Passi sulla Luna: Julius Caesar

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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'''IL NOME'''
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Gaio Giulio Cesare nasce il 13 luglio 101 a.C. (o il 12 luglio 102 a.C.) da gens Julia, discendente da Julo (Ascanio, fliglio di Enea, a sua volta figlio di Anchise e di Venere). E’ uno dei personaggi più importanti e influenti della storia occidentale. Militare, oratore, scrittore, viene considerato di fatto, se non di diritto, il primo imperatore romano. La carriera di Cesare inizia con l’elezione a pontefice massimo nel 63 a.C., poi a pretore nel 61 a.C. Un anno fondamentale è il 60 a.C. quando si allea con M. Licinio Crasso e G.Pompeo Magno dando origine al triumvirato. Nel 59 diventa console. Nel 58 a.C. inizia la campagna militare in Gallia che in 8 anni consente di acquisire al dominio di Roma i territori attuali di Francia, Belgio e parte della Germania. I suoi successi danno origine ad inimicizie nel senato romano che appoggia Pompeo. Nel 49 a.C. varca il Rubicone e dà inizio alla guerra civile che ha fine nel 45 a.C. con la vittoria di Cesare a Farsalo. Pompeo si sottrae alla morte in battaglia, ma viene ucciso in Egitto dove si era rifugiato. Anche Cesare si reca in Egitto, dove ha un figlio (Cesarione) da Cleopatra, poi insegue e sconfigge ripetutamente in varie battaglie in Africa e in Spagna i pompeiani scampati a Farsalo. Già dal 49 a.C. era dictator, poi nel 48, console, poi, nel 47 a.C. viene di nuovo nominato dictator per 10 anni, poi di nuovo console nel 46, 45 e 44 a.C., quando ottiene la carica di dittatore a vita. Di fatto è l’inizio dell’impero, o di una monarchia. L’accentramento dei poteri in un solo uomo contrasta con i princìpi repubblicani, accentua la avversione del senato e favorisce la congiura che lo porta a morte il 15 marzo del 44 a.C. Dopo la morte viene proclamato divus. Ottaviano, suo figlio adottivo e Antonio sconfiggono i congiurati a Filippi e Ottaviano prende il potere e diventa ufficialmente il primo imperatore di Roma. Il nome “Cesare” diventa sinonimo di imperatore e si trasmetterà nei secoli futuri (Kaiser in Prussia, Czar in Russia). C. Giulio Cesare ha segnato un’orma importante in vari campi: militare (riorganizzazione dell’esercito e strategia bellica); politico (passaggio di fatto dalla repubblica all’impero), letterario (Commentarii del bello gallico e Commentarii del bello civili, oltre ad altre opere andate perdute, tra cui le orazioni della sua attività pubblica). J.C. è infine ricordato anche per la riforma del calendario da lui attuata nel 46 a.C. (calendario giuliano). Trattasi di un calendario solare, attribuito a Sosigene di Alessandria (I sec a.C.), che resta il calendario ufficiale del mondo occidentale fino al XVI secolo quando, avendo accumulato un piccolo ritardo ogni giorno, si rende necessario abolire 10 giorni, dal 5 al 15 ottobre 1582, riforma attuata da Gregorio XIII (calendario gregoriano).
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Alessandro Piccolomini nasce a Siena il 13 giugno 1508, nel contesto di una nobile famiglia toscana che annovera al suo interno 2 papi (Pio II- Enea Silvio Piccolomini e Pio II- Francesco Todeschini Piccolomini), nonché vari cardinali, arcivescovi, filosofi e condottieri.
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Nel 1531 Alessandro, col nome di Stordito, diviene membro dell’Accademia degli Intronati, all’interno della quale scrive commedie: Amor costante (1536), Alessandro (1544) e Dialogo della bella creanza delle donne (1539). Sempre nel’39 si trasferisce a Padova dove per 4 anni insegna filosofia all’Università e partecipa all’Accademia degli Infiammati. Nel ’46 rientra a Siena, poi a Roma dove frequenta l’ambiente del Cardinale Francisco de Mendoza, un inviato di Carlo V presso varie corti europee per importanti missioni diplomatiche.
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L’attività di astronomo si concretizza in una serie di pubblicazioni, la più importante delle quali è De le stelle fisse (1543) nella quale per la prima volta attribuisce alle stelle delle varie costellazioni una lettera dell’alfabeto latino in base alla loro luminosità; inoltre le costellazioni vengono rappresentate in modo realistico, prive delle corrispondenti figure mitologiche.
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Muore a Siena il 12 marzo 1578.
