Biblioteca per la Luna

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

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Rosa Tedesco giovane astrofila di Angri (SA) e brava Graphic Designer osserva spesso la Luna con il suo telescopio.  
Rosa Tedesco giovane astrofila di Angri (SA) e brava Graphic Designer osserva spesso la Luna con il suo telescopio.  

Versione delle 19:57, 28 mag 2019

File:icona_cinquantesimo_luna.jpg Speciale Luna 2019


Mezzo secolo è passato da quella notte di luglio. Molti libri sono in pubblicazione, altri sono stati scritti alcuni anni fa ma sono ancora valide testimonianze dell'evento del secolo XIX. Ne indichiamo alcuni interessanti.



Indice

PATRIZIA CARAVEO

Scritto per i tipi della Raffaello Cortina Editore, nella collana Scienza e idee, il libro si inserisce, a buon diritto, nel novero delle pubblicazioni che intendono rievocare la straordinaria epoca del progetto Apollo.

Da buona divulgatrice la Caraveo offre una panoramica ad ampio raggio del nostro satellite naturale, partendo dalla sua morfologia e dai fenomeni che lo riguardano, senza quindi limitarsi al mero, per quanto straordinario, evento dello sbarco avvenuto nel 1969 e senza trascurare il fatto che è stato il grande Galileo Galilei a svelarci il vero volto di questo affascinante corpo celeste.

Un intero capitolo, il secondo, è dedicato ad un exursus storico che riporta credenze e aneddoti che riguardano la Luna dal 1600 fino alle soglie del XX secolo in racconti fantastici, romanzi di fantascienza e nei primi passi del cinema.

Nei capitoli 3, 4 e 5 si affronta l’epopea della corsa nello spazio che vide il confronto, non solo tecnologico, tra USA e URSS e che si risolse con l’affermazione definitiva, quanto al primato di portare un uomo sulla Luna, della prima. Impressionante e veramente utile il resoconto che l’autrice ci offre con riguardo agli uomini e alle tecnologie che hanno reso possibile l’impresa.

Il sesto capitolo è dedicato ai risultati scientifici raggiunti nel corso delle varie missioni, fino all’Apollo 17, a partire dallo studio dei campioni messi a disposizione di varie istituzioni sparse in tutto il mondo.

Il settimo ed ultimo capitolo, Rinascimento lunare, dà conto del rinnovato interesse, questa volta da parte delle potenze spaziali emergenti, verso il nostro satellite, non dimenticando le varie missioni NASA e di altre Agenzie realizzate in questi ultimi anni.

Un libro che si legge tutto di un fiato e che ben narra la storia di un’attrazione senza tempo, tanto da rappresentare una summa da vari punti di vista. Un testo che non può mancare non solo nella biblioteca degli astrofili ma anche di chi, in un’unica opera, desideri apprendere tutto ciò che serve per avere un quadro veramente completo delle argomentazioni trattate, peraltro in modo piano, scientificamente corretto ma accattivante.

PIERO BIANUCCI

Pubblicazione: maggio 2019

La conquista della Luna fu un evento epocale sotto tutti gli aspetti: scientifico-tecnologico, storico, politico...

La sua portata fu enorme anche dal punto di vista filosofico: in quell'occasione l'uomo, per la prima volta, ha abbracciato la Terra in un solo sguardo - un impulso decisivo per superare nazionalismi miopi e verso una coscienza ecologica globale. A mezzo secolo di distanza, scrive Piero Bianucci, è bene fare il bilancio di quell'impresa, domandarci come influirà sul futuro e trarre profitto dalle grandi idee che le scienze dello spazio mettono a disposizione dell'umanità.

UMBERTO GUIDONI

Scritto nel 2011,dopo oltre 40 anni dallo sbarco sulla Luna.

"Sugli schermi delle televisioni di tutto il mondo, due uomini saltellano goffamente come in una strana danza.

