Passi sulla Luna: Ptolemaeus per Dany

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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Versione delle 01:30, 3 feb 2011

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini



Ptolemaeus*
Longitdine Latitudine
0,5° W 9,2° S
Ptolemaeus ha un diametro di 153 km, con bordi alti 2400 m.


Da dove deriva il nome?

Claudio Tolomeo (Pelusio 100ca.-175 AD) visse e lavorò al Alessandria d'Egitto in epoca imperiale, occupandosi di astrologia, astronomia e geografia. La sua opera più importante è l'Almagesto - il nome deriva dall'arabo (Al Magisti), a sua volta adattato dal greco (Megiste). Vi si argomenta a favore dell'immobilità della terra e si descrivono con notevole approssimazione i moti del Sole, della Luna e dei 5 pianeti conosciuti, oltre ad un catalogo stellare.


La zona del cratere Ptolemaeus è mappata nella mappa numero 77 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del
 Lunar and Planetary Institute
Download della mappa in jpeg con risoluzione 72dpi
Download della mappa in jpeg con risoluzione 150dpi
Download della mappa in jpeg2000 con risoluzione 300dpi


Essendo insufficiente la teoria del semplice moto circolare per spiegare l'apparente complessità dei moti planetari, vennero introdotte alcune varianti (gli eccentrici, gli equanti e gli epicicli). Il testo arabo ebbe ampia diffusione in Europa grazie alla traduzione di Gerardo da Cremona (XII sec.) e Johann Muller (Regiomontanus) (XV sec.).


Tolomeo si occupò anche di Geografia, disegnando una prima mappa dell'ecumene, e di ottica, in particolare dei fenomeni di riflessione e rifrazione. Si occupò, infine di Astrologia: il suo Tetrabiblos (Opera in quattro libri), è il testo fondamentale dell'astrologia classica. In essa, vengono definite con rigore le leggi che governano l'influenza degli astri sui comportamenti umani.


Il cratere Ptolemaeus ha una forma vagamente esagonale ed è privo del picco centrale. Al suo interno, a parte il grande cratere Ammonius, vi è una miriade di piccoli crateri semplici, che possono costituire un utile banco di prova per valutare la bontà del telescopio e/o della trasparenza dell'aria. Interessante è l'osservazione di Ptolemaeus col Sole appena sorto: lunghe ombre si proiettano dai picchi del bordo orientale lungo la grande pianura, a creare un effetto "zebra", che si risolve in alcune ore con la salita del Sole sull' orizzonte.



Questo è anche il momento per notare la presenza di alcuni crateri "fantasma", appena rilevati rispetto al fondo.

Lungo il bordo nord-orientale corre una lunga fila di craterini (catena Muller), che fa il paio con l'analoga catena Davy, nel cratere omologo, appena ad Ovest di Ptolemaeus. Inoltre, tutte le formazioni orografiche hanno un orientamento SE-NO.


Foto ad alta risoluzione del cratere Ptolemaeus eseguita da  Paolo Lazzarotti. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamentedal sito dell'autore.
Disegno della zona del cratere Ptolemaeus (Alfonso Zaccaria)


* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.

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