Osservazione Asteroidi Italia

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

Versione delle 20:05, 4 set 2011, autore: Pasqua (Discussione | contributi)
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Indice

LA UAI PROPONE UNA CAMPAGNA OSSERVATIVA DI 4 ASTEROIDI "ITALIANI"

Molti nomi di asteroidi si rifanno alla nostra terra. Esperia e Ausonia, nome classico della nostra Penisola, ma anche altri, quali Italia, Garibaldi, Mameli, Anagaribaldi, Mentana e Giuseppemazzini, che si rifanno all'Italia e alle sue origini.

Invitiamo tutti gli astrofili a intraprendere una campagna di osservazione di 4 asteroidi "italiani"(Esperia, Ausonia, Italia e Garibaldi).

Si sceglieranno una o piu’ delle proposte qui sotto elencate.

1)Semplici scatti che identificano gli asteroidi, puntiformi o con la strisciata lasciata dal pianetino, a lunga posa.

2) Fotometria CCD. Filtrata, con stelle di campo.

3)Fotometria , anche non filtrata, per più ore e/o piu’ giorni per evidenziare variazioni luminose dovute alla rotazione dell’asteroide.

Si potranno seguire la posizione dei pianetini e la loro luminosità nel cielo sul sito: http://divulgazione.uai.it/index.php/Asteroidi_1861

I risultati saranno oggetto di una presentazione il primo giorno del prossimo Congresso UAI a Senigallia nel mese di settembre.

Spedite i vostri risultati al Vice Presidente UAI: vicepresidente@uai.it, gbianciardi@yahoo.it

2) Occultazioni dei pianetini “italiani” (progetto internazionale)

Nell’ambito di questa campagna osservativa UAI un primo significativo risultato è stato già colto il 16 febbraio scorso, grazie ad una occultazione asteroidale provocata da (4317) Garibaldi. L’evento era invisibile dall'Italia ma in questa osservazione Pietro Baruffetti e il Gruppo Astrofili Massesi (sfruttando la rete internazionale di osservatori di questo tipo di fenomeni astronomici, rete nella quale il GAM è uno dei protagonisti da anni assieme ad una dozzina di altri osservatori italiani) è riuscito a coinvolgere alcuni astrofili giapponesi, che hanno accettato di collaborare con noi con l’entusiasmo e la consueta gentilezza degli abitanti del "Paese del Sol Levante".

In questa pagina http://divulgazione.uai.it/index.php/Osservazione_Asteroidi_Italia il primo risultato dell'osservazione.

L’osservazione di occultazioni asteroidali è uno dei mezzi più semplici (ed accurati) per determinare la reale dimensione e forma di un asteroide. Il passaggio (prospetticamente) di uno di questi oggetti davanti ad una stella, produce infatti, visto da una località della Terra, una breve “eclissi” della stella stessa, osservabile, analogamente a quanto avviene per le eclissi di Sole, da una lunga ma sottile striscia di superficie terrestre interessata dal fenomeno.

La striscia ha, in prima approssimazione, la larghezza del corpo stesso, dato che in moltissimi casi si può assimilare la stella come puntiforme ed a distanza infinita. Se più osservatori si dispongono a diverse distanze, rispetto al centro della linea di occultazione, assisteranno ciascuno a diverse durate dell’occultazione stessa, che sarà più lunga per un osservatore posto al centro della linea, e via via più breve mano a mano che si va verso il bordo dell’asteroide.

Avremo 12 occultazioni di questi 4 asteroidi nei prossimi mesi, ma nessuna visibile dall'Italia, la UAI lancia una campagna internazionale insieme al GAM. Seguite l'andamento della campagna su http://divulgazione.uai.it/index.php/Osservazione_Asteroidi_Italia

LE EFFEMERIDI DEI 4 ASTEROIDI ALLA PAGINA ASTEROIDI PER L'ITALIA


UN PENSIERO AGLI ASTROFILI GIAPPONESI

L'astrofilo giapponese Hayato Watanabe, che ha effettuato lo scorso mese l'osservazione di Garibaldi, da noi contattato, ci ha comunicato di non essere stato coinvolto nella serie di eventi disastrosi (terremoto, tsunami, problemi con la centrale nucleare) che han colpito il Giappone in questi giorni. Così anche per altri osservatori giapponesi nel settore. A loro ed al loro dignitoso paese, un augurio di pronta ripresa.


