Passi sulla Luna: Orontius

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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| La zona dei crateri Aristarchus e Herodotus è mappata nella mappa numero 39 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del [[Image:Logo Lunar and Planetary Institute.jpg|80px]] [http://www.lpi.usra.edu/ '''Lunar and Planetary Institute'''].  
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| La zona del cratere Orontius è mappata nella mappa numero 112 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del [[Image:Logo Lunar and Planetary Institute.jpg|80px]] [http://www.lpi.usra.edu/ '''Lunar and Planetary Institute'''].  
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'''ARISTARCHUS'''
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'''ORONTIUS E DINTORNI'''
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'''IL NOME'''
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Aristarco nasce a Samo, una delle maggiori isole ioniche prospicienti la costa egea dell’odierna Turchia, nel 310 circa a.C.  Coltiva l’astronomia sotto la guida di Stratone di Lampsaco. L’originalità del pensiero di Aristarco sta nell’aver per primo teorizzato la centralità del Sole nell’Universo, mentre la Terra gli muove intorno con moto circolare; inoltre, la Terra ruota su se stessa, dando origine all’alternarsi del giorno e della notte, ed è inclinata sul piano dell’eclittica, giustificando così il succedersi delle stagioni. L’eliocentrismo verrà rifiutato, 4 secoli più tardi, da Claudio Tolomeo la cui visione del cosmo, di nuovo geocentrico, dominerà il mondo scientifico per oltre 1000 anni, fino a Copernico e Galileo.
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Aristarco escogita un sistema per calcolare i diametri e le distanze della Luna e del Sole dalla Terra. Stima il rapporto tra le distanze del Sole e della Luna dalla Terra compreso tra 18 e 20 (in realtà è 40). Il principio si basa sulla formazione di un triangolo rettangolo tra Terra, Luna in quadratura e Sole. Misurando l’angolo compreso tra i lati Terra-Luna e Terra-Sole, è possibile calcolare il rapporto tra le distanze con semplice calcoli geometrici. L’errore è ovviamente dovuto alla scarsa precisione delle misure con gli strumenti dell’epoca, in un contesto di angoli minimamente convergenti in un triangolo estremamente allungato. Muore nel 230 a.C.
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'''IL CRATERE'''
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Cratere di 40 Km di diametro, situato nel settore NO della Luna, ai bordi di un altopiano che porta lo stesso nome e che sembra galleggiare come un’isola nel mezzo dell’Oceanus Procellarum. Questo blocco roccioso, che si estende per circa 00 Km in direzione NS, presenta, presso il suo bordo meridionale, i due crateri Aristarchus ed Herodotus, simili per grandezza ma molto diversi per aspetto. Aristarchus è di un bianco abbagliante, tant’è che lo si può facilmente scorgere anche durante l’inizio della lunazione, nella parte della Luna in ombra, rischiarata solo dal “chiaro di Terra”. Ha una albedo doppia della media delle strutture lunari. E’ un  cratere giovane, circa 500 milioni di anni, più o meno come Tycho, cui somiglia. Ha bordi taglienti, alti circa 3000 m sul fondo e pareti ampiamente terrazzate, anche se questi terrazzamenti sono difficilmente distinguibili nel chiarore del cratere. In particolare, si distinguono aree molto brillanti che spiccano su bande radiali color grigio chiaro. Il fondo è piatto con un ripido e ben definito picco centrale, bianco brillante, di anortosite. Il cratere è circondato da un alone scuro, evidente soprattutto a Nord, cui fa seguito, più all’esterno, una corona radiale chiara di 120-150 Km, che spicca sul terreno scuro circostante. Questa è particolarmente evidente verso S ed E, segno che il corpo celeste che generò il cratere doveva provenire da O. Aristarchus è stato oggetto di osservazione di TLP (Transient Lunar Phenomena) da parte di numerosi osservatori.
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Orontius si trova sugli altipiani dell’emisfero meridionale della Luna, in una zona particolarmente craterizzata, tra Tycho e Stofler. Assieme agli altri crateri descritti qui di seguito forma un caratteristico gruppo. La loro morfologia documenta chiaramente la successione temporale della loro formazione: Orontius precede Huggins in quanto è invaso da materiale proveniente da quest’ultimo che gli si sovrappone parzialmente. Similmente, Miller A riceve materiale da Miller. Miller e Huggins ricevono materiale da Nasireddin, che si sovrappone parzialmente ad entrambi; quindi, è l’ultimo arrivato! Saussure incide sul bordo meridionale di Orontius, quindi la sua formazione è successiva ad esso.
