Cielo di Agosto 2009

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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Versione delle 21:27, 20 ago 2009

ANNO INTERNAZIONALE DELL'ASTRONOMIA

Il sito ufficiale

Il sito UAI con il calendario delle iniziative 2009


Indice

SOLE

Il giorno 10 passa dalla costellazione del Cancro a quella del Leone.

• 1 agosto: il sole sorge alle 6.05; tramonta alle 20.31

• 15 agosto: il sole sorge alle 6.20; tramonta alle 20.12

• 31 agosto: il sole sorge alle 6.36; tramonta alle 19.47

Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 15 minuti per una località alla latitudine media italiana.


Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più rispetto all'Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell'Europa Centrale)


LUNA

Le Fasi:

  • Luna piena il 6
  • Ultimo quarto il 13
  • Luna nuova il 20
  • Primo quarto il 27



OSSERVABILITÀ DEI PIANETI

Mercurio: per tutto il mese l’elusivo pianeta rimane teoricamente osservabile nel cielo serale, poco dopo il tramonto del Sole. La sua altezza sull’orizzonte rimane però sempre modesta: possiamo tentare di scorgerlo tra le luci del crepuscolo ad una altezza di circa 10° sull’orizzonte occidentale. La massima elongazione serale (distanza angolare dal Sole), pari ad oltre 27°, viene raggiunta il giorno 24.


Venere: il 5 agosto il luminosissimo pianeta si trova nelle migliori condizioni di osservabilità nel cielo del mattino. Sorge infatti ben 3 ore prima del Sole. Venere nel corso del mese attraversa per intero la costellazione dei Gemelli ed il 25 fa il suo ingresso nel Cancro.


Marte: migliorano ulteriormente le possibilità di individuare Marte nel cielo mattutino, sull’orizzonte orientale. Lo si può cercare lungo la fascia zodiacale, più in alto e sulla destra rispetto al pianeta Venere. Il pianeta rosso il giorno 26 lascia la costellazione del Toro e fa il suo ingresso nei Gemelli.


Giove: è l’astro più luminoso delle sere estive, e possiamo ormai individuarlo sin dalle prime ore della notte, quando lo si può scorgere al suo sorgere ad oriente. E’ necessario attendere qualche ora per poterlo osservare agevolmente ad una maggiore altezza in cielo, mentre si avvia a culminare a Sud nelle ore centrali della notte. Giove si trova nella costellazione del Capricorno.


Saturno: dopo essere stato per molti mesi protagonista del cielo serale, il pianeta con gli anelli è ormai praticamente inosservabile. Lo si può scorgere molto basso sull’orizzonte occidentale, mentre si avvia al tramonto. Si trova a pochi gradi sull’orizzonte, non lontano da Mercurio, con cui si troverà in congiunzione il giorno 18. Saturno si trova nella costellazione del Leone, dove resterà per tutto l’anno.


Urano: è possibile seguire il pianeta per gran parte della notte, essendo ormai prossima l'opposizione al Sole - che avverrà a settembre, segnando il periodo di migliore visibilità. Si tratta comunque di un oggetto ai limiti dell'osservabilità a occhio nudo: è sempre consigliabile l'uso di un telescopio o almeno di un buon binocolo. Urano si trova nella costellazione dei Pesci.


Nettuno: precedendo Urano nell’apparizione sull’orizzonte orientale, il pianeta si trova in una situazione che consente di osservarlo per l'intera notte. Nettuno infatti il 17 agosto si troverà in opposizione al Sole. Mentre il Sole tramonta, Nettuno sorge dalla parte opposta della volta celeste. La luminosità del pianeta è comunque al di sotto della soglia accessibile all'occhio nudo; è quindi sempre necessario l'uso del telescopio. Nettuno rimane tutto l’anno nella costellazione del Capricorno.


Plutone: Cambia nuovamente la denominazione dei pianeti nani orbitanti al di là di Nettuno. La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo quindi ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Plutone è osservabile per buona parte della notte, anche se continua ad anticipare il suo tramonto. Si trova ancora nella costellazione del Sagittario, dove rimarrà per molti anni. Per la sua bassissima luminosità è individuabile solo con un telescopio di adeguata potenza.



