Passi sulla Luna: Deslandres

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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| La zona del cratere Clavius è mappata nella mappa numero 126 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del [[Image:Logo Lunar and Planetary Institute.jpg|80px]] [http://www.lpi.usra.edu/ '''Lunar and Planetary Institute'''].  
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| La zona del cratere Deslandres è mappata nella mappa numero 112 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del [[Image:Logo Lunar and Planetary Institute.jpg|80px]] [http://www.lpi.usra.edu/ '''Lunar and Planetary Institute'''].  
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'''Da dove deriva il nome?'''  
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'''DESLANDRES'''
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Christophorus Clavius, latinizzazione di Christoph Clau (o Klau, o Schlusse (“chiave” in tedesco, come “clavis” in latino), nasce a Bamberg il 25 marzo 1538 (o ’37 secondo alcuni) e muore a Roma il 12 febbraio 1612.
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'''Questo grande cratere non fu riconosciuto come tale per molto tempo, ricevendo una denominazione ufficiale solo nell’ultimo secolo, da E. Antoniadi nel 1942. Avendo all’interno il cratere Hell, fu per lungo tempo denominato Hell’s Plain.'''
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La sua biografia è muta fino al 1555 quando entra nell’ordine dei Gesuiti; l’anno successivo è a Coimbra, dove inizia gli studi matematici. Nel 1560 esegue alcune osservazioni di una eclisse di sole, che lo indirizzano definitivamente verso l’astronomia. Sempre nel 1560 si trasferisce al Collegio Romano di Roma, dove rimane fino alla morte, insegnando matematica.
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Nel 1579 viene nominato Primo Matematico della Commissione deputata alla riforma del Calendario Giuliano. Il nuovo Calendario viene adottato nei paesi cattolici nel 1582, sotto Papa Gregorio XIII.  Per questa sua attività viene soprannominato “Euclide del XVI secolo”.
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Ha scritto numerosi testi di matematica, una versione degli Elementi di Euclide, libri di aritmetica, geometria, algebra e un commento alla “Sfera” di Sacrobosco.
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E’ ancora un sostenitore del modello geocentrico tolemaico, ortodosso all’epoca, di cui però riconosce alcuni limiti.
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<br> '''Clavius''' è uno dei maggiori crateri della Luna, almeno della sua parte visibile dalla Terra, ed è, in genere, tra i primi ad essere osservato dagli astrofili alle prime armi per la sua peculiarità di essere a sua volta interessato dalla presenza di una serie di crateri, di diametro progressivamente minore, disposti ad arco con concavità rivolta a Sud. Questi crateri costituiscono essi  stessi  un utile banco di prova per piccoli strumenti.
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'''IL NOME'''
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Ha un diametro di 231 Km e si trova a Sud di Tycho per circa 2 volte il suo diametro. I bordi sono molto irregolari e frastagliati, alti circa 4,4 Km e, nella parte orientale, sono interessati da due crateri quasi uguali per dimensioni e disposti simmetricamente (Rutherfurd, 48 KM a Sud e Porter, 52 Km, a Nord). Rutherfurd è anche il primo e più grande dei 6 crateri disposti ad arco e chiamati con lettere (nell’ordine D, C, N, J i maggiori, di dimensioni variabili da 28 a 12 Km. Potrebbero essere derivati dall’impatto di frammenti di varie dimensioni originati da un unico corpo celeste, arrivati in formazione e caduti in successione nel cratere. Tuttavia, alcuni elementi farebbero pensare ad epoche di impatto diverse.
 
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La vastissima pianura centrale è convessa  a causa della curvatura lunare, tanto che, a luce radente, la parte centrale del fondo è illuminata mentre le montagne del bordo opposto al Sole non lo sono. La curvatura è tale che un osservatore dal centro della pianura non vedrebbe i bordi e dalla cima di un bordo non vedrebbe l’altro. In essa sono presenti numerosissimi craterini di pochi Km di diametro, soprattutto nella parte occidentale, probabilmente dovuti  alla formazione del Bacino Orientale, una formazione invisibile dalla Terra in quanto posta sull’altro emisfero. La mancanza di craterini nella parte orientale sarebbe dovuta alla azione dei crateri Rutherfurd e Porter, al momento della loro formazione.
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Henri-Alexandre Deslandres nasce a Parigi il 24 luglio 1853. Si laurea alla Ecole Politechnique nel 1874, poi si dedica allo studio degli spettri di radiazione emessi dalle molecole. In seguito si rivolge all’astrofisica e studia gli spettri dei pianeti, delle stelle e del Sole. Diventa direttore dell’Osservatorio di Meudon nel 1908 e poi, nel 1927-1929 dirige gli Osservatori riuniti di Meudon e Parigi. Si interessa soprattutto di fisica solare. Inventa lo spettrografo delle velocità grazie al quale riesce a stabilire la velocità delle stelle per via spettroscopica. Nel 1894 inventa uno spettroeliografo per la fotografia del Sole in luce monocromatica, invenzione fatta indipendentemente anche da Hale negli USA, pressoché contemporaneamente. Diventa membro dell’Academie des Sciences, dei Lincei come socio straniero, della Royal Astronomy Society e della National Academy of Sciences in USA. Muore a Parigi il 15 gennaio 1948.
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'''IL CRATERE'''
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'Sono pochissimi gli osservatori della Luna che non abbiano dedicato più o meno attenzione a questa meravigliosa formazione, che è uno fra i più emozionanti oggetti da osservare al telescopo. Per quanto ci possa apparire familiare, c'è sempre qualcosa di nuovo da notare e da ammirare, per quanto spesso noi possiamo esaminare i suoi dettagli, apparentemente inesauribili ...'
 