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'''HERODOTUS'''
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'''ORONTIUS'''
'''IL NOME'''
'''IL NOME'''
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Nasce ad Alicarnasso, in Caria (Asia Minore) nel484 a.C.  La nascita in una città marginale dell’influenza greca, a contatto con altre etnie, deve avere stimolato la curiosità del giovane Erodoto per la conoscenza di usi e costumi di altre genti, dal momento che trascorre molti anni viaggiando in Egitto, Media, Persia e Scizia, sviluppando un grande spirito di osservazione. Sfugge alla morte dopo avere partecipato ad una congiura contro il tiranno di Alicarnasso, Ligdami, quindi si rifugia a Samo, poi ad Atene dove incontra Pericle e Sofocle. Infine si stabilisce a Thurii, in Magna Grecia, l’odierna Calabria ionica, dove muore nel 425 a.C.
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Oronce Finè (Orontius Finaeus) nasce a Briancon il 20 dicembre 1494. Dopo avere studiato matematica e discipline umanistiche presso il Collège de Navarre a Parigi sconta una condanna a 5 anni di carcere per essersi opposto al concordato che il re di Francia Francesco di Valois impone alle Università. Tuttavia lo stesso monarca lo nomina poi alla cattedra di matematica al Collège Royal (1532). Inventa e costruisce orologi e strumenti astronomici, documentati dai suoi lavori: Quadrans astrolabicus, De solaribus orologiis et quadrantibus e varie altre opere di geografia, gnomonica, cartografia e geometria. Muore l’8 agosto 1555.
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Le Storie di Erodoto sono considerate il fondamento della Storiografia, anche se vanno lette avendo presente i criteri in uso all’epoca in cui sono state scritte, in particolare il principio secondo cui la storia è “magistra vitae”. Infatti al tempo viene dato grande rilievo a gesta epiche ed eroiche, come pure all’influsso del Fato e della volontà degli Dei nelle vicende umane. Le Storie comprendono 9 libri che riassumono i viaggi e raccontano usi e costumi dei popoli “barbari” ai confini del mondo greco, nonché la storia delle guerre persiane, fino all’inizio della guerra del Peloponneso. Le Storie godono di grandissima fortuna per tutta l’antichità fino ai giorni nostri e possono essere considerate il punto d’inizio non solo della storiografia, ma anche dell’antropologia e della letteratura di viaggio.
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'''IL CRATERE'''
'''IL CRATERE'''
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Posto a SO di Aristarchus, costituisce con esso una curiosa coppia di “gemelli diversi”. Ha un diametro di 35 Km ed è profondo circa 1300m. Le pareti sono regolari, non terrazzate, interrotte da un unico cratere, a N. Il fondo è piatto, riempito di lava e di colorito molto scuro. Circa 25 Km a Nord di Herodotus ha origine la Vallis Schroeteri.
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E’ a circa 180 Km a NE di Tycho. Ha un diametro di 122 Km con bordi erosi, soprattutto nella parte occidentale. I bordi stessi sono irregolari per la parziale sovrapposizione di altri crateri (Sasserides A e Pictet E a O e soprattutto Huggins a E). Sul bordo sono presenti vari crateri di diverse dimensioni (i maggiori Orontius D e G, rispettivamente a O e N) che contribuiscono a rendere ancora meno precisa la conformazione del cratere stesso che presenta solo vaghe tracce di vecchi terrazzamenti. Sul fondo piatto e privo di picco centrale, si sono stesi strati di lava più fluida proveniente , a O, da Huggins e a NO da Orontius F, un cratere piatto, di circa 30 Km appoggiato col suo bordo settentrionale al bordo interno di Orontius. Come detto prima, il bordo E è inciso dalla presenza di Huggins che ha travasato in Orontius una quota di ejecta solidi vicino e due ondate di lava più fluida che raggiungono quasi il centro del cratere.  
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'''HUGGINS'''
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'''VALLIS SCHROTERI'''
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'''IL NOME'''
'''IL NOME'''
