Stella doppia del mese di aprile 2022

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

Versione delle 20:41, 12 apr 2020, autore: Paolomorini (Discussione | contributi)
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Una doppia al mese - Aprile 2022 - N Hydrae


N Hydrae
Componente AR (2000) Dec (2000) magnitudine separazione AP
H 3 96 11 hh 32.3 mm -29° 16' 5.64/5.73 9.4" 210°

Questa stella pone una serie di piccoli problemi per individuarla.

Anzitutto quasi nessun atlante, con la notevole eccezione del Cambridge Double Star Atlas, la indica sulla mappa con la sua denominazione N Hydrae.

La costellazione dell'Idra, inoltre, non è sicuramente una di quelle costellazioni lungo le quali l'astrofilo medio si muove con disinvoltura: molto meglio aggirarsi nei dintorni di Orione e dell'Orsa Maggiore!

Anche il nome della stella, N, non è fra i più comuni.

Il primo sistema di catalogazione, ancora in uso, fu introdotto da Johann Bayer nella sua Uranometria. Come molti suoi predecessori usò le costellazioni per identificare le stelle che le componevano e, per distinguere una stella dall'altra nell'ambito della stessa costellazione, attribuì loro una lettera dell'alfabeto greco, e approssimativamente in ordine di luminosità apparente decrescente.

La stella più luminosa venne denominata Alfa, la seconda Beta, ecc.

La catalogazione non fu a prova di errori: nei Gemelli, ad esempio, la stella più luminosa è la Beta (Polluce) mentre la Alfa (Castore) è la seconda in ordine di luminosità apparente. Sfortunatamente l'alfabeto greco ha solo 24 lettere, e molte costellazioni contengono molte più stelle, anche se questa catalogazione era ristretta alle sole stelle visibili a occhio nudo.

Per andare oltre Bayer impiegò le lettere minuscole dell'alfabeto, a .. z, e poi le lettere maiuscole, A .. Z, per le stelle rispettivamente dalla 25a alla 50a, e dalla 51a alla 76a nella stessa costellazione.

Su diverse fonti (es. "The Night Sky Observer's Guide" di Kepple e Sanner) è riportato che la N Hydrae corrisponde alla 17 Crateris.


Riportiamo nel seguito alcuni dettagli di carte di antichi atlanti stellari relative alla zona in cui si trova la N Hydrae - ringraziamo per la cortesia e la collaborazione Felice Stoppa Image:AA Logo AtlasCoelestis.jpg


Una volta individuata, comunque, nessuno stress per sdoppiarla: le magnitudini simili e la separazione generosa rendono l'osservazione molto rilassante, quasi a compensare la fatica della ricerca.




Mappa per l'individuazione della stella N Hydrae



La N Hydrae osservata con un rifrattore da 102 mm a 91 ingrandimenti dall'astrofilo Kenichi Kushida


Nota di Sissi Haas sulla N Hydrae. La stella, classificata come un pezzo da esposizione, in un 60 mm a 25 ingrandimenti appare costituita da due stelle identiche, di color arancio-pompelmo, sdoppiate per un capello a 25x. L'Ammiraglio Smyth la includeva nella costellazione del Crater, attribuendo i colori bianco luminoso e violetto



Rappresentazione dell'Hydra nell'Uranometria di Bayer (1603). La N non è indicata e il cerchio rosso ne indica la posizione. Ringraziamo Felice Stoppa Image:AA Logo AtlasCoelestis.jpg per la cortesia e rimandiamo al sito Atlas Coelestis per ulteriori informazioni sulla antica cartografia celeste



Rappresentazione dell'Hydra nell'Atlas Coelestis di Flamsteed (1753). La N è indicata dalla freccia rossa. Ringraziamo Felice Stoppa Image:AA Logo AtlasCoelestis.jpg per la cortesia e rimandiamo al sito Atlas Coelestis per ulteriori informazioni sulla antica cartografia celeste



Rappresentazione dell'Hydra nell'Uranographia di Bode (1801). La N è indicata dalla freccia rossa. Ringraziamo Felice Stoppa Image:AA Logo AtlasCoelestis.jpg per la cortesia e rimandiamo al sito Atlas Coelestis per ulteriori informazioni sulla antica cartografia celeste



Rappresentazione dell'Hydra nel Celestial Atlas di Alexander Jamieson (1822). La N Hydrae è indicata entro i confini della costellazione Crater ed è contrassegnata conme "aa". Ringraziamo Felice Stoppa Image:AA Logo AtlasCoelestis.jpg per la cortesia e rimandiamo al sito Atlas Coelestis per ulteriori informazioni sulla antica cartografia celeste


Ringraziamo:

l'editore Legenda che ci ha consentito di utilizzare le mappe dell'Atlante del Cielo per la rubrica delle stelle doppie.

l'astrofilo Cor Berrevoets, autore del programma Aberrator con cui si possono realizzare, fra le molte cose possibili, schematizzazioni delle immagini offerte dalle stelle doppie al telescopio.

l'astrofilo Kenichi Kushida per l'uso dei suoi disegni ed immagini telescopiche di stelle doppie e l'astrofilo Kazumi Funakoshi per il supporto tecnico.

l'astrofilo Toshimi Taki per il bellissimo "Atlante delle stelle doppie" e per il suo programma di calcolo per la rappresentazione delle orbite apparenti delle stelle doppie.


Per saperne qualcosa in più sulle Stelle Doppie ...

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