Passi sulla Luna: Alphonsus
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
ALPHONSUS, ARZACHEL E ALPETRAGIUS. In questa puntata prendiamo in considerazione 3 crateri che, assieme a Ptolemaeus, costituiscono un continuum per la vicinanza spaziale e la prossimità scientifica dei personaggi da cui hanno tratto il nome. I nomi. ALPHONSUS Il cratere Alphonsus deriva il suo nome da Alfonso di Castiglia, Leon e Galizia (Toledo 23 novembre 1221; 4 Aprile 1284). Fu chiamato “Il Savio”grazie alla sua attività umanistica e scientifica, oltre che politica. Figlio di Ferdinando di Castiglia e di Elisabetta di Hohenstaufen (nota come Beatrice di Svevia) era quindi imparentato attraverso la madre con Federico II, che era a capo del Sacro Romano Impero. Dopo avere combattuto i mori nel Sud della Spagna, successe al padre nel 1252. Subito dopo invase il Portogallo, conquistando l’Algarve, che poi restituì in quanto lo sconfitto re del Portogallo aveva nel frattempo impalmato sua sorella Beatrice. Si alleò col Re di Inghilterra e Aquitania contro la Francia. Alla morte di Re Guglielmo II di Olanda, Alfonso rivendicò quel trono, che gli era dovuto attraverso la discendenza Hohenstaufen , rinunciandovi poi quando fu eletto Re dei Romani dai Principi Elettori. Tuttavia, un suo rivale, Riccardo di Cornovaglia, fu pure incoronato ad Aachen (Aquisgrana) nel 1257. Alfonso non mosse contro i Principi tedeschi, ma si alleò con i ghibellini italiani, in particolare con Ezzelino da Romano, il che gli mise contro il Papa Alessandro IV. Dopo la morte di Riccardo, I Principi elessero Rodolfo d’Asburgo e il Papa Gregorio X dichiararò deposto Alfonso. Dopo aspre lotte, Alfonso rinunciò al titolo di Re dei Romani. Il suo regno vide molte difficoltà economiche e mutamenti sociali. La Mesta, una organizzazione di pastori, acquisì in poco tempo un vasto potere economico e politico e i privilegi che conseguì comportarono notevoli difficoltà all’economia castigliana. Alfonso ebbe anche rapporti difficili con i nobili castigliani, potenti e armati. Nonostante queste vicissitudini, fu protagonista di un importante lavoro legislativo che si concretizzò nel Fuero Real e soprattutto nelle Siete Partidas, il più importante Codice di Leggi del Medio Evo. Introdusse il castigliano come lingua ufficiale al posto del latino. Incoraggiò l’astronomia, che comprendeva anche l’astrologia, conosciuta attraverso gli Arabi. Si circondò di scienziati arabi e di traduttori ebrei che tradussero le opere arabe in castigliano. Questo lavoro portò alla redazione delle Tavole Alfonsine, basate sui calcoli di Al Zarqali (Arzachel) vissuto due secoli prima. Queste Tavole, assai più precise di quelle tolemaiche, prevedevano le eclissi e furono in uso per oltre tre secoli. Fu anche autore di un libro sul gioco degli scacchi. Commissionò numerosi testi musicali e scrisse egli stesso testi poetici. Alfonso ebbe 11 figli da Violante d’Aragona che sposò nel 1242; lei aveva 10 anni più di lui. ARZACHEL Nome latinizzato di Al Zarqali (Toledo 1029- Siviglia 1087). Grande astronomo medievale, della cui vita non si sa nulla, se non che elaborò le Tavole di Toledo, frutto di numerose e precise osservazioni del cielo. Questo lavoro costituì la base per la compilazione, due secoli dopo sotto il regno di Alfonso X, delle Tavole Alfonsine da parte di astronomi arabi e traduttori ebrei. ALPETRAGIUS Nome latinizzato di Nur-ed-din al Betrugi, astronomo arabo del XII secolo, che cercò di migliorare il sistema tolemaico. I crateri. ALPHONSUS è uno straordinario cratere di 119 km di diametro, situato appena ad occidente del meridiano centrale, sul bordo orientale del Mare Nubium. Forma, con Ptolemaeus a Nord e Arzachel a Sud, una bellissima terna, ben apprezzabile anche in piccoli telescopi. E’ sovrapposto al bordo meridionale di Ptolemaeus, quindi è di questo più giovane. Le catene montuose che caratterizzano i suoi versanti presentano fratture e orientamenti in direzione NO-SE e sono particolarmente accentuate sul versante settentrionale, dove si sovrappongono a Ptolemaeus. Queste serie di fratture fanno parte di una vaste serie di strutture radiali che partono dal Mare Imbrium e sono tradizionalmente considerate il risultato dell’azione di ejecta partiti dal bacino stesso. Una opinione più recente tende invece a ritenerle, almeno in parte, dovute alla retrazione della crosta durante il raffreddamento dalla condizione fluida precedente. Il fondo di Alphonsus è piatto e caratterizzato dalla presenza di 6 chiazze scure (dark halo craters), dovute a craterini circondati da materiale scuro, considerati in passato frutto di attività vulcanica. Questa teoria è stata più di recente confutata da osservazioni condotte da Apollo 17 su strutture simili del Mare Serenitatis. Secondo queste osservazioni, si tratterebbe di crateri da impatto che hanno proiettato nelle vicinanze il materiale scuro delle profondità del suolo lunare, che in tal modo si è sovrapposto allo strato superficiale regolitico, più chiaro. Altri craterini nelle vicinanze, comunque, non mostrano questi aloni. Il fondo del cratere è attraversato da una dorsale di colline in direzione SE-NO che a Sud convergono fino ad unirsi alla base della parete montuosa. E’ presente anche una lunga frattura che decorre parallela ad esse ad ovest del picco. Nella parte orientale del fondo decorrono due rimae convergenti verso il DHC a Sud. E’ presente un picco centrale, di piccole dimensioni. E’un cratere complesso e ancora presenta punti oscuri per quanto riguarda alcune sue caratteristiche strutturali. Infine e’ il cratere dove, più di ogni altro, si osservano Transient Lunar Phenomena (TLP).
'Alphonsus, immediatamente a sud di Ptolemaeus, ha un'ampiezza di 110 km ed è evidentemente più giovane del suo grande vicino. Come possiamo affermare questo? Innanzitutto, si nota che il bordo settentrionale di Alphonsus è sovrapposto al bordo meridionale di Ptolemaeus, e questo suggerisce che l'impatto che ha generato Alphonsus sia successivo a quello che ha generato Ptolemaeus. Inoltre, le formazioni di Alphonsus sono più spigolose e meno degradate di quelle di Ptolemaeus, e ci sono inoltre alcune caratteristiche, come il picco centrale di Alphonsus, che in Ptolemaeus mancano del tutto.' da: Peter T. Wlasuk "Observing the Moon", Springer, 2000, 1959
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