Passi sulla Luna: Eratosthenes
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
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- | [[Image:AA BibliotecaLuna | + | [[Image:AA BibliotecaLuna Wilkins.jpg|left|50px]] |
- | ' | + | 'La catena [degli Appennini] termina in un bel cratere chiamato Eratosthenes, del diametro di circa 60 km. Il fondo giace 2.5 km sotto il livello della pianura circostante, mentre le pareti tormentatissime sporgono di circa altrettanto. Il cratere non è proprio circolare, anzi, nella zona sud-orientale ha un tratto quasi rettilineo. Al centro vi è un raggruppamento di monti che qualche volta sembra proprio un cratere; in realtà al centro di questo gruppo vi è un cratere poco profondo.' |
- | da: | + | da: Hugh Percy Wilkins, Guida alla Luna, Feltrinelli, 1959 |
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|<div style="text-align: center;">Disegni del cratere Clavius (Alfonso Zaccaria)</div> | |<div style="text-align: center;">Disegni del cratere Clavius (Alfonso Zaccaria)</div> | ||
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Versione delle 19:05, 17 lug 2011
a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
Per quanto riguarda quest’ultima, Eratostene elabora un principio cronologico per la datazione degli eventi storici, basandosi sulle date delle Olimpiadi, che, come noto, si svolgevano regolarmente ogni 4 anni a partire dal 776 a.C. Per la datazione degli eventi antecedenti tale data, si basa sulla successione dei re spartani. Con questo metodo riesce a datare le guerre di Troia attorno al 1180 a.C. Scrive di mitologia, narrando nei Catasterismi i miti reletivi a 42 costellazioni. In campo astronomico, misura l’inclinazione dell’eclittica con un errore di circa 7’e redige un catalogo di 675 stelle, andato perduto. Sembra che abbia anche inventato la sfera armillare, per lo studio del moto degli astri attorno alla Terra e che abbia tentato di calcolare la distanza tra Terra e Luna e tra Terra e Sole. In campo matematico elabora il crivello di Eratostene, per individuare i numeri primi ed il mesolabio, un sistema per estrarre la radice cubica. Sugli studi di geografia abbiamo informazioni attraverso Strabone. Usa il sistema di coordinate sferiche (longitudine e latitudine) inventato da Dicearco da Messina e compila una mappa del mondo allora conosciuto (Ecumene), dalle Isole britanniche, secondo il racconto di Pitia, fino a Ceylon, e dal Mar Caspio fino all’Etiopia. Ma il suo risultato più famoso è il calcolo del meridiano terrestre, che stima essere di 252.000 stadi. Il calcolo è basato sulla differenza di inclinazione dei raggi solari tra due città dell’Egitto: una, Siene, situata esattamente sul Tropico del Cancro, quindi col Sole allo zenit al solstizio d’estate e l’altra, Alessandria, situata a nord all’incirca sullo stesso meridiano, e ad una distanza nota da Siene. La diversa incidenza dei raggi solari nello stesso giorno costruisce un angolo pari a 1/50 di angolo giro. Conoscendo la distanza tra le due città, ne risulta che il meridiano terrestre deve essere di 252.000 stadi. Questa misura, utilizzando una misura dello stadio pari a 155-160 metri, è oggi calcolata a circa 39.375 Km, contro i 40.000 reali, con un errore tra 2,4 e +0,8%. Su questa base stima anche la misura del raggio della Terra. Muore ad Alessandria nel 192 a.C.
'La catena [degli Appennini] termina in un bel cratere chiamato Eratosthenes, del diametro di circa 60 km. Il fondo giace 2.5 km sotto il livello della pianura circostante, mentre le pareti tormentatissime sporgono di circa altrettanto. Il cratere non è proprio circolare, anzi, nella zona sud-orientale ha un tratto quasi rettilineo. Al centro vi è un raggruppamento di monti che qualche volta sembra proprio un cratere; in realtà al centro di questo gruppo vi è un cratere poco profondo.' da: Hugh Percy Wilkins, Guida alla Luna, Feltrinelli, 1959
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