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da: Thomas Gwyn Elger, The Moon, 1895, London (ristampa Bilbiobazar 2007)
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Vastissimo cratere (234 Km), di forma assai vagamente esagonale, secondo, per quanto riguarda i crateri della faccia lunare rivolta a noi, solo al grande Bailly (303 Km) e più grande di Clavius (225 Km). E’ molto antico e molto degradato, con pareti solo in parte organizzate, prevalentemente sul versante orientale, verso Regiomontanus. In corrispondenza di questa regione si osserva un fondo liscio e scuro dovuto alla lava proveniente dal M. Nubium. A S di questa, Walter entra parzialmente all’interno di Deslandres e ne deforma il contorno. In corrispondenza di questo cratere, si nota, appoggiato al bordo orientale, una struttura vagamente circolare, contornata da processi montagnosi irregolari. Il bordo meridionale è occupato da Lexell (63 Km) (Anders J. Lexell, 1740-1784, svedese, si occupa di meccanica celeste) con pareti degradate e praticamente scomparse nella parte settentrionale. Più a O, vi sono alcuni crateri disposti a cerchio, come la corolla di un fiore. Il lato meridionale dell’esagono è concluso da Ball (41 Km)(William Ball, inglese, m.1690, conferma la scoperta degli anelli di Saturno da parte di Huygens). Proseguendo verso N lungo il bordo occidentale di Deslandres, si osservano altri crateri, in parte afferenti a Ball, in parte a Gauricus, fino a Hell (33 Km) (Maximilian Hell, 1720-1792, ungherese, fonda l’Osservatorio di Vienna) contenuto all’interno del grande cratere, dai bordi molto netti, e ricco di rilievi all’interno. Hell giace a sua volta sul bordo NO di un altro vecchio cratere, appena visibile, semisommerso dalla lava e degradato. Il bordo NO è parzialmente eroso e presenta, all’interno, una lunga infossatura costituita dall’unione di una lunga serie di crateri in parte degradati. Essa si estende per oltre 50 Km in direzione di Hell B.  La parete N è scomparsa, e l’interno aggetta direttamente nel M. Nubium con alcuni craterini di contorno. A parte la zona orientale, il restante fondo di Deslandres è molto accidentato. In un bacino così vasto si dovrebbero vedere le classiche dorsali concentriche da impatto. Non ci sono, probabilmente perché ricoperte dalla lava. Prospiciente la regione circolare in corrispondenza di Walter, verso l’interno, sta una fila di craterini, seguita, verso S, da un cratere particolarmente brillante per la presenza di una corona di ejecta, il cosiddetto “Cassini’s bright spot”, che Cassini sostenne di averne visto in diretta la genesi da impatto, (Hell Q). A S di questa formazione sta un’altra serie di piccoli crateri disposti da NO a SE. Un po’ a O del centro del cratere, dove non si nota un chiaro picco centrale, sta una formazione montuosa a forma di V con vertice a N (residuo del picco?) e a N di questa una serie di collinette disposte in senso E-O.
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|<div style="text-align: center;">Disegni del cratere Clavius (Alfonso Zaccaria)</div>
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|<div style="text-align: center;">Disegno del cratere Deslandres (Alfonso Zaccaria)</div>
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|<div style="text-align: center;">Molti ricorderanno che nel film '''2001 Odissea dello spazio''', diretto da Stanley Kubrik e tratto da un romanzo di Arthur Clarke, la base lunare con funzioni di spazioporto era situata proprio nel cratere Clavius.</div>
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|[[Image:PSL_Clavius_foto Paolo Lazzarotti.jpg|center|400px|link=http://www.lazzarotti-hires.com/wp/wp-content/uploads/2010/03/clavius-moretus20090930_2029_lazz.jpg]]
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|[[Image:PSL_Deslandres_Lazzarotti.jpg|center|500px|link=http://www.lazzarotti-hires.com/images/moon/deslandres-regiomontanus-walter20071003_lazz.jpg]]
   
   
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|<div style="text-align: center;">Foto ad alta risoluzione del cratere Clauvius eseguita da [[Image:Logo Paolo Lazzarotti.jpg|120px]]&nbsp;[http://www.lazzarotti-hires.com/ '''Paolo Lazzarotti''']. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente [http://www.lazzarotti-hires.com/wp/wp-content/uploads/2010/03/clavius-moretus20090930_2029_lazz.jpg '''dal sito dell'autore'''].</div>
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Versione corrente delle 21:09, 3 apr 2014

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Deslandres*
Longitudine Latitudine
5.2° W 32.5° S
Diametro 234 km.




