a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
Doppelmayer - Vitello - Lee*
|
|
Longitudine
| Latitudine
|
41.4° W
| 28.5° S
|
Diametro 64 - 42 - 41 km
|
Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.
I NOMI
DOPPELMAYER
Johan Gabriel Doppelmayer, o Doppelmayr, matematico, astronomo, cartografo, nasce a Nuremberg il 27 settembre 1677, figlio di un mercante. Studia dapprima all’Aegidium Gymnasium della sua città, poi si trasferisce ad Altdorf per affrontare gli studi di matematica, fisica e giurisprudenza. Completa gli studi ad Halle e si laurea nel 1698 con una tesi sul Sole. Impara l’italiano e il francese e dopo la laurea gira l’Europa; visita soprattutto Olanda e Inghilterra e assiste alle lezioni di famosi astronomi e matematici e decide che il suo futuro sarà interamente dedicato a queste discipline; abbandona pertanto gli studi legali. Diviene professore di matematica nella sua città. E’ noto per gli studi di trigonometria, disegna mappe e costruisce globi celesti e meridiane. Completa, fra l’altro, nel 1742, l’Atlas Coelestis del monaco J.B. Homann. Durante la sua vita riceve riconoscimenti e onori. Tra l’altro diventa membro dell’Accademia di Berlino, della Royal Society e delle’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo. Muore il 1° dicembre 1750 a Nuremberg, secondo alcuni a seguito di un potente shock elettrico durante un esperimento con condensatori elettrici.
VITELLO
Erazmus Ciolek Witelo (Vitello o Vitellione) nasce a Legnica (Breslavia, Polonia) nel 1230 circa. Viene in Italia alla corte papale di Viterbo e scrive i Perspectiva in 10 libri, che dedica a Guglielmo di Moerbeke. L’opera tratta dei vari aspetti della luce e costituisce un testo basilare per secoli, fino a Cartesio, Galileo e Keplero. Il testo è un misto di scienza, metafisica e filosofia. Ispirato dall’arabo Alhazen, da Alberto Magno e da Ruggero Bacone, definisce il fenomeno “luce” come una emanazione di origine divina da forme e corpi trascendenti. Non è definita la data della morte.
LEE
John Lee nasce come John Fiott il 28 aprile 1783. Rimasto orfano molto piccolo, viene adottato dallo zio William Lee Antoine, un matematico. Si laurea in matematica a Cambridge nel 1806. Gira l’Europa fino al 1815, spinto da vari interessi. Si occupa prevalentemente di astronomia, ma anche di antichità e di filologia, diventando di volta in volta membro di queste Società inglesi. Contribuisce alla fondazione della Royal Society of Metheorology e della Numismatic Society. All’età di 80 anni è nominato avvocato presso la prestigiosa corte Gray’s Inn di Londra e l’anno successivo Q.C. (Queen Counsel), Consigliere della Regina. Filantropo, astronomo, matematico, antiquario, avvocato, muore, al culmine di una prestigiosa e multiforme carriera, nella sua residenza di Hartwell House nel Bedfortshire, il 25 febbraio 1866.
I CRATERI
DOPPELMAYER
E’ un cratere del diametro di 66 Km posto sul bordo meridionale del Mare Humorum, dalla parte opposta del grande Gassendi. E’ semisommerso dalla lava proveniente dal Mare stesso, per cui la parte settentrionale della cinta è completamente scomparsa. Persiste invece nella parte meridionale, piuttosto irregolare, dove raggiunge una altezza massima di 2700. L’ingresso della lava all’interno del cratere ha fatto sparire al di sotto di essa anche la metà settentrionale del complesso sistema di rilevatezze collinari che circondano il picco centrale. Esse sono visibili solo nella metà meridionale del fondo. Sono di dimensioni e altezza variabile e il loro orientamento segue la forma di anelli concentrici. Il picco centrale è massiccio, di forma vagamente triangolare, con la base a N e il vertice a S. Il cratere è a sua volta circondato da un fitto insieme di rilevatezze, disposte in maniera irregolare a Est e in modo pressoché parallelo a Ovest, orientate, come i denti di un pettine, in senso SE-NO. A NE di Doppelmayer, si trova Puiseux, di cui sopravvive solo il bordo, appena 400m sul livello del Mare (Humorum), e la cima del picco centrale.
VITELLO
E’ posto anch’esso sul bordo meridionale del M. Humorum, a E del più grande Doppelmayer. Di 42 Km di diametro, per quanto anch’esso degradato, lo è tuttavia meno del vicino. Presenta un bordo irregolare, ad andamento serpiginoso, alto 1700m, con due interruzioni, una a S e una a N. Quest’ultima mette in comunicazione il fondo col Mare circostante. Il fondo è piatto con colline disposte in senso vagamente circolare; inoltre è presente una lunga rima che circonda quasi completamente il picco, con una interruzione sul versante meridionale. Il picco è complesso, costituito da almeno quattro blocchi disposti a stella.
LEE
E’ situato tra i due crateri suddetti. Più che un cratere è ciò che rimane di un cratere in gran parte affondato nella lava dell’Humorum. Osservandolo, si ha la sensazione che “sfoci” all’interno di un “golfo”, compreso tra la “costa” che collega Lee a Vitello e una “penisola” che da quest’ultimo si protende nel Mare in direzione NO. Lee ha un bordo visibile solo nella sua parte meridionale, non invasa dalla lava; una parte, suddivisa in tre grossi blocchi, sopravvive sul versante O, prospiciente Doppelmayer. Ha un diametro di 41 Km e le sue pareti hanno un’altezza di 1340m. Vi sono alcune collinette sul fondo piatto ed è difficile dire se una di esse possa essere la cima del picco sommerso.
|
Disegno di Doppelmayer, Vitello e Lee (Alfonso Zaccaria)
|
|
Foto ad alta risoluzione del Mare Humorum - a sinistra i crateri Doppelmayer, Vitello e Lee - eseguita da Paolo Lazzarotti. La foto a piena risoluzione puà essere visionata direttamente dal sito dell'autore.
|
|
Doppelmayer, Vitello e Lee sovrapposti all'Italia (nella stessa scala) per visualizzarne le dimensioni
|
Torna alla pagina principale di Passi sulla Luna
|