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'''IL CRATERE'''
'''IL CRATERE'''
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E’ un profondo cratere da impatto, risalente al periodo Imbriano Superiore, situato nella parte sud-orientale della Luna, circa 150 Km a Sud di Fracastorius, il vasto cratere che delimita il bordo meridionale del Mare Nectaris. E’ facilmente rintracciabile, pur all’interno della fitta craterizzazione dei dintorni, per la presenza, presso il suo bordo settentrionale, di alcuni craterini disposti in circolo, come a configurare i petali di un fiore (Piccolomini C, D, E, F, M). Ha un diametro di 88 Km e una profondità di 4,5 Km. E’ ben conservato e non è interessato da una craterizzazione successiva particolarmente intensa. Il bordo è circolare, con numerosi terrazzamenti interni; nella parte meridionale si nota il cedimento di una parte notevole della parete che è franata invadendo una parte del fondo. Il fondo è piatto, con alcune collinette e contiene alcuni craterini. Molto interessante il picco centrale, assai complesso, costituito da una serie di rilievi, alti fino a 2 Km, che formano una struttura raggiata.
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Cratere di circa 90 Km di diametro, posto sul bordo occidentale del M.Tranquillitatis. E’ un cratere molto eroso, soprattutto sui bordi di NO e SE, dove si osservano tracce pressoché rettilinee, parallele a molta altre nelle aree vicine. La morfologia di tutta la zona, in effetti, porta i segni degli impatti degli ejecta provenienti dal grande impatto che generò il M. Imbrium. La direzione delle creste e degli avvallamenti di tutta la zona compresa tra i M. Haemus e il Sinus Medii è radiale rispetto al centro del mare stesso (Montes Haemus, una catena montagnosa dei Balcani, è il nome dato da Hevelius alla catena montuosa che delimita il bordo SO del M. Serenitatis chiamato da Hevelius Pontus Euxinus, l’odierno Mar Nero). Il lato sud del cratere è quello meglio conservato e contiene un evidente cratere in corrispondenza del versante orientale (J.C.A). Il versante occidentale è alto, con alture parallele disposte “a pettine”, prospicienti un altro antico cratere di cui si apprezzano solo le creste più alte del bordo (J.C.P). Il versante settentrionale è più complesso. Ha una doppia parete, a mio avviso formata dall’impatto successivo di corpi di grandezza decrescente da ovest verso est. Il versante orientale, invece, è pressoché completamente scomparso, sommerso dalla lava che ha riempito il cratere. Curiosamente, il fondo, piatto e privo di picco, è più scuro nella parte occidentale e più chiaro in quella orientale.  
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Da Piccolomini parte, verso Ovest e descrivendo per 450 Km un’ ampia curva verso Nord, la Rupes Altai. E’ un anello esterno del Mare Nectaris e prende il nome dai Monti Altai, una catena montuosa situata nell’Asia centrale, tra Russia, Mongolia e Cina.
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'''ROTHMANN'''
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'''PLINIUS'''
'''IL NOME'''
'''IL NOME'''
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Christoph Rothmann nasce a Bernburg, Sassonia-Anhalt, tra il 1550 e il 1560, matematico e astronomo. Segue le teorie eliocentriche di Copernico e realizza un importante centro astronomico a Kassel (Assia Settentrionale). Questo centro si confronta a lungo con quello assai più noto di Uraniborg, sull’isola di Ven, diretto da Ticho Brahe. Intensa è la corrispondenza tra i due. Ticho è assai critico nei confronti della teoria copernicana e ipotizza una teoria geocentrica, col Sole che ruota attorno alla Terra ed i pianeti che ruotano attorno al Sole.  
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G. Plinius Secundus nasce a Como nel 23 d.C. Riveste presto la carica di ufficiale di cavalleria poi di procuratore in  Gallia e Spagna. Sotto la guida di Seneca studia filosofia e retorica e ricopre cariche civili sotto Vespasiano e Tito. Studioso universale, si occupa soprattutto di studi naturalistici e scrive la monumentale Naturalis Historia in 37 volumi, unica sua opera giunta ai giorni nostri. Si ispira all’opera di Lucrezio e comprende tutto il sapere dell’epoca per quanto riguarda la geografia, la zoologia, l’astronomia, la medicina, la mineralogia. Scrive anche altre opere storiche andate perdute. Muore a capo Miseno nel 79 d.C. durante l’eruzione del Vesuvio che distrugge Pompei, Ercolano e Stabia, vittima della sua inesauribile curiosità di scienziato che lo porta ad avvicinarsi troppo al vulcano per studiare da vicino lo straordinario evento.
