Passi sulla Luna: Bailly
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
IL NOME Jean Sylvain Bailly nasce a Parigi il 15 settembre 1736, figlio di un pittore di corte. Alla carriera artistica preferisce studi di lettere e scienza, in articolare di astronomia sotto la guida di Lacaille. La sua vita è legata soprattutto al periodo della rivoluzione francese. Dapprima deputato all’Assemblea Costituente, nel 1789, poi, nell’arco di pochi mesi, Presidente del Terzo Stato, poi dell’Assemblea Nazionale, poi sindaco di Parigi. E’ il primo a prestare giuramento nella Sala della Pallacorda (20 giugno). Ha un atteggiamento di accondiscendenza nei confronti del Re e difende la Regina durante il processo, reprimendo nel sangue una rivolta popolare. Ciò lo rende inviso al gruppo dirigente che lo fa arrestare e lo condanna alla ghigliottina. Muore sul patibolo il 12 novembre 1793, una giornata molto fredda. Al boia che gli chiede “Tremi, Bailly?”, risponde “Sì, ma di freddo!”. Lascia una Histoire de l’Astronomie (che gli era valsa l’accesso all’Accademia delle Scienze) e un Essai sur des satellites de Jupiter. IL CRATERE Disposto sul bordo SO della faccia visibile della Luna, tra Le Gentil a S e Hansen a O, è un enorme cratere di circa 300 Km di diametro. Data la sua locazione, è di difficile osservazione, possibile solo in condizioni di librazione favorevole; si presenta sempre, comunque, più o meno di scorcio. Il fondo, che non è stato invaso dalla lava, è irregolare, ricoperto da una fitta rete di creste e crateri, soprattutto nella parte occidentale. Tutto il cratere è ferito da innumerevoli impatti che hanno anche eroso le pareti esterne che in alcuni punti sono pressoché assenti, in particolare a NE, mentre sono più alte a O. Nella parte a SE si trovano 2 crateri più grandi: Bailly A è il minore, esterno, tocca la parte interna della parete di Bailly e si sovrappone parzialmente all’altro, più grande, interno, Bailly A.
Padre Riccioli che nel ‘600 attribuì ai crateri lunari nomi di personaggi antichi o contemporanei, era un Gesuita e non risparmiò nomi di suoi confratelli a diversi crateri lunari (senza per questo togliere ai personaggi interessati un grande merito scientifico). A E di Bailly ce ne sono 3, disposti in serie, da N a S.
IL NOME Nicolò Zucchi nasce a Parma il 6 dicembre 1586, primo di 8 fratelli, tutti, maschi e femmine, indirizzati alla carriera ecclesiastica. Dopo avere condotto studi di filosofia e teologia, entra, a 16 anni, nell’Ordine dei Gesuiti a Padova. Insegna retorica, matematica e teologia al Collegio Romano, poi diventa rettore di un Collegio gesuitico a Ravenna. Stimato a livello europeo, si dedica a studi di ottica, realizzando il primo telescopio a specchio concavo; descrive le proprietà del fosforo come generatore di luce; nega la presenza del vuoto, contro precedenti esperimenti di Torricelli. E’ in amicizia e corrispondenza con Keplero, cui fornisce un telescopio quando questi è in difficoltà economiche. Scrive Nova de machinis philosophia e Optica philosophia experimentis et ratione constituta. Descrive per primo le bande di Giove e le macchie di Marte. Muore a Roma il 21 maggio 1670. IL CRATERE Situato a E di Bailly, ha un dimetro di 64 Km, profondo 3,2 Km. Ha pareti ben delineate e terrazzate, scarsamente interessate da impatti. Ha un picco centrale complesso, formato da diversi blocchi disposti ad arco, concavo verso E. Presenta una discreta raggiera che lo definisce come cratere “giovane” e lo include nel Sistema (Periodo) Copernicano, il più recente periodo della storia della Luna (da 1.200 milioni di anni fa ad oggi).
IL NOME Mario Bettini nasce a Bologna il 6 febbraio 1582 (secondo alcuni nel 1584). Si sa poco della sua vita. Nel 1595 entra nella Compagnia di Gesù e studia con Clavio matematica e letteratura. Insegnante presso il Collegio di Parma, pubblica sia libri di poesie che ponderose opere di matematica e astronomia. Si occupa di misurazioni del tempo, di gnomonica e di invenzione di macchine al tempo stesso utili ma anche in grado di stupire per i loro effetti luminosi e fantasmagorici, secondo una diffusa usanza del tempo. Muore a Bologna il 7 novembre 1657. IL CRATERE Situato a S di Zucchius, a E di Bailly e a N di Kircher, ha un diametro di 71 Km. Le pareti sono in parte erose, e interessate da frane verso l’interno, soprattutto nella parte settentrionale. E’ presente una rilevatezza sul fondo piatto un po’ spostata a O rispetto al centro. Sul bordo orientale si osserva un piccolo cratere.
IL NOME Athanasius Kircher nasce a Geisa, in Turingia, Germania, il 12 giugno 1602. Gesuita, è un genio universale in quanto la sua opera comprende studi di filosofia, storia, culture orientali (è tra i primi a tentare di tradurre i geroglifici; scrive una Enciclopedia sulla Cina). Studia vulcani e fossili; identifica la peste come una malattia infettiva causata da un microbo che osserva al microscopio. Inventa un orologio magnetico e la lanterna magica. Scrive, tra l’altro Ars magna lucis et umbrae. Viene descritto come “ultimo uomo del Rinascimento” e “maestro in un centinaio di arti”. Muore a Roma il 28 novembre 1680. IL CRATERE Localizzato circa 30 Km a S di Bettinus, ha un diametro di 72 Km. Ha un fondo piatto e livellato, quasi spoglio di particolari caratteristiche. I bordi sono erosi e arrotondati. A oriente c’è un cratere più piccolo (Kircher A) mentre a O ce ne sono due sul bordo esterno, il più grande dei quali, Kircher D, è sovrapposto parzialmente all’altro.
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