OCCULTAZIONE ASTEROIDALE RIGUARDANTE L'ASTEROIDE GARIBALDI

16 febbraio: occultazione di (4317) Garibaldi</blockquote>

Nell’ambito della campagna osservativa UAI “Asteroidi1861” un primo significativo risultato è stato colto il 16 febbraio scorso, grazie ad una occultazione asteroidale provocata da (4317) Garibaldi. L’evento era invisibile dall'Italia ma in questa osservazione il GAM (sfruttando la rete internazionale di osservatori di questo tipo di fenomeni astronomici, rete nella quale il GAM è uno dei protagonisti da anni assieme ad una dozzina di altri osservatori italiani) è riuscito a coinvolgere alcuni astrofili giapponesi, che hanno accettato di collaborare con noi con l’entusiasmo e la consueta gentilezza degli abitanti del "Paese del Sol Levante".

L’osservazione di occultazioni asteroidali è uno dei mezzi più semplici (ed accurati) per determinare la reale dimensione e forma di un asteroide. Il passaggio (prospetticamente) di uno di questi oggetti davanti ad una stella, produce infatti, visto da una località della Terra, una breve “eclissi” della stella stessa, osservabile, analogamente a quanto avviene per le eclissi di Sole, da una lunga ma sottile striscia di superficie terrestre interessata dal fenomeno.

La striscia ha, in prima approssimazione, la larghezza del corpo stesso, dato che in moltissimi casi si può assimilare la stella come puntiforme ed a distanza infinita. Se più osservatori si dispongono a diverse distanze, rispetto al centro della linea di occultazione, assisteranno ciascuno a diverse durate dell’occultazione stessa, che sarà più lunga per un osservatore posto al centro della linea, e via via più breve mano a mano che si va verso il bordo dell’asteroide.

Dalle occultazioni asteroidali, che sono osservabili sia visualmente che fotograficamente, in video e con CCD, e che sono coordinate a livello europeo ed internazionale (EAON e IOTA) è stato possibile ricavare finora sagoma e diametro di parecchie centinaia di asteroidi, ma anche ricavare, ad esempio, il diametro dell'oggetto trans nettuniano (136199) Eris (rinfocolando recentemente la polemica sulla “supremazia” di Plutone), oppure scoprire, prima ancora che avvenisse grazie a sonde o tecniche radar, asteroidi doppi, risolvere stelle doppie particolarmente strette, avere un indizio di atmosfere stellari ecc..

I nostri 4 satelliti “dell’unità d’Italia”, stando a quanto finora calcolato, realizzeranno nel 2011 almeno una dozzina di occultazioni, nessuna delle quali visibile dall’Italia, per cui, come dicevamo, ci siamo rivolti ad astrofili di tutto il pianeta per avere risultati osservativi delle loro occultazioni asteroidali, distribuite quest’anno su diversi continenti (prevalentemente Africa).

Il primo risultato è stato raggiunto ,come si diceva, giovedì mattina, 17 febbraio, alle ore 02h09m33s.56 locali (pari per noi alle 18h09m di mercoledì 16, ovvero 17h09m di TU) da un osservatore giapponese, Hayato Watanabe, che ha osservato per l’appunto un’occultazione da parte dell’asteroide (4317) Garibaldi, dal centro del Giappone (per l’esattezza da Inabe, nei pressi di Nagoya).

Dai dati osservativi (durata dell’occultazione pari a 4,35 s +/- 0,27s), data la velocità nota dell’asteroide in quell’istante rispetto alla Terra (5,72 kms), si ricava una corda di 25 km. Verosimilmente il diametro di (4317) Garibaldi dovrebbe aggirarsi sui 50km, e quindi l’osservatore quasi certamente non doveva trovarsi al centro della striscia di occultazione. Purtroppo non esistono, al momento, altre osservazioni positive dell’evento dal Giappone, anche perché l’occultazione in oggetto è risultata traslata di oltre 330 km rispetto alla linea prevista. Lo stesso Watanabe ha osservato più per scrupolo che per convinzione, dato che per quella distanza dalla linea centrale, le previsioni davano una probabilità dell’1% di assistere al fenomeno.

