Passi sulla Luna: Purbach

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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Versione corrente delle 10:56, 19 set 2013

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Purbach*
Longitudine Latitudine
1.9° W 25.5° S
Diametro 118 km.




La zona del cratere Purbach è mappata nella mappa numero 126 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

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I 3 crateri che andiamo a descrivere portano i nomi di 3 astronomi vissuti tra il 1400 e il 1500, che sono stati l’uno il maestro dell’altro. Come in altre occasioni, il Riccioli tenne conto di questi rapporti nella definizione della nomenclatura dei crateri lunari.


PURBACH


IL NOME


Georg Von Peuerbach (Purbach, Purbachius) nasce a Peuerbach, in alta Austria, il 30 maggio 1423. Si laurea a Vienna nel 1440 in filosofia e scienze. Nel 1448 viene in Italia e a Ferrara incontra Giovanni Bianchini. Insegna per anni filologia classica a Vienna e studia astronomia e astrologia, frequentando la corte di Ladislao V di Boemia e Ungheria. Scrive le Theoricae novae planetarum , che vedranno la luce solo nel 1474, 13 anni dopo la sua morte. In questa opera P. tenta un compromesso tra le teorie classiche delle sfere omocentriche di Eudosso e Aristotele con quelle più complesse degli epicicli dell’Almagesto di Tolomeo, un testo fondamentale fino a Copernico. Lavora anche presso lì osservatorio di Oradea/Nagyvarad in Transilvania e vi stabilisce il primo meridiano passante per quell’Osservatorio. Viene considerato l’inventore del regolo calcolatore. Suo discepolo è Regiomontanus, che continuerà la sua opera a Roma, dove si reca su invito del Crad. Bessarione. Muore a Vienna l’8 aprile 1461.


IL CRATERE


Grande cratere (118 Km), disposto quasi sul meridiano centrale della Luna, in quella regione chiamata Altipiani meridionali, fortemente craterizzata, prospiciente la parte SE del Mare Nubium. E’ pesantemente degradato, almeno per ¾ della sua cinta. La parete meglio conservata è quella orientale, che si innalza per circa 3 Km dal fondo, mentre a N e a S essa è quasi completamente erosa e consente ampi passaggi all’esterno: a N verso Thebit e Arzachel è anche interrotta da un cratere di 10 Km (Purbach B) e a S verso Regiomontanus presenta una serie di monti, colline e craterini, con ampi varchi. Il fondo è liscio nella parte orientale, con alcuni piccoli crateri, più accidentato in quella occidentale, con collinette che progressivamente si alzano verso i contrafforti della parete ovest. Al centro del cratere si trova una serie di rilievi montuosi, disposti in senso circolare, a dare l’impressione di un cratere fantasma (?). Uno di questi rilievi potrebbe essere il picco centrale. Da questa catena circolare origina un’altra catena, disposta in due file parallele, che si dirige verso N fino al bordo. Ad E di queste si trova un’altra evanescente struttura circolare (altro cratere fantasma?). La parete E di Purbach contribuisce al fenomeno dell’”X lunare” o “Werner X” , con Blanchinus e LaCaille, (vedi Passi sulla Luna, luglio 2012 ).


REGIOMONTANUS


IL NOME


Johannes Muller da Konigsberg o, secondo l’uso del tempo di latinizzare i nomi, Joannes de Regio Monte, o Regiomontanus (Konigsberg=Monte del Re), nasce il 6 giugno 1436 a Unfinden, in Baviera, poco lontano da Konigsberg di Baviera, da non confondere con l’omonima città prussiana, patria di I.Kant. Bambino prodigio, si iscrive all’Università di Lipsia a 11 anni e a 14 si trasferisce a Vienna dove diventa allievo prediletto di Purbach e lo segue nei vari spostamenti. A Roma (1461-1465) completa, dopo la morte del maestro, la traduzione dell’Almagesto. Scrive De triangulis, una summa delle conoscenze del tempo in fatto di trigonometria e l’Epytoma in Almagesti Ptolemaei. Vastissima la produzione scientifica, dalla matematica alla fisica, all’astronomia (effemeridi) all’astrologia (almanacchi). Costruisce automi (un’aquila di legno e una mosca di ferro,che la tradizione vuole fossero in grado di volare). Muore a Roma, il 6 luglio 1476, forse di peste, forse avvelenato.


IL CRATERE


Regiomontanus è un vecchio cratere di forma ovale (126 x 110 Km), fortemente degradato che condivide con Purbach ciò che resta della parete settentrionale. La parete orientale (1700m) è invece discretamente conservata, molto meno quella occidentale, verso Deslandres, e quasi inesistente quella meridionale. Il fondo è liscio a E, più “mosso” a O per la presenza di una craterizzazione fitta e molto degradata. Dalla parete N parte una catena montuosa che si protende verso l’interno e nella sua parte terminale presenta,sulla sommità, un cratere (Regiomontanus A) che è stato ritenuto in passato la bocca di un cono vulcanico. Questa interpretazione è stata presto smentita.

A oriente di Regiomontanus stanno 2 crateri simili tra loro: Werner e Aliacensis. Werner (da Johannes Werner, 1468-1528) ha un diametro di 70 Km, pareti di 4400m fortemente terrazzate, ben conservate ed un picco centrale. Werner X è un fenomeno lunare visibile per poche ore attorno al Primo Quarto (Vedi Passi sulla Luna luglio 2012). Aliacensis (da Pierre D’Ailly, Petrus de Alliaco, Aliacensis, 1350-1420) ha un diameto di 80 Km, pareti di 3800m disposte in 2 file a O e interrotte a S dove sono sostituite da una serie di crateri da impatto. Con LaCaille, Bianchini e Werner, da N a S, è l’ultimo di una serie di 4 crateri simili; con essi copre lo spazio ad E di Purbach fino a Walter.


WALTER


IL NOME


Bernard Walter (Walther) nasce a Memmingen, in Baviera, nel 1430. Poco si sa della sua vita se non che, quando Regiomontano giunge a Norimberga collabora con lui nella costruzione di un Osservatorio. Prosegue l’opera di Regiomontano nell’osservazione dei pianeti e, utilizzando Venere anziché la Luna per l’osservazione dei pianeti, traccia, con l’ausilio di orologi regolati da pesi, le migliori tabelle del suo tempo, che rimarranno in vigore fino a Ticho Brahe. Muore a Norimberga il 19 luglio 1504.


IL CRATERE


Grande cratere (160 Km) situato a S di Regiomontanus e a E di Deslandres, con pareti alte 3400m, ben espresse a E e a O, con terrazzamenti, mentre a N il bordo è degradato, interrotto e frammentato in innumerevoli rilevatezze e crateri, fino al confine con il bordo meridionale di Regiomontanus. A O la parete deborda leggermente all’interno di Deslandres, alterandone il contorno circolare. Anche a S la catena si suddivide in blocchi separati. Il fondo è liscio a O, interrotto dal cratere Walter E, proprio sotto la parete, mentre nella metà orientale presenta rilievi montuosi, tra cui il picco centrale (leggermente spostato verso E) e numerosi circhi e crateri. Di questi, 3 sono disposti in fila in senso NO/SE, attorniati da altri più piccoli. Appoggiato al versante SE sta Nonius, in particolare NoniusL, 10 Km, dal fondo tormentato per la presenza di altri crateri all’interno.





Disegno della zona del cratere Purbach (Alfonso Zaccaria)



Foto ad alta risoluzione del cratere Purbach eseguita da Raffaele Barzacchi.




* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.


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