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Johann Hieronymus Schroter nasce a Erfurt, in Germania il 30 agosto 1745. Dopo aver studiato legge all’Università di Gottinga, si appassiona all’astronomia grazie alla conoscenza e all’amicizia con due fratelli di William Herschel e proprio la scoperta di Urano da parte di quest’ultimo nel 1781 lo spinge ad approfondire gli studi astronomici. Acquista vari telescopi e con essi si dedica allo studio di Luna e pianeti. Osservando Venere nota che la fase, sotto un profilo puramente geometrico, appare più concava del dovuto. E’ l’effetto Schroter, dovuto alla presenza di atmosfera sul pianeta. Nel 1781 pubblica un trattato di selenografia lunare Selenotopographische Fragmente zur genauern Kenntniss der Mondflache. Durante le guerre napoleoniche, nel 1813, subisce la distruzione dell’osservatorio e delle sue opere da parte delle truppe francesi. Muore il 29 agosto 1816.
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William Huggins nasce a Cornhill (Middlesex) il 7 febbraio 1824. Assieme alla moglie Margareth Lidsay è considerato il pioniere della spettroscopia astronomica. Dal suo osservatorio privato di Londra porta avanti per anni lo studio spettroscopico di vari oggetti celesti, osservando le linee di emissione e di assorbimento. Differenzia per primo le nebulose dalle galassie, osservando come le prime hanno solo linee di emissione caratteristiche dei gas, mentre le altre hanno caratteristiche stellari. Per le sue ricerche, condotte assieme al suo vicino William Allen Miller (vedi poi) viene insignito di numerose e prestigiose onorificenze. Diventa officer della Royal Astronomic Society per 37 anni e presidente della Royal Society per 5 anni fino al 1905. Muore nella sua casa di Tulse Hill a Londra il 12 maggio 1910.
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'''LA VALLE'''
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'''IL CRATERE'''
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Tutto l’altopiano di Aristarco è ricoperto da una spessa coltre di polvere scura, che riflette poco le onde radar e rende scarsamente visibili crateri e rimae del luogo. L’origine di questa polvere è verosimilmente vulcanica e la struttura lunare che sembra rispondere a queste caratteristiche è un cono di alcuni Km di diametro situato alla sommità di una collina che si prolunga a N in una  valle grossolanamente ellittica, chiamata “Testa di Cobra” che, a sua volta, all’estremità settentrionale, si prolunga nella Vallis Schroteri. E’ questa una profonda spaccatura, la maggiore di tutta la superficie lunare, che si estende per 160 Km, ha fondo piatto ed è larga 10 Km vicino alla Testa di Cobra, mantiene una larghezza di circa 5 Km per gran parte del percorso per assottigliarsi progressivamente verso la fine. La sua profondità varia da 200 a 1000m. Ha un decorso molto tortuoso diretto inizialmente verso N, per poi piegare a O e infine dirigersi di nuovo verso S, fino a “sfociare” nell’Oceano al bordo dell’altopiano. Una sottile e tortuosa fessura è presente sul fondo all’interno della Testa di Cobra.
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Ha un diametro di 65 Km e si sovrappone parzialmente alla parte SE del bordo di Orontius. Peraltro, è a sua volta interessato, nella sua parte orientale dalla sovrapposizione di Nasireddin. L’impatto di quest’ultimo ha provocato uno stravaso di materiale che ha occupato circa un terzo del fondo. E’ presente un picco centrale.
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'''MILLER'''
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'''TOSCANELLI'''
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'''IL NOME'''
'''IL NOME'''
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Paolo Dal Pozzo Toscanelli nasce a Firenze il 21 aprile 1397, studia matematica e medicina a Padova. Amico di L.B. Alberti e di F. Brunelleschi, aiuta quest’ultimo nei calcoli per la cupola del duomo di Firenze, S. Maria del Fiore, e costruisce lo gnomone di questa chiesa. Abile cartografo, disegna un planisfero sulla base di un trattato tolemaico, riproducendo, però, anche un errore in esso contenuto, riguardante le dimensioni della Terra, ritenuta alquanto più piccola rispetto al reale. Attraverso questo planisfero vuole dimostrare che la via per raggiungere le Indie è più breve se si naviga verso Ovest, anziché verso Est. Colombo conosce questa teoria e la mette alla base del suo viaggio in Atlantico. Fortunatamente, incontra l’America…
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William Allen Miller nasce a Ipswich (Suffolk) il 17 dicembre 1817 e studia chimica e diventa cattedratico de questa disciplina al King’s College di Londra. La sua fama è tuttavia legata agli studi di spettroscopia stellare che egli porta avanti col suo vicino di casa W. Huggins (vedi sopra) e che gli frutta, assieme a lui, la Gold Medal della Royal Astronomic Society nel 1867. Muore a Londra nel 1870.
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Toscanelli muore a Pisa il 10 maggio 1482.
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'''IL CRATERE'''
