Passi sulla Luna: Albategnius
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
ALBATEGNIUS IL NOME
Grande osservatore del cielo, perfeziona il sistema tolemaico, definendo l’anno solare in 365 giorni, 5 ore, 46 minuti e 24 secondi e compila accuratissime tavole del Sole e della Luna. Inoltre, corregge alcuni errori di astronomi precedenti per quanto riguarda la direzione degli eccentrici, l’obliquità dell’eclittica, l’apogeo del Sole, la precessione degli equinozi, e introduce nel calcolo trigonometrico l’uso del seno e della tangente. Scrive un libro di tavole astronomiche Kitab az-Zij che, tradotto in latino e spagnolo, diventa un testo fondamentale per tutto il Medio Evo.
La sua formazione, molto antica, è documentata dalla forte erosione delle pareti e dalla intensa craterizzazione. Le pareti, di circa 4 Km di altezza, oltre ad essere molto degradate, sono interessate da una fitta craterizzazione e da profondi avvallamenti. La parete di SO è interrotta dal cratere Klein (di 43 Km di diametro), anch’esso fittamente craterizzato e con picco centrale. Il fondo è piatto, con numerosi craterini di varie dimensioni, di cui uno di forma ovoidale e ben delimitato ai bordi, situato a N, proprio a contatto con la base della parete (Albategnius B). Attorno a lui, numerosissimi crateri più piccoli. A E del picco centrale, si trovano 2 avvallamenti, meglio visibili con Sole basso e luce radente (come le simili formazioni sulla piana di Ptolemaeus). Probabilmente sono dovuti al riempimento di crateri da impatto da parte della lava fuoriuscita dal fondo. Il picco è situato leggermente a O del centro geometrico del cratere ed è di forma allungata in senso NS. E’ alto 1,5 Km e presenta, sulla sommità, un piccolo cratere, difficile da vedere ad un telescopio amatoriale. A partire da circa metà della parete NO, si allunga, in direzione NNE, una serie di una decina di piccoli crateri, in fila indiana, molto simili a quelli presenti, con direzione quasi perpendicolare a questi, presso la parete N di Ptolemaeus. All’esterno della parete NE, ha origine un profondo canyon, con pareti molto degradate, che arriva fino ad Halley. Si pensa che Albategnius sia il grande cratere che interrompe la linea del terminatore nel famoso disegno di Galileo sul Sidereus Nuncius (1610).
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