Bernard Walter (Walther) nasce a Memmingen, in Baviera, nel 1430. Poco si sa della sua vita se non che, quando Regiomontano giunge a Norimberga collabora con lui nella costruzione di un Osservatorio. Prosegue l’opera di Regiomontano nell’osservazione dei pianeti e, utilizzando Venere anziché la Luna per l’osservazione dei pianeti, traccia, con l’ausilio di orologi regolati da pesi, le migliori tabelle del suo tempo, che rimarranno in vigore fino a Ticho Brahe. Muore a Norimberga il 19 luglio 1504.
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'''IL CRATERE'''
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Grande cratere (160 Km) situato a S di Regiomontanus e a E di Deslandres, con pareti alte 3400m, ben espresse a E e a O, con terrazzamenti, mentre a N il bordo è degradato, interrotto e frammentato in innumerevoli rilevatezze e crateri, fino al confine con il bordo meridionale di Regiomontanus. A O la parete deborda leggermente all’interno di Deslandres, alterandone il contorno circolare. Anche a S la catena si suddivide in blocchi separati. Il fondo è liscio a O, interrotto dal cratere Walter E, proprio sotto la parete, mentre nella metà orientale presenta rilievi montuosi, tra cui il picco centrale (leggermente spostato verso E) e numerosi circhi e crateri. Di questi, 3 sono disposti in fila in senso NO/SE, attorniati da altri più piccoli. Appoggiato al versante SE sta Nonius, in particolare NoniusL, 10 Km, dal fondo tormentato per la presenza di altri crateri all’interno.
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da: Thomas Gwyn Elger, The Moon, 1895, London (ristampa Bilbiobazar 2007)
 
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|<div style="text-align: center;">Disegni del cratere Clavius (Alfonso Zaccaria)</div>
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|<div style="text-align: center;">Disegno della zona del cratere Purbach ('''Alfonso Zaccaria''')</div>
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|<div style="text-align: center;">Molti ricorderanno che nel film '''2001 Odissea dello spazio''', diretto da Stanley Kubrik e tratto da un romanzo di Arthur Clarke, la base lunare con funzioni di spazioporto era situata proprio nel cratere Clavius.</div>
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|[[Image:PSL_Clavius_foto Paolo Lazzarotti.jpg|center|400px|link=http://www.lazzarotti-hires.com/wp/wp-content/uploads/2010/03/clavius-moretus20090930_2029_lazz.jpg]]
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|[[Image:PSL_Purbach_RaffaeleBarzacchi.jpg|center|500px]]
   
   
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|<div style="text-align: center;">Foto ad alta risoluzione del cratere Clauvius eseguita da [[Image:Logo Paolo Lazzarotti.jpg|120px]]&nbsp;[http://www.lazzarotti-hires.com/ '''Paolo Lazzarotti''']. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente [http://www.lazzarotti-hires.com/wp/wp-content/uploads/2010/03/clavius-moretus20090930_2029_lazz.jpg '''dal sito dell'autore'''].</div>
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|<div style="text-align: center;">Foto ad alta risoluzione del cratere Purbach eseguita da '''Raffaele Barzacchi'''.</div>
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| [[Image:PSL_Clavius_Italia.jpg|border|400px|center]]
 
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|<div style="text-align: center;">Il cratere Clavius sovrapposto a una zona della nostra Italia (nella stessa scala) per visualizzarne le dimensioni</div>
 
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Versione corrente delle 10:56, 19 set 2013

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Purbach*
Longitudine Latitudine
1.9° W 25.5° S
Diametro 118 km.




La zona del cratere Purbach è mappata nella mappa numero 126 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

Download della mappa in jpeg con risoluzione 72dpi
Download della mappa in jpeg con risoluzione 150dpi
Download della mappa in jpeg2000 con risoluzione 300dpi


I 3 crateri che andiamo a descrivere portano i nomi di 3 astronomi vissuti tra il 1400 e il 1500, che sono stati l’uno il maestro dell’altro. Come in altre occasioni, il Riccioli tenne conto di questi rapporti nella definizione della nomenclatura dei crateri lunari.


PURBACH


IL NOME


Georg Von Peuerbach (Purbach, Purbachius) nasce a Peuerbach, in alta Austria, il 30 maggio 1423. Si laurea a Vienna nel 1440 in filosofia e scienze. Nel 1448 viene in Italia e a Ferrara incontra Giovanni Bianchini. Insegna per anni filologia classica a Vienna e studia astronomia e astrologia, frequentando la corte di Ladislao V di Boemia e Ungheria. Scrive le Theoricae novae planetarum , che vedranno la luce solo nel 1474, 13 anni dopo la sua morte. In questa opera P. tenta un compromesso tra le teorie classiche delle sfere omocentriche di Eudosso e Aristotele con quelle più complesse degli epicicli dell’Almagesto di Tolomeo, un testo fondamentale fino a Copernico. Lavora anche presso lì osservatorio di Oradea/Nagyvarad in Transilvania e vi stabilisce il primo meridiano passante per quell’Osservatorio. Viene considerato l’inventore del regolo calcolatore. Suo discepolo è Regiomontanus, che continuerà la sua opera a Roma, dove si reca su invito del Crad. Bessarione. Muore a Vienna l’8 aprile 1461.


