Passi sulla Luna: Anaxagoras
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.
ANAXAGORAS Grande filosofo greco dell’antichità, nato a Clazomene, in Asia Minore, presso l’odierna Smirne, nel 426 a.C. Viene indicato come il filosofo che “importa” la filosofia, fino ad allora diffusa unicamente nelle colonie greche dell’Asia Minore e della Magna Grecia, ad Atene. Qui arriva nel 462 a.C. e diviene maestro di Pericle, in un ambiente già culturalmente molto avanzato. Tuttavia, cade in disgrazia, ufficialmente per le sue idee considerate empie, in realtà per l’azione dei nemici di Pericle finalizzata, anche attraverso il discredito della sua cerchia di amici, ad indebolirne il potere. Disinteressato alla ricchezza, al potere e ad una patria specifica, vero “cittadino del mondo”, ipotizza che la natura sia composta da “semi originari”, in numero infinito ed infinitamente divisibili, la cui unione dà origine alla natura stessa. Appartiene quindi, con Democrito e Empedocle, al gruppo dei filosofi pluralisti. Le cose materiali che ci circondano si differenziano in base alla qualità e quantità dei semi che le compongono. Nascita e morte non esistono, ma solo aggregazione e disgregazione di semi. Una forza li fa muovere: il Nous, l’Anima, la Vita. E’ una intelligenza divina, motrice, che governa i semi, ma non appartiene alla materia; è trascendente ad essa. E’ un forza ordinatrice del caos iniziale, a sua volta inizio del divenire cosmico. Non è chiaro se Anaxagoras ipotizzi nel Nous, oltre ad una causa meccanica, anche una finalità futura, come sarà per Platone ed Aristotele. Sostiene la pluralità dei mondi (altri Soli, Lune e Terre nell’Universo), dovuta all’unione e alla separazione dei semi. Dà grande valore all’esperienza ed è un precursore del pensiero scientifico, basato sull’osservazione degli eventi. Approfondisce il problema della conoscenza, in cui riconosce 3 momenti: l’esperienza, la memoria e la tecnica, cioè l’applicazione pratica, tutte basate sull’esperienza. Sotto il profilo astronomico, ipotizza la pluralità dei mondi e considera il Sole una massa infuocata e la Luna un corpo roccioso, negandone la natura divina. Queste teorie sono alla base delle accuse di empietà che ne decreteranno la condanna all’esilio. Sulle modalità della morte, vi sono diverse memorie storiche. Sembra che, uscito da Atene, si rechi a Lampsaco, nella Ionia (sull’odierno Stretto dei Dardanelli), dove muore intorno al 428 a.C. GOLDSCHMIDT Herrmann Mayer Salomon Goldschmidt nasce a Francoforte sul Meno il 7 giugno 1802. Di origine ebrea, nel 1836, dopo 12 anni di lavoro come magazziniere nell’azienda paterna, emigra a Parigi per studiare pittura. In effetti, diventa un ottimo pittore di soggetti storico-letterari (ultima sua opera pittorica “La morte di Romeo e Giulietta”). Dal 1847 si dedica all’astronomia e nel novembre 1852, con un telescopio di appena 2”, scopre un asteroide che Arago battezza “Lutezia”, dal nome latino di Parigi. Con telescopi leggermente superiori (4”), scopre altri asteroidi, fino ad un totale di 14, dalla finestra della sua soffitta. E’ gratificato da numerosi riconoscimenti e onorificenze: il premio Lalande, per otto volte, la Legion d’Onore, e la medaglia d’oro della Royal Astronomical Society di Londra nel 1864. Muore a Fontainebleau il 10 febbraio 1866.
GOLDSCHMIDT Grande cratere piano di 113 km di diametro, localizzato a Nord del Mare Frigoris, sui cosiddetti “altopiani lunari”, lungo la direttrice che congiunge Plato al Polo, in prossimità di quest’ultimo. E’ un cratere antico, pre-imbriano. Appare fortemente ovale per l’effetto della prospettiva sferica e dunque è meglio visibile quando la librazione in latitudine consente la vista della regione circumpolare. Il bordo circolare (alto 2 km), è molto danneggiato e nella parte occidentale è occupato dal più piccolo Anaxagoras, che vi è sovrapposto. Nella sua parte settentrionale, il bordo si assottiglia e quasi sparisce, sotto lo strato di lava che, attraverso uno stretto varco mette in comunicazione l’interno con l’esterno del cratere. Il versante esterno è molto eroso, alto e complesso nella parte meridionale e soprattutto in quella occidentale dove forma una tozza e fratturata catena prospiciente il vicino Barrow. L’interno è occupato, nella parte orientale, dagli ejecta di Anaxagoras, per il resto è piatto e privo di picco. E' occupato da numerosi crateri di varie dimensioni. ANAXAGORAS E’ un cratere giovane, di età copernicana, formatosi a seguito di un impatto sul bordo orientale di Goldschmidt. E’ largo 51 km e relativamente profondo (3 km). E’ caratterizzato da una intensa albedo, che consente di localizzarlo facilmente, soprattutto in condizioni di Luna Piena. Ha bordi ben delineati ed una vasta raggiera che si allunga fino a Plato, distante circa 900 km. Secondo dati delle sonde lunari, l’impatto che ha scavato il terreno, ha fatto emergere l’anortosite dagli strati profondi e depositata tutt’attorno, anche nel vicino Goldschmidt. L’anortosite è un minerale che si ritiene rappresenti la primitiva crosta lunare. Il picco centrale è anortosite pura, il che significa che le rocce possono fornire informazioni riguardo l’origine della Luna. Inoltre, questa parte della Luna è oggetto di grande interesse da parte della NASA, per le prospettive di esplorazione robotica o, eventualmente, umana, del nostro satellite. Le pareti del cratere sono terrazzate e il picco è eccentrico.
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