"LE NOTTI DELLE STELLE - CALICI DI STELLE 2009" (10 - 12 agosto)

Come ogni anno, la UAI promuove su tutto il territorio nazionale l'iniziativa "Notti delle Stelle - Calici di Stelle 2009", il tradizionale appuntamento con le serate osservative abbinate in molte località con la nota manifestazione enogastronomica promossa dall'Associazione Nazionale Città del Vino.

Nell'occasione le associazioni locali organizzeranno una rete di siti allestiti per l'osservazione del cielo con i telescopi. Un'occasione imperdibile per passare una serata dedicata alla scoperta del cielo estivo, in attesa delle meteore dello sciame delle Perseidi.

Per informazioni sulle serate osservative consultare le pagine web della Commissione Divulgazione e il sito Astroiniziative.


Lo sciame meteorico delle Perseidi

Le meteore dello sciame delle Perseidi sono i residui della disintegrazione progressiva della cometa Swift-Tuttle.

Le piccole particelle, scontrandosi a gran velocità con l'atmosfera terrestre, danno luogo ad una scia luminosa.

Il nome di "Perseidi" è determinato dalla posizione del "radiante", il punto sulla volta celeste dal quale provengono le meteore, situato nella costellazione del Perseo.

La denominazione tradizionale di "Lacrime di San Lorenzo" deriva dal fatto che nel XIX secolo il massimo della loro frequenza avveniva il 10 agosto, giorno della ricorrenza del Santo: ai giorni nostri il massimo si è però spostato in avanti di circa due giorni. Il culmine di attività dello sciame quindi in genere ha luogo il giorno 12, quando la Terra nel suo percorso orbitale intercetta la parte più densa delle nubi di particelle.

La possibilità di osservare un maggior numero di meteore si ha quando il radiante, e quindi la costellazione del Perseo, è più alto nel cielo, cosa che ad agosto avviene nella seconda parte della notte. In Italia il radiante diventa visibile intorno alle ore 22, dapprima basso sull'orizzonte nord-orientale, poi sempre più alto, fino all'alba.


Quest’anno le Perseidi soffriranno della presenza della Luna all’Ultimo Quarto proprio in prossimità del periodo migliore. La luce della Luna disturba infatti l’osservazione delle meteore meno luminose. C’è tuttavia la possibilità che possa manifestarsi qualche ulteriore picco di attività.

Il massimo di attività dello sciame avrà luogo il 12 agosto, nella fascia oraria dalle 19:30 alle 22:00 (ora legale). Altri picchi anticipati si verificheranno probabilmente nelle ore diurne, e le meteore saranno naturalmente inosservabili.

Vale comunque la pena osservare il cielo anche nelle notti precedenti e seguenti. L’attività dello sciame si estende infatti per diversi giorni e con un po’ di fortuna e pazienza è sempre possibile osservare un certo numero di meteore anche prima e dopo il 12 agosto.

Al culmine dell’attività lo sciame potrebbe produrre una frequenza di diverse decine di Perseidi all’ora, forse anche un centinaio, di luminosità media, e talora più brillanti.

Per osservare il maggior numero possibile di scie luminose, non è conveniente guardare nella direzione del radiante, cioè verso la costellazione del Perseo. Le maggiori probabilità si hanno osservando verso lo zenit o in una fascia a 45° dal radiante.


Per un approfondimento: v. Note Scientifiche al termine della rubrica

(In collaborazione con: Sezione Meteore UAI - meteore@uai.it )


PERSEIDI 2009

AGGIORNAMENTO - LO SPECIALE DELLA SEZIONE METEORE UAI:

PERSEIDI 2009.


Ultime notizie: gli osservatori hanno registrato un numero di Perseidi superiore al previsto!

UAInews: centinaia di meteore nella notte tra il 12 e il 13 agosto

Un diluvio di Perseidi - i primi dati dalla sezione Meteore


CONGIUNZIONI

Luna - Giove: la sera del 6 agosto il luminoso disco della Luna Piena sorge accompagnato dal pianeta più luminoso visibile nella prima parte della notte, Giove. La Luna e Giove si trovano nei pressi del confine tra le costellazioni del Capricorno e dell’Acquario (vedi mappa).