'''IL CRATERE'''
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Piccolo cratere semplice di 7 Km di diametro, posto sul bordo NE dell’altopiano di Aristarchus. Nei pressi del suo versante meridionale si diparte una importante faglia, lunga 70 Km, che porta il suo nome.
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Ha un diametro di 75 Km, un bordo ben strutturato con terrazzamenti, parzialmente inciso dal bordo settentrionale di Nasireddin. Quest’ultimo ha provocato con il suo impatto, una fuoruscita di materiale che ha invaso, come accaduto con Huggins, il fondo di Miller per circa la metà della sua estensione. E’ presente un picco dalla caratteristica forma a X, oltre a diversi craterini sul fondo. Adagiato sul bordo di NO è presente il cratere satellite Miller H, di forma irregolare, circa 30 Km di diametro massimo, che contiene sul fondo materiale di fuoriuscita da Miller. Congiunto al bordo meridionale, nell’insenatura tra Miller e Nasireddin si trova un cratere semplice, che stranamente non appartiene a nessuno di questi due, bensì a Stofler (Stofler H)
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'''NASIREDDIN'''
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'''PRINZ'''
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'''IL NOME'''
'''IL NOME'''
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Wilhelm Prinz è un astronomo tedesco (1857- 1910), noto per studi comparativi delle superfici lunare e terrestre.
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Nasir al-Din al-Tusi (Kawaja Muhammad ibn Muhammad ibn Hasan Tusi) nasce a Tus (Khorasan, Persia Orientale) il 18 febbraio 1201. E’ uno dei maggiori scienziati dell’età d’oro islamica  medievale. La sua attività si esplica in Persia e nell’attuale Azerbajian sotto l’impero Ilkhanato. Studioso di diritto, logica, filosofia, matematica, medicina e astronomia viaggia per tutto il mondo orientale di allora sia per seguire le lezioni di vari maestri delle diverse discipline, sia per sfuggire all’invasione delle truppe di Gengis Khan. Viene anche catturato dai Mongoli dopo la conquista da parte di questi della fortezza di Alamut. Durante la permanenza presso l’osservatorio di Rasad Khaneh, in Azerbajian, arriva a criticare il sistema tolemaico sull’immobilità della Terra, precorrendo di alcuni secoli le deduzioni di Copernico. Compila accurate tavole astronomiche. Inventa una tecnica geometrica chiamata “coppia Tusi” che genera un movimento lineare da due movimenti circolari. Questo gli serve per sostituire l’equante di Tolomeo per molti pianeti, tranne Mercurio. Calcola la precessione annuale degli equinozi e definisce la  via Lattea come un enorme aggregato di stelle, ovviamente senza l’ausilio del telescopio,  precorrendo le osservazioni di Galileo. Nel campo della biologia precorre il concetto evoluzionista di Darwin, nel campo della chimica definisce il principio della conservazione della massa e nel campo della matematica scrive lavori definendo la trigonometria come disciplina indipendente dall’astronomia.
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Questo straordinario personaggio, espressione di un’epoca straordinaria e precorritore, con la sola forza del suo pensiero basata sull’osservazione, di tanti concetti che avranno dimostrazione soltanto diversi secoli dopo, muore a Bagdad il 26 giugno 1274.
'''IL CRATERE'''
'''IL CRATERE'''
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Cratere di 47 Km, posto a Ovest dell’altopiano di Aristarchus, incompleto, ad anello spezzato, mancando circa un terzo della sua circonferenza nella parte meridionale. Il bordo è basso, circa 1000m nella parte più alta, a N, e si abbassa progressivamente, verso S, “affondando” poco a poco nella pianura lavica, dando l’impressione che il cratere si trovi su un piano inclinato. Non c’è un picco centrale, ma solo una rilevatezza del fondo. Attorno, rimae sinuose e domi.
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E’ il più giovane di questo gruppo, ha un diametro di 52 Km. Ha bordi ben delimitati ed evidenti terrazzamenti su tutto il profilo. Come accennato, ha provocato fuoruscita di materiale sia a N in Miller che a O in Huggins. Non sembra avere un vero e proprio picco. Sono tuttavia presenti alcune rilevatezze nella zona centrale del fondo.
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'''SAUSSURE'''
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'''KRIEGER'''
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'''IL NOME'''
'''IL NOME'''
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[[Johann_Nepomuk_Krieger|'''Dalla pagina Storia e Storie di osservazione lunare''']]
 