L’osservazione è stata videoregistrata mediante una mini telecamera Watec- 120 N, applicata ad un rifrattore Takahashi da 13 cm. La stella interessata era TYC 2445-01146-1, una stella di mv 9,1 nel nord dei Gemelli.

Ricordiamo che si è trattato, in ogni caso, della prima osservazione/misura positiva in assoluto dell’asteroide (4317) Garibaldi; un asteroide interessante dato che appartiene ad una classe particolare di asteroidi (il gruppo Hilda) che orbitano al margine esterno della Fascia Principale, ed annovera oggetti “ingabbiati”dalla presenza di Giove. Tutti questi asteroidi presentano un periodo di rivoluzione di poco meno di 8 anni, in risonanza cioè 3:2 con Giove (ovvero questi asteroidi compiono esattamente 3 rivoluzioni intorno al Sole, nello stesso tempo impiegato da Giove per compierne 2). Per questo motivo la loro orbita risulta dinamica ed ogni oggetto del gruppo può sopravvivere, pur raggiungendo all’afelio una distanza dal Sole “pericolosamente” prossima all’orbita di Giove, solo perché raggiunge l’Afelio rigorosamente mentre Giove si trova molto lontano: per l’esattezza dall’altro lato dell’orbita, o mentre l’asteroide si trova nei punti lagrangiani L4 e L5 del sistema Sole/Giove.

Con questa osservazione si può scherzosamente affermare che da "Eroe dei due mondi", Garibaldi è passato ad "Asteroide dei tre mondi" (l'osservazione è infatti frutto di una scoperta dall'allora Cecoslovacchia, di un calcolo statunitense, di una foto italiana e di una osservazione giapponese...)



L' astrofilo giapponese, Hayato Watanabe, nel suo osservatorio casalingo, con le due figlie gemelle (che talvolta lo aiutano nelle osservazioni) davanti alla strumentazione utilizzata nell'occultazione di (4317) Garibaldi. Segnaliamo la curiosa coincidenza del fatto che la stella occultata appartenga alla costellazione dei Gemelli...



La traccia prevista dell’occultazione, coi dati disponibili poche ore prima della stessa. Il telescopio indica la posizione dell’osservatorio di Watanabe; le linee azzurre i margini estremi per la sagoma dell’asteroide e la linea verde la zona centrale dell’oggetto.




la “curva di luce” dell’occultazione del 16 febbraio 2011, ridotta col software Limovie. E' evidente il brusco calo di magnitudine. La distribuzione delle misure appare "a pacchetti" causa la modalità di ripresa della telecamera, che accumulava 16 frame della durata di 1/30 di secondo in un'unica immagine.



la “sagoma” di (4317) Garibaldi ricavata dall’osservazione giapponese. La linea in alto è il percorso previsto; quella in basso rappresenta la corda osservata da Watanabe e la durata dell’occultazione (spazio vuoto fra i due punti). Il cerchio rappresenta le dimensioni attese per Garibaldi. Si ringrazia Tsutomu Hayamizu per il calcolo e la collaborazione per le osservazioni giapponesi.



(cliccare per un ingrandimento)


Immagine dell'asteroide due sere dopo l'evento. Foto M. Bigi - GAM. La foto, ripresa con un newtoniano da 20 cm f/5 e posa di 20 minuti centrati alle ore 22,11 (TU) del 18 febbraio, con una Canon EOS 1000D (elaborazione col software Iris). Mostra stelle fino alla mv 19. La stella col nome in giallo, a sinistra, è la stella interessata dall'occultazione di due sere prima: è evidente il movimento fra le stelle di (4317) Garibaldi in circa 53 ore.