Luna - Marte: nella costellazione del Toro, non lontano dal limite con i Gemelli, la falce di Luna calante è in congiunzione con Marte, il pianeta rosso. Per osservare i due astri che sorgono sull’orizzonte orientale, sarà necessario attendere la seconda parte della notte, poche ore prima dell’alba del giorno 16 (vedi mappa).


Luna - Venere: prima dell’alba del giorno 18 , una sottilissima falce di Luna calante accompagna il brillante pianeta Venere nelle ultime ore della notte, nella costellazione dei Gemelli (vedi mappa).


COSTELLAZIONI

In una notte senza Luna, attendiamo lo spengersi delle ultime luci del crepuscolo e volgiamo lo sguardo verso Sud. Ci troviamo nel Sagittario, costellazione che occupa la zona della volta celeste nella quale è situato il centro della nostra galassia, la Via Lattea.

Da quell'area si origina un fiume di stelle che si estende tutto intorno a noi e che possiamo seguire alzando lo sguardo e andando in alto e verso sinistra, attraverso il Triangolo Estivo - ovvero le costellazioni dell'Aquila, della Lira e del Cigno (v. Cielo di Luglio) . Se già ad occhio nudo possiamo apprezzare e intuire l'immensità del disco di stelle in cui siamo immersi, già con un binocolo il numero di astri visibili è incalcolabile, e innumerevoli sono le nebulose e gli ammassi stellari che si possono scorgere. Con un telescopio possiamo poi trovare una vera miniera di oggetti del cielo, splendidi soggetti per gli appassionati di astrofotografia.

Rimanendo lungo la fascia zodiacale, nelle prime ore della sera c'è ancora tempo per riconoscere le costellazioni della Bilancia e dello Scorpione che si avviano al tramonto verso occidente; a Sud - Est troviamo invece il Capricorno e l'Acquario, costellazioni relativamente grandi ma prive di stelle brillanti e difficilmente riconoscibili senza l'ausilio di una carta del cielo.

A Nord-Ovest la brillante stella Arturo contende a Vega il primato di astro più luminoso: essa fa parte del Bootes, dall'inconfondibile forma ad aquilone.

Alla sua sinistra, la piccola costellazione della Corona Boreale.

Vega, che già sappiamo riconoscere come uno dei vertici del Triangolo Estivo, insieme a Deneb e Altair, nelle prima parte della notte si trova prossima allo Zenit, proprio sopra le nostre teste, e costituisce un buon punto di riferimento per proseguire il riconoscimento delle altre costellazioni.

Partendo da Vega e spostandoci verso Ovest possiamo individuare la costellazione di Ercole; più in basso, tra Vega e Antares (la stella più luminosa dello Scorpione) situata l'ampia ma poco appariscente costellazione dell'Ofiuco.

Ancora nei pressi del Triangolo Estivo, in particolare nelle notti non disturbate dalla luce della Luna, possiamo cimentarci nel riconoscimento delle costellazioni minori, come la Freccia - tra il Cigno e l'Aquila - o il Delfino, facilmente individuabile per la sua forma a rombo.

In direzione Nord, la Stella Polare è come sempre al centro della famiglia delle Costellazioni Circumpolari. L'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore sono accompagnate, procedendo in senso antiorario, dal Dragone, da Cefeo e, con la caratteristica forma a "W", da Cassiopea. Infine a Est vedremo sorgere il grande quadrilatero di Pegaso, seguito da Andromeda e Perseo, che ritroveremo protagonisti dei cieli autunnali.

Ricordiamo che nel Perseo si trova il "radiante" (v. paragrafo precedente) dello sciame di meteore detto appunto delle "Perseidi".


(*) Lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica è il punto di intersezione tra la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera celeste.

(**) L'eclittica è il percorso apparente del Sole nell'arco dell'anno lungo la volta celeste; geometricamente, è l'intersezione tra quest'ultima e il piano dell'orbita terrestre.


Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di Televideo.