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Horace Benedict de Saussure nasce a Ginevra il 17 febbraio 1740 da una colta famiglia che lo indirizza agli studi biologici. Dopo essersi dedicato dapprima alla botanica, si interessa anche di filosofia. L’interesse per la botanica lo porta ad intraprendere numerosi viaggi sulle Alpi Occidentali e diventa un provetto alpinista. E’ considerato, tra l’altro, il fondatore dell’Alpinismo. Tenta più volte senza successo la scalata del Monte Bianco. Raggiunge tuttavia la cima, dopo che altri avevano trovato la giusta via di accesso. Scrive le sue osservazioni nella fondamentale opera Voyages dans les Alpes. Fa osservazioni meteorologiche ed inventa numerosi strumenti: igrometro a capello, anemometro, elettrometro, eudiometro (strumento che misura le variazioni di volume di un gas soggetto a combustione).  Scrive: Essai sur l’igrometrie (1783) e Systema plantarum secundum classes, ordines, genea, species… (1779). Muore a Ginevra il 22 gennaio 1799.
'''IL CRATERE'''
'''IL CRATERE'''
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Cratere di 22 Km di diametro, vagamente poligonale, ha pareti piuttosto basse, “affondato” com’è nell’O. Procellarum. Il bordo appare più ampio verso N, dove presenta una piccola apertura verso l’Oceano. Il fondo è piatto, ripieno di lava, privo di picco. Sul versante S è presente un evidente cratere (Van Biesbroeck, Krieger B).
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Ha un diametro di 52 Km. La sua conformazione non è sempre chiaramente visibile. Il bordo è appoggiato al bordo meridionale di Orontius, lo incide appena e si presenta smussato. In particolari condizioni di luce si apprezza un doppio contorno del bordo che forma due anelli concentrici che circondano un fondo piatto senza picco. Al di fuori, verso E, c’è un’altra lunga rilevatezza ad andamento semicircolare in senso NS, interessata da numerosi craterini, verosimile residuo di un antico grande cratere in gran parte eroso.
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|<div style="text-align: center;">Disegno della zona dei crateri Aristarchus e Herodotus (Alfonso Zaccaria)</div>
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|<div style="text-align: center;">Disegno della zona del cratere Orontius (Alfonso Zaccaria)</div>
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Versione delle 12:40, 26 dic 2017