La zona del cratere Deslandres è mappata nella mappa numero 112 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

Download della mappa in jpeg con risoluzione 72dpi
Download della mappa in jpeg con risoluzione 150dpi
Download della mappa in jpeg2000 con risoluzione 300dpi


DESLANDRES


Questo grande cratere non fu riconosciuto come tale per molto tempo, ricevendo una denominazione ufficiale solo nell’ultimo secolo, da E. Antoniadi nel 1942. Avendo all’interno il cratere Hell, fu per lungo tempo denominato Hell’s Plain.


IL NOME


Henri-Alexandre Deslandres nasce a Parigi il 24 luglio 1853. Si laurea alla Ecole Politechnique nel 1874, poi si dedica allo studio degli spettri di radiazione emessi dalle molecole. In seguito si rivolge all’astrofisica e studia gli spettri dei pianeti, delle stelle e del Sole. Diventa direttore dell’Osservatorio di Meudon nel 1908 e poi, nel 1927-1929 dirige gli Osservatori riuniti di Meudon e Parigi. Si interessa soprattutto di fisica solare. Inventa lo spettrografo delle velocità grazie al quale riesce a stabilire la velocità delle stelle per via spettroscopica. Nel 1894 inventa uno spettroeliografo per la fotografia del Sole in luce monocromatica, invenzione fatta indipendentemente anche da Hale negli USA, pressoché contemporaneamente. Diventa membro dell’Academie des Sciences, dei Lincei come socio straniero, della Royal Astronomy Society e della National Academy of Sciences in USA. Muore a Parigi il 15 gennaio 1948.


IL CRATERE


Vastissimo cratere (234 Km), di forma assai vagamente esagonale, secondo, per quanto riguarda i crateri della faccia lunare rivolta a noi, solo al grande Bailly (303 Km) e più grande di Clavius (225 Km). E’ molto antico e molto degradato, con pareti solo in parte organizzate, prevalentemente sul versante orientale, verso Regiomontanus. In corrispondenza di questa regione si osserva un fondo liscio e scuro dovuto alla lava proveniente dal M. Nubium. A S di questa, Walter entra parzialmente all’interno di Deslandres e ne deforma il contorno. In corrispondenza di questo cratere, si nota, appoggiato al bordo orientale, una struttura vagamente circolare, contornata da processi montagnosi irregolari. Il bordo meridionale è occupato da Lexell (63 Km) (Anders J. Lexell, 1740-1784, svedese, si occupa di meccanica celeste) con pareti degradate e praticamente scomparse nella parte settentrionale. Più a O, vi sono alcuni crateri disposti a cerchio, come la corolla di un fiore. Il lato meridionale dell’esagono è concluso da Ball (41 Km)(William Ball, inglese, m.1690, conferma la scoperta degli anelli di Saturno da parte di Huygens). Proseguendo verso N lungo il bordo occidentale di Deslandres, si osservano altri crateri, in parte afferenti a Ball, in parte a Gauricus, fino a Hell (33 Km) (Maximilian Hell, 1720-1792, ungherese, fonda l’Osservatorio di Vienna) contenuto all’interno del grande cratere, dai bordi molto netti, e ricco di rilievi all’interno. Hell giace a sua volta sul bordo NO di un altro vecchio cratere, appena visibile, semisommerso dalla lava e degradato. Il bordo NO è parzialmente eroso e presenta, all’interno, una lunga infossatura costituita dall’unione di una lunga serie di crateri in parte degradati. Essa si estende per oltre 50 Km in direzione di Hell B. La parete N è scomparsa, e l’interno aggetta direttamente nel M. Nubium con alcuni craterini di contorno. A parte la zona orientale, il restante fondo di Deslandres è molto accidentato. In un bacino così vasto si dovrebbero vedere le classiche dorsali concentriche da impatto. Non ci sono, probabilmente perché ricoperte dalla lava. Prospiciente la regione circolare in corrispondenza di Walter, verso l’interno, sta una fila di craterini, seguita, verso S, da un cratere particolarmente brillante per la presenza di una corona di ejecta, il cosiddetto “Cassini’s bright spot”, che Cassini sostenne di averne visto in diretta la genesi da impatto, (Hell Q). A S di questa formazione sta un’altra serie di piccoli crateri disposti da NO a SE. Un po’ a O del centro del cratere, dove non si nota un chiaro picco centrale, sta una formazione montuosa a forma di V con vertice a N (residuo del picco?) e a N di questa una serie di collinette disposte in senso E-O.





Disegno del cratere Deslandres (Alfonso Zaccaria)



Foto ad alta risoluzione del cratere Deslandres eseguita da  Paolo Lazzarotti. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente dal sito dell'autore.





* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.


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