Verso la Luna: Jules Verne1
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
JULE VERNE
Epilogo: Autour de la Lune - Attorno alla Luna
Ritroviamo i nostri 3 viaggiatori dentro il veicolo, dove hanno provveduto stendersi per superare il contraccolpo dovuto alla partenza. Si riprendono abbastanza da capire, aprendo uno degli oblò, che la partenza e' avvenuta regolarmente (e Ardan deve pagare l'ennesima scommessa). Un corpo celeste velocissimo quasi li sfiora: è una seconda luna, conosciuta da qualche astronomo terrestre ma cosi' piccola e veloce che non è visibile dalla Terra.
E' dicembre e vedono molte stelle cadenti e un cielo pieno astri, nebulose e una magnifica Via Lattea.
Improvvisamente si accorgono di aver raggiunto il punto in cui l'attrazione terrestre lascia il posto all'attrazione lunare, e sperimentano l'assenza di peso. Scoprono che il proiettile non si comporta come previsto puntando direttamente alla superficie lunare ma si dirige lateralmente verso di essa. Capiscono che l'incontro con l'asteroide ha impresso al veicolo una spinta che impedirà loro di allunare, ma resteranno in orbita. Sorvolano la Luna riconoscendo mari e crateri.
Un'idea molto romantica di Michel Ardan sull'aspetto della superficie lunare.
Nell’emisfero sinistro si stende il «Mare dei Nembi», dove tanto sovente va ad annebbiarsi la ragione umana. Non lontano si vede il «Mare delle Piogge», alimentate da tutte le noie dell’esistenza. Poco lontano è scavato «il Mare delle Tempeste», dove l’uomo è continuamente in lotta contro le sue passioni troppo spesso trionfanti. Infine, spossato dalle delusioni, dai tradimenti, dalle infedeltà e da tutto il corteo delle miserie terrestri, che trova al termine della carriera? Quel vasto «Mare degli Umori» raddolcito appena da qualche goccia delle acque del «Golfo della Rugiada». Nuvole, piogge, tempeste, passioni; la vita dell’uomo, contiene forse altro che non si riassuma in queste quattro parole?
L’emisfero di destra, «dedicato alle signore», contiene mari minori, i cui nomi significativi comportano tutti gli incidenti di una vita femminile. C’è il «Mare della Serenità» sul quale si china la giovinetta, e c’è il «Lago dei Sogni», che le riflette un avvenire radioso. Poi c’è il «Mare del Nettare», con i suoi flutti di tenerezza e le sue brezze di amore! C’è il «Mare della Fecondità», c’è il «Mare delle Crisi», poi il «Mare dei Vapori» le cui dimensioni sono forse troppo ristrette e, infine, il grande «Mare della Tranquillità», dove vengono assorbite tutte le passioni false, tutti i sogni inutili, tutti i desideri insaziati e i cui flutti si gettano soavemente nel «Lago della Morte»!
L'incontro con un altro asteroide che improvvisamente scoppia illuminando per un momento la superficie mentre sorvolano nel buio più totale la faccia nascosta permette ai 3 coraggiosi "astronauti" di intravedere un paesaggio mai visto da occhio umano.
- L'invisibile Luna… finalmente visibile! E tutti e tre, in una luminescenza di qualche secondo, intravidero il disco misterioso che l'occhio dell'uomo scorgeva per la prima volta. Che cosa distinguevano a quella distanza che non si poteva valutare? Alcune strisce allungate sul disco, vere nuvole formatesi in un mezzo atmosferico molto ristretto, dal quale emergevano non soltanto tutte le montagne, ma anche i rialti di mediocre importanza, quei circhi, quei crateri spalancati, capricciosamente disposti, che esistono anche sulla superficie visibile. Poi spazi immensi, non più bassopiani aridi, ma autentici mari, oceani largamente distribuiti, che nei loro specchi liquidi riflettevano tutta la magia splendente dei fuochi dello spazio.
Infine, alla superficie dei continenti, vaste masse oscure, che apparivano come foreste immense sotto la fulminea illuminazione di un lampo. Era forse un'illusione della vista, un effetto ottico? Potevano, essi, dare un'affermazione scientifica a quella osservazione tanto superficiale? Avrebbero mai potuto pronunciarsi sulla questione dell'abitabilità, dopo una così debole visione del disco invisibile?
Barbicane, Nicholl e Ardan, dopo profonde riflessioni giungono alla conclusione che la Luna sia stata abitata nel passato, ma che i Seleniti si siano estinti da tempo.
Dalla Terra avevano portato dei razzi per attutire un eventuale discesa sulla Luna; con questi tentano di modificare l'orbita del loro veicolo. Con grande sorpresa la spinta li fa dirigere a grande velocità verso la Terra. Essi precipitano in mare e vengono recuperati nella “capsula” che galleggia sulle acque dell'oceano.