Comunicati stampa
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
UNIONE ASTROFILI ITALIANI
Comunicato stampa n.9/2008
GLAST e gli astrofili!
In questi ultimi mesi, in ambito scientifico, si è spesso sentito parlare dell’osservatorio spaziale GLAST (The Gamma Ray Large Area Space Telescope), una missione internazionale sviluppata all’interno del programma della NASA sullo studio della struttura ed evoluzione dell'Universo e del programma di ricerca di fisica fondamentale senza acceleratori del Department of Energy (DOE), cui partecipano anche Francia, Germania, Italia, Giappone e Svezia.
Il Gamma Ray Large Area Space Telescope è composto essenzialmente da due strumenti: il Large Area Telescope (LAT), realizzato grazie al contributo di Italia (ASI, INAF, INFN), Francia, Svezia e Giappone, ed il Gamma-ray Burst Monitor (GBM), che permetteranno di ottenere osservazioni dell’Universo in una banda di energia compresa fra circa 10 keV e centinaia di GeV.
Questo nuovo osservatorio spaziale avrà il compito di studiare i Nuclei Galattici Attivi (AGN) delle Pulsar e dei resti di supernovae (SNR), l'emissione gamma diffusa, galattica ed extragalattica, la possibile natura della materia oscura e di effettuere rilevazioni ad alta energia dei GRB e di altri fenomeni transienti. Durante il primo anno di attività si prevede che GLAST possa rilevare più di 1000 sorgenti extra-galattiche e centinaia di sorgenti galattiche.
Un programma molto interessante sviluppato all’interno del progetto GLAST, è quello di monitoraggio ottico dei Blazar (sorgenti altamente energetiche variabili e molto compatte associate a un buco nero supermassiccio che si trova al centro di una galassia ospite) che verranno a trovarsi nel campo di vista di GLAST. Campagne di osservazioni correlate GLAST-Ottico permetteranno di studiare i tempi scala caratteristici della variabilità alle diverse lunghezze d’onda. Si tratta di informazioni importantissime per l’interpretazione teorica dei meccanismi responsabili dell’emissione gamma di alta energia.
Una novità interessante sta nel fatto che un contributo straordinario al programma di monitoraggio dei Blazar può venire oggi dalla paziente opera degli astrofili. Per questo motivo è stata avviata una collaborazione tra il team del progetto GLAST e l’Unione Astrofili Italiani per realizzare una campagna osservativa dei Blazar nella loro controparte ottica mediante fotometria CCD.
Chiunque volesse avvicinarsi all'osservazione dei Blazar potrà quindi fattivamente collaborare a questo progetto internazionale semplicemente iscrivendosi al gruppo di lavoro e ricerca UAI - GLAST inoltrando la sua richiesta all’indirizzo e-mail ricerca@uai.it ed inviando le proprie osservazioni.
Tutte le informazioni necessarie sono presenti sul Sito Internet http://uaiglast.uai.it.
Per ottenere dati sensibili per questo progetto è sufficiente utilizzare un telescopio, una camera CCD e filtri per fotometria (BVRI). Gli oggetti più studiati sono molto brillanti e quindi osservabili anche con telescopi di soli 20 cm di diametro.
Gli interessati che vogliono iniziare a collaborare possono trovare una lista di sorgenti facilmente osservabili in questi Siti Internet:
- Sito sorgenti monitorate da Perugia:
http://astro.fisica.unipg.it/PGblazar/tabella2000.htm
- Lista delle 200 sorgenti di interesse per GLAST:
http://glastweb.pg.infn.it/blazar/
- Sito di GLAST-LAT a Stanford:
http://www-glast.stanford.edu/
- Sito GLAST divulgativo italiano:
http://www.iasf-milano.inaf.it/divulgazione.php?pg=glast&mn=glast&lin=glast
- Sito della multifrequenza di GLAST:
http://glast.gsfc.nasa.gov/science/multi/
- Lista delle sorgenti pubbliche di GLAST:
http://glast.gsfc.nasa.gov/ssc/data/policy/LAT_Monitored_Sources.html
- Lista delle 200 sorgenti di interesse per GLAST:
http://glastweb.pg.infn.it/blazar/
- GTN
- Link a siti sui blazar
http://astro.fisica.unipg.it/blazarsintheweb.htm
Roma, 10 giugno 2008
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