Passi sulla Luna: Ptolemaeus per Dany
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
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a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini | a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini | ||
Versione corrente delle 11:07, 27 ott 2011
a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
Da dove deriva il nome? Claudio Tolomeo (Pelusio 100ca.-175 AD) visse e lavorò al Alessandria d'Egitto in epoca imperiale, occupandosi di astrologia, astronomia e geografia. La sua opera più importante è l'Almagesto - il nome deriva dall'arabo (Al Magisti), a sua volta adattato dal greco (Megiste). Vi si argomenta a favore dell'immobilità della terra e si descrivono con notevole approssimazione i moti del Sole, della Luna e dei 5 pianeti conosciuti, oltre ad un catalogo stellare.
Essendo insufficiente la teoria del semplice moto circolare per spiegare l'apparente complessità dei moti planetari, vennero introdotte alcune varianti (gli eccentrici, gli equanti e gli epicicli). Il testo arabo ebbe ampia diffusione in Europa grazie alla traduzione di Gerardo da Cremona (XII sec.) e Johann Muller (Regiomontanus) (XV sec.).
Questo è anche il momento per notare la presenza di alcuni crateri "fantasma", appena rilevati rispetto al fondo. Lungo il bordo nord-orientale corre una lunga fila di craterini (catena Muller), che fa il paio con l'analoga catena Davy, nel cratere omologo, appena ad Ovest di Ptolemaeus. Inoltre, tutte le formazioni orografiche hanno un orientamento SE-NO.
* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa. |