Il merito per la riuscita di questa impresa va al G.A.M. - Gruppo Astrofili Massesi

ESPERIA RIPRESO DA ANDREA MANTERO

Due riprese dell'asteroide (69) Esperia a distanza di circa due ore una dall'altra e un filmato dal Bernezzo Observatory



GARIBALDI RIPRESO DA ANDREA MANTERO

Bernezzo Observatory Italy


Ripresa delle ore 22.00


cliccare sull'immagine per un ingrandimento


Ripresa delle ore 22.30 (si nota il veloce spostamento)


cliccare sull'immagine per un ingrandimento




AUSONIA RIPRESO DA ANDREA MANTERO

Bernezzo Observatory Italy

cliccare sulle immagini per una versione maggiore



ITALIA RIPRESO DA ANDREA MANTERO


Le riprese, rispettivamente alle ore 02,53 (sopra) e 03,07 (sotto) DEL 28 AGOSTO 2001, evidenziano lo spostamento dell'oggetto. Cliccare sull'immagine per visualizzare una versione piuù definita.



CON QUESTA RIPRESA ANDREA MANTERO HA COMPLETATO IL QUARTETTO DEGLI ASTEROIDI ITALIANI

MAMELI RIPRESO DA SILVANO CASULLI, LO SCOPRITORE

L'animazione riporta una sequenza di 3 immagini a distanza di 10 minuti l'una dall'altra, e mostra lo spostamento dell'asteroide (8569) Mameli (cerchietto rosso, in basso a destra) fra le ore 23:18:30 e 23:38:30 UT del 6 marzo scorso. L'immagine riprende un campo di 14x10 primi di arco (per intenderci pari a circa 1/5 della Luna piena) nella costellazione del Cancro. La stella più luminosa, a sinistra, è di magnitudine 9.90, mentre le più deboli sono di mg. 19.5 circa.

L'immagine è in negativo per meglio apprezzare gli oggetti più deboli. Compaiono nell'immagine anche la galassia barrata UGC 4457, in alto a sinistra, e due altri asteroidi, cerchiati in verde: (49059) di mg.18.0 e (30028) mg. 19.2. Molti punti scuri che compaiono nella sequenza delle immagini sono dei pixel caldi del rivelatore CCD (per intenderci zone - pixels - del rilevatore CCD che si accendono casualmente, o sono definitivamente accesi per un normale "disturbo di fondo" delle immagini elettroniche; in altre parole si tratta di "difetti" delle riprese CCD, a cui si può ovviare con procedure a priori e/o a posteriori).

La sequenza è stata ripresa dal telescopio dell'osservatorio astronomico Vallemare di Borbona (RI) (sito web http://digilander.libero.it/astroborbona ) e ci è stata gentilmente concessa da V. Silvano Casulli, astronomo italiano che vive nei dintorni di Roma, scopritore proprio di (8569) Mameli e di altri 275 asteroidi di cui attualmente 139 numerati, che ringraziamo per la cortesia e l'entusiamo con cui segue, a 66 anni, le varie ricerche astronomiche.

Sfruttando la rete di amicizie astronomiche, il GAM ha proposto all'Osservatorio astronomico dell'Università di Valencia, di misuare l'eventuale variazione della luminosità dell'asteroide Mameli, per vedere una sua eventuale asimmetria, che comporterebbe una variazione periodica della sua luminosità, secondo una periodicità pari alla durata della rotazione dell'asteroide. L'asteroide dovrebbe avere un diametro medio compreso fra i 3 ed i 7 km.

Lo stesso Casulli ci ha appena comunicato di aver ieri proposto e comunicato al Minor Planet Center (da cui dipende la denominazione ufficiale di asteroidi e comete) che l'asteroide 210182 (da lui scoperto nel 2006) ottenga la denominazione ufficiale (210182) Giuseppemazzini. Le dimensioni di (210182) Giuseppemazzini dovrebbero essere di poco inferiori a quelle di (8569) Mameli


HESPERIA RIPRESO DA ENRICO MARIANI

L'autore precisa: "Ho voluto immortalare l'asteroide vicino alla stella Beta Lib e alla piccola stella GSC5581-605. L'immagine e' stata fatta da Tradate (VA) sommando 21 immagini da 60s l'una utilizzando una camera Canon EOS300D al fuoco diretto di un rifrattore APO Tecnosky da 80mm a f/7."

Per una versione piu' estesa cliccare sull'immagine



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