IL CRATERE


Grande cratere (118 Km), disposto quasi sul meridiano centrale della Luna, in quella regione chiamata Altipiani meridionali, fortemente craterizzata, prospiciente la parte SE del Mare Nubium. E’ pesantemente degradato, almeno per ¾ della sua cinta. La parete meglio conservata è quella orientale, che si innalza per circa 3 Km dal fondo, mentre a N e a S essa è quasi completamente erosa e consente ampi passaggi all’esterno: a N verso Thebit e Arzachel è anche interrotta da un cratere di 10 Km (Purbach B) e a S verso Regiomontanus presenta una serie di monti, colline e craterini, con ampi varchi. Il fondo è liscio nella parte orientale, con alcuni piccoli crateri, più accidentato in quella occidentale, con collinette che progressivamente si alzano verso i contrafforti della parete ovest. Al centro del cratere si trova una serie di rilievi montuosi, disposti in senso circolare, a dare l’impressione di un cratere fantasma (?). Uno di questi rilievi potrebbe essere il picco centrale. Da questa catena circolare origina un’altra catena, disposta in due file parallele, che si dirige verso N fino al bordo. Ad E di queste si trova un’altra evanescente struttura circolare (altro cratere fantasma?). La parete E di Purbach contribuisce al fenomeno dell’”X lunare” o “Werner X” , con Blanchinus e LaCaille, (vedi Passi sulla Luna, luglio 2012 ).


REGIOMONTANUS


IL NOME


Johannes Muller da Konigsberg o, secondo l’uso del tempo di latinizzare i nomi, Joannes de Regio Monte, o Regiomontanus (Konigsberg=Monte del Re), nasce il 6 giugno 1436 a Unfinden, in Baviera, poco lontano da Konigsberg di Baviera, da non confondere con l’omonima città prussiana, patria di I.Kant. Bambino prodigio, si iscrive all’Università di Lipsia a 11 anni e a 14 si trasferisce a Vienna dove diventa allievo prediletto di Purbach e lo segue nei vari spostamenti. A Roma (1461-1465) completa, dopo la morte del maestro, la traduzione dell’Almagesto. Scrive De triangulis, una summa delle conoscenze del tempo in fatto di trigonometria e l’Epytoma in Almagesti Ptolemaei. Vastissima la produzione scientifica, dalla matematica alla fisica, all’astronomia (effemeridi) all’astrologia (almanacchi). Costruisce automi (un’aquila di legno e una mosca di ferro,che la tradizione vuole fossero in grado di volare). Muore a Roma, il 6 luglio 1476, forse di peste, forse avvelenato.


IL CRATERE


Regiomontanus è un vecchio cratere di forma ovale (126 x 110 Km), fortemente degradato che condivide con Purbach ciò che resta della parete settentrionale. La parete orientale (1700m) è invece discretamente conservata, molto meno quella occidentale, verso Deslandres, e quasi inesistente quella meridionale. Il fondo è liscio a E, più “mosso” a O per la presenza di una craterizzazione fitta e molto degradata. Dalla parete N parte una catena montuosa che si protende verso l’interno e nella sua parte terminale presenta,sulla sommità, un cratere (Regiomontanus A) che è stato ritenuto in passato la bocca di un cono vulcanico. Questa interpretazione è stata presto smentita.

A oriente di Regiomontanus stanno 2 crateri simili tra loro: Werner e Aliacensis. Werner (da Johannes Werner, 1468-1528) ha un diametro di 70 Km, pareti di 4400m fortemente terrazzate, ben conservate ed un picco centrale. Werner X è un fenomeno lunare visibile per poche ore attorno al Primo Quarto (Vedi Passi sulla Luna luglio 2012). Aliacensis (da Pierre D’Ailly, Petrus de Alliaco, Aliacensis, 1350-1420) ha un diameto di 80 Km, pareti di 3800m disposte in 2 file a O e interrotte a S dove sono sostituite da una serie di crateri da impatto. Con LaCaille, Bianchini e Werner, da N a S, è l’ultimo di una serie di 4 crateri simili; con essi copre lo spazio ad E di Purbach fino a Walter.


WALTER


IL NOME


Bernard Walter (Walther) nasce a Memmingen, in Baviera, nel 1430. Poco si sa della sua vita se non che, quando Regiomontano giunge a Norimberga collabora con lui nella costruzione di un Osservatorio. Prosegue l’opera di Regiomontano nell’osservazione dei pianeti e, utilizzando Venere anziché la Luna per l’osservazione dei pianeti, traccia, con l’ausilio di orologi regolati da pesi, le migliori tabelle del suo tempo, che rimarranno in vigore fino a Ticho Brahe. Muore a Norimberga il 19 luglio 1504.


IL CRATERE


Grande cratere (160 Km) situato a S di Regiomontanus e a E di Deslandres, con pareti alte 3400m, ben espresse a E e a O, con terrazzamenti, mentre a N il bordo è degradato, interrotto e frammentato in innumerevoli rilevatezze e crateri, fino al confine con il bordo meridionale di Regiomontanus. A O la parete deborda leggermente all’interno di Deslandres, alterandone il contorno circolare. Anche a S la catena si suddivide in blocchi separati. Il fondo è liscio a O, interrotto dal cratere Walter E, proprio sotto la parete, mentre nella metà orientale presenta rilievi montuosi, tra cui il picco centrale (leggermente spostato verso E) e numerosi circhi e crateri. Di questi, 3 sono disposti in fila in senso NO/SE, attorniati da altri più piccoli. Appoggiato al versante SE sta Nonius, in particolare NoniusL, 10 Km, dal fondo tormentato per la presenza di altri crateri all’interno.





Disegno della zona del cratere Purbach (Alfonso Zaccaria)



Foto ad alta risoluzione del cratere Purbach eseguita da Raffaele Barzacchi.




* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.


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