APPRENDISTA ASTROFILO

image:AA minilogoA2 35.gif Oltre al cielo osservabile solo con l'ausilio dei nostri occhi, grazie a un binocolo o un piccolo telescopio possiamo andare alla scoperta di oggetti straordinari come stelle doppie, ammassi stellari e nebulose. Sono oggetti affascinanti e che ci possono portare in evidenza fenomeni fisici importanti, oltre che riempirci di meraviglia per la loro intrinseca bellezza.

L' Apprendista Astrofilo (AA) suggerisce programmi di studio del cielo utilizzando un piccolo telescopio (per molti oggetti e' sufficiente un buon binocolo) per passare da semplice appassionato ad astrofilo esperto.

In particolare, per la stagione primaverile (astronomicamente iniziata il 20 marzo), l'AA propone queste osservazioni: Programma osservazioni primaverili (file pdf, 664kB). Vengono proposte varie osservazioni, con splendide stelle doppie, l'ammasso del Presepe (M44) e l'ammasso globulare M3, oltre a curiose ed interessanti notizie legate al cielo di questo periodo.


OSSERVIAMO LE STELLE DOPPIE AL TELESCOPIO

Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservare 70 Ophiuchi.

Dalla scheda di osservazione il link per saperne di più sulle stelle doppie: una presentazione generale dell'argomento, la storia della loro osservazione e un repertorio bibliografico.


OSSERVARE LA STAZIONE SPAZIALE

Approfondimenti, consigli per le osservazioni sulla pagina Come osservare la Stazione Spaziale Internazionale che contiene la tabella con le previsioni dei transiti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per i 10 giorni successivi, calcolate per ogni capoluogo di provincia.


OSSERVARE GLI IRIDIUM FLARES

Vi è mai capitato di osservare nel cielo notturno l'improvvisa apparizione di un punto molto luminoso, seguirlo per alcuni secondi nel suo veloce movimento tra le stelle per poi vederlo repentinamente scomparire? Probabilmente avete osservato un Iridium Flare!

Scoprite di cosa si tratta e consultate le tabelle con le previsioni dei prossimi passaggi degli Iridium alla pagina: Come osservare gli Iridium Flares.



CARTE DEL CIELO

Elenco delle Costellazioni: denominazione in latino e italiano

Elenco delle stelle che hanno un nome

Le 100 stelle più brillanti del cielo - da Almanacco UAI

Mappe del cielo del mese
Orizzonte Nord
15 agosto 22:00
Orizzonte Est
15 agosto ore 22:00
Orizzonte Sud
15 agosto ore 22:00
Orizzonte Ovest
15 agosto ore 22:00
Zenit
15 agosto ore 22:00
Congiunzioni
Congiunzione Luna - Giove
6 agosto ore 22:00
Congiunzione Luna - Marte
16 agosto ore 03:00
Congiunzione Luna - Venere
18 agosto ore 05:00

Mappe del cielo realizzate con i programmi Skymap Pro e Stellarium

COMETE DEL MESE

Purtroppo le comete osservabili con strumenti amatoriali nel mese di Agosto sono poche, e niente affatto brillanti.

C/2006 W3 (Christensen)

Cominciamo con la C/2006 W3 (Christensen), che nel corso del mese transiterà dalla costellazione della Vulpecola a quella della Sagitta, per finire poi in quella dell'Aquila. Questo oggetto si mostra attualmente di ottava-nona magnitudine, con una chioma tondeggiante di circa 5 arcmin di diametro; visualmente non si riesce a distinguere alcuna coda, tuttavia è una cometa di cui consigliamo l'osservazione, poichè si trova ben alta nel cielo per tutto il corso della notte, ed è osservabile anche con piccoli strumenti, purchè si operi da cieli sufficientemente limpidi e bui.

22P/Kopff

L'osservazione visuale di questa cometa periodica si sta rivelando più difficile del previsto: recenti stime visuali la danno di 11.ma magnitudine circa, molto evanescente anche a causa della sua esigua altezza sull'orizzonte (attualmente si trova a declinazioni negative, nella costellazione dell'Acquario). Per poterla rintracciare con una certa facilità, sono necessari telescopi di una ventina di centimetri di diametro, lontano dalle luci. Per coloro che dispongono di una camera CCD, la Sezione Comete UAI ha lanciato una campagna osservativa per studiare la sua evoluzione morfologica, ed in particolare per confermare o meno la presenza di una eventuale "neck-line" (per approfondimenti, contattare i responsabili di Sezione).