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Orontius*
Longitudine Latitudine
4.0° W 40.2° S
Diametro 122 km.




La zona del cratere Orontius è mappata nella mappa numero 112 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

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Download della mappa 112 in jpeg con risoluzione 150dpi
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ORONTIUS E DINTORNI

Orontius si trova sugli altipiani dell’emisfero meridionale della Luna, in una zona particolarmente craterizzata, tra Tycho e Stofler. Assieme agli altri crateri descritti qui di seguito forma un caratteristico gruppo. La loro morfologia documenta chiaramente la successione temporale della loro formazione: Orontius precede Huggins in quanto è invaso da materiale proveniente da quest’ultimo che gli si sovrappone parzialmente. Similmente, Miller A riceve materiale da Miller. Miller e Huggins ricevono materiale da Nasireddin, che si sovrappone parzialmente ad entrambi; quindi, è l’ultimo arrivato! Saussure incide sul bordo meridionale di Orontius, quindi la sua formazione è successiva ad esso.


ORONTIUS

IL NOME

Oronce Finè (Orontius Finaeus) nasce a Briancon il 20 dicembre 1494. Dopo avere studiato matematica e discipline umanistiche presso il Collège de Navarre a Parigi sconta una condanna a 5 anni di carcere per essersi opposto al concordato che il re di Francia Francesco di Valois impone alle Università. Tuttavia lo stesso monarca lo nomina poi alla cattedra di matematica al Collège Royal (1532). Inventa e costruisce orologi e strumenti astronomici, documentati dai suoi lavori: Quadrans astrolabicus, De solaribus orologiis et quadrantibus e varie altre opere di geografia, gnomonica, cartografia e geometria. Muore l’8 agosto 1555.

IL CRATERE

E’ a circa 180 Km a NE di Tycho. Ha un diametro di 122 Km con bordi erosi, soprattutto nella parte occidentale. I bordi stessi sono irregolari per la parziale sovrapposizione di altri crateri (Sasserides A e Pictet E a O e soprattutto Huggins a E). Sul bordo sono presenti vari crateri di diverse dimensioni (i maggiori Orontius D e G, rispettivamente a O e N) che contribuiscono a rendere ancora meno precisa la conformazione del cratere stesso che presenta solo vaghe tracce di vecchi terrazzamenti. Sul fondo piatto e privo di picco centrale, si sono stesi strati di lava più fluida proveniente , a O, da Huggins e a NO da Orontius F, un cratere piatto, di circa 30 Km appoggiato col suo bordo settentrionale al bordo interno di Orontius. Come detto prima, il bordo E è inciso dalla presenza di Huggins che ha travasato in Orontius una quota di ejecta solidi vicino e due ondate di lava più fluida che raggiungono quasi il centro del cratere.


HUGGINS

IL NOME

William Huggins nasce a Cornhill (Middlesex) il 7 febbraio 1824. Assieme alla moglie Margareth Lidsay è considerato il pioniere della spettroscopia astronomica. Dal suo osservatorio privato di Londra porta avanti per anni lo studio spettroscopico di vari oggetti celesti, osservando le linee di emissione e di assorbimento. Differenzia per primo le nebulose dalle galassie, osservando come le prime hanno solo linee di emissione caratteristiche dei gas, mentre le altre hanno caratteristiche stellari. Per le sue ricerche, condotte assieme al suo vicino William Allen Miller (vedi poi) viene insignito di numerose e prestigiose onorificenze. Diventa officer della Royal Astronomic Society per 37 anni e presidente della Royal Society per 5 anni fino al 1905. Muore nella sua casa di Tulse Hill a Londra il 12 maggio 1910.

IL CRATERE

Ha un diametro di 65 Km e si sovrappone parzialmente alla parte SE del bordo di Orontius. Peraltro, è a sua volta interessato, nella sua parte orientale dalla sovrapposizione di Nasireddin. L’impatto di quest’ultimo ha provocato uno stravaso di materiale che ha occupato circa un terzo del fondo. E’ presente un picco centrale.


MILLER

IL NOME

William Allen Miller nasce a Ipswich (Suffolk) il 17 dicembre 1817 e studia chimica e diventa cattedratico de questa disciplina al King’s College di Londra. La sua fama è tuttavia legata agli studi di spettroscopia stellare che egli porta avanti col suo vicino di casa W. Huggins (vedi sopra) e che gli frutta, assieme a lui, la Gold Medal della Royal Astronomic Society nel 1867. Muore a Londra nel 1870.

IL CRATERE

Ha un diametro di 75 Km, un bordo ben strutturato con terrazzamenti, parzialmente inciso dal bordo settentrionale di Nasireddin. Quest’ultimo ha provocato con il suo impatto, una fuoruscita di materiale che ha invaso, come accaduto con Huggins, il fondo di Miller per circa la metà della sua estensione. E’ presente un picco dalla caratteristica forma a X, oltre a diversi craterini sul fondo. Adagiato sul bordo di NO è presente il cratere satellite Miller H, di forma irregolare, circa 30 Km di diametro massimo, che contiene sul fondo materiale di fuoriuscita da Miller. Congiunto al bordo meridionale, nell’insenatura tra Miller e Nasireddin si trova un cratere semplice, che stranamente non appartiene a nessuno di questi due, bensì a Stofler (Stofler H)