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Muore a Bernberg nel 1610.
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'''IL CRATERE'''
'''IL CRATERE'''
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Cratere da impatto situato circa 50 Km a Ovest di Piccolomini. Ha un diametro di 42 Km, un bordo piuttosto regolare che tende ad essere meno definito nella parte settentrionale, e terrazzamenti interni. Il fondo è ondulato con diversi rilievi che si allungano, concentrici al bordo. Non c’è un vero e proprio picco centrale, ma una rilevatezza allungata in senso NE/SO.
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Seguendo da ovest verso est la linea dei M. Haemus, passando per Manilius, si giunge a Plinius, un cratere di 43 Km di diametro, ben consevato, con pareti ripide, alte 2300m, terrazzato. Al centro, un picco complesso, formato da due rilievi con escavazione centrale. E’ il “guardiano” , posto al passaggio dal M. Serenitatis al M. tranquillitatis, tra il Prom. Archerusia ( è il nome di un promontorio del M.Nero) a ovest e il M. Argaeus (antico nome di un monte della Cappadocia) a est.
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'''MANILIUS'''
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'''IL NOME'''
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Marco Manilio, probabilmente di origini orientali, vive a cavallo del passaggio tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Poeta romano, è noto per avere scritto Astronomica, un poema in esametri ispirato al De rerum natura di Lucrezio. Contrariamente a quest’ultimo, crede nell’influsso degli astri sul destino degli uomini..
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'''IL CRATERE''' Circa 200Km a NO di Julius Caesar sta Manilius, un cratere giovane, di 30 Km di diametro, ben conservato, che non presenta tracce di impatti di ejecta, con pareti alte 3 Km , terrazzate e picco centrale.
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'''RIMA ARIADAEUS'''
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'''IL NOME'''
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Filippo III Arrhiadaeus è il fratellastro di Alessandro Magno, figlio di Filippo II e di Filinna di Larissa. Olimpia, altra moglie del re e madre di Alessandro, tenta di ucciderlo, per evitare che possa occupare il trono che , alla morte del re, ella vuole per il figlio. Alessandro, invece, tiene sempre in grande considerazione il fratellastro e lo porta con sé alla conquista del mondo. A. prende il potere alla morte di Alessandro, ma il suo regno dura poco perché viene presto diviso tra i generali macedoni nelle varie satrapie.
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'''LA RIMA'''
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Tutta l’area tra Julius Caesar e il Sinus Medii è interessata da infossature (rimae). La Rima Ariadaeus  inizia presso il cratere omonimo, un piccolo cratere semplice (11Km), unito ad un gemello un po’ più piccolo (A.A). Si estende quasi rettilinea  per circa 220 Km in senso SE-NO. Le pareti sono pressoché parallele, distanti 4-5 Km l’una dall’altra e il fondo è piatto, profondo circa 800m., esempio di graben. I graben sono spaccature della crosta, presenti anche sulla Terra, dovute a forze che agiscono in senso opposto l’una all’altra, con conseguente sprofondamento del fondo. Poco prima della sua conclusione a occidente, un piccolo ramo della R. Ariadaeus si stacca dal bordo meridionale e si congiunge con la Rima Hyginus.
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|<div style="text-align: center;">Foto ad alta risoluzione del cratere Piccolomini e della Rupes Altai eseguita da [[Image:Logo Paolo Lazzarotti.jpg|120px]]&nbsp;[http://www.lazzarotti-hires.com/ '''Paolo Lazzarotti''']. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente [http://www.lazzarotti-hires.com/wp/wp-content/uploads/2014/11/rupesaltai20110818.jpg '''dal sito dell'autore'''].</div>
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|<div style="text-align: center;">Foto ad alta risoluzione del cratere Julius Caesar eseguite da [[Image:Logo Paolo Lazzarotti.jpg|120px]]&nbsp;[http://www.lazzarotti-hires.com/ '''Paolo Lazzarotti'''].</div>
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Versione corrente delle 12:55, 14 ago 2015