22Pago
C2006W3ago


Le mappe fornite sono solo indicative e per l'intero mese. Poiché le comete si spostano (anche notevolmente) da una sera all'altra, si consiglia, a chiunque si appresti all'osservazione degli astri chiomati, di munirsi di mappe dettagliate con stelle di riferimento per giorno ed ora di osservazione scaricabili dai comuni programmi di simulazione del cielo o contattare la sezione comete uai.

Effemeridi aggiornate delle comete presentate sono disponibili sul sito del Minor Planet Center:

http://www.cfa.harvard.edu/iau/Ephemerides/Comets/index.html

Ulteriori informazioni disponibili sul sito della Sezione Comete UAI: http://comete.uai.it




NOTE SCIENTIFICHE

GLI SCIAMI METEORICI


1. Le stelle cadenti (scientificamente "meteore") sono fenomeni naturali prodotti dall'ingresso nell'atmosfera terrestre di un corpuscolo solido detto meteoroide. Questo, con una velocità tipica di qualche decina di km/s, entrando nell'alta atmosfera si riscalda per attrito e si disintegra completamente in una polvere finissima. I meteoroidi che raggiungono il suolo si dicono meteoriti. La luce emessa dalla meteora è dovuta alla ricombinazione elettronica dell'aria che viene ionizzata dal corpo incandescente, secondo un meccanismo analogo a quello dei tubi al neon.

2. Ogni notte si osservano in media una decina di meteore l'ora, ma si possono avere fenomeni di alta attività meteorica detti sciami che si ripresentano sempre alla stessa data. La ragione di questo comportamento è che i meteoroidi possono trovarsi in vere e proprie (rarefattissime) nubi dislocate in un ben determinato punto dell'orbita terrestre: in questo modo, ogni volta che la terra attraversa quel punto della propria orbita (quindi sempre lo stesso giorno dell'anno), si ha la pioggia di stelle cadenti.

Si conoscono alcune centinaia di sciami meteorici e ogni anno ne vengono scoperti di nuovi, di debolissima attività, soprattutto grazie alle osservazioni di astrofili.

3. La combinazione del moto di rivoluzione terrestre attorno al sole e di quello proprio delle meteoriti (anch'esse orbitanti attorno al sole) fa sì che l'osservatore abbia l'impressione di vedere le scie delle stelle cadenti provenire da un preciso punto fra le stelle. Tale punto si chiama RADIANTE. La costellazione in cui si trova tale radiante dà il nome allo sciame. Quindi le "Leonidi" hanno il radiante nella costellazione del Leone, e le "Lacrime di San Lorenzo" del 12 agosto, che appaiono provenire dalla costellazione del Perseo, si chiamano Perseidi. Va sottolineato che non esiste alcuna relazione fisica tra costellazione e sciame meteorico: si tratta di una sovrapposizione prospettica.

4. La reale origine dei meteoriti è legata al Sistema Solare. In particolare, le comete, corpi freddi grandi una decina di chilometri, ad ogni passaggio vicino al sole, possono perdere una considerevole percentuale della propria massa sotto forma di particelle meteoriche andando incontro ad una sorta di morte per consunzione, che avviene tipicamente dopo qualche decina di passaggi vicino al sole. Lungo la loro orbita, allora, iniziano a disperdersi dei frammenti che continuano a rivolvere attorno al Sole per millenni. Sono tali "sciami" di piccoli frammenti a produrre molte piogge meteoriche.

5. Il modo migliore per osservare una pioggia meteorica è quello di sedersi comodamente su di una sdraio, e mantenere lo sguardo verso il cielo (magari cercando di allontanarsi dalle città dove l'inquinamento luminoso può svilire la spettacolarità del fenomeno). Non esiste una direzione preferibile in cui guardare, ma si può consigliare di osservare dalla parte dove si troverà il radiante: nel caso delle Perseidi, a nord-est nella seconda metà della notte.


Con la consulenza di: Unione Astrofili Italiani - Sezione Meteore

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