Passi sulla Luna: Clavius
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
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- | a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini | + | a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini |
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- | ! | + | ! 58.4° S |
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- | ! colspan="2" | Diametro | + | ! colspan="2" | Diametro 231 km. |
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<br> '''Clavius''' è uno dei maggiori crateri della Luna, almeno della sua parte visibile dalla Terra, ed è, in genere, tra i primi ad essere osservato dagli astrofili alle prime armi per la sua peculiarità di essere a sua volta interessato dalla presenza di una serie di crateri, di diametro progressivamente minore, disposti ad arco con concavità rivolta a Sud. Questi crateri costituiscono essi stessi un utile banco di prova per piccoli strumenti. | <br> '''Clavius''' è uno dei maggiori crateri della Luna, almeno della sua parte visibile dalla Terra, ed è, in genere, tra i primi ad essere osservato dagli astrofili alle prime armi per la sua peculiarità di essere a sua volta interessato dalla presenza di una serie di crateri, di diametro progressivamente minore, disposti ad arco con concavità rivolta a Sud. Questi crateri costituiscono essi stessi un utile banco di prova per piccoli strumenti. | ||
- | Ha un diametro di 231 Km e si trova a Sud di Tycho per circa 2 volte il suo diametro. I bordi sono molto irregolari e frastagliati, alti circa 4,4 Km e, nella parte orientale, sono interessati da due crateri quasi uguali per dimensioni e disposti simmetricamente ( | + | Ha un diametro di 231 Km e si trova a Sud di Tycho per circa 2 volte il suo diametro. I bordi sono molto irregolari e frastagliati, alti circa 4,4 Km e, nella parte orientale, sono interessati da due crateri quasi uguali per dimensioni e disposti simmetricamente (Rutherfurd, 48 KM a Sud e Porter, 52 Km, a Nord). Rutherfurd è anche il primo e più grande dei 6 crateri disposti ad arco e chiamati con lettere (nell’ordine D, C, N, J i maggiori, di dimensioni variabili da 28 a 12 Km. Potrebbero essere derivati dall’impatto di frammenti di varie dimensioni originati da un unico corpo celeste, arrivati in formazione e caduti in successione nel cratere. Tuttavia, alcuni elementi farebbero pensare ad epoche di impatto diverse. |
- | La vastissima pianura centrale è convessa a causa della curvatura lunare, tanto che, a luce radente, la parte centrale del fondo è illuminata mentre le montagne del bordo opposto al Sole non lo sono. La curvatura è tale che un osservatore dal centro della pianura non vedrebbe i bordi e dalla cima di un bordo non vedrebbe l’altro. In essa sono presenti numerosissimi craterini di pochi Km di diametro, soprattutto nella parte occidentale, probabilmente dovuti alla formazione del Bacino Orientale, una formazione invisibile dalla Terra in quanto posta sull’altro emisfero. La mancanza di craterini nella parte orientale sarebbe dovuta alla azione dei crateri | + | La vastissima pianura centrale è convessa a causa della curvatura lunare, tanto che, a luce radente, la parte centrale del fondo è illuminata mentre le montagne del bordo opposto al Sole non lo sono. La curvatura è tale che un osservatore dal centro della pianura non vedrebbe i bordi e dalla cima di un bordo non vedrebbe l’altro. In essa sono presenti numerosissimi craterini di pochi Km di diametro, soprattutto nella parte occidentale, probabilmente dovuti alla formazione del Bacino Orientale, una formazione invisibile dalla Terra in quanto posta sull’altro emisfero. La mancanza di craterini nella parte orientale sarebbe dovuta alla azione dei crateri Rutherfurd e Porter, al momento della loro formazione. |
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- | ' | + | 'Sono pochissimi gli osservatori della Luna che non abbiano dedicato più o meno attenzione a questa meravigliosa formazione, che è uno fra i più emozionanti oggetti da osservare al telescopo. Per quanto ci possa apparire familiare, c'è sempre qualcosa di nuovo da notare e da ammirare, per quanto spesso noi possiamo esaminare i suoi dettagli, apparentemente inesauribili ...' |
- | da: | + | da: Thomas Gwyn Elger, The Moon, 1895, London (ristampa Bilbiobazar 2007) |
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{| border="1" align="left" cellpadding="1" cellspacing="0" width="400" style="font-size: 13px; background-color: rgb(210, 210, 210); margin-top: 0px; margin-right: 20px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px;" | {| border="1" align="left" cellpadding="1" cellspacing="0" width="400" style="font-size: 13px; background-color: rgb(210, 210, 210); margin-top: 0px; margin-right: 20px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px;" | ||
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- | | <div>[[Image:PSL Clavius disegno Alfonso Zaccaria | + | | <div>[[Image:PSL Clavius disegno Alfonso Zaccaria 3.jpg|border|center|500px]]</div> |
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- | | <div | + | |<div style="text-align: center;">Disegni del cratere Clavius (Alfonso Zaccaria)</div> |
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+ | |<div style="text-align: center;">Molti ricorderanno che nel film '''2001 Odissea dello spazio''', diretto da Stanley Kubrik e tratto da un romanzo di Arthur Clarke, la base lunare con funzioni di spazioporto era situata proprio nel cratere Clavius.</div> | ||
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- | | Foto ad alta risoluzione del cratere | + | |<div style="text-align: center;">Foto ad alta risoluzione del cratere Clauvius eseguita da [[Image:Logo Paolo Lazzarotti.jpg|120px]] [http://www.lazzarotti-hires.com/ '''Paolo Lazzarotti''']. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente [http://www.lazzarotti-hires.com/wp/wp-content/uploads/2010/03/clavius-moretus20090930_2029_lazz.jpg '''dal sito dell'autore'''].</div> |
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| [[Image:PSL_Clavius_Italia.jpg|border|400px|center]] | | [[Image:PSL_Clavius_Italia.jpg|border|400px|center]] | ||
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- | | Il cratere Clavius sovrapposto a una zona della nostra Italia (nella stessa scala) per visualizzarne le dimensioni | + | |<div style="text-align: center;">Il cratere Clavius sovrapposto a una zona della nostra Italia (nella stessa scala) per visualizzarne le dimensioni</div> |
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Versione corrente delle 10:50, 19 set 2013
a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
Ha un diametro di 231 Km e si trova a Sud di Tycho per circa 2 volte il suo diametro. I bordi sono molto irregolari e frastagliati, alti circa 4,4 Km e, nella parte orientale, sono interessati da due crateri quasi uguali per dimensioni e disposti simmetricamente (Rutherfurd, 48 KM a Sud e Porter, 52 Km, a Nord). Rutherfurd è anche il primo e più grande dei 6 crateri disposti ad arco e chiamati con lettere (nell’ordine D, C, N, J i maggiori, di dimensioni variabili da 28 a 12 Km. Potrebbero essere derivati dall’impatto di frammenti di varie dimensioni originati da un unico corpo celeste, arrivati in formazione e caduti in successione nel cratere. Tuttavia, alcuni elementi farebbero pensare ad epoche di impatto diverse. La vastissima pianura centrale è convessa a causa della curvatura lunare, tanto che, a luce radente, la parte centrale del fondo è illuminata mentre le montagne del bordo opposto al Sole non lo sono. La curvatura è tale che un osservatore dal centro della pianura non vedrebbe i bordi e dalla cima di un bordo non vedrebbe l’altro. In essa sono presenti numerosissimi craterini di pochi Km di diametro, soprattutto nella parte occidentale, probabilmente dovuti alla formazione del Bacino Orientale, una formazione invisibile dalla Terra in quanto posta sull’altro emisfero. La mancanza di craterini nella parte orientale sarebbe dovuta alla azione dei crateri Rutherfurd e Porter, al momento della loro formazione.
'Sono pochissimi gli osservatori della Luna che non abbiano dedicato più o meno attenzione a questa meravigliosa formazione, che è uno fra i più emozionanti oggetti da osservare al telescopo. Per quanto ci possa apparire familiare, c'è sempre qualcosa di nuovo da notare e da ammirare, per quanto spesso noi possiamo esaminare i suoi dettagli, apparentemente inesauribili ...' da: Thomas Gwyn Elger, The Moon, 1895, London (ristampa Bilbiobazar 2007)
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