Io c'ero
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
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Pochi anni dopo avrei seguito con sempre maggior interesse i telefilm di spazio 1999, la missione del Mariner 10 su Mercurio e quelle dei Viking su Marte con le trasmissioni di Mino D’Amato e Carl Sagan. | Pochi anni dopo avrei seguito con sempre maggior interesse i telefilm di spazio 1999, la missione del Mariner 10 su Mercurio e quelle dei Viking su Marte con le trasmissioni di Mino D’Amato e Carl Sagan. | ||
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Versione delle 13:11, 21 lug 2019
IO C'ERO |
Speciale 2019
GIANCARLO FAGIOLIQuesta è la Luna del 20 luglio 1969, immagine ripresa da Stellarium.
Giancarlo Fagioli ha anche raccolto le prime pagine dei giornali dell'epoca. La copertina
GIORGIO BIANCIARDI50 anni fa alle 7 30 del mattino mio padre mi buttava giù dal letto (ero andato a letto alle 3 del mattino). "Sono sulla Luna!". Assonnato, dopo la lunga notte dell'allunaggio (con fantastici film di SF trasmessi dalla RAI e interventi vari in studio, di alto livello), andai alla TV, dove si vedeva in un bianco nero molto slavato un'astronauta che saltellava come un canguro. "E' un cartone animato?", fu il mio commento instupidito. "Macché cartone, sono loro!", mi rispose mio padre.. E rimasi lì fino a vedere al rientro del LEM e, in registrata, come ritrasmisero, le due ore di camminata lunare dall'inizio. "Perchè non mi hai svegliato prima, quando sono usciti?", gli chiesi qualche anno dopo. Mio padre, laconico: "ero sicuro che ce ne sarebbero state tante di missioni umane nello Spazio..". Non è stata così. Peccato, ma forse si sta per rincominciare. Ecco un link, che fa rivivivere gli ultimi 15 minuti (l'ho intenzionalmente messo al quarto minuto per saltare la parte introduttiva del filmato e focalizzare su quegli ultimi momenti). Meno di un minuto di carburante, impossibilitati a tornare indietro, o atterravano o non sarebbero più rientrati, il computer di bordo che mandava segnali di allarme privi di senso, il battito del cuore del "freddo" Neil Armstrong che batteva a 130 al minuto, le continue interruzioni di trasmissione.. ma ce la fecero. https://www.youtube.com/watch?v=xc1SzgGhMKc&feature=youtu.be&t=253 PASQUA GANDOLFIAvevo 23 anni e mi ero appena sposata. Nata in Valpadana, sulle sponde del Po, il mare di la Spezia era un sogno. Avevamo invitato una cognata e un'amica d'infanzia come ospiti per andare al mare ed esplorare la nuova città dove avremmo vissuto. Ci preparammo per la notte insonne. Dopo la discesa sulla Luna ci aspettavamo un'uscita a minuti, invece lo schermo trasmetteva quell'immagine sgranata del LEM posato sulla superficie lunare. Avevamo comprato un poster della Luna su cui abbiamo in seguito piantato le bandierine nei vari punti di allunaggio. Tutti finirono per addormentarsi, solo io vegliai e al momento fatidico svegliai i presenti. Fu un'emozione indescrivibile. Ora che ci ripenso, passati 50 anni e rivedendo le immagini, l'impressione è ancora più forte. Ho sempre provato emozione alla partenza dei razzi, che seguivamo quasi spingendo col pensiero quel gigantesco prodotto dell'ingegno umano : " Vai vaiiii!" EMILIANO RICCIPosso dire: “Io c’ero”. Avevo poco più di 5 anni e dormito tutto il pomeriggio per passare la nottata alla televisionE (ero già esaltato per l’astronomia!). Ero in vacanza al mare a Ischia, ricordo nitidamente il luogo, la disposizione dei mobili della sala, le persone che erano con me (mio padre, un mio zio paterno, il mio nonno materno), tutti esaltatissimi per questa grande avventura umana. Persino gli odori provenienti dall’orto, che entravano dalla porta finestra della terrazza (eravamo al primo piano). Aperta per il caldo e per non far addensare troppo le emozioni. Io giocherellavo con una barchetta di plastica e dei soldatini (ricordo anche i colori di quella barchetta!), e intanto ascoltavo e guardavo e cercavo di capire, e chiedevo spiegazioni ai grandi. Io, bambino, più che la divertente disputa fra Tito Stagno e Ruggero Orlando su chi avesse udito per primo il contatto del LEM con il suolo lunare, avrò sempre impresso negli occhi quello schermo bombato, con gli spigoli stondati, che mi mostrava Armstrong fare quel suo “piccolo passo”... che in un certo senso tracciò anche il mio successivo percorso formativo. E quel giorno era il 21 luglio. Per tutti noi italiani, fu quello il giorno trascorso a parlare e discutere e a ripensare e a riguardare quell’unico telegiornale che ci mostrava fantastiche immagini di un mondo lontano, diventato incredibilmente vicinissimo. Per me la Luna è legata indissolubilmente al 21 luglio. Data che credo sia ormai nell’immaginario collettivo di tutti gli europei.
