Passi sulla Luna: Janssen

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Janssen*
Longitudine Latitudine
41.5° E 44.9° S
Diametro 190 km


Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.




La zona del cratere Janssen é rappresentata nella mappa numero 114 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

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I NOMI


JANSSEN

Pierre Jules César Janssen nasce a Parigi il 22 febbraio 1824, studia matematica e fisica, ma dedica gran parte della sua vita, oltre all’insegnamento, a varie missioni scientifiche indirizzate prevalentemente allo studio del Sole. Gira il mondo soprattutto per studiare eclissi solari e transiti di Venere. Per seguire l’eclissi del 1870 da Parigi sale su un pallone aerostatico, purtroppo infruttuosamente, data la copertura nuvolosa del cielo. Durante l'eclissi di 2 anni prima, che segue dall’India, scopre una nuova banda allo spettro fotografico, che attribuisce ad un nuovo elemento. Al primo annuncio viene deriso dalla società scientifica, poi la sua scoperta viene confermata da J.N.Lockyer. Il nuovo elemento, chiamato Elio, è il primo scoperto al di fuori dell’ambito terrestre. Lavora all’osservatorio di Meudon e fonda anche un nuovo osservatorio sul monte Bianco nel 1893, dove si reca personalmente, con una difficile ascensione a piedi, a 67 anni. Muore, ricco di onori e riconoscimenti, a Meudon il 23 dicembre 1907.

FABRICIUS

David Goldsmith (in latino Fabricius) nasce ad Esens in Olanda il 9 marzo 1564. Diventa allievo di Tycho Brahe e si dedica a fondo all’astronomia osservativa. In particolare studia l’attività di alcune stelle variabili tra cui una della Balena (omicron Ceti) di cui descrive le straordinarie caratteristiche di variabilità. Sarà nota ai posteri come “Mira Ceti” (la Meravigliosa della Balena). Un suo figlio, Johannes, scopre, insieme a Galileo e C. Scheiner, le macchie solari.

METIUS

Adriaan Adriaanszoon nasce ad Alkmaar in Olanda nel 1571 e muta il cognome in Metius (significato incerto). Insegna matematica e medicina a Franeker dove muore nel 1635. Scrive opere di matematica e astronomia. E’ noto per avere calcolato un valore di pi greco esatto alla 6a cifra decimale, mediante il metodo dei cerchi inscritti e circoscritti, proposto per primo da Archimede. Un fratello, Jacob, viene citato da Cartesio come l’inventore del telescopio.

STEINHEIL

Karl A. Von Steinheil nasce a Rapportveiler in Germania, nel 1801. Ottico e meccanico di grande valore, fonda a Konigsberg una famosa officina di strumenti ottici di grande qualità, vanto di numerosi osservatori, anche italiani, che verrà poi portata avanti da figli e nipoti per diverse generazioni. Muore a Monaco nel 1870.

WATT

James Watt nasce a Greenhork, in Scozia il 19 gennaio 1736. Quasi autodidatta, si interessa fin da giovane alla matematica e a problemi di ingegneria meccanica, divenendo molto richiesto soprattutto per la costruzione e la riparazione di strumenti scientifici di vario genere da scuole e università. Sembra proprio che durante uno di questi lavori, la riparazione di una pompa a vapore di vecchio stampo, abbia l’idea di apportare le modifiche necessarie a far sì che la maggior parte dell’energia del vapore, prima dispersa, venga utilizzata per produrre lavoro. E’ considerato l’inventore della macchina a vapore. Si interessa anche di chimica, in particolare della produzione di cloro per la sbiancatura dei tessuti. E’ stato un esempio di personalità scientifica, attenta alle applicazioni pratiche. Muore a Handsworth, in Inghilterra il 25 agosto 1819.

LOCKYER

Norman Lockyer nasce a Rugby, in Inghilterra, il 17 maggio 1836. Astronomo dilettante di grande livello, si interessa di spettroscopia elettromagnetica. Durante l’eclisse del 1868 scopre una linea nuova a 588nm, nel giallo. Il nuovo elemento, chiamato Elio perchè scoperto all’interno dello spettro solare, verrà rilevato anche sulla terra solo molti anni dopo- La scoperta avviene contemporaneamente alle osservazioni di Janssen (vedi). Pertanto la paternità della scoperta viene attribuita ad entrambi. Muore a Salcombe Regis il 16 agosto 1920.


I CRATERI

JANSSEN E DINTORNI

Janssen è un antico e vastissimo (195 km) cratere situato vicino al lembo lunare negli altopiani di SE, prospicienti il mare Australe, un vasto bacino il cui bordo nord-occidentale è visibile in condizioni di librazione favorevole. E’ un cratere fortemente degradato, i bordi non sono ben demarcati e presentano lacune. Ha una forma vagamente esagonale, come molti altri crateri lunari (Ptolemaeus, ad es.). Contiene all’interno una quantità di altri crateri più piccoli, rilevatezze, fratture che ne fanno uno dei più straordinari ed affascinanti oggetti della Luna. Il fondo del cratere è fortemente accidentato soprattutto nella sua parte centrale, che si presenta più sollevata e increspata rispetto ai bordi. Ciò sembra essere dovuto allo spostamento di materiale conseguente all’impatto del corpo celeste che ha dato origine a Fabricius, il cratere che si trova all’interno di Janssen e ne tocca il suo bordo settentrionale. Da Fabricius parte una lunga rima a decorso semicircolare, in direzione sud, che, a metà del suo percorso, si sfiocca in una serie di rimae secondarie di cui una prosegue diritta verso sud, mentre la più settentrionale devia verso est fino a toccare il bordo del grande cratere. Quest’ultima circoscrive un’area relativamente pianeggiante del fondo di Janssen, che contiene alcuni crateri ed alcune file di collinette dall’aspetto caratteristico: all’osservazione appaiono come successioni rettilinee di montagnole simili a “corone di rosario”. Sono presenti anche attorno a Fabricius. Fabricius è un cratere giovane, ben delimitato, di 79 km di diametro, con pareti ripide e complesse, soprattutto nella parte meridionale. In effetti, il bordo di SE è deformato in quanto parzialmente sovrapposto ad un più antico cratere di minori dimensioni. Presenta un picco allungato in senso NS, circondato da una serie di colline concentriche. Praticamente appoggiato al bordo settentrionale di Fabricius sta Metius (88 km). Esso presenta un bordo piuttosto irregolare, un fondo piatto, un piccolo picco centrale di 2500m ed un craterino ben visibile vicino al bordo NE. Disposta all’esterno del bordo orientale di Janssen sta la bella coppia di crateri Steinheil e Watt. Il primo, più recente, (67 km) copre la parete occidentale di Watt, presenta fondo piatto, senza picco centrale. Watt (66 km) presenta un profilo irregolare con pareti ondulate e varie catene collinari al suo interno, sia vicino ai bordi che nella zona centrale. Lockyer (34 km)è adagiato sul bordo meridionale di Janssen, ha pareti con doppio terrazzamento ed un piccolo craterino all’interno.





Disegno di Janssen e dei crateri vicini (Alfonso Zaccaria)



Foto ad alta risoluzione della zona di Janssen eseguita da  Paolo Lazzarotti. La foto a piena risoluzione può essere visionata direttamente dal sito dell'autore.



Janssen sovrapposto all'Italia (nella stessa scala) per visualizzarne le dimensioni




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