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Julius Caesar*
Longitudine Latitudine
15.4° E 9.0° N
Diametro 99 km.




La zona del cratere Julius Caesar è mappata nella mappa numero 60 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

Download della mappa 96 in jpeg con risoluzione 72dpi
Download della mappa 96 in jpeg con risoluzione 150dpi
Download della mappa 96 in jpeg2000 con risoluzione 300dpi
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JULIUS CAESAR

IL NOME

Gaio Giulio Cesare nasce il 13 luglio 101 a.C. (o il 12 luglio 102 a.C.) da gens Julia, discendente da Julo (Ascanio, fliglio di Enea, a sua volta figlio di Anchise e di Venere). E’ uno dei personaggi più importanti e influenti della storia occidentale. Militare, oratore, scrittore, viene considerato di fatto, se non di diritto, il primo imperatore romano. La carriera di Cesare inizia con l’elezione a pontefice massimo nel 63 a.C., poi a pretore nel 61 a.C. Un anno fondamentale è il 60 a.C. quando si allea con M. Licinio Crasso e G.Pompeo Magno dando origine al triumvirato. Nel 59 diventa console. Nel 58 a.C. inizia la campagna militare in Gallia che in 8 anni consente di acquisire al dominio di Roma i territori attuali di Francia, Belgio e parte della Germania. I suoi successi danno origine ad inimicizie nel senato romano che appoggia Pompeo. Nel 49 a.C. varca il Rubicone e dà inizio alla guerra civile che ha fine nel 45 a.C. con la vittoria di Cesare a Farsalo. Pompeo si sottrae alla morte in battaglia, ma viene ucciso in Egitto dove si era rifugiato. Anche Cesare si reca in Egitto, dove ha un figlio (Cesarione) da Cleopatra, poi insegue e sconfigge ripetutamente in varie battaglie in Africa e in Spagna i pompeiani scampati a Farsalo. Già dal 49 a.C. era dictator, poi nel 48, console, poi, nel 47 a.C. viene di nuovo nominato dictator per 10 anni, poi di nuovo console nel 46, 45 e 44 a.C., quando ottiene la carica di dittatore a vita. Di fatto è l’inizio dell’impero, o di una monarchia. L’accentramento dei poteri in un solo uomo contrasta con i princìpi repubblicani, accentua la avversione del senato e favorisce la congiura che lo porta a morte il 15 marzo del 44 a.C. Dopo la morte viene proclamato divus. Ottaviano, suo figlio adottivo e Antonio sconfiggono i congiurati a Filippi e Ottaviano prende il potere e diventa ufficialmente il primo imperatore di Roma. Il nome “Cesare” diventa sinonimo di imperatore e si trasmetterà nei secoli futuri (Kaiser in Prussia, Czar in Russia). C. Giulio Cesare ha segnato un’orma importante in vari campi: militare (riorganizzazione dell’esercito e strategia bellica); politico (passaggio di fatto dalla repubblica all’impero), letterario (Commentarii del bello gallico e Commentarii del bello civili, oltre ad altre opere andate perdute, tra cui le orazioni della sua attività pubblica). J.C. è infine ricordato anche per la riforma del calendario da lui attuata nel 46 a.C. (calendario giuliano). Trattasi di un calendario solare, attribuito a Sosigene di Alessandria (I sec a.C.), che resta il calendario ufficiale del mondo occidentale fino al XVI secolo quando, avendo accumulato un piccolo ritardo ogni giorno, si rende necessario abolire 10 giorni, dal 5 al 15 ottobre 1582, riforma attuata da Gregorio XIII (calendario gregoriano).

IL CRATERE

Cratere di circa 90 Km di diametro, posto sul bordo occidentale del M.Tranquillitatis. E’ un cratere molto eroso, soprattutto sui bordi di NO e SE, dove si osservano tracce pressoché rettilinee, parallele a molta altre nelle aree vicine. La morfologia di tutta la zona, in effetti, porta i segni degli impatti degli ejecta provenienti dal grande impatto che generò il M. Imbrium. La direzione delle creste e degli avvallamenti di tutta la zona compresa tra i M. Haemus e il Sinus Medii è radiale rispetto al centro del mare stesso (Montes Haemus, una catena montagnosa dei Balcani, è il nome dato da Hevelius alla catena montuosa che delimita il bordo SO del M. Serenitatis chiamato da Hevelius Pontus Euxinus, l’odierno Mar Nero). Il lato sud del cratere è quello meglio conservato e contiene un evidente cratere in corrispondenza del versante orientale (J.C.A). Il versante occidentale è alto, con alture parallele disposte “a pettine”, prospicienti un altro antico cratere di cui si apprezzano solo le creste più alte del bordo (J.C.P). Il versante settentrionale è più complesso. Ha una doppia parete, a mio avviso formata dall’impatto successivo di corpi di grandezza decrescente da ovest verso est. Il versante orientale, invece, è pressoché completamente scomparso, sommerso dalla lava che ha riempito il cratere. Curiosamente, il fondo, piatto e privo di picco, è più scuro nella parte occidentale e più chiaro in quella orientale.