MARCO DONATIAvevo solo 4 anni ma rimangono ancora nella mia mentele immagini della discesa del LEM e la telecronaca di Tito Stagno. Non posso ricordare se mi riferisco alla diretta oppure alle repliche,comunque rimasi senz’altro colpito in qualche maniera molto profonda dalle immagini dei crateri in avvicinamento. Evidentemente già a quell’età nella mia mente covava la passione per lo spazio e per l’astronomia. Pochi anni dopo avrei seguito con sempre maggior interesse i telefilm di spazio 1999, la missione del Mariner 10 su Mercurio e quelle dei Viking su Marte con le trasmissioni di Mino D’Amato e Carl Sagan.
ALESSANDRO GHIANDAIPer un quasi-adolescente (avrei compiuto 10 anni il 23 luglio 1969) appassionato di razzi e stelle l’impresa dell’Apollo 11 (ed ancor prima quella dell’Apollo 8 nel dicembre 1968) furono una esplosione di emozioni che difficilmente avrei poi vissuto nel prosieguo degli anni. I ritagli di giornale (originali) che ancora gelosamente conservo stanno ancora a ricordarmi quella serata che avrei passato nella casa di campagna da amici di famiglia: la preparazione all’evento (nel pomeriggio partirono non so quanti razzi di carta dal centro spaziale allestito in giardino ....), la lunga attesa, la diretta, la lotta con la stanchezza poi vinta dall’evolversi degli eventi. Un giorno, per dirla alla Homer Simpson, MIIITICO!!!! Un solo dubbio non sono risucito ancora a dissipare: ma negli intervalli della diretta la RAI trasmetteva gli episodi della serie americana “Ai confini della realtà” oppure è un mio abbaglio?? Comunque per chi c’era ed ha vissuto l’evento con gli occhi di adolescente la settimana dell’Apollo 11 ha segnato molte vite... Ho avuto occasioni per ritornare a quei giorni. Due libri: il primo, scritto da un giornalista inglese, ripercorre l’epopea dell’Apollo attraverso le vicissitudini di chi ha raggiunto la Luna e ne è tornato indietro cambiato... si intitola “Polvere di Luna” di A. Smith (2006) molto bello perchè contestualizzato a quanto avveniva nella società dell’epoca. e vi assicuro che astronauti sani da lassù ne sono tornati pochi... il secondo è un racconto di uno scrittore italiano, all’epoca dei fatti adolescente, che ripercorre la settimana dell’Apollo “miscelando” sapientemente i suoi ricordi (i protagonisti sono adolescenti) e inserendoli in un storia “noir” che è anche uno spaccato dell’Italia rurale dell’epoca. Il titolo del libro è “Quell’estate di sangue e di Luna” di Eraldo Baldini. Leggendolo ho ripercorso idealmente quei giorni. Mia figlia, 14 anni, dopo averlo letto mi ha fatto un sacco di domande su quei giorni e ha portato l’impresa dell’Apollo 11 come tesina all’esame di terza media. Paree poco... visto che alcuni anni fa, dopo averla stressata da buon padre astrofilo, mi aveva detto queste precise parole: “Babbo, ma che palle queste stelle…” |