NASIREDDIN

IL NOME

Nasir al-Din al-Tusi (Kawaja Muhammad ibn Muhammad ibn Hasan Tusi) nasce a Tus (Khorasan, Persia Orientale) il 18 febbraio 1201. E’ uno dei maggiori scienziati dell’età d’oro islamica medievale. La sua attività si esplica in Persia e nell’attuale Azerbajian sotto l’impero Ilkhanato. Studioso di diritto, logica, filosofia, matematica, medicina e astronomia viaggia per tutto il mondo orientale di allora sia per seguire le lezioni di vari maestri delle diverse discipline, sia per sfuggire all’invasione delle truppe di Gengis Khan. Viene anche catturato dai Mongoli dopo la conquista da parte di questi della fortezza di Alamut. Durante la permanenza presso l’osservatorio di Rasad Khaneh, in Azerbajian, arriva a criticare il sistema tolemaico sull’immobilità della Terra, precorrendo di alcuni secoli le deduzioni di Copernico. Compila accurate tavole astronomiche. Inventa una tecnica geometrica chiamata “coppia Tusi” che genera un movimento lineare da due movimenti circolari. Questo gli serve per sostituire l’equante di Tolomeo per molti pianeti, tranne Mercurio. Calcola la precessione annuale degli equinozi e definisce la via Lattea come un enorme aggregato di stelle, ovviamente senza l’ausilio del telescopio, precorrendo le osservazioni di Galileo. Nel campo della biologia precorre il concetto evoluzionista di Darwin, nel campo della chimica definisce il principio della conservazione della massa e nel campo della matematica scrive lavori definendo la trigonometria come disciplina indipendente dall’astronomia. Questo straordinario personaggio, espressione di un’epoca straordinaria e precorritore, con la sola forza del suo pensiero basata sull’osservazione, di tanti concetti che avranno dimostrazione soltanto diversi secoli dopo, muore a Bagdad il 26 giugno 1274.

IL CRATERE

E’ il più giovane di questo gruppo, ha un diametro di 52 Km. Ha bordi ben delimitati ed evidenti terrazzamenti su tutto il profilo. Come accennato, ha provocato fuoruscita di materiale sia a N in Miller che a O in Huggins. Non sembra avere un vero e proprio picco. Sono tuttavia presenti alcune rilevatezze nella zona centrale del fondo.


SAUSSURE

IL NOME

Horace Benedict de Saussure nasce a Ginevra il 17 febbraio 1740 da una colta famiglia che lo indirizza agli studi biologici. Dopo essersi dedicato dapprima alla botanica, si interessa anche di filosofia. L’interesse per la botanica lo porta ad intraprendere numerosi viaggi sulle Alpi Occidentali e diventa un provetto alpinista. E’ considerato, tra l’altro, il fondatore dell’Alpinismo. Tenta più volte senza successo la scalata del Monte Bianco. Raggiunge tuttavia la cima, dopo che altri avevano trovato la giusta via di accesso. Scrive le sue osservazioni nella fondamentale opera Voyages dans les Alpes. Fa osservazioni meteorologiche ed inventa numerosi strumenti: igrometro a capello, anemometro, elettrometro, eudiometro (strumento che misura le variazioni di volume di un gas soggetto a combustione). Scrive: Essai sur l’igrometrie (1783) e Systema plantarum secundum classes, ordines, genea, species… (1779). Muore a Ginevra il 22 gennaio 1799.

IL CRATERE

Ha un diametro di 52 Km. La sua conformazione non è sempre chiaramente visibile. Il bordo è appoggiato al bordo meridionale di Orontius, lo incide appena e si presenta smussato. In particolari condizioni di luce si apprezza un doppio contorno del bordo che forma due anelli concentrici che circondano un fondo piatto senza picco. Al di fuori, verso E, c’è un’altra lunga rilevatezza ad andamento semicircolare in senso NS, interessata da numerosi craterini, verosimile residuo di un antico grande cratere in gran parte eroso.





Disegno della zona del cratere Orontius (Alfonso Zaccaria)



Foto ad alta risoluzione dei crateri Aristarchus e Herodotus eseguita dall'astrofilo Damian Peach





* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.


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