Starter Kit/Sistema Solare

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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Quella che presentiamo in questa pagina è una rappresentazione del Sistema Solare, ridotta di un fattore 1:250.000.000.000, vale a dire 250 miliardi di volte più piccola del vero.
Quella che presentiamo in questa pagina è una rappresentazione del Sistema Solare, ridotta di un fattore 1:250.000.000.000, vale a dire 250 miliardi di volte più piccola del vero.
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Le dimensioni proprie dei pianeti, in questa scala, non è rappresentabile in maniera utile: il Sole si ridurrebbe a una sferetta di 6 mm scarsi di diametro, mentre i pianeti sarebbero particelle di polvere praticamente invisibili.
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La dimensione propria dei pianeti, in questa scala, non è rappresentabile in maniera utile: il Sole si ridurrebbe a una sferetta di 6 mm scarsi di diametro, mentre i pianeti sarebbero particelle di polvere praticamente invisibili.
Abbiamo pertanto scelto di limitarci a rappresentare le distanze dei pianeti dal sole.
Abbiamo pertanto scelto di limitarci a rappresentare le distanze dei pianeti dal sole.
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I cartellini dei pianeti devo essere appesi lungo un filo, cominciando dal Sole e sistemandoli alla distanza in mm indicata sotto alla loro distanza vera in km - Plutone si trova a quasi 24 metri di distanza dal Sole.
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I cartellini dei pianeti devono essere appesi lungo un filo, cominciando dal Sole e sistemandoli alla distanza in mm indicata sotto alla loro distanza vera in km - Plutone si trova a quasi 24 metri di distanza dal Sole.
Se dovete allestire il vostro sistema solare all'aperto, vi consigliamo di zavorrare leggermente i cartoncini per non lasciarli in balia del primo soffio di vento.
Se dovete allestire il vostro sistema solare all'aperto, vi consigliamo di zavorrare leggermente i cartoncini per non lasciarli in balia del primo soffio di vento.
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'''E Plutone? Non era stato declassato dalla categora dei pianeti?'''
'''E Plutone? Non era stato declassato dalla categora dei pianeti?'''
   
   
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E' vero, alla fine di Agosto 2006, al congresso della Unione Astronica Internazionale, si è concluso uno studio durato molti anni e volto a stabilire le differenze fra pianeti e corpi minori del sistema solare.
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E' vero, alla fine di Agosto 2006, al congresso della Unione Astronomica Internazionale, si è concluso uno studio durato molti anni e volto a stabilire le differenze fra pianeti e corpi minori del sistema solare.
Dopo la scoperta di Plutone, infatti, sembrava che le cose fossero a posto: il Sistema Solare era costituito dal Sole e dai suoi nove pianeti, più  
Dopo la scoperta di Plutone, infatti, sembrava che le cose fossero a posto: il Sistema Solare era costituito dal Sole e dai suoi nove pianeti, più  
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una corte imprecisata di asteoridi (quasi tutti fra Marte e Giove) e le comete.
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una corte imprecisata di asteroidi (quasi tutti fra Marte e Giove) e le comete.
La scoperta di un pianeta attorno alla stella 51-Pegasi nel 1995 (oggi i pianeti extrasolari accertati sono moltissimi) e la scoperta di asteroidi situati oltre Nettuno, hanno richiesto una definizione di pianeta più precisa rispetto alla millenaria definizione di “oggetto che si muove nel cielo rispetto alle stelle fisse”.   
La scoperta di un pianeta attorno alla stella 51-Pegasi nel 1995 (oggi i pianeti extrasolari accertati sono moltissimi) e la scoperta di asteroidi situati oltre Nettuno, hanno richiesto una definizione di pianeta più precisa rispetto alla millenaria definizione di “oggetto che si muove nel cielo rispetto alle stelle fisse”.   
Rispetto ai nuovi criteri e definizioni proposte e approvate, Plutone e gli asteroidi sono diventati membri della nuova classe dei “pianeti nani”.
Rispetto ai nuovi criteri e definizioni proposte e approvate, Plutone e gli asteroidi sono diventati membri della nuova classe dei “pianeti nani”.

Versione corrente delle 13:28, 16 apr 2008

Rappresentazione in scala del sistema solare


Date le grandi dimensioni dei corpi celesti e le grandi distanze che li separano, la rappresentazione in scala ridotta è molto utile per visualizzare i rapporti fra gli oggetti e, in un certo senso, toccare con mano.

Quella che presentiamo in questa pagina è una rappresentazione del Sistema Solare, ridotta di un fattore 1:250.000.000.000, vale a dire 250 miliardi di volte più piccola del vero.

La dimensione propria dei pianeti, in questa scala, non è rappresentabile in maniera utile: il Sole si ridurrebbe a una sferetta di 6 mm scarsi di diametro, mentre i pianeti sarebbero particelle di polvere praticamente invisibili.

Abbiamo pertanto scelto di limitarci a rappresentare le distanze dei pianeti dal sole.



Basta scaricare il file allegato, stamparlo, incollarlo su una pagina di cartoncino formato A4 e ritagliare 10 cartellini seguendo le linee indicate. Ogni cartellino deve essere forato per poterlo legare a un filo.

Un cartellino rappresenta il Sole, gli altri 9 i pianeti del sistema solare da Mercurio a Venere.



I cartellini dei pianeti devono essere appesi lungo un filo, cominciando dal Sole e sistemandoli alla distanza in mm indicata sotto alla loro distanza vera in km - Plutone si trova a quasi 24 metri di distanza dal Sole.

Se dovete allestire il vostro sistema solare all'aperto, vi consigliamo di zavorrare leggermente i cartoncini per non lasciarli in balia del primo soffio di vento.

Le distanze (le abbiamo prese dall'Almanacco UAI 2008) corrispondono alle distanze medie dal Sole.



Per i pianeti che percorrono orbite praticamente circolari la distanza non cambia molto da quella indicata, mentre i pianeti che percorrono orbite con eccentricità più elevata, come Mercurio, Marte e Plutone, possono venire a trovarsi sensibilmente più lontani o più vicini dal Sole nel corso del loro moto di rivoluzione.


E la stella più vicina non l'avete prevista?

Ci abbiamo pensato ma non è molto pratico disporla in questo modello. La Proxima Centauri andrebbe rappresentata con un cartellino distante 150 km da quello del Sole! Troppo lontano!


E Plutone? Non era stato declassato dalla categora dei pianeti?

E' vero, alla fine di Agosto 2006, al congresso della Unione Astronomica Internazionale, si è concluso uno studio durato molti anni e volto a stabilire le differenze fra pianeti e corpi minori del sistema solare. Dopo la scoperta di Plutone, infatti, sembrava che le cose fossero a posto: il Sistema Solare era costituito dal Sole e dai suoi nove pianeti, più una corte imprecisata di asteroidi (quasi tutti fra Marte e Giove) e le comete. La scoperta di un pianeta attorno alla stella 51-Pegasi nel 1995 (oggi i pianeti extrasolari accertati sono moltissimi) e la scoperta di asteroidi situati oltre Nettuno, hanno richiesto una definizione di pianeta più precisa rispetto alla millenaria definizione di “oggetto che si muove nel cielo rispetto alle stelle fisse”. Rispetto ai nuovi criteri e definizioni proposte e approvate, Plutone e gli asteroidi sono diventati membri della nuova classe dei “pianeti nani”.

Ci sono stati degli scontenti (parliamo sempre di astronomi) che si sono organizzati per una raccolta di firma a favore di Plutone, per farlo cioè rientrare nel novero dei pianeti maggiori.

Fra gli altri Alan Stern, responsabile della missione spaziale “New Horizon”, la prima sonda lanciata verso Plutone, ha affermato che “la definizione che espelle Plutone dal novero dei pianeti è così debole dal punto di vista scientifico e così inservibile dal punto di vista didattico, che non può essere utilizzata ...”

Per ora abbiamo lasciato Plutone nel posto che gli riservano per ora la maggior parte dei libri di astronomia.


Buon Lavoro


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