a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
Aristoteles*
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Longitudine
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17.4° E
| 50.2° N
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Diametro 85 km
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Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.
I NOMI
ARISTOTELES
Aristotele nasca a Stagira, nella Calcide nel 384 a.C. A 17 anni si reca ad Atene per studiare nell’Accademia di Platone. Essendosi il maestro a quel tempo trasferito a Siracusa, si pone sotto la guida di Eudosso di Cnido. Nel 347 muore Platone e Aristotele si trasferisce ad Atarneo, poi ad Asso, dove fonda una scuola assieme ad altri studiosi del tempo. Fonda poi un’altra scuola a Mitilene e nel 334 viene invitato a Pella, capitale della Macedonia, dal re Filippo II, per fare da precettore al figlio Alessandro. Nel 335 si trasferisce di nuovo ad Atene dove fonda la sua Scuola più famosa, il Peripato (passaggiata) dalla sua abitudine di fare lezione passeggiando nel giardino. Dopo la morte di Alessandro Magno, nel 323 a.C., trovandosi in difficoltà ad Atene per la sollevazione di moti antimacedoni, si rifugia a Calcide, dove muore nel 322 a.C.
Aristotele ha lasciato una traccia profonda nella cultura filosofica e scientifica, non solo del suo tempo, ma anche per molti secoli a venire. Fin dall’età giovanile si dedica a studi filosofici che lo portano a trattare della realtà dell’anima (Eudemo), e della bontà della filosofia (Protreptico e De philosophia); prende le distanze da Platone sull’entità delle idee. Nella maturità, Aristotele pubblica opere che ci sono giunte solo in parte (prevalentemente quelle appartenenti agli “scritti esoterici”): libri di Logica, Metafisica, Fisica, Sull’anima, Etica, Politica, Retorica e Poetica. Differentemente da Platone, ritiene che la realtà non sia governata da enti esterni, ma abbia in se stessa la capacità di evolvere verso forme precise. Teorizza il “primum movens”, un Dio all’origine dell’evoluzione di tutte le cose; rivaluta il valore dell’esperienza sensibile, per il progredire della conoscenza, senza idee innate precostituite. Teorizza la logica della forma deduttiva del sillogismo. L’etica attiene alla sfera del comportamento ed è finalizzata alla realizzazione del dell’essenza di ogni uomo, quindi al suo valore. Tratta della conformazione dell’Universo: seguendo e ampliando le idee di Eudosso di Cnido, pone la Terra al centro dello stesso. La vede formata da 4 elementi: secco(terra e fuoco); umido (aria ed acqua); freddo (acqua e terra); caldo (aria e fuoco). I corpi celesti si muovono su un complesso di 55 sfere concentriche (ogni pianeta ha più sfere), necessarie a spiegare i moti irregolari degli stessi, con un “primo mobile”, al di là delle stelle fisse, mosso dall’intelletto di Dio, che è esterno, immateriale ed immobile. Fornisce una prima dimostrazione della sfericità della Terra. Tratta la biologia come scienza empirica, e procede a classificazioni delle specie che rimarranno inalterate fino al XVI secolo.
Aristotele è alla base del pensiero occidentale per quasi 2000 anni, influenzando la Scolastica di S.Tommaso e le teorie scientifiche ecclesiastiche fino al 1600. “Ipse dixit” era il motto che stabiliva che una affermazione era vera per il semplice fatto che l’aveva detto “Lui” (Ipse).
EUDOXUS
Eudosso nasce a Cnido attorno al 408-406 a.C. Allievo di Platone e maestro di Aristotele ad Atene, conduce prevalentemente studi di geometria (duplicazione del cubo, teoria delle proporzioni), medicina e astronomia. Il suo nome è prevalentemente legato alla proposta di un modello di sfere concentriche attorno ad un unico centro di rotazione, rappresentato dalla Terra. Il moto di ogni pianeta è il risultato della rotazione di più sfere (in totale 27), che ruotano con velocità diverse. In tal modo si spiegano i moti retrogradi e gli stazionamenti dei pianeti. Le stelle fisse hanno ovviamente una sola sfera. Eudosso è stato il primo ad impostare una spiegazione matematica del moto dei pianeti. Il suo sistema verrà ampliato e perfezionato da Calippo di Cizico e da Aristotele.
I CRATERI
ARISTOTELES
Aristoteles è un grande cratere di 87 km di diametro. E’ il più grande del Mare Frigoris e la sua formazione risale all’età eratosteniana (1,1-3,2 miliardi di anni). Il bordo si alza per circa 3,7 km ed è attorniato da una vasta raggiera di creste e catene degradanti, nonché da crateri secondari sul Frigoris. Le pareti sono abbondantemente terrazzate soprattutto sul versante orientale, mentre su quello occidentale prevalgono vaste frane. Il fondo è piatto e manca un picco centrale, sì che l’aspetto esteriore tipo-Tycho, non è ulteriormente validato da questa mancanza. Ciò lo rende un cratere classificabile a metà tra un tipo-Tycho e un tipo-Triesnecker. In effetti, il fondo è occupato da alcune rilevanze, due disposte verso sud e tre in fila verso nord-ovest. Il bordo orientale di Aristoteles si sovrappone al vecchio cratere Mitchell, molto degradato.
EUDOXUS
Eudoxus è un cratere di 90 km di diametro che forma una evidente coppia con Aristoteles, situato circa 180 km a nord, e si colloca a metà strada fra il bordo meridionale del Mare Frigoris e la catena del Caucasus. Il bordo è ben conservato, ricorda Tycho, è circondato da una discreta raggiera di ejecta e di crateri secondari, tra i quali Eudoxus A, a NE, di 14 km e Eudoxus B, a N, poco distante dal bordo. L’interno è terrazzato. Il fondo è piatto e, come in Aristoteles, manca un picco centrale, sostituito da un fitto gruppo di collinette. A SO di Eudoxus si trova Calippus (40 km), a completare la serie dei filosofi-astronomi del gruppo di Eudosso, immortalati sulla Luna dal Riccioli.
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Disegno di Aristoteles (Alfonso Zaccaria)
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Aristoteles ed Eudoxus sovrapposti all'Italia (nella stessa scala) per visualizzarne le dimensioni
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