Storie di stelle cadenti
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
Storie di stelle cadenti
Nella nostra epoca la notte delle stelle per antonomasia è il 10 agosto. La temperatura notturna é mite e invoglia a stare all’aperto. Se pensiamo alla notte delle stelle immaginiamo due giovani che aspettano di vedere una stella cadente per giurarsi eterno amore davanti a uno degli spettacoli più belli che ci offre il cielo stellato. Come sia nata l’usanza di esprimere un desiderio ad ogni stella che solca il cielo non si sa; forse soltanto la velocità del pensiero dura quanto la scia luminosa che solca la volta stellata… Una connotazione positiva di augurio e di speranza è stata attribuita solo in tempi relativamente recenti a questo fenomeno; in passato esso veniva interpretato come la manifestazione della disapprovazione o dell’ira degli dei nei confronti di chi deteneva il potere. Nel Medioevo, rifacendosi agli Oracoli sibillini di epoca romana ancora ricordati nonostante la nascita del Cristianesimo, la caduta delle stelle era considerata l’annuncio della prossima fine del mondo. Nell’inverno dal 762 al 763 d.C., oltre a un inverno rigidissimo ci fu una copiosa pioggia di stelle e coloro che le videro pensarono che fosse ormai giunta la fine del mondo. Una pioggia particolarmente abbondante si ebbe il 13 novembre del 1833 , con la caduta di migliaia di stelle cadenti (in questo caso le Leonidi). La convinzione che le stelle cadenti annunciassero la fine del mondo non era ancora stata dimenticata, come si legge in questo racconto di Samuel Rogers, un predicatore itinerante dello stato della Virginia che ci ha lasciato una cronaca di questa pioggia di stelle. ”Andammo a riposare, ma prima delle 3 del mattino ci accingemmo a prepararci per partire. Qualcuno, guardando fuori dalla finestra, osservò che era quasi giorno. “Non può essere” un altro rispose “Perché sono quasi le tre.” “Guardate voi stessi, i miei occhi non mi ingannano”. Dopo questo piccolo alterco, qualcuno andò alla porta al fine di risolvere la questione. Per fortuna non c'era una nuvola in cielo, così al primo sguardo vedemmo tutto. Ho sentito uno dei bambini gridare allarmato “Venite alla porta, padre, il mondo sicuramente volge al termine”. Un altro disse: “Vedi, tutti i cieli sono in fiamme. Tutte le stelle stanno cadendo!” Queste grida ci portarono tutti all’aperto, per contemplare la scena più grande e più bella che i miei occhi abbiano mai visto. Sembrava come se ogni stella avesse lasciato gli ormeggi, e stesse andando alla deriva rapidamente in direzione ovest, lasciando dietro di sé una traccia di luce che è rimasta visibile per diversi secondi. Qualcuna di queste stelle erranti sembrava grande quanto la luna piena, o quasi, e in alcuni casi correvano velocissime, lasciando una traccia di luce bluastra, che lasciava una nuvola lieve non dissimile da uno sbuffo di fumo di tabacco da pipa. Alcune delle meteore erano così luminose che rimasero visibili per parecchio tempo. Immaginate grandi fiocchi di neve alla deriva sopra la vostra testa, così vicine che si possono distinguere l'una dall'altra, eppure così fitte quasi da oscurare il cielo, poi immaginate che ogni fiocco di neve sia una meteora che lascia dietro di sé una coda come una cometa. Queste meteore erano di tutte le dimensioni, da quella di una goccia d'acqua a quello di una grande stella: e si può quindi avere una vaga idea di questa scena meravigliosa.” Un aneddoto che riguarda le Liridi (residui della coda della cometa Thatcher) si riferisce a un episodio di cui ricorre il centenario proprio in questo 2012: l’affondamento del transatlantico Titanic, avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912. Nella notte limpida si consumava la tragedia. Nelle scialuppe molte donne avevano trovato la salvezza. Elizabeth Shutes vide una stella cadente. Anche Gertrude Hippach vide cadere delle stelle. Non ne aveva mai viste tante e guardandole si ricordò della vecchia leggenda che sosteneva che ad ogni stella cadente corrispondesse la morte di qualcuno: fu una triste e singolare coincidenza.