L’intero pianeta sembra quasi trattenere il respiro mentre milioni di uomini e donne guardano quelle immagini in bianco nero che arrivano dalle profondità dello spazio.”

È il 20 luglio del 1969: alle 15:17 ora di Houston, due astronauti americani, Neil Armstrong e Buzz Aldrin sono appena allunati.

Sono passati oltre 40 anni dal primo sbarco sulla Luna, un evento ormai entrato nei libri di storia.

Umberto Guidoni, il primo europeo a mettere piede sulla stazione spaziale internazionale, racconta alle nuove generazioni – che hanno solo sentito parlare di quell’impresa e l’hanno vista solo in immagini di repertorio – il ricordo indelebile della “notte della Luna”, che ha segnato la storia della conquista della spazio.

Avventurarsi oltre la Terra, ci dice Guidoni, ci aiuta a conoscere meglio noi stessi e ad amare e rispettare il nostro pianeta, per il momento unica “oasi abitabile” nell’universo."

GIOVANNI ANSELMI

Image:Anselmi_luna.jpg

In occasione dei 50 anni dalla missione Apollo.

Un eccezionale ritratto del nostro satellite, tratteggiato a partire dal periodo in cui si coronò quello straordinario sogno tecnologico e scientifico che portò allo sbarco dell’Apollo 11, di cui ricorre il cinquantenario nel 2019. La Luna viene indagata sotto diversi profili:


• la sua influenza sull’immaginario dell’uomo attraverso secoli di arte, di tradizioni e di superstizioni;

• lo studio dal punto di vista fisico e astronomico, le sue origini e il suo ruolo di stabilizzatore del sistema Luna-Terra;

• l’osservazione astronomica, con tutte le informazioni che consentono di individuare le caratteristiche lunari più interessanti anche con un piccolo telescopio grazie alla mappa lunare allegata.


Un libro per tutti, scritto sul filo di una narrazione emotivamente appagante e ricchissimo di dati. Con allegati una mappa per l’osservazione lunare e un poster (50x70 cm) con una stupenda immagine del satellite.



TITO STAGNO E SERGIO BENONI

Qui gli uomini provenienti dal pianeta Terra posero piede per la prima volta sulla Luna. Luglio 1969 - Anno del Signore. Giungemmo qui con intenti pacifici a nome di tutto il genere umano. Targa deposta sul Mare della Tranquillità


Gli occhiali sono lì dove li hai lasciati, sopra la prima edizione del Corriere della Sera ancora profumata d’inchiostro. Il titolo a tutta pagina annuncia: «L’uomo è sulla Luna!» Hai appeso la giacca allo schienale della sedia. Hai dato un’occhiata ai giornali. Poi ti sei steso sul piccolo divano in fondo al camerino, con le braccia incrociate sulla fronte. Devi esserti assopito così per qualche minuto. L’orologio adesso segna le 2.17. Sul televisore acceso passano le ultime scene di una commedia in costume del tutto trascurabile. Un riempitivo, tra la prima e la seconda parte della maratona lunare. Alle 3.15 in punto si riprende. Dovrai raccontare la passeggiata di Neil Armstrong e Buzz Aldrin nel Mare della Tranquillità. Andrete avanti per altre quattro o cinque ore in diretta, dipende da come si metteranno le cose lassù: le incognite sono infinite, i rischi elevatissimi. Poi anche gli astronauti dovranno riposarsi un po’. Sino al momento di ripartire dalla Luna, per ricongiungersi in orbita con l’astronave madre. E sarà più o meno mezzanotte di una giornata ancora tutta da vivere e da raccontare. Da quando avete cominciato, sono passate sette ore. Sette ore piene di tensione, di dialoghi fitti e comunicazioni in codice da seguire in cuffia, decifrare al volo, tradurre, spiegare…

ORIANA FALLACI

Anno di pubblicazione: 1970 - ristampa del 2009

Un brano dalla lunga prefazione di Giosuè Boetto Cohen .