PLINIUS

IL NOME

G. Plinius Secundus nasce a Como nel 23 d.C. Riveste presto la carica di ufficiale di cavalleria poi di procuratore in Gallia e Spagna. Sotto la guida di Seneca studia filosofia e retorica e ricopre cariche civili sotto Vespasiano e Tito. Studioso universale, si occupa soprattutto di studi naturalistici e scrive la monumentale Naturalis Historia in 37 volumi, unica sua opera giunta ai giorni nostri. Si ispira all’opera di Lucrezio e comprende tutto il sapere dell’epoca per quanto riguarda la geografia, la zoologia, l’astronomia, la medicina, la mineralogia. Scrive anche altre opere storiche andate perdute. Muore a capo Miseno nel 79 d.C. durante l’eruzione del Vesuvio che distrugge Pompei, Ercolano e Stabia, vittima della sua inesauribile curiosità di scienziato che lo porta ad avvicinarsi troppo al vulcano per studiare da vicino lo straordinario evento.

IL CRATERE

Seguendo da ovest verso est la linea dei M. Haemus, passando per Manilius, si giunge a Plinius, un cratere di 43 Km di diametro, ben consevato, con pareti ripide, alte 2300m, terrazzato. Al centro, un picco complesso, formato da due rilievi con escavazione centrale. E’ il “guardiano” , posto al passaggio dal M. Serenitatis al M. tranquillitatis, tra il Prom. Archerusia ( è il nome di un promontorio del M.Nero) a ovest e il M. Argaeus (antico nome di un monte della Cappadocia) a est.


MANILIUS

IL NOME

Marco Manilio, probabilmente di origini orientali, vive a cavallo del passaggio tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Poeta romano, è noto per avere scritto Astronomica, un poema in esametri ispirato al De rerum natura di Lucrezio. Contrariamente a quest’ultimo, crede nell’influsso degli astri sul destino degli uomini..

IL CRATERE Circa 200Km a NO di Julius Caesar sta Manilius, un cratere giovane, di 30 Km di diametro, ben conservato, che non presenta tracce di impatti di ejecta, con pareti alte 3 Km , terrazzate e picco centrale.


RIMA ARIADAEUS

IL NOME

Filippo III Arrhiadaeus è il fratellastro di Alessandro Magno, figlio di Filippo II e di Filinna di Larissa. Olimpia, altra moglie del re e madre di Alessandro, tenta di ucciderlo, per evitare che possa occupare il trono che , alla morte del re, ella vuole per il figlio. Alessandro, invece, tiene sempre in grande considerazione il fratellastro e lo porta con sé alla conquista del mondo. A. prende il potere alla morte di Alessandro, ma il suo regno dura poco perché viene presto diviso tra i generali macedoni nelle varie satrapie.

LA RIMA

Tutta l’area tra Julius Caesar e il Sinus Medii è interessata da infossature (rimae). La Rima Ariadaeus inizia presso il cratere omonimo, un piccolo cratere semplice (11Km), unito ad un gemello un po’ più piccolo (A.A). Si estende quasi rettilinea per circa 220 Km in senso SE-NO. Le pareti sono pressoché parallele, distanti 4-5 Km l’una dall’altra e il fondo è piatto, profondo circa 800m., esempio di graben. I graben sono spaccature della crosta, presenti anche sulla Terra, dovute a forze che agiscono in senso opposto l’una all’altra, con conseguente sprofondamento del fondo. Poco prima della sua conclusione a occidente, un piccolo ramo della R. Ariadaeus si stacca dal bordo meridionale e si congiunge con la Rima Hyginus.





Disegno della zona del cratere Julius Caesar (Alfonso Zaccaria)



Foto ad alta risoluzione del cratere Julius Caesar eseguite da  Paolo Lazzarotti.





* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.


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