C'è l'Oriana migliore sul campo, in diretta con la redazione de «L'Europeo». La sera prima, poi tre ore prima, poi tre minuti prima del lancio, appesi alla cronaca, dentro i fatti con tanto di prontooo!, fiumi di parole, imprecazioni, rumori d'ambiente. Fino al lift off, fino alle lacrime, alla preghiera, all'impresa che è una grande, meravigliosa impresa. In barba agli uomini robot, ai burocrati, agli interessi industriali, al rischio calcolato.

Nelle ultime ore dell'attesa, tra imprevisti, americanate e momenti patetici, Quel giorno sulla Luna è una radio accesa con la voce della Fallaci dentro, più vera che in un collegamento via satellite. E da lì, un crescendo. L'idea di inserire la trascrizione di una parte dei dialoghi tra Houston e l'Apollo che si allontana dalla Terra è magistrale. Nelle conversazioni «non ufficiali» impariamo cose interessanti e curiose su come si vola nello Spazio e ci divertiamo parecchio scoprendo che anche nell'astronave unmanned briciole di umanità esistono. I tre antieroi Armstrong, Aldrin e Collins diventano simpatici ed entrano anche loro nell'impresa come il lettore, ma in fondo anche l'autore, vorrebbero.

La discesa del LEM, il modulo lunare, ciò che i due vedono, dicono, in quegli indescrivibili minuti, riesce ad essere descritto con l'atmosfera elettrica nella sala controllo e quella impazzita della sala stampa. E quando, dopo aver spento i motori, raccontato lo spettacolo fuori dal finestrino e obbedientemente dormito per cinque ore, Armstrong e Aldrin scendono sulla superficie, due ore e mezza il comandante, un'ora scarsa il secondo, chi legge è con loro, lì e allora, immerso nel paesaggio lunare, nella tensione delle cose da fare, nell'ossigeno che manca, nell'obiettivo l'autore, vorrebbero.

La discesa del LEM, il modulo lunare, ciò che i due vedono, dicono, in quegli indescrivibili minuti, riesce ad essere descritto con l'atmosfera elettrica nella sala controllo e quella impazzita della sala stampa. E quando, dopo aver spento i motori, raccontato lo spettacolo fuori dal finestrino e obbedientemente dormito per cinque ore, Armstrong e Aldrin scendono sulla superficie, due ore e mezza il comandante, un'ora scarsa il secondo, chi legge è con loro, lì e allora, immerso nel paesaggio lunare, nella tensione delle cose da fare, nell'ossigeno che manca, nell'obiettivo duramente, coraggiosamente, tremendamente raggiunto.



ORIANA FALLACI

Lo sbarco sulla Luna, la realizzazione di un grande sogno che infuocò l’immaginario mondiale e segnò i confini di un’epoca.

Fu Oriana Fallaci, sempre testimone in prima linea della Storia, a raccontare agli italiani la corsa americana allo spazio, inviata da “L’Europeo” a Cape Kennedy, dove i razzi alti come grattacieli si preparavano a lanciare l’uomo nel futuro.

La giornalista intervistò scienziati, medici, scrittori, fisici e tecnici, esplorando da terra lo spazio, vivendo fianco a fianco con i primi astronauti, “queste creature di fantascienza che dalla provincia volano direttamente nel cosmo”, per rivelare dettagli, curiosità e aneddoti al pubblico che la leggeva da casa.


Una raccolta di articoli, mai apparsi prima in volume, in cui Oriana non racconta solo la Luna, ma quegli eroi dello spazio che furono suoi amici, le missioni indimenticabili, la speranza di trovare vita su Marte, così come avevano immaginato scrittori visionari prima che lo spazio, l’ultima frontiera, diventasse realmente raggiungibile.

Una testimonianza sull’avventura più grande del secolo, narrata dalla viva voce di una donna che ne fu parte, e non solo come spettatrice.



VINCENZO GALLO

Tra qualche mese festeggeremo il 50° anniversario del primo sbarco sulla Luna e l’entusiasmo sta già crescendo mano a mano che ci avviciniamo a questo traguardo. Lo stupore e l'ammirazione per uno dei più grandi successi del genere umano non sono mai sbiaditi, come dimostrano gli innumerevoli articoli, riviste e libri stampati nel corso degli anni per celebrare un evento storico così unico. Dopo aver letto un buon numero di tali produzioni, mi sono rapidamente annoiato nel leggere nuovi libri dedicati alla corsa alla Luna e sul programma Apollo. La maggior parte di questi lavori sembrano giusto una rivisitazione di pubblicazioni precedenti e quindi aggiungono poco, o addirittura niente, di valore significativo.  “50 Anni Dopo il Futuro” e’ una piacevole eccezione a questa tendenza. Con una trama avvincente e coinvolgente, Vincenzo Gallo ci guida attraverso le pietre miliari più significative che portarono sei equipaggi a camminare sul nostro satellite naturale. Il testo è di facile e veloce lettura, trasmettendo al lettore la stessa frenesia ed entusiasmo che caratterizzarono quegli anni in cui la conquista del cosmo era un argomento di livello domestico. Il testo e’ sostanzialmente diviso in due parti: nella prima Gallo ci offre la cronistoria del programma Apollo; nella seconda ci fornisce la sua personale esperienza a contatto con i protagonisti di questa incredibile avventura. Nel corso degli anni, in varie occasioni l’autore ha incontrato diversi astronauti offrendoci una finestra sulla personalità di questi moderni eroi conosciuti in un contesto spesso e volentieri informale e rilassato. Non manca anche un riferimento, anch’esso tratto dall’esperienza personale dell’autore, a Ruggero Orlando e Tito Stagno, le voci che portarono nelle case Italiane l’avventura lunare. Un’altra esperienza completamente personale e’ la storia di come l’autore ha avuto l’invidiabile opportunità di ospitare a casa sua (si avete capito bene) un frammento lunare! Da elogiare per l’originalità la scelta del titolo: “50 Anni Dopo il Futuro”. Il programma Apollo è stata una sorta di anomalia storica, troppo avanzato sui tempi; come se il futuro fosse stato strappato dal suo luogo spazio-temporale e catapultato in un passato in cui le redini di una tale impresa vennero brandite da una classe politica incapace di prevederne il potenziale per lo sviluppo dell’umanità nello spazio. Al termine del capitolo dedicato ad Apollo 17 si ha la sensazione che l’autore abbia bruscamente interrotto la narrazione, quando infatti, fu il programma di atterraggi lunari ad essere stato prematuramente terminato, travolto dai tagli ai bilanci e da una opinione pubblica soddisfatta del successo effimero. All’autore non resta che, malinconicamente, ricordarci come “attualmente, nessuno sia in grado di poter prevedere quando si tornerà e chi saranno i prossimi essere umani, a vedere sorgere la Terra dall’orizzonte lunare”. Per concludere, consiglio di non perdere la lettura di questo bel libro e rivivere un’epoca che molti di noi non ebbero mai modo di vivere, in preparazione per un ritorno alla Luna nel, speriamo, prossimo futuro.

Davide Sivolella




ROSA TEDESCO


Rosa Tedesco giovane astrofila di Angri (SA) e brava Graphic Designer osserva spesso la Luna con il suo telescopio. Talvolta si diletta anche a fotografarla con risultati molto lusinghieri.

La Luna sappiamo che non si mostra sempre con lo stesso aspetto; ci rivolge sempre lo stesso emisfero, e qualcosa di più, le reciproche posizioni tra Terra, Sole e il nostro satellite naturale fanno in modo che ci siano ogni giorno posizioni diverse in un eterno gioco di ombre e luci. Fasi quasi cicliche che si ripetono ogni 29 giorni e qualche ora che rendono la Luna l’oggetto mutevole per definizione.

Tralasciando tutte le leggende e credenze popolari in merito all’influenza della Luna e delle sue fasi sulla vita di noi umani, il nostro satellite ha esercitato sempre un certo fascino e attirato l’attenzione fino ad essere l’unico corpo celeste sul quale cinquanta anni fa gli uomini hanno posato i piedi.

Associando la capacità di fotografare con la sua esperienza di Graphic Designer, Rosa Tedesco ha creato quello che oggi si può definire un art book, cioè un libro che in realtà ha solo la forma e il contenuto non è testo scritto, ma ha i connotati di un’opera d’arte.

La tecnica usata è quella della ricostruzione delle fasi lunari giorno per giorno, con un foglio singolo opportunamente ritagliato, mostrando come la Luna si mostra nel cielo.

In ogni caso la Luna resta sempre il corpo celeste che crea una forte emozione per chi non è un astrofilo ma gli viene mostrata attraverso l’osservazione al telescopio; i dettagli della sua morfologia superficiale non possono lasciare indifferenti e di solito nei bambini lascia un ricordo indelebile.

Da questo probabilmente Rosa Tedesco ha tratto ispirazione per la sua opera.

Moon è un’opera d’arte, allo stesso tempo un prontuario sull’età della Luna e uno strumento didattico di ottima qualità.

L’opera è arricchita da un inserto nel quale vengono descritte, anche in lingua inglese, le caratteristiche principali del nostro satellite naturale e le illustrazioni delle fasi e dei “giorni” lunari.

A corredo dell’inserto qualche foto scattata alla Luna, di buona realizzazione tecnica, prodotte dall’autrice.

Nell’anno del 50° anniversario del primo sbarco umano sul satellite naturale della Terra è un opera che non dovrebbe mancare nella biblioteca di un appassionato astrofilo.

Vincenzo Gallo Responsabile Sezione di Ricerca Astronautica UAI

JAMES R. HANSEN

Sentii Buzz dire qualcosa sul contatto. Ma eravamo ancora sopra la coltre di sabbia, e non ero sicuro che avessimo davvero toccato. La spia poteva presentare un’anomalia e il mio istinto mi diceva di avvicinarmi ancora. Fu una questione di istanti. Il pericolo era di danneggiare il motore portandolo troppo vicino alla superficie lunare quando era ancora acceso.

A ripensarci, la possibilità che qualcosa andasse storto esisteva…

Con queste parole preziose Neil Armstrong rievoca, soffermandosi su ogni singolo momento, l’epica impresa che, domenica 20 luglio 1969, fece di lui il primo uomo a mettere piede sulla Luna. Mentre milioni di persone sulla Terra lo seguivano ammutolite davanti al televisore per poi esplodere in un moto di gioia irripetibile, Neil compì quello che definì un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità.

Ma non si trattò di una missione priva di rischi e imprevisti – non si poteva ben prevedere la consistenza della superficie lunare, il carburante sarebbe bastato per soli 45 secondi dopo l’allunaggio… –, né fu un caso che sia stato proprio Armstrong a portarla a termine.

Originario dell’Ohio (“the middle of nowhere”), Neil è uno di quegli eroi moderni che nascono solo negli States.

Classe media, con un padre duro, fin da piccolo si appassiona alla meccanica degli aerei e presto viene arruolato come pilota nella guerra di Corea, dove si salva solo eiettandosi in volo.

Al ritorno in patria entra nella NASA, ma la vita lo castiga: gli muore una figlia. Lui non molla ed è proprio il suo unico mix di passione ingegneristica per il volo, serietà, intransigenza e dedizione al grande sogno della missione sulla Luna a fargli meritare il ruolo di comandante della missione Apollo 11.



Il film tratto da questa biografia, l'unica autorizzata dal protagonista. Qui l'anticipazione


File:icona_cinquantesimo_luna.jpg